Steve ed Eric: un caffé per fare la pace?

Sebbene negli ultimi tempi le notizie riguardanti i due CEO, Steve Jobs ed Eric Schmidt, riportano più che altro liti furibonde e dichiarazioni al vetriolo, qualcuno ha scattato loro qualche foto mentre chiacchierano fuori da un bar a Palo Alto e le ha inviate a Gizmodo.

Steve Jobs risponde: la Top 5

Le ermetiche risposte di Steve Jobs via email non sono una novità. Sono anni che El Jobso, di tanto in tanto, risponde a questo o quell’utente con una delle sue letterine di mezza riga (quando è in vena di scrivere tanto). Negli ultimi tempi però sembra che le risposte ai più disparati quesiti degli Apple User si siano decisamente infittite. Ieri una risposta è arrivata anche al sottoscritto. Capirete dunque con quale seccato e mortificante disappunto scopriamo che il millimetrico “Yep.” che lo Steve ci ha riservato giusto 24 ore fa non è entrato a far parte della special TOP 5 delle risposte di El Jobso stilata dal Telegraph.

iPad e sincronizzazione di ebook ePub gratuiti: Steve Jobs ci ha risposto

In un articolo pubblicato ieri su TiPb, Rene Ritchie suggeriva a tutti i futuri utenti di iPad di iniziare a nutrire la propria libreria virtuale di ebook gratuiti in formato ePub scaricabili dal sito del Project Gutenberg. I libri in questioni sono classici della letteratura internazionale per i quali sono scaduti i diritti d’autore.

L’assunto da cui partiva Rene è che Apple permetterà di leggere su iBooks anche questo tipo di ebook gratuiti grazie ad una sincronizzazione tramite iTunes. Ma si trattava ancora di una supposizione non confermata.
Dato che “presumere” questa funzionalità non mi bastava e visto che, a quanto pare, Steve Jobs ultimamente è in vena di rispondere alle email degli utenti, ho deciso di scegliere la via più sicura. Ho fatto una domanda a El Jobso. Indovinate un po’? Mi ha risposto.

Steve Jobs: non preoccupatevi dei MacBook Pro

Le solite anonime fonti di MacRumors, in questo caso un loro lettore, contribuiscono a tenere alto l’hype nell’attesa dei nuovi MacBook Pro. A quanto pare, il suddetto lettore avrebbe mandato una email direttamente a El Jobso, cosa che ultimamente sembra andare molto di moda.

Steve Jobs sostiene pubblicamente la donazione degli organi

Steve Jobs ha partecipato ieri ad un incontro presso il Lucile Packard Children Hospital di Stanford per dare il proprio appoggio pubblico ad una legge sulla donazione degli organi in California. Erano presenti anche il Governatore Schwarzenegger e la senatrice statale Elaine Alquist, che ha materialmente proposto il bill 1395. Ad oggi i cittadini della California che vogliono donare gli organi devono segnalarlo volontariamente alla motorizzazione civile; se questa legge verrà approvata la richiesta di disponibilità alla donazione degli organi verrà invece resa obbligatoria al momento del rinnovo della patente.

Steve Jobs, che esattamente un anno fa ha subito un trapianto di fegato, ha tenuto un breve intervento condividendo pubblicamente alcuni particolari della sua storia clinica personale. Jobs ha avuto la fortuna di potersi iscrivere alla lista di attesa di un ospedale di Memphis, Tennessee, e se avesse atteso un fegato nuovo in California sarebbe quasi certamente morto aspettando. E’ proprio per questo che Jobs sostiene la proposta di legge della senatrice Alquist.

Ecco il primo spot per iPad; Steve agli Oscar

Apple ha mandato in onda il primo spot ufficiale dell’iPad e lo ha fatto durante la cerimonia di premiazione degli Oscar, ieri sera a Los Angeles, come già era avvenuto per il primo spot dell’iPhone. Ma c’è di più, perché alla cerimonia ha partecipato anche Steve Jobs con la moglie e, udite udite, per la prima volta da anni ha dismesso jeans e turtleneck ed è stato visto e fotografato in smoking, con tanto di papillon (foto dopo il salto insieme al regista John Chu).

Lo spot, che potete vedere in apertura, mostra varie funzionalità di iPad, dalla lettura delle mail, all’uso di iCal, dalla visione di un film alla modifica di un documento in iWork. Insomma, tutto quello che già sapevamo riarrangiato in un formato appetibile per il pubblico televisivo. La canzone dello spot è “There Goes My Love” dei The Blue Vans.

