Psystar, il produttore di Mac cloni protagonista di una lunga battaglia legale con Apple, ha perso anche il processo di appello e può ormai dire addio ad ogni lontana speranza (se mai ce ne fosse stato ancora un piccolo barlume) di rientrare sul mercato con i suoi hackintosh. Sono passati 3 anni e mezzo da quell’aprile del 2008, quando Apple denunciò per la prima volta l’azienda per aver immesso sul mercato dei cloni dei computer di Cupertino con il nome di Open Mac (poi mutato in Open Computer).
Sfoderando una narrativa che pescava a piene mani dalla retorica del Davide contro il Golia di turno Psystar provò a rispondere per le rime con una controdenuncia e riuscì a far rimbalzare la causa nei tribunali almeno fino al dicembre 2009. Bei tempi, quando la causa Apple di cui si parlava di più era poco più grave di una lite per il parcheggio e non era ancora scoppiata la guerra termonucleare per la conquista del settore mobile.
Apple vs Psystar
Apple VS Psystar, un caso ancora aperto
Vi ricordate di Psystar? Si esatto, il produttore di cloni Mac con sede in Florida, al centro di una lunga battaglia legale con la Apple, che a seguito dell’ingiunzione di un tribunale californiano ha dovuto interrompere la propria attività nel dicembre scorso. Vi farà sicuramente piacere scoprire che il caso giudiziario che vede scontrarsi i fratelli Pedraza e i legali di Cupertino è ancora aperto. Eravamo rimasti fermi al gennaio di quest’anno, quando Psystar aveva dichiarato di voler depositare un appello contro la decisione del giudice William Alsup, che aveva imposto la chiusura dell’attività all’azienda.
Poi più nulla. Il motivo del lungo silenzio mediatico sulla vicenda è dovuto alla natura secretata dell’appello inoltrato dai legali del clone-maker, che evidentemente aveva le proprie buone ragioni per non voler rivelare la propria nuova strategia. Sforzo che Apple ha pressoché vanificato rispondendo a quell’appello con documenti pubblicamente consultabili dai quali si evince che adesso Psystar vuole provare a convincere i giudici della necessità di una totale reinterpretazione del codice in tema di copyright.
Psystar ricorre in appello
Per dirla con Carlo Lucarelli, se questa fosse un’antologia di racconti sarebbe “A volte ritornano”, di Stephen King. Ebbene si, come avete potuto intuire dal titolo Psystar è tornata alla carica e ha depositato ufficialmente la richiesta per il ricorso in appello. Forse i fratelli Pedraza sono ancora insoddisfatti della batosta che gli è stata rifilata dal giudice Alsup del tribunale della California del Nord, o forse cercano semplicemente per cercare di rimandare il più possibile la scadenza dei termini per il versamento dei danni ad Apple, dato che la liquidazione del risarcimento non diverrà operativa fino a che le diatribe legali non saranno del tutto appianate.
Psystar: un fallimento anche per i suoi sostenitori
Per quanto i suoi fondatori, i fratelli Pedraza, tentino ancora di salvare Psystar dalla chiusura totale vendendo magliette ed elemosinando donazioni, non c’è molto che possano fare. Il destino del produttore di cloni è ormai segnato. C’è la community, direte voi. Hanno ancora tanta gente che, stufa delle indicibili angherie del Golia Apple, li supporta con trasporto sincero anche dopo aver scoperto che le tanto decantate tecnologie usate dall’azienda sono state palesemente rubate alla comunità Hackintosh.
Beh pare che non sia proprio così. Qualche tempo fa Psystar ha indetto un video contest per scegliere uno spot user generated che rappresentasse lo spirito dell’azienda. Il creatore del video scelto come primo classificato di recente ha aggiunto su YouTube un commento al proprio filmato in cui senza mezzi termini spiega perché adesso, dopo alcuni mesi di utilizzo dell’Open PC, “disprezza” Psystar.
Psystar, dagli Open PC alle t-shirt di cattivo gusto
A quanto pare i fratelli Pedraza, i fondatori di Psystar, non si vