HTC risponde alle accuse: “È stata Apple a copiare noi”

Il retro dei terminali a confronto
                             

Se qualche giorno fa avete visto le prime foto pubblicate online dell’HTC ONE A9, avrete sicuramente pensato che il suo design sia leggermente ispirato a quello dell’iPhone 6. Collegandovi a The Apple Lounge, vi sarete poi trovati davanti questo articolo che avrà quanto meno confermato le vostre sensazioni.

Apple e HTC fanno pace ma Samsung non si arrende

Domenica scorsa Apple ha annunciato ufficialmente il raggiungimento di un accordo con HTC che ha posto fine alla contesa legale fra le due aziende.
In tanti hanno subito pensato alle possibili implicazioni di questa decisione nella battaglia in corso fra Apple e Samsung.

I coreani non a caso ci hanno tenuto a far sapere, tramite un articolo ad hoc diffuso tramite agenzia, che da quelle parti non c’è alcuna intenzione di scendere a patti con Cupertino, come invece hanno fatto i taiwanesi di High Tech Computers.

Apple VS HTC: causa chiusa con un accordo

Con un comunicato stampa diffuso nelle prime ore di questa mattina (la sera di sabato negli USA) Apple ha annunciato il raggiungimento di un accordo extra-giudiziale con HTC che pone fine alla battaglia legale fra le due aziende, iniziata nel marzo del 2010.
L’accordo prevede una licenza incrociata decennale su tutti i rispettivi brevetti e la conclusione immediata di tutte le cause in corso a livello globale.

Negato il blocco delle importazioni per HTC; vendite del Galaxy Tab ancora bloccate

Dalle nostre parti si dice che “non è mica sempre domenica”. Gli inglesi preferirebbero “you can’t win ‘em all”. Il succo è sempre lo stesso ed è probabilmente quel che devono aver pensato i legali Apple, ieri. Dopo le battaglie vinte in California contro Samsung (in vista della “guerra” vera e propria) la International Trade Commission ha negato il bando delle importazioni degli smartphone HTC richiesto da Apple.

Apple favorita contro HTC grazie al parere di un giudice sul brevetto ‘263

A fine dicembre la International Trade Commission ha deliberato in favore di Apple nel caso contro HTC, imponendo il blocco delle importazioni degli smartphone della High Tech Computers negli Statesa  partire da metà aprile 2012. Per Apple era una sorta di vittoria di Pirro (come avevamo già spiegato approfonditamente), perchè la corte ha deliberato in favore di Apple decretando la violazione di un brevetto sui cosiddetti “data detectors”, mentre si è espressa a favore di HTC in relazione ad un brevetto ben più cruciale, il ‘263 sulle Realtime API.
Apple si è appellata contro quella decisione, che ha preso per buona la difesa di HTC (definita “gioco di parole formalistico” dagli avvocati di Cupertino). Adesso un giudice della corte d’Appello di Chicago, seppur nell’ambito di una delle cause con Motorola, riapre i giochi con la deposizione di un parere su quel brevetto che sembra dare apertamente ragione alla linea difensiva di Apple nell’appello contro HTC.

HTC ha già pronti nuovi smartphone per evitare il blocco imposto dalla ITC

Un paio di giorni fa la International Trade Commission ha imposto un divieto di importazione (a partire dal 19 aprile 2012) di alcuni dispositivi HTC che violano un brevetto Apple sull’utilizzo dei cosiddetti data detectors. Una vittoria solo parziale per Cupertino, dato che nella denuncia alla ITC i legali dell’azienda lamentavano la violazione di un più ampio ventaglio di patents.
Ora apprendiamo da Bloomberg che nonostante siano passati pochissimi giorni dalla sentenza HTC è già pronta ad immettere sul mercato americano alcuni dispositivi analoghi a quelli messi al bando ma privi delle caratteristiche che nello specifico violavano il brevetto in questione. In questo modo l’azienda riuscirà probabilmente a “farla franca” e a bypassare il blocco delle vendite negli U.S.A.

La vittoria di Apple su HTC: gli effetti reali

Ha fatto parecchio scalpore la decisione di ieri da parte dell’International Trade Commission in favore di Apple e contro HTC, scaturita nel divieto di importazione per alcuni dispositivi a partire dal 19 aprile 2012.

Almeno, a leggere certi titoli e certi commenti sembrerebbe che per HTC e i suoi terminali Android sia tutto finito, basta, kaputt.

Ma è veramente così? Cerchiamo di andare un po’ più a fondo nella questione e vedrete che per alcuni motivi, questa potrebbe essere addirittura la classica Vittoria di Pirro per Apple.

L’ITC dà ragione ad Apple nel caso S3 Graphics e HTC rivaluta l’acquisizione

Qualche giorno fa l’International Trade Commission ha sentenziato che Apple non viola i brevetti su alcuni metodi di compressione delle immagini di cui S3 Graphics, un marchio della taiwanese Via Technologies, contestava la violazione. La decisione dell’ITC di archiviare il caso ha sovvertito totalmente la sentenza che uno dei giudici amministrativi della Commissione aveva emesso a luglio di quest’anno e ha inoltre provocato uno tsunami legale che molto probabilmente manderà a gambe all’aria l’acquisizione della S3 da parte di HTC.

HTC denuncia Apple con i brevetti di Google; Apple denuncia Samsung in Giappone

4Le metafore militaresche utilizzate per definire e descrivere le numerose azioni legali che vedono protagonisti gli attori principali del mercato mobile sono un po’ inflazionate, va ammesso. Ma è oggettivamente difficile non descrivere come “guerra” la situazione in cui essi si trovano. E’ una guerra fredda quella che contrappone Google e Apple mentre è guerra aperta quella che stanno combattendo la stessa Apple e i produttori di smartphone Android.
HTC in primis, che proprio ieri ha denunciato nuovamente Apple utilizzando brevetti che fino al primo settembre erano di proprietà di Google. Nel frattempo Apple continua la sua campagna del Pacifico con una nuova denuncia contro Samsung presso il tribunale distrettuale di Tokyo.

Galaxy Tab 10.1 semi-libero in Europa; HTC fa causa ad Apple

Se negli annali dell’I.T. l’estate 2011 venisse archiviata come la lunga stagione della guerra legale sulla proprietà intellettuale, non ci stupiremmo. Al massimo ci stupiremmo dell’esistenza fisica di qualcosa come “gli annali dell’I.T.” ma questo non c’entra.
Mentre in Europa Samsung può tirare un misurato e temporaneo sospiro di sollievo per la parziale rilettura dell’ingiunzione emessa da un tribunale di Dusseldorf, negli Stati Uniti HTC ha provveduto a depositare una nuova causa per violazione della proprietà intellettuale da parte di Apple che coinvolge non solo i dispositivi mobili della Mela ma anche il Mac. Tutto mentre Google, come probabilmente saprete a meno che non siate tornati stamane da un campeggio ferragostano sull’Aspromonte, ha annunciato un accordo per l’acquisizione di Motorola per 12.5 miliardi di dollari. Praticamente i profitti che Big G ha messo in banca in un anno e mezzo.
In Italia invece, se proprio vi interessa, non è successo niente di tecnologicamente importante (tranne un certo update algoritmico che qualcuno ha pensato bene di rendere operativo nel peggior fine settimana – internettianamente parlando – dell’intero anno solare) perché siamo in ferie tutti quanti.

Cause Apple: Paul Allen rinviato e due brevetti violati da HTC

La scorsa settimana si sono sommate almeno un paio di notizie legali di rilievo relative a cause in cui è attualmente coinvolta Apple. Per i legali di Cupertino, in entrambi i casi, si tratta di buone nuove. La prima causa in questione è quella che vede contrapposto il co-fondatore di Microsoft, Paul Allen, e un buon numero di aziende della Silicon Valley. La seconda è l’ormai nota Apple VS HTC. L’ITC ha riconosciuto come valide le richieste di infrazione di due brevetti targati Cupertino da parte della fu High Tech Computer Corporation.

Apple VS Nokia, prime stime sulle cifre dell’accordo e altre implicazioni

Apple contro Nokia

Ieri Nokia ha ufficializzato la stipula di un accordo extragiudiziale con Apple che segna il termine delle ostilità legali fra le due aziende. A perderci è nettamente Cupertino, che ha accettato di pagare all’azienda finlandese un una tantum e le royalties per il futuro sfruttamento dei brevetti al centro del contendere.
Le cifre dell’accordo sono top secret ma diversi analisti hanno già provveduto a tirar fuori le prime stime delle dimensioni finanziarie di una pace parecchio costosa. Si vocifera di un pagamento di 420 milioni di € (608 mln $ ) “sull’unghia” e di successivi versamenti di circa 95 milioni di Euro a trimestre per le royalties.
Il patteggiamento fra i due giganti potrebbe inoltre avere non poche implicazioni anche per gli altri produttori di smartphone, che potrebbero trovarsi a fronteggiare Nokia per l’utilizzo degli stessi brevetti per cui Apple ha raggiunto l’accordo.

