Psystar perde anche l’appello, addio ai cloni

Psystar, il produttore di Mac cloni protagonista di una lunga battaglia legale con Apple, ha perso anche il processo di appello e può ormai dire addio ad ogni lontana speranza (se mai ce ne fosse stato ancora un piccolo barlume) di rientrare sul mercato con i suoi hackintosh. Sono passati 3 anni e mezzo da quell’aprile del 2008, quando Apple denunciò per la prima volta l’azienda per aver immesso sul mercato dei cloni dei computer di Cupertino con il nome di Open Mac (poi mutato in Open Computer).
Sfoderando una narrativa che pescava a piene mani dalla retorica del Davide contro il Golia di turno Psystar provò a rispondere per le rime con una controdenuncia e riuscì a far rimbalzare la causa nei tribunali almeno fino al dicembre 2009. Bei tempi, quando la causa Apple di cui si parlava di più era poco più grave di una lite per il parcheggio e non era ancora scoppiata la guerra termonucleare per la conquista del settore mobile.

Anche VIA Technologies vuole portare Apple in tribunale

VIA denuncia Apple

VIA denuncia Apple

Avanti il prossimo! Dopo (e durante) i continui batti e ribatti che hanno visto protagonista Apple in infinite cause legali ne abbiamo viste di tutti i colori. Ora è il turno di VIA Technologies, azienda Taiwanese produttrice di circuiti integrati (principalmente chipset per schede madri, CPU e memorie). La “battaglia all’ultimo brevetto” sembra essere senza fine, tant’è vero che oramai le più grandi aziende di tecnologia (software e/o hardware) mirano sempre più spesso a rilevare società grandi e piccole (come Kodak e Motorola, giusto per citarne un paio) al solo fine di acquisirne la proprietà dei numerosi brevetti che potrebbero minare la commercializzazione dei propri prodotti per violazione di “patents”.

Come riportato da Bloomberg, con i “suoi” microprocessori per dispositivi iOS-based, Apple avrebbe stavolta infranto ben tre brevetti depositati presso l’U.S. Patent Office dalla società con base a Taipei.

Apple e Samsung: la mappa del conflitto globale

Sono passati cinque mesi da quando Apple ha fatto causa a Samsung in California, accusando il concorrente coreano di aver illecitamente copiato il design dell’iPhone, dell’iPad e dell’interfaccia di iOS con i propri smartphone e tablet della serie Galaxy. Da allora il conflitto legale, cui Samsung rispose pochi giorni più tardi con tre cause contemporanee depositate in Giappone, Germania e Corea, ha assunto una scala globale grazie ad una lunga serie di rimpalli legali che hanno toccato praticamente tutti i continenti tranne quello africano.
Per avere una migliore visione dell’estensione dello scontro internazionale fra Apple e Samsung ho preparato una mappa interattiva ad hoc con tutte le cause in corso. La trovate qui di seguito.

Apple controdenuncia Samsung in UK

samsung vs apple

Stufi delle diatribe legali fra Apple e Samsung? Arrangiatevi, perché il mega-tour delle aule di tribunale che le due superpotenze dell’elettronica di consumo stanno portando avanti per la gioia di fans & haters di tutto il mondo continua senza interruzioni.
L’ultima tappa tocca il Regno Unito, dove Apple ha provveduto a contro-denunciare Samsung a seguito della causa che il produttore coreano ha intentato contro Cupertino in quel di giugno per la violazione di brevetti non meglio specificati.

