iPacchi: Dragon Ball Z Jump, Doodle Jump incontra Goku

Dragon Ball Z Jump

Dragon Ball Z Jump

Quando vedo iPacchi di questo genere penso veramente a quanto sia facile piazzare una applicazione su App Store e guadagnare illegalmente palate di dollari fregando tutto e tutti. Dragon Ball Z Jump è un clone di Doodle Jump, penserete voi, ed in effetti le cose stanno proprio così, ma continuate a leggere, vi stupirete.

Mike Lee (ex-Apple) parla del processo di revisione di App Store

Il meccanismo di approvazione delle applicazioni che finiscono su App Store, nonostante siano passati anni dall’apertura del marketplace di iOS, è ancora relativamente oscuro. Si sa poco, in particolare, del team che quotidianamente passa in rassegna migliaia di applicazioni e decide che cosa può o non può entrare nel giardino recintato. Business Insider ha pubblicato una (breve) intervista a Mike Lee, un ex ingegnere senior di Apple, che lascia trasparire qualche informazione in più e ci fa capire, in parte, perché una rubrica come la nostra iPacchi possa continuare ad esistere.

iPacchi: Sfondo Animato, Blocco Schermo e la Schermata Iniziale

All’apertura del keynote della WWDC Tim Cook ha snocciolato alcuni dei notevoli numeri macinati fino ad oggi dall’App Store. Le applicazioni disponibili sono arrivate a 650.000, le app scaricate finora sono più di 30 miliardi, e 5 miliardi di dollari sono finiti nelle tasche degli sviluppatori.
Un po’ di quei soldi, purtroppo, sono finiti anche nelle tasche di sviluppatori come Binh Do, un developer esperto nella creazioni di iPacchi di prima categoria, come questa “Sfondo Animato – Blocco Schermo e la Schermata Iniziale” che ci ha segnalato il nostro lettore Andrea.

iPacchi: “Microsoft Word 2012”, ma sono solo tips

Nel corso degli ultimi mesi si sono avvicendate numerose indiscrezioni sul possibile arrivo del pacchetto Office su iOS. Qualcosa a Redmond bolle in pentola, non lo mettiamo in dubbio, ma per adesso su iPhone, iPad e iPod quei software ancora non ci sono.
Lo sviluppatore Nikolay Potemkin ha sfruttato la situazione e lanciato la sua “Microsoft Word 2012”, un’app da 7,99€ che si traveste da famoso word-processor ma in realtà è soltanto una raccolta di trucchetti per il software di Redmond. In altre parole, l’avrete capito, un’iPacco.

iPacchi: Dirty Rally per iPhone e iPad

Dirty Rally

Dirty Rally

Dopo Jungle Run e Counter-Strike ecco un altro iPacco con i fiocchi. Parliamo sempre di giochi, questa volta il titolo incriminato è Dirty Rally, pubblicato su App Store il sei giugno scorso ed ancora in bella vista (addirittura in top 100 nella classifica delle app a pagamento più scaricate), nonostante l’intento palesemente truffaldino dell’applicazione.

App iPhone, terremoti e iPacchi vari all’italiana

Questo articolo esula, almeno inizialmente, da una “classica” recensione di prodotti o applicazioni per iPhone o iPad. Questo articolo prende spunto dai recenti eventi sismici che hanno colpito e continuano a colpire duramente la nostra penisola e cerca un pò di fare chiarezza su alcuni concetti di base, alla luce delle tante banalità, imprecisioni viste e sentite in questi giorni in TV e sul WEB.

iTunes e l’impossibilità di segnalare le app truffaldine

Nel corso degli ultimi mesi qui su TAL vi abbiamo proposto a più riprese la nostra rubrica iPacchi, dedicata alle app-truffa e più in generale a tutte quelle applicazioni che non fanno quello che dicono, funzionano male, copiano spudoratamente altre franchise dell’App Store e, ciò nonostante, rimangono indisturbate al loro posto su App Store.

L’esperienza con la rubrica, fresca di un paio di casi come quelli di Allarme Terremoto e il finto Counter-Strike, mi suggerisce un paio di considerazioni.
La prima è che Apple da quest’orecchio non ci sente. Non pretendiamo certo che da Cupertino ci leggano ma apprendere che applicazioni del calibro di TV Italia Premium ed altre di cui abbiamo parlato stanno ancora al loro posto (spesso ben piazzate in classifica) è quantomeno frustrante.

La seconda considerazione, più grave, è questa: su App Store non esiste alcun meccanismo rapido per segnalare la presenza illegittima di queste applicazioni a chi di dovere.
Lo so, non vi sto dicendo nulla di nuovo, ma nei giorni scorsi ho voluto verificare quali passaggi fossero necessari per segnalare un’app truffa ad Apple. Quello che mi sono trovato di fronte è un percorso ad ostacoli non da poco.

iPacchi: Counter-Strike per iPhone su App Store

Counter-Strike

Counter-Strike

Oggi per la rubrica iPacchi vi segnaliamo un caso davvero emblematico, un gioco che ha fatto il suo debutto su App Store il 25 maggio e nel momento in cui scrivo, è ancora disponibile per l’acquisto, nonostante sia un applicazione da ban immediato.