Apple contesta ad HTC la violazione di altri due brevetti

Una nuova denuncia depositata dai legali di Apple presso la corte distrettuale di Wilmington, stato del Delaware, riaccende lo scontro con HTC. Gli avvocati della squadra di Bruce Sewell contestano altri due brevetti al produttore di smartphone Taiwanese, che si sommano quindi ai 20 già contestati da Apple nell’ambito della causa intentata contro la High Tech Computer all’inizio di marzo.

I due “patents” di cui Apple lamenta la violazione sono il numero 6.282.646 e 7.380.116 e, seppure registrati e approvati in periodi differenti, entrambi riguardano la stessa tecnologia e riportano lo stesso titolo: “Sistema per l’adattamento in tempo reale ai cambiamenti nelle configurazioni di un display”.

HTC contro denuncia Apple per l’infrazione di cinque brevetti

HTC, azienda taiwanese che opera nel settore degli smartphone, ha sporto a sua volta denuncia nei confronti di Apple dopo essere stata accusata da quest’ultima dell’infrazione di 20 brevetti (all’inizio del mese di marzo).

HTC ha presentato la denuncia nella giornata di ieri presso la U.S International Trade Commission chiedendo di interrompere l’importazione di iPhone, iPad e iPod in America. L’azienda ritiene di aver prodotto “gli smartphone più avanzati al mondo” durante l’ultimo decennio, ricordando che attualmente sono disponibili per la vendita ben 12 modelli di telefoni HTC negli Stati Uniti. Non sono noti, al momento, i dettagli dei cinque brevetti che sarebbero stati violati dall’azienda di Cupertino.

Apple contro-denuncia Kodak

Qualche tempo fa la Eastman Kodak Company aveva denunciato Apple ed altri produttori di smartphone per la violazione di alcuni brevetti relativi genericamente ad alcune tecnologie di digital imaging.
Ora Apple ha risposto come si conviene ad un’azienda che può vantare a sua volta un carnet di brevetti sterminato, ovvero con una bella contro-denuncia nei confronti di Kodak.

Il copione standard dei casi per violazione di proprietà intellettuale è stato rispettato: Apple ha depositato la propria denuncia civile (necessaria per chiedere i danni) presso il tribunale federale della California del Nord e allo stesso tempo ha inviato all’ITC, la commissione federale sul commercio, una querela con allegata richiesta di indagine su Kodak, necessaria per richiedere il blocco delle importazione negli Stati Uniti dei prodotti che violano i brevetti contestati. Analoga indagine su Apple dietro richiesta di Kodak era già stata avviata a febbraio dopo la denuncia del produttore di apparecchi fotografici.

L’ITC inizia ad investigare sulla questione Apple VS HTC

L’U.S. International Trade Commission (ITC, d’ora in poi) ha deciso di investigare sulla questione Apple VS HTC; come ricorderete, circa un mese fa, Apple ha fatto causa ad HTC per la presunta violazione di ben 20 brevetti (tutti relativi ad iPhone, alla sua interfaccia, architettura ed hardware).

Dopo aver risposto alle accuse con un comunicato stampa, in cui HTC annunciava che si sarebbe difesa totalmente dalle accuse di Apple e che non si sarebbe fatta indietro, ora è arrivato il turno dell’ITC di iniziare ad investigare per fare un po’ di chiarezza sulla questione.

HTC risponde alle accuse di Apple

Con un comunicato stampa ufficiale, HTC ha rilasciato delle dichiarazioni forti (ma non troppo mirate) che definiscono la posizione dell’azienda riguardo l’azione legata intrapresa da Apple all’inizio del mese corrente.

Come avete avuto modo di leggere su TAL, il 2 marzo Apple ha definito una causa nei confronti di HTC per l’infrazione di ben 20 brevetti relativi all’interfaccia utente di iPhone, la sua architettura e il suo hardware. La denuncia è stata presentata sia presso la U.S. International Trade Commission (ITC) che presso la corte distrettuale del Delaware.

Apple VS Nokia, prima udienza dell’ITC nel 2012

Sedetevi comodi e procuratevi del popcorn: la battaglia legale fra Apple e Nokia si prospetta particolarmente lunga. Reuters ha ottenuto un documento legale in cui si specifica che la prima udienza del caso di fronte alla U.S. International Trade Commission si terrà nel 2012. La possibilità di una dilatazione dei tempi era già stata prospettata nel momento in cui Apple ha risposto alla causa di Nokia contro-denunciando il produttore finlandese.

Nokia aveva mosso per prima ad ottobre denunciando l’azienda di Cupertino presso il tribunale federale del Delaware contestando la violazione di una decina di brevetti relativi alle tecnologie GSM, 3G e Wi-Fi. A dicembre Apple ha risposto contro-denunciando Nokia presso il medesimo tribunale per la violazione di 13 brevetti (4 sono poi stati rimossi in una revisione successiva).

Nuova causa contro Apple per violazione di brevetti

Grazie alla causa intentata da Apple contro HTC per la violazione di 20 brevetti depositati dall’azienda di Cupertino la proprietà intellettuale è il nuovo trend del momento
La disputa fra Cupertino (l’orco cattivo) e il produttore di smartphone (la povera vittima), con la sua ampia portata mediatica, sembra aver fatto dimenticare a molti che nella maggior parte dei casi Apple è costretta a difendersi dalle accuse di violazione di brevetti.
A far tornare la memoria ci pensa una delle numerose società esplicitamente dedite al patent trolling che nei giorni scorsi ha denunciato Apple (assieme a RIM, AT&T ed altri grandi nomi del mercato mobile) per la violazione di una serie di brevetti relativi a varie tecnologie implementate sull’iPhone.

Apple VS HTC: pensieri sparsi

La causa intentata da Apple contro HTC per la presunta violazione di brevetti relativi ad iPhone è stata senza dubbio una delle news tecnologiche più importanti della scorsa settimana. Cupertino ha fatto la prima mossa, ha sfoderato l’artiglieria pesante e ha mirato al bersaglio grosso, HTC, per colpire indirettamente il bersaglio gigante, Google.

Quest’azione legale porta con sé implicazioni particolarmente ramificate e tocca molti aspetti, ci sono molte sfaccettature e diverse opinioni che si possono esprimere sulla vicenda. Esprimere un giudizio sulla questione è particolarmente difficile. Da un lato si può pensare che Apple abbia fatto bene a passare ai fatti per difendere le proprie “invenzioni”, dall’altro è innegabile che quest’uso “bellico” dei brevetti non favorisce in nessun modo l’innovazione. Mi limiterò dunque a delineare alcuni spunti di riflessione sulla vicenda senza esprimere un giudizio definitivo in merito alla questione.

Google: noi stiamo con HTC

Google non è citata esplicitamente nella causa che Apple ha intentato contro HTC per la presunta violazione di 20 brevetti relativi ad iPhone. Ciò nonostante è chiaro che Cupertino ha preso di mira un produttore che ha sviluppato smartphone Android per colpire Big G, seppur indirettamente.
A Mountain View hanno qualcosa da dire a riguardo. Con una nota inviata a TechCrunch Google ha fatto sapere che l’azienda si schiera totalmente dalla parte di HTC:

“Google non è coinvolta da questa causa. Tuttavia noi ci schieriamo in favore del nostro sistema operativo Android e dei partner che ci hanno aiutato a svilupparlo”.

Apple VS HTC: tutti i brevetti contestati

Ieri Apple ha fatto causa ad HTC per la violazione di 20 brevetti che hanno a che fare, secondo il comunicato diffuso dall’azienda, con la User Interface, la sottostante architettura e l’hardware di iPhone.
Nilay Patel di Engadget ha messo le mani sui documenti legali depositati presso l’ITC (International Trade Commission) e presso la corte Federale del Delaware ed ha pubblicato l’elenco dei brevetti di cui Apple contesta la violazione. Più sotto trovate l’elenco completo.

E’ interessante notare che nella denuncia gli smartphone HTC (vedi sotto) citati per violazione di brevetti relativi al software sono tutti telefoni Android. Sono chiamati in causa anche alcuni modelli HTC su cui gira Windows Mobile, ma solamente per presunte infrazioni relative all’hardware. Non è infondato il sospetto che l’obiettivo di questa causa sia colpire indirettamente Google.