Apple Care, AGCM continua ad indagare (da maggio)

Nei giorni scorsi il CRTCU (Centro Ricerca e Tutela dei Consumatori e degli Utenti) di Trento ha diffuso un comunicato in cui sosteneva che l’AGCM avesse “finalmente aperto un’istruttoria” sulla spinosa questione dell’estensione di garanzia Apple Care. La notizia è stata ampiamente ripresa, anche se in realtà non c’è nulla di nuovo sotto il sole e il comunicato ha ribadito semplicemente quanto l’AGCM aveva già reso noto a maggio, cioé l’apertura di un’ispezione su Comet Spa, Apple Retail Italia Srl, Apple Italia Srl e Apple Sales International volta ad acclarare le metodiche con cui viene fornito il prodotto Apple Care al consumatore italiano.
Abbiamo contattato l’ufficio stampa di AGCM, che ci ha confermato che il procedimento cui fa riferimento il comunicato del CRTCU è quello di cui vi abbiamo ampiamente parlato prima dell’estate. Novità ufficiali non possono esserci poiché l’istruttoria è ancora in corso ed è quindi ancora coperta da segreto.

Samsung Galaxy Tab 10.1 definitivamente bandito in Germania

La corte di Dusseldorf si è espressa: Samsung non potrà più vendere il Galaxy tab 10.1 in Germania, perché troppo simili all’iPad 2. La decisione del giudice conferma un ingiunzione preventiva stabilita ad agosto su richiesta di Apple contro la quale l’azienda coreana si era opposta con forza.
E’ una prima importante sentenza che dà ragione ai legali di Apple, nonostante i documenti dell’accusa avessero rischiato seriamente di compromettere la sortita della causa per la presenza di alcune immagini non esattamente fedeli all’aspetto reale del prodotto Samsung.

HTC denuncia Apple con i brevetti di Google; Apple denuncia Samsung in Giappone

4Le metafore militaresche utilizzate per definire e descrivere le numerose azioni legali che vedono protagonisti gli attori principali del mercato mobile sono un po’ inflazionate, va ammesso. Ma è oggettivamente difficile non descrivere come “guerra” la situazione in cui essi si trovano. E’ una guerra fredda quella che contrappone Google e Apple mentre è guerra aperta quella che stanno combattendo la stessa Apple e i produttori di smartphone Android.
HTC in primis, che proprio ieri ha denunciato nuovamente Apple utilizzando brevetti che fino al primo settembre erano di proprietà di Google. Nel frattempo Apple continua la sua campagna del Pacifico con una nuova denuncia contro Samsung presso il tribunale distrettuale di Tokyo.

Galaxy Tab 10.1 semi-libero in Europa; HTC fa causa ad Apple

Se negli annali dell’I.T. l’estate 2011 venisse archiviata come la lunga stagione della guerra legale sulla proprietà intellettuale, non ci stupiremmo. Al massimo ci stupiremmo dell’esistenza fisica di qualcosa come “gli annali dell’I.T.” ma questo non c’entra.
Mentre in Europa Samsung può tirare un misurato e temporaneo sospiro di sollievo per la parziale rilettura dell’ingiunzione emessa da un tribunale di Dusseldorf, negli Stati Uniti HTC ha provveduto a depositare una nuova causa per violazione della proprietà intellettuale da parte di Apple che coinvolge non solo i dispositivi mobili della Mela ma anche il Mac. Tutto mentre Google, come probabilmente saprete a meno che non siate tornati stamane da un campeggio ferragostano sull’Aspromonte, ha annunciato un accordo per l’acquisizione di Motorola per 12.5 miliardi di dollari. Praticamente i profitti che Big G ha messo in banca in un anno e mezzo.
In Italia invece, se proprio vi interessa, non è successo niente di tecnologicamente importante (tranne un certo update algoritmico che qualcuno ha pensato bene di rendere operativo nel peggior fine settimana – internettianamente parlando – dell’intero anno solare) perché siamo in ferie tutti quanti.

Apple Vs Samsung: l’ITC accoglie la richiesta di Cupertino

L’ITC ha accettato la richiesta di Apple e avvierà un indagine per stabilire se effettivamente Samsung ha copiato i dispositivi, le interfacce e il packaging di iPhone e di iPad con i propri prodotti concorrenti, come sostenuto nella denuncia che Apple ha depositato lo scorso 5 luglio.
Lo scopo della richiesta di Apple, come sempre quando c’è di mezzo l’International Trade Commission, è il blocco delle importazioni dei dispositivi Samsung negli States. Tuttavia nella maggior parte dei casi un accordo economico viene raggiunto prima che vi sia una sentenza formale. Anche questo sarà un caso un caso che finirà con una stretta di mano e un corposo passaggio di denaro extra-giudiziale?

