iOS 7: il GPS di iPhone traccia il telefono in ogni momento

Posizioni Recenti iOS 7 Beta 4 1

Se siete dei maniaci della privacy, preparatevi a modificare le impostazioni del vostro iPhone non appena lo aggiornerete ad iOS 7. Nell’ultima Beta del sistema operativo mobile di Apple è infatti presente una funzione che traccia tutte le vostre posizioni, il numero di volte che siete stati in un certo posto, e per quanto tempo ci siete rimasti.

Carrier IQ, Apple fa chiarezza

Ieri vi abbiamo parlato di Carrier IQ, l’azienda statunitense il cui software di tracciamento dati installato su circa 150 milioni di smartphone di vari produttori (dati della compagnia) si è rivelato essere una vera e  propria fonte di informazioni sulle abitudini degli utenti.
Il bubbone è esploso definitivamente grazie alle ricerche dello specialista di sicurezza su Android Trevor Eckhart, che in un video ha mostrato quante e quali informazioni fosse in grado di recuperare il suo smartphone HTC a sua totale insaputa.
Tracce del software di Carrier IQ sono state rinvenute anche in iOS, anche se il software, almeno su iOS 5, non è attivo di default mentre sui precedenti sistemi al massimo poteva rilevare posizione e informazioni statistiche sulle chiamate. Apple ha in ogni caso ritenuto opportuno fornire una propria versione ufficiale sulla questione.

Carrier IQ, 150 milioni di smartphone spiano gli utenti

Nelle ultime 24 ore il nome dell’azienda americana Carrier IQ è salito prepotentemente alla ribalta dopo che un ricercatore esperto di sicurezza su Android, Trevor Eckhart, ha scoperto che su dispositivi Android, Blackberry e Nokia gira un software in grado di tracciare una quantità incredibile di informazioni sulle abitudini di utilizzo e sulla posizione geografica dell’utente.
Niente a che vedere con il locationgate, il mini-scandalo che colpì Apple quando venne scoperto un file di DB sull’iPhone che teneva traccia della posizione del telefono sulla base della triangolazione delle celle di telefonia. Il servizio fornito da Carrier IQ, i cui clienti sono gli operatori di telefonia mobile, permette una profilazione molto più dettagliata, al limite del pedinamento digitale. Come se non bastasse, il software è talmente integrato nel sistema che non può essere disattivato o rimosso se non effettuando un rooting del telefono (su Android) al fine di installare una versione del S.O. differente e priva del software.

Privacy: altra causa contro Apple

Apple si trova a dover fronteggiare un’altra causa legata a questioni di privacy. La nuova azione legale è stata depositata da tale Lymaris M. Rivera Diaz presso la Corte Distrettuale degli Stati Uniti a Porto Rico. L’accusa sostiene che Apple ha illegalmente fornito gli UDID, i numeri identificativi dei dispositivi iOS, e i dati di localizzazione a terze parti che non avrebbero dovuto riceverli. Anche The Weather Channel e Pandora Media sono state citate in giudizio nella medesima causa per via delle loro applicazioni per iOS.

Apple e Google hanno testimoniato al senato sul LocationGate

Si è svolta ieri a Washington l’attesa udienza di Apple e Google presso la commissione senatoriale per la tutela della Privacy istituita per fare chiarezza sul cosiddetto locationgate. A rappresentare Apple era presente Guy L. Tribble, da tutti conosciuto come “Bud” Tribble, storico Vice President della Software Technology. A rappresentare Google, fa notare Daring Fireball, c’era invece Alan Davidson, un lobbista che tutela gli interessi di Big G nella capitale federale degli Stati Uniti.

I due rappresentanti delle aziende hanno esposto per la maggior parte le stesse ragioni emerse nei giorni scorsi. Tribble in particolare ha ribadito quanto pubblicamente affermato da Apple nelle ormai note Q&A sulla questione locationgate, pubblicate due settimane fa ma ha anche saputo rispondere in maniera esauriente alle incalzanti e pertinenti domande del collegio senatoriale presieduto dal Sen. Al Franken, colui che per primo e con maggiore determinazione ha voluto fare chiarezza sulla questione della privacy degli utenti smartphone.

iOS 4.3.3 in arrivo entro due settimane

Apple ha passato un paio di settimane da dimenticare, almeno per quanto riguarda le pubbliche relazioni. Il cosiddetto LocationGate, che ha causato a Cupertino non pochi grattacapi, ha costretto persino alcuni dei dirigenti della compagnia a rilasciare una intervista per chiarire i risvolti della questione. Ora arrivano nuove indiscrezioni secondo le quali iOS 4.3.3, che dovrebbe introdurre importanti modifiche alla gestione della cache di localizzazione delle reti su iPhone e iPad, sarà rilasciato entro le prossime due settimane.

A riportarlo è BGR, le cui fonti sostengono di avere già fra le mani una build del prossimo aggiornamento del sistema operativo.

Jobs, Schiller e Forstall intervistati su LocationGate e iPhone bianco

Schiller, Jobs e Forstall all'evento dedicato ad iPhone OS4 (2010)

Se c’è una cosa che l’Antennagate ha insegnato ad Apple è come gestire al meglio gli “scandali” mediatici. L’azienda ha risposto con vigore e con relativa velocità sulla questione del LocationGate, che nei giorni scorsi ha fatto scrivere parecchie parole a giornalisti e blogger di mezzo mondo. Il comunicato diffuso ieri con una serie di domande e risposte su consolidated.db e la cache di localizzazione delle celle di rete e dei network Wi-Fi è stato solo una tassello della strategia di PR attivata da Cupertino. A completare il puzzle ci hanno pensato i Senior Vice President Phil Schiller e Scott Forstall che in compagnia di Steve Jobs hanno fatto quattro chiacchiere al telefono con Ina Fried, giornalista di All Things Digital. L’insolito trio ha spiegato nel dettaglio vari aspetti del problema e non ha lesinato alcune “rivelazioni” sull’arrivo nei negozi dell’iPhone bianco, in ritardo di dieci mesi rispetto alla tabella di marcia.

LocationGate, Apple risponde pubblicamente

Apple ha da poco pubblicato un comunicato ufficiale con cui risponde a tutte le domande sulla spinosa questione “LocationGate”. E’ un documento “anomalo”, che risponde con una chiarezza e un dettaglio (anche su questioni tecniche) che raramente Apple applica a comunicazioni di questo tipo. Ed è, di fatto, l’ammissione di un errore: in più punti Apple afferma che la registrazione costante dei dati dentro consolidated.db è frutto di un bug, tanto che in una sezione denominata Software Update viene spiegato per filo e per segno che cosa verrà modificato con un futuro aggiornamento software disponibile nelle prossime settimane.