Parliamo di Counter-Strike, nome che evoca dolci ricordi nella memoria di molti appassionati di videogiochi. A questo devono aver pensato i responsabili di Rainbow Ink quando hanno deciso di sfruttare il titolo del gioco Valve per guadagnare qualche soldo facendo leva sui sentimenti dei giocatori.

iPacchi: Allarme Terremoto, l’app che NON prevede i terremoti (Aggiornato)

In questi giorni di emergenza terremoto in Emilia si è fatto un gran parlare di applicazioni per iPhone (e per smartphone in generale) che permettono di tenere sotto controllo la situazione e di monitorare, seppur con vari gradi di precisione, i numerosi eventi sismici che scuotono il Nord Italia. Ci sono diverse applicazioni utili (torneremo presto sull’argomento) fra le quali spicca per autorevolezza quella dell’INGV, Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, di cui vi avevamo già parlato qualche mese fa. E’ un po’ lenta negli aggiornamenti ma ha alle spalle l’ufficialità dell’ente di ricerca italiano di riferimento in materia di terremoti.

Non è l’unica, ovviamente, e sull’App Store si trovano anche applicazioni che sarebbe meglio non ci fossero. Come “Allarme Terremoto”, un programmino da 1,59€ che, secondo gli sviluppatori, prevede il terremoto in anticipo e può avvertire l’utente dell’imminente arrivo della scossa grazie ad un allarme. Immagino sia chiaro che ne sto parlando nell’ambito di questa rubrica perché in realtà l’applicazione non funziona come promesso.

UPDATE: l’applicazione è una truffa, punto. Leggete l’update a fondo articolo per maggiori dettagli.

iPacchi: TV Italia Premium e lo sviluppatore recidivo

La prima puntata di questa nostra rubrica iPacchi prendeva le mosse dalla segnalazione di un numero crescente di applicazioni televisive presenti nella classifica dell’App Store per iPad tanto mal realizzate quanto inspiegabilmente popolari.

A tre mesi di distanza dobbiamo constatare, purtroppo, che quella tendenza (“deriva televisiva” l’abbiamo chiamata) non solo non si è invertita, ma è continuata e forse pure peggiorata. A turno, mese dopo mese, varie altre applicazioni analoghe a quelle di cui scrivevamo hanno scalato la classifica delle app più vendute. Alcune meglio realizzate e, per quanto poco originali, comunque funzionanti. Altre, come questa Tv Italia Premium, decisamente più “torbide”. E c’è di più, perché lo sviluppatore (o sviluppatrice), Shahla Ghrhchori, è un nome già conosciuto dai censori Apple a livello internazionale.

Abbiamo come al solito immolato 0,79€ per acquistare TV Italia Premium e capire più da vicino quanto ci sia di vero nella descrizione mirabolante dell’applicazione e abbiamo riscontrato, come era lecito aspettarsi, la solita app televisiva clone: una lunga lista di canali nazionali, molti dei quali non funzionanti.

iPacchi: Temple Hunt, ennesimo clone di Temple Run su App Store

Temple Hunt

Temple Hunt

Apple continua, per qualche strano motivo, ad approvare applicazioni decisamente borderline. In questo caso parliamo di un gioco e dopo lo scandaloso Jungle Run adesso vi segnaliamo Temple Hunt, penoso clone di Temple Run che ha da poco fatto la sua comparsa su App Store.

Prodotto dalla sconosciuta L DUB LLC (società con sede in Turchia) Temple Hunt è subito balzato in cima alla top ten di App Store e nel momento in cui scrivo il gioco occupa la quinta posizione nella classifica dei giochi a pagamento più scaricati dal marketplace.

iPacchi: iBlacklist su App Store? No, è una truffa

Benvenuti ad una nuova puntata della nostra rubrica più triste: iPacchi, le app da non comprare nemmeno per sbaglio.

Se da una parte continuiamo a chiederci quale esotica epidemia si sia diffusa all’interno dello staff di approvazione delle app, dall’altra per fortuna, in caso di palesi errori del suddetto staff, ci vengono in aiuto le recensioni degli utenti: nel caso di iBlacklist 31 valutazioni con una sola stella frenerebbero chiunque dal premere sul tasto ACQUISTA APP. Trentuno salvi tutti, si spera, ma onde evitare che ulteriori soldi finiscano nelle mani di questi criminali è bene far girare un po’ la voce.

iPacchi: Jungle Run, la (brutta) copia spudorata di Jetpack Joyride

Jungle Run clone Jetpack Joyride

Jungle Run

Questa volta per la rubrica iPacchi vi segnaliamo un gioco da poco pubblicato su App Store. Già in passato vi abbiamo parlato del caso Pokemon Giallo, falso gioco venduto a 79 centesimi, dopo pochi giorni, come da copione, l’applicazione è stata rimossa dallo store.

