Class action contro Apple, Google ed altre aziende che non si rubano i dipendenti

Lo studio legale Lieff, Cabraser, Heimann & Bernstein ha annunciato l’avvio di una class action nei confronti di Apple, Google, Intel, Adobe ed altre aziende del medesimo settore, ree secondo l’accusa di essersi messe d’accordo per non rubarsi vicendevolmente ingegneri e altri dipendenti. Lo studio legale sostiene che siano stati messi in pratica dalle aziende mutui scambi di favori con veri e propri patti di “no-solicitation”. Tali accordi avrebbero comportato una maggiore immobilità del mercato del lavoro nel settore I.T. e soprattutto avrebbero contribuito a limitare il potenziale di carriera dei dipendenti e l’ammontare dei loro stipendi, che potevano essere tenuti al medesimo livello in assenza di offerte migliori da parte di aziende concorrenti.

Amazon risponde alla causa di Apple

Amazon ha risposto ufficialmente alla causa di Apple, che poco più di un mese fa l’aveva accusata aver utilizzato impropriamente il termine Appstore in violazione del trademark “App Store”, proprietà di Jobs e Co. sin dal 2010. L’azienda di Jeff Bezos ha depositato una risposta ufficiale alla querela di Apple in cui si afferma ancora una volta che App Store deve essere considerato termine generico e si chiede che la causa venga archiviata. Gli avvocati di Amazon hanno imparato da Microsoft e hanno applicato una tecnica simile a quella di Redmond, evidenziando nel loro documento almeno un’occasione in cui Steve Jobs in persona ha utilizzato il termine App Store in maniera generica.

La causa di Apple contro Samsung svela le vendite dei dispositivi iOS

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E’ notizia ancora fresca: Apple ha denunciato Samsung con l’accusa di aver copiato spudoratamente iPhone, iPod touch e iPad con i suoi smartphone e tablet con interfaccia grafica TouchWiz. Nilay Patel, ex editor di Engadget nonché avvocato esperto di copyright, ha pubblicato un’interessantissima e dettagliatissima analisi della recente causa svelando alcuni particolari succulenti nascosti fra le carte dell’accusa. Fra gli altri anche i numeri “ufficiali” dei dispositivi iOS venduti da Apple “as of March 2011”, vale a dire dall’inizio della loro commercializzazione fino allo scorso mese.
Horace Dediu di Asymco è stato velocissimo a fare i calcoli, sottraendo a quei numeri il già noto totale dei dispositivi venduti fino al 2011. Il risultato è un accurata disamina delle vendite dei dispositivi iOS nel corso di questo primo trimestre 2011 in largo anticipo sui numeri che verranno annunciati questa sera durante la conference call per la presentazione dei risultati fiscali del Q2.

Apple denuncia Samsung per plagio

Apple ha denunciato Samsung per i suoi smartphone e tablet, accusando il colosso coreano di avere copiato sia per estetica che per funzioni iPhone e iPad. L’accusa viene rivolta al Galaxy Tab, al Nexus S, all’Epic 4G e al Galaxy S 4G.

La relazione tra Apple e Samsung è piuttosto complicata. Da un lato è evidente che i prodotti delle due compagnie siano in diretta concorrenza (Samsung è probabilmente la principale produttrice dei dispositivi elettronici concorrenti agli iDevice di Apple), dall’altro Samsung rappresenta un tassello fondamentale nella produzione di iPhone, iPod touch ed iPad, essendo le fabbriche della multinazionale asiatica al lavoro anche sulle componenti di diversi prodotti Apple.

Apple fa causa Amazon per l’uso del termine Appstore

Un nuovo scontro legale si aggiunge alla lunga lista delle cause in corso fra i grandi attori dell’IT: Apple ha denunciato Amazon per l’uso improprio del termine Appstore.
In una querela depositata lo scorso venerdì 18 marzo, Apple lamenta la violazione del trademark “App Store” che l’azienda di Cupertino si è vista riconoscere nel 2010 e che Bezos e co. hanno utilizzato, se pur con uno spelling differente, per battezzare il loro futuro Store di applicazioni per terminali Android.