Steve Jobs in sella ad una BMW, 1982

La foto che vedete in apertura è tratta da un servizio di Moira Johnston, giornalista freelance di San Francisco, pubblicato sul numero dell’ottobre 1982 di National Geographic e dedicato alla fiorente industria informatica della Silicon Valley.
In un report come quello non poteva certo mancare il giovane Steve Jobs. Una delle foto a corredo del pezzo (scannerizzato e ripubblicato da Modern Mechanix) è quella del giovane Steve Jobs in sella ad una BMW R60/2 del 1966. Camicia, jeans, stivaletti alla Beatles, barba e capelli ribelli e un impeccabile gusto per le vecchie moto tedesche, come potrà confermarvi qualsiasi appassionato di BMW d’epoca.

Steve Jobs: Final Cut sta bene

La notizia del licenziamento di circa 40 dipendenti Apple che facevano parte del team di sviluppo di Final Cut Studio ha fatto temere per l’abbandono del mercato del video professionale da parte di Apple. L’ipotesi è sicuramente infondata visto che Final Cut domina il mercato della produzione hollywoodiana ed è funzionale, insieme agli altri programmi pro, alla vendita dei Mac di fascia alta. Non c’è nessuna valida ragione che possa spingere Apple ad abbandonare questo mercato.

Per quanto questo semplice ragionamento logico possa essere sufficiente a convincersi della buona salute di Final Cut Pro, fa piacere che Steve Jobs in persona abbia confermato la buona salute del software. Lo ha fatto con una delle sue classiche mail ermetiche in risposta ad una richiesta inoltrata da Mike Contaxis di Mac Soda.

“No worries. FCP is alive and well. Sent from my iPhone”.

Le ultime parole famose di Steve Jobs

In più di un occasione, nel corso degli ultimi anni, il lancio di un nuovo prodotto Apple è coinciso con la palese contraddizione di una o più affermazioni che Steve Jobs ha rilasciato in passato in varie occasioni.
Brian X. Chen di Wired ha raccolto sei di quelli che definisce gli “sneakiest statements” di El Jobso, ovvero dichiarazioni rilasciate ora a questo ora a quel giornalista (ma spesso e volentieri al solito Walt Mossberg) che successivamente sono state bene o male contraddette dall’operato di Apple.

A Steve Jobs il Jim Henson Celebration Honor 2009

Vent’anni fa se ne andava Jim Henson, il creatore dei pupazzi Muppets. In sua memoria ogni anno dal 2005 la Jim Henson Company assegna dei premi speciali a persone o istituzioni che “riflettono i valori fondanti e la filosofia del leggendario Jim Henson e della compagni da lui fondata” sulla base di criteri quali “la dedizione alla creatività, l’applicazione innovativa dell’arte e della tecnologia, l’ispirazione degli altri”.

Lisa Henson, figlia del celeberrimo burattinaio, ha ufficializzato questa settimana i premi per il 2009. Il Celebration Honor, il riconoscimento più alto, è stato asegnato a Steve Jobs, meritevole di aver “reso il mondo un posto migliore e per aver inspirato le persone a celebrare la vita”.

Steve Jobs dice sì ad una biografia ufficiale?

I libri sulla vita e le opere di Steve Jobs sono molti e fra di essi spiccano alcuni best-seller che hanno avuto un maggiore successo rispetto agli altri titoli. Tutti questi libri hanno però un tratto comune: nessuno di essi ha ricevuto l’avallo di El Jobso, tanto insofferente a questo tipo di invasioni letterarie della propria privacy da arrivare ad imporre (in passato) lo stop alla vendita negli Apple Store dei libri dell’editore Wiley & Sons che aveva osato procedere alla pubblicazione di iCon, una biografia che a Jobs proprio non piaceva.

Se è vero quanto riportato dal New York Times, però, qualcosa potrebbe essere cambiato “nella testa di Steve”. Il 55enne Jobs, reduce dal secondo grave intervento nel giro di pochi anni, pare abbia deciso di lasciare una testimonianza ufficiale della sua vita fino ad oggi sotto forma di biografia autorizzata.

Town Hall meeting con Steve Jobs dopo la presentazione dell’iPad

Come di solito accade in seguito ad annunci importanti, sul finire della scorsa settimana Steve Jobs ha presenziato ad uno speciale (e segreto) Town Hall Meeting con i dipendenti Apple per parlare della novità e informare “le truppe” su una vasta gamma di argomenti relativi all’operato di Apple.
Ai partecipanti all’incontro ovviamente sarebbe richiesto di non parlare con la stampa di ciò che viene loro comunicato all’interno della Town Hall, l’auditorium al numero 4 di Infinite Loop. Immancabilmente qualche particolare trapela comunque. Secondo quanto riportato da fonti di Wired Jobs ha parlato sia della rivalità con Google sia della “questione Flash“.