Jungle Run invece continua a regnare indisturbato e nel momento in cui scrivo si trova in decima posizione nella classifica dei giochi gratis più scaricati dall’App Store. Il gioco è gratis, peccato però che non valga la pena neanche spenderci due minuti del proprio tempo.

iPacchi: scaricatori di musica gratis per iPhone e iPad

Non molto tempo fa, nel primo articolo della serie “iPacchi” vi ho parlato delle numerose applicazioni televisive che “infestano” la classifica delle app a pagamento (per iPad e iPhone) sull’App Store italiano.
Scorrendo le chart nei giorni scorsi per capire come si fossero mosse (sono scese ma sono ancora presenti) quelle applicazioni mi sono capitati sott’occhio altri due programmini sospetti che promettono di scaricare gratuitamente la musica dal Web.
Ne ho comprato uno per capire se fossimo di fronte ad un altro classico iPacco. Del resto gli indizi c’erano tutti: nome dell’app che sembra generato in automatico, descrizione fumosa e soprattutto tradotta con i piedi, grafica e interfaccia da metà anni 90, totale eterogeneità nei giudizi degli utenti. Il responso finale è che sì, anche in questo caso siamo di fronte ad un paio di iPacchi, sebbene non al livello delle app televisive di cui vi ho parlato la scorsa volta.

Le due applicazioni che mi sono capitate sottomano sono “Caricatore di Musica Gratis” (sic), in 62esima posizione nella classifica delle app a pagamento per iPad, e “Scarica musica gratis pro”, che sta in 85esima posizione nella medesima lista.
Sono solo due esempi di una categoria che una rapida ricerca mi ha confermato essere relativamente nutrita.

iPacchi: Bloomberg Businessweek e l’anarchia nell’App Store

25 miliardi di App (quasi) scaricate da iTunes App StoreQuasi 600.000 applicazioni per iPhone, iPod touch e iPad disponibili, 25 miliardi di download effettuati e svariati miliardi di dollari versati in pochi anni di attività agli sviluppatori: l’incredibile storia di successo dell’App Store di Apple è sotto gli occhi di tutti.
Con il successo, però, è cresciuto inevitabilmente anche l’interesse verso l’App Store da parte di numerosi soggetti dagli scopi ambigui: scammer, semplici truffatorucoli che provano a incassare qualche facile spicciolo copiando il gioco di successo del momento, oppure veri e propri servizi esterni all’App Store che in cambio di laute somme riescono a far scalare le classifiche ad applicazioni di ogni genere tramite download fasulli o altri metodi illegali.

La tendenza l’avevamo già notata anche noi, e non eravamo certamente da soli. Ne scrivevo giusto un paio di settimane fa, citando il caso dei cloni di Clear e della cosiddetta “deriva televisiva” dell’App Store italiano.
Ora anche le grandi pubblicazioni hanno subodorato “la storia” e se ne stanno occupando. Giusto ieri, ad esempio, Bloomberg Businessweek ha pubblicato un articolo di Adam Satariano e Douglas MacMillan il cui titolo non ha bisogno di traduzione: “Anarchy in the App Store”.

iPacchi: l’aumento di app scam e la deriva televisiva dell’App Store italiano

La grande operazione di marketing che Impending e RealMac Software hanno messo in piedi nelle scorse settimane in vista del lancio di Clear, ha avuto i frutti sperati. L’applicazione, hanno rivelato gli sviluppatori, è stata scaricata ben 350.000 volte in poco più di una settimana.
Un grande successo facilmente prevedibile, vista la popolarità dei developers e il grande hype che s’era creato. Tanto prevedibile da spingere un altro sviluppatore a realizzare, in anticipo sul lancio dell’originale, un’applicazione “tarocca” in tutto simile a Clear che è riuscita a gabbare non pochi utenti prima che Apple provvedesse a rimuoverla.
Nei giorni scorsi proprio Phill Ryu di Impending Software ha pubblicato un lungo articolo sul preoccupante problema delle scam app, un fenomeno crescente su App Store contro il quale, a suo (condivisibile) parere, Apple non sta ancora facendo abbastanza.
Ryu cita il caso eclatante di Pokemon Giallo ma ce ne sono molti altri e tutti hanno caratteristiche comuni.
Sull’App Store italiano il fenomeno è presente e ha preso una piega assai curiosa, con il proliferare di applicazioni televisive che scalano con facilità la classifica delle app a pagamento nonostante si tratti di inenarrabili schifezze.