Cupertino contesta l’utilizzo deliberato di una terminologia di sua appartenenza per una piattaforma che sarà una diretta concorrente dell’App Store “originale”.

Causa Kodak, dall’ITC primo stop alla causa contro Apple e RIM

Poco più di un anno fa, nel gennaio 2010, la Eastman Kodak Company ha fatto causa ad Apple e RIM per la violazione di alcuni brevetti relativi alla visualizzazione di anteprime delle immagini su dispositivi portatili. L’azienda aveva confermato che l’obbiettivo era quello di ottenere il pagamento di royalties sulle tecnologie che le società denunciate avrebbero utilizzato senza permesso.

Per Kodak arriva però la prima doccia fredda: il giudice Paul Luckern della International Trade Commission ha deciso che le richieste di Kodak presso la commissione non sono valide. Non si tratta però di una sentenza definitiva ma solo di una prima indicazione che poi i commissari potranno decidere se confermare o meno entro il 23 maggio.

Apple denuncia Nokia in UK

Si apre un nuovo capitolo del contenzioso legale fra Apple e Nokia. I legali di Cupertino hanno depositato presso la High Court di Londra una denuncia nei confronti dell’azienda finlandese, rea di aver utilizzato un brevetto europeo non valido per una precedente causa intentata contro Apple in Germania.

Il brevetto in questione è relativo alla tecnologia di scrolling dei contenuti su dispositivi touch-screen e fa parte di un pacchetto di sette di cui Nokia contesta la violazione presso il tribunale di Dusseldorf. La causa è quella che a metà dicembre ha portato lo scontro fra i due giganti al di fuori dei confini nazionali statunitensi con procedimenti aperti a L’Aja, ancora a Londra, a Mannheim e, appunto, a Dusseldorf per un totale di 37 brevetti contestati.

Paul Allen ci riprova, rinnovata la causa contro Apple e altre aziende

Il co-fondatore di Microsoft Paul Allen non demorde e decide di continuare la sua battaglia contro Apple, Google e altre grandi aziende, ree, secondo lui, di aver violato la proprietà intellettuale della sua Interval Licensing, la società detentrice dei brevetti registrati da Interval Research, l’azienda di Allen chiusa nel 2000.

Verso fine agosto Allen aveva denunciato Apple, Google, eBay, Facebook, Youtube ed altre grandi aziende del settore IT lamentando la violazione di brevetti sull’e-commerce. A inizio dicembre il giudice del Tribunale Distrettuale, Marsha Penchman, aveva rigettato la causa, accogliendo le richieste di Apple e Google, perché troppo vaga. Secondo la Corte era addirittura difficile per gli accusati capire da cosa si sarebbero dovuti difendere. Ai legali della Interval Licensing erano state concesse circa due settimane per rivedere la causa e presentarne una versione riveduta e corretta.

Apple si spartisce i brevetti di Novell con Microsoft; Nokia rincara la dose

Grazie ad un documento pubblico depositato presso l’antitrust tedesca si è scoperto che dietro la CPTN Holdings LLC, azienda che ha provveduto ad acquisire un importante pacchetto di 882 brevetti appartenuti alla Novell, si celano le partecipazioni di Apple, Microsoft, EMC e Oracle.
Nel contempo arrivano novità dal fronte finlandese: Nokia ha deciso di rincarare la dose e ha allargato ad altri tre paesi del Vecchio Continente la causa che la vede contrapposta ad Apple per violazione della proprietà intellettuale.

Paul Allen, primo stop per la causa contro Apple e Google

Un paio di mesi fa il co-fondatore di Microsoft Paul Allen ha deciso di denunciare mezza Silicon Valley. 11 aziende dell’IT fra cui Apple, Google e Facebook sarebbero colpevoli secondo Allen di aver violato la proprietà intellettuale di una sua azienda, la Interval Licensing, nata negli anni novanta appositamente per custodire una serie di generici brevetti connessi in qualche modo alle tecnologie utilizzate praticamente da tutte le maggiori aziende dell’IT e da poco defunta.