Brevetti: quanto ha versato Apple a Nokia e quanto per il pacchetto Nortel

Nokia ha pubblicato ieri i risultati fiscali del suo secondo trimestre 2011. I numeri sono disastrosi, con perdite pesanti che, secondo il CEO Stephen Elop, vanno attribuite alle difficoltà della transizione strategica che l’azienda sta affrontando.
Per quali siano le cause i dati parlano chiaro, in particolare il numero di smartphone venduti: 16,7 milioni. Apple, con i suoi 20,34 miloni di iPhone venduti nello stesso periodo ha ampiamente superato il gigante finlandese nel settore dei “telefonini evoluti”.
Ma c’è un altro dato che salta all’occhio dai report di Nokia: l’ammontare degli introiti legati alle licenze sulla proprietà intellettuale, nel quale è ricompreso anche il pagamento per la causa che i finlandesi e Cupertino hanno patteggiato a metà del mese scorso. Dal form 10-Q depositato da Apple contestualmente all’annuncio dei risultati del Q3 trapela inoltre la somma versata per la partecipazione al consorzio di acquisto dei brevetti Nortel.

Eric Schmidt (Google): ci fanno causa perché non sanno innovare

Steve Jobs ed Eric Schmidt, quando ancora erano "amici" (MacWorld 2007)

 

Eric Schmidt faceva parte del board Apple quando ancora l’iPhone non era altro che un progetto visionario fortemente voluto da Steve Jobs. Si dice che l’astio con cui lui e The Steve si siano detti addio dipenda dal fatto che quell’esperienza ha fornito a Schmidt le basi per avviare in gran segreto un progetto antagonista (Android) in quel di Mountain View. Ora l’ex-CEO e attuale Chairman di Google sembra essersi dimenticato il piccolo particolare e durante un discorso alla Mobile Revolution Conference di Tokyo ha sganciato una vera e propria bomba mediatica, accusando Apple di “gelosia” e “carenza di innovazione”.

Cause Apple: Paul Allen rinviato e due brevetti violati da HTC

La scorsa settimana si sono sommate almeno un paio di notizie legali di rilievo relative a cause in cui è attualmente coinvolta Apple. Per i legali di Cupertino, in entrambi i casi, si tratta di buone nuove. La prima causa in questione è quella che vede contrapposto il co-fondatore di Microsoft, Paul Allen, e un buon numero di aziende della Silicon Valley. La seconda è l’ormai nota Apple VS HTC. L’ITC ha riconosciuto come valide le richieste di infrazione di due brevetti targati Cupertino da parte della fu High Tech Computer Corporation.

Brevetti: sviluppi Nortel e cambio della guardia a Cupertino

L’acquisizione del pacchetto di preziosi brevetti su tecnologie del settore mobile di proprietà della fu Nortel da parte di un consorzio di aziende capitanato da Apple è stato approvato dai tribunali fallimentari preposti in Canada e negli Stati Uniti. Il passaggio di proprietà intellettuale dall’azienda in bancarotta e le aziende che si sono unite per acquistarli con una mega colletta da 4,5 miliardi di dollari può quindi procedere, anche se la l’antitrust deve ancora dire la sua.
Nel frattempo a Cupertino se ne va il legale responsabile del settore brevetti, Richard Lutton. Al suo posto l’avvocato B.J. Watrous. I motivi del passaggio di consegne, in un periodo così caldo per la divisione I.P. dell’ufficio legale di Cupertino, non sono noti.