Where in the World is Steve Jobs?

witwisj_11Un paio di settimane fa il dottor Macenstein ha indetto sul proprio blog il contest “where in the world is Steve Jobs”. La consegna era piuttosto semplice: prendere un’immagine già scontornata della testa di Steve Jobs e materializzare El Jobso all’interno di un’altra foto, immortalandolo nelle situazioni più surreali possibili. A giudicare dai risultati, il contest è andato alla grande. Alcune immagini mi hanno fatto ridere di gusto, anche se non sono del tutto d’accordo con la scelta dei vincitori. Per cominciare quest’ultima settimana di lavoro prima di Natale con un sorriso eccovi, subito dopo il salto, una carrellata dei Jobs-montaggi più divertenti. Tutti gli altri li trovate su Macenstein.com. In apertura trovate la mia preferita, qual è la vostra?

Person of the year di TIME: Steve Jobs “in finale”

Anche quest’anno TIME magazine sceglierà a proprio insindacabile giudizio una “Person of the year”, ovvero un uomo o una donna che rappresentino efficacemente il 2009 appena trascorso. Nel 2008 fu il turno di Barack Obama, che era stato da poco eletto alla presidenza degli Stati Uniti. Nel 2007 fu la volta di Putin, mentre nel 2006 sulla copertina della rivista lo schermo di un Mac rifletteva (con un malriuscito effetto specchio ottenuto con carta argentata) ciascuno di noi, protagonisti della rivoluzione del web 2.0.

Fra i papabili di quest’anno, assieme a capi di stato e potenti di tutto il mondo compare anche il nome di Steve Jobs. I lettori possono dare un voto su una scala da 1 a 100 a ciascuno dei personaggi elencati. La classifica provvisoria (nel momento in cui scriviamo) vede in testa l’individuo collettivo rappresentato dai “contestatori iraniani” con una media di 91, a seguire Barack Obama (51) e terzo Steve Jobs(49).

Developer chiede, Steve risponde

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The Little App Factory (LAF) è una software house australiana che realizza software per Mac. Di recente i legali di Apple hanno inviato all’azienda una delle classiche cease&desist letter chiedendo senza mezzi termini l’eliminazione della parola iPod dal nome del software iPodRip, utility shareware sviluppata da LAF che permette di rippare sul proprio Mac le canzoni contenute in un iPod. L’applicazione, creata nel 2003, gode di una buona fama presso tutti gli utenti Mac ed è stata scaricata già 5 milioni di volte. Temendo di perdere gran parte della propria utenza a causa del cambio di nome, John Devor, CEO di Little App Factory, ha scritto a Steve Jobs. Che ha risposto, incredibilmente, ma non proprio come lo sviluppatore poteva aspettarsi.

Steve Jobs fa capolino al concerto dei Coldplay

Sul sito della band inglese capitanata da Chris Martin, tra le pagine del diario virtuale che tiene traccia del loro tour, si legge che Steve Jobs è apparso al concerto dei Coldplay al Shoreline Amphitheatre, a Mountain View. Il concerto, che si è tenuto lo scorso Lunedì, ha suscitato nei membri della band una grande emozione, sia per la risposta del pubblico che, inoltre, per la visita inaspettata del numero uno di Apple.

Sappiamo bene che Steve Jobs ha una certa passione per il sound della band inglese, e molti keynote sono stati introdotti dalle note di Martin e soci e che, tra Apple e Coldplay la collaborazione non è mai mancata, come in occasione del lancio dell’album Viva la Vida.

iPhone 3G S o iPhone 3GS: problemi di spazio

Nella press release rilasciata ieri da Apple in cui veniva annunciata solennemente la vendita di un milione di iPhone 3GS nel corso del weekend di lancio, ci sono un paio di spunti impliciti particolarmente interessanti.

Per prima cosa è interessante notare, come già vi dicevamo, che nel comunicato viene riportata una dichiarazione ufficiale di Steve Jobs. E’ un chiaro segno che il ritorno del re è vicino, dato che si tratta del primo statement di El Jobso allegato ad un comunicato ufficiale dall’inizio di gennaio.

Tralasciando il nostos dell’iCeo, c’è una cosa ben meno importante di cui occuparsi in quella nota stampa: Apple ha mandato a morte lo spazio fra la G e la S del nome del nuovo iPhone. Non più 3G S, ma 3GS. Questioni di poco conto? Non per un’azienda puntigliosa e attenta ai minimi dettagli come Apple. Prima di dirvi la mia, vorrei sapere che ne pensate:

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Steve Jobs: settimo CEO di tutti i tempi

Quali sono i migliori e i peggiori CEO americani di tutti i tempi? Portfolio, rivista economica (ahimé di prossima chiusura) di Condé Nast ha provato a girare la domanda a professori di economia di riconosciuta fama e ha stilato due classifiche: una top 20 e una worst 20. In entrambe c’è un pezzetto di Apple: Steve Jobs fa parte della lista dei buoni mentre John Sculley, CEO di Apple fino al 1993, si è meritato un posto nella lista dei cattivi.