Un vero e proprio caso di patent trolling, lo aveva definito Mark Lemley, docente di legge presso la Stanford University e specializzato in proprietà intellettuale. Proprio per questo sia Apple che Google avevano avanzato le proprie richieste di archiviazione. Venerdì scorso il Giudice Distrettuale Marsha Penchman ha deciso di accogliere tali richieste e ha sentenziato che  le accuse sono troppo generiche e per gli accusati è addirittura troppo difficile capire davvero bene che cosa dovrebbero difendere.

Apple aggiunge 12 brevetti alla causa contro Motorola

A proposito delle cause legali tra Apple e Motorola per l’infrazione di brevetti legati alle tecnologie impiegate nei rispettivi smartphone, apprendiamo da AppleInsider che l’azienda di Cupertino ha aggiunto ben 12 brevetti da sottoporre all’esame della corte di competenza.

L’azienda amministrata da Steve Jobs, infatti, ha aggiunto ulteriori 12 brevetti tra quelli (ritenuti) infranti dalla concorrente Motorola. Allo stato attuale il numero di brevetti contestati è salito a 24, mentre Motorola ritiene che Apple abbia utilizzato impropriamente la proprietà intellettuale appartenente a 18 suoi brevetti.

Apple rinforza l’ufficio legale per le cause sui brevetti


Apple ha assunto nuovi tre nuovi avvocati esperti di proprietà intellettuale come collaboratori esterni. Una scelta necessaria per rinforzare il proprio dipartimento legale in vista delle battaglie che si profilano all’orizzonte. Apple è l’azienda dell’IT più spesso denunciata in cause riguardanti la violazione di proprietà intellettuale. Ha superato anche Microsoft e HP, che pure hanno i propri grattacapi.

“Scontro fra titani”, lo chiama Bloomberg, che dedica un articolo alla campagna acquisti in campo legale di Apple. Motorola contro Apple, Apple contro HTC, Nokia contro Apple e viceversa, Motorola contro Microsoft. Sono solo alcune delle cause di altissimo profilo attualmente in corso e che sono la facciata di una guerra per il dominio del mercato mobile di cui probabilmente il grande pubblico ignora totalmente l’esistenza.

Motorola VS Apple, la ITC indaga

La U.S. International Trade Commission ha approvato l’istituzione di un’inchiesta volta ad investigare sulle presunte violazioni di brevetti lamentate da Motorola Mobility nella recente causa intentata contro Apple.
Il comunicato della USITC ha di per sé un’importanza relativa, dato che l’apertura di un’indagine a seguito di un esposto come quello dell’azienda di Libertyville, Illinois, è praticamente una procedura automatica.

Ma non c’è pace per l’ufficio legale di Cupertino, e non potrebbe essere altrimenti visto il numero di cause relative alla violazione della proprietà intellettuale in cui è coinvolta l’azienda sia come denunciante che come denunciata. Giusto qualche giorno fa lo Staff della medesima agenzia governativa ha espresso il proprio parere sul caso Nokia VS Apple, decisamente favorevole per i finlandesi. 

Apple denuncia Motorola per violazione di brevetti sul Multi-Touch

Lo scorso 6 ottobre Motorola ha sporto due denunce a carico di Apple per la violazione di 18 brevetti relativi a tecnologie dell’ambito mobile. Venerdì scorso, come da copione, Apple ha contrattaccato con un altro paio di cause legali depositate presso la Corte Distrettuale del Wisconsin Occidentale: una verso Motorola Inc., l’altra verso Motorola Mobility, la sotto-azienda del gruppo responsabile dei primi procedimenti contro Cupertino.

I brevetti di cui Apple contesta la violazione da parte dell’azienda di Schaumburg, Illinois, sono sei e riguardano tutti la tecnologia Multi-Touch. Falliti i probabili tentativi di mediazione iniziale fra gli uffici legali, insomma, Apple si affida ora ad una risposta basata sulla sua proprietà intellettuale più forte.

Azienda taiwanese fa causa ad Apple per il nome iPad

Proview è il nome di un’azienda taiwanese che ha fatto causa ad Apple per l’utilizzo del nome iPad in territorio cinese. Una decina di anni fa infatti l’azienda, che produce schermi, aveva senza successo cercato di introdurre sul mercato un computer tablet chiamato I-Pad.

Settore mobile: chi denuncia chi

Il Guardian ha pubblicato una interessante infografica (qui proposta nella rivisitazione di Design Language) che fa chiarezza sulle attuali cause in corso nel settore mobile in seguito al recente scontro legale fra Microsoft e Motorola. Abbiamo aggiunto noi una ulteriore freccia ad indicare anche l’ultima causa del settore, ovvero quella che proprio ieri sempre Motorola ha depositato contro Apple. Il quadro che viene fuori illustra bene la situazione di alta “litigiosità” che caratterizzata un settore in forte ascesa come quello degli smartphone.

Nokia è la compagnia più attaccabrighe con ben 8 cause in corso nelle quali riveste il ruolo di denunciante. In due casi è stata controdenunciata, da Qualcomm e Apple. L’azienda di Cupertino, contro cui si sono scatenate le ire degli androidiani di ferro a seguito della causa nei confronti di HTC, riveste invece il ruolo del “defendant” in quattro cause, mentre è “plaintiff” solo in due: quella contro HTC, appunto, e quella contro Nokia.

Motorola denuncia Apple per la violazione di 18 brevetti

Motorola ha fatto sapere con un comunicato ufficiale di aver fatto causa ad Apple per la violazione di 18 brevetti relativi a tecnologie del settore mobile. L’accusante vero e proprio è Motorola Mobility, una controllata nata da una recente riorganizzazione aziendale del gruppo.

La causa, come spesso accade in questi casi, è stata deposita presso i tribunali distrettuali dell’Illinois e della Florida e allo stesso tempo presso la International Trade Commission, alla quale viene chiesto, come da procedura classica, di bloccare l’importazione e la vendita negli USA dei prodotti Apple che violano i brevetti di Motorola.

Le tre denunce (ITC + Florida + Illinois) arrivano a pochi giorni da un’altra causa, quella che Microsoft ha depositato proprio contro Motorola, sempre per questioni relative alla violazione di proprietà intellettuale.

Apple accusata di aver infranto brevetti con Cover Flow e Time Machine

In base a quanto riportato da AppleInsider, Apple ha perso una causa a proposito della violazione di alcuni brevetti, provocata dalle interfacce grafiche di Cover Flow e Time Machine.

Mirror Worlds LLC, che nel 2008 aveva sporto denuncia nei confronti dell’azienda di Cupertino accusandola di aver infranto alcuni brevetti di sua proprietà circa la creazione di flussi di documenti ordinati in base al tempo, è risultata vincitrice in base alla volontà della giuria federale.

Apple fa causa a Sector Labs per violazione di copyright

Sector Lab

Sector Lab

Solo ieri vi abbiamo parlato della causa mossa da una azienda del New Jersey nei confronti di Apple, per violazione di brevetti riguardanti il sistema di compressione e adattamento automatico dei video.

Adesso è il turno di Apple dato che la società infatti ha trascinato in tribunale Sector Labs, azienda specializzata nella realizzazione di videoproiettori. Motivo del contendere? Il nome (Video Pod) di un prodotto presente nel listino di Sector Labs.

L’iPad si surriscalda troppo facilmente: nuova causa contro Apple

L’iPad deve raffreddarsi prima che lo si possa utilizzare di nuovo”. E’ questo il messaggio che il Tablet di Apple può mostrare all’utente se esposto per un certo periodo alla luce diretta del sole estivo. Il dispositivo non si degna di tornare a funzionare finché la temperatura non rientra nei limiti consentiti. Qualche tempo fa vi avevamo pure raccontato di come questo inconveniente abbia rischiato di rovinare addirittura la celebrazione di un matrimonio.

Tre utenti iPad americani, tali Jacob Balthazar, Claudia Keller e John Browning, hanno ritenuto che quell’avviso non potesse più essere considerato come semplice e accettabile indicazione di funzionamento del dispositivo ed hanno per questo fatto causa ad Apple accusando l’azienda di frode e pubblicità ingannevole.