Apple VS Samsung, continuano le ostilità

Apple ha depositato una nuova richiesta contro Samsung, stavolta presso la International Trade Commission, chiedendo il blocco dell’importazione negli U.S.A. del Samsung Galaxy S 4G e del Galaxy Tab 10.1. La richiesta, tipica nei casi di violazione di proprietà intellettuale, segue l’analoga denuncia che Samsung ha depositato presso l’ITC verso la fine della scorsa settimana.
Il procedimento rientra nella causa più ampia che Apple ha intentato contro i partner-concorrenti coreani per plagio. Al centro del dibattimento la presunta copia spudorata da parte di Samsung dei dispositivi iOS e il tentativo di vendere i propri smartphone e tablet con sistema TouchWiz assimilandoli alle funzionalità e all’estetica dell’iPhone e dell’iPad.

Rivelò segreti Apple: dirigente Flextronic si dichiara colpevole

Verso la fine del 2010 la S.E.C. ha avviato un’approfondita indagine su alcuni gestori di hedge fund, firm di analisi e su aziende produttrici della cerchia dei fornitori Apple per scoprire se quelli che solitamente da parte degli analisti sono definiti “channel checks” non fossero in realtà qualcosa di ben più grave che ha a che fare con la rivelazione di segreti industriali e con la frode aggravata.
All’operazione della S.E.C. ne è poi seguita una dell’F.B.I che ha portato all’arresto di diverse persone. Ora un ex dirigente del fornitore Apple Flextronic, Walter Shimoon, si è dichiarato colpevole per il reato di frode azionaria e di concorso in “wire fraud”. In una telefonata intercettata nel 2009 dall’FBI Shimoon rivelava ad un analista alcuni particolari sulla successiva versione dell’iPhone e, addirittura, sull’iPad, al tempo ancora coperto dalla più totale segretezza.

Apple ottiene un nuovo super-brevetto sul Multi Touch

“And boy, we patented it”. La frase con cui Steve Jobs nel gennaio 2007 dimostrò la seria intenzione di Apple a proteggere le tecnologie alla base dell’iPhone è ormai famosissima. In questi giorni quell’intenzione si concretizza ulteriormente: l’ufficio marchi e brevetti americano ha approvato un nuovo importantissimo brevetto Apple depositato originariamente a dicembre 2007 in cui viene descritto con cura e in maniera sufficientemente ampia da dare i brividi alla concorrenza il meccanismo alla base della navigazione dell’interfaccia (pan con un dito, scroll con due dita – come su Safari durante la navigazione Web) su uno schermo capacitivo Multi-Touch. L’importanza del brevetto sta nel fatto che molti dei produttori che hanno immesso sul mercato prodotti analoghi all’iPhone dotati di schermi capacitivi usano praticamente lo stesso sistema o sistemi molto (troppo?) simili.

Apple VS Nokia, prime stime sulle cifre dell’accordo e altre implicazioni

Apple contro Nokia

Ieri Nokia ha ufficializzato la stipula di un accordo extragiudiziale con Apple che segna il termine delle ostilità legali fra le due aziende. A perderci è nettamente Cupertino, che ha accettato di pagare all’azienda finlandese un una tantum e le royalties per il futuro sfruttamento dei brevetti al centro del contendere.
Le cifre dell’accordo sono top secret ma diversi analisti hanno già provveduto a tirar fuori le prime stime delle dimensioni finanziarie di una pace parecchio costosa. Si vocifera di un pagamento di 420 milioni di € (608 mln $ ) “sull’unghia” e di successivi versamenti di circa 95 milioni di Euro a trimestre per le royalties.
Il patteggiamento fra i due giganti potrebbe inoltre avere non poche implicazioni anche per gli altri produttori di smartphone, che potrebbero trovarsi a fronteggiare Nokia per l’utilizzo degli stessi brevetti per cui Apple ha raggiunto l’accordo.

Apple paga Nokia, trovato l’accordo

La battaglia legale che contrapponeva Apple a Nokia è giunta al termine ed è finita nell’unico modo in cui queste cause internazionali possono ragionevolmente finire: con un passaggio cospicuo di denaro fra le parti.
L’azienda finlandese ha annunciato oggi che Apple è ufficialmente una delle società licenziatarie dei suoi brevetti. L’accordo segna la fine anche delle cause depositate contro Nokia dalla parte avversa, a segnalare che la resa è inequivocabilmente giunta da Cupertino. Apple pagherà una una tantum a mo’ di risarcimento e stipula della licenza d’uso dei brevetti e le royalties previste dal contratto.

Garanzia Apple e Apple Care: cerchiamo di capirne di più

Apple Care Protection Plan

La scorsa settimana l’AGCM, l’Autorità Garante per la Concorrenza e il Mercato, ha avviato un procedimento nei confronti di Apple e del distributore Comet per stabilire se l’Apple Care Protection Plan venga venduto “senza chiarire al consumatore che il contratto si sovrappone temporalmente al secondo anno della garanzia legale che non comporta costi per il consumatore”.
In parole pover l’AGCM vuole capire se l’offerta di Apple, che prevede un anno di garanzia Apple Care per la maggior parte dei propri prodotti, sia ingannevole oppure no.
La materia non è semplice, la legge europea che la regola relativamente complessa per i non addetti ai lavori – compreso il consumatore medio.
Per capire un po’ di più e cercare, nel limite del possibile, di fare luce sulla questione, abbiamo chiesto un parere legale a Gianluca Craia, dello Studio Legale Craia, patrocinatore e consulente legale d’impresa, esperto di mediazione civile e societaria.

Cosa dice la legge

Partiamo dai punti certi. Negli Stati che aderiscono all’Unione Europea, a seguito della direttiva 99/44/CE, (recepita nell’ordinamento italiano con D.lgs 2 febbraio 2002 n° 24),  in caso di vendita di un prodotto ad un consumatore, il venditore ha  l’obbligo di consegnare beni conformi al contratto di vendita.
Ciò significa che i beni devono:

  1. essere idonei all’uso al quale servono abitualmente beni dello stesso tipo (ad esempio: iPhone deve essere in grado di telefonare e connettersi ad internet, fare foto e video ecc.)
  2. essere conformi alla descrizione fornita dal venditore (su iPhone deve girare iOS 4.3.3 e successivi, il dispositivo deve avere la fotocamera a 5Mpx, essere in grado di girare video in HD e così via)
  3. presentare le medesime qualità e prestazioni  che il consumatore può ragionevolmente attendersi, anche sulla base della pubblicità realizzata dal venditore, produttore o suo agente e/o rappresentante (deve essere veloce, avere funzionalità al top rispetto ai parametri di riferimento, non avere problemi di connessione ecc.)
  4. essere idonei all’uso particolare richiesto dal consumatore e portato a conoscenza del venditore

Ogni volta che il bene non rispetta, anche alternativamente, una delle caratteristiche elencate, è non conforme.

Samsung: la causa di Apple non ci preoccupa

samsung vs apple

samsung vs apple

Samsung non è affatto preoccupata per le sorti della causa legale che la contrappone ad Apple in California, scaturita da una denuncia per “plagio” da parte dell’azienda di Cupertino. Lo ha rivelato J.K. Shin, Capo di Samsung Mobile, al Wall Street Journal, che pubblica il commento del dirigente coreano in un articolo dal tempismo perfetto. Giusto ieri la causa che contrappone le due aziende è tornata a far discutere a seguito della “curiosa” richiesta degli avvocati di Samsung, che vorrebbero poter analizzare in anteprima i prossimi dispositivi iOS di Apple.

Samsung vuole vedere l’iPhone 4S e l’iPad 3

La battaglia legale fra Apple e Samsung nata dalla denuncia per plagio depositata da Cupertino poco più di un mese fa, ha preso una piega alquanto curiosa nel corso dell’ultima settimana. La richiesta da parte degli avvocati Apple di visionare alcuni prodotti di Samsung non ancora disponibili su mercato è stata accolta da tribunale di San José. Ora Samsung risponde con una richiesta analoga e chiede di poter analizzare in anteprima iPhone 4S o iPhone 5 (quale che sia il nome del prossimo dispositivo) e di iPad 3. Lo scopo è sincerarsi di… non aver copiato qualcosa anche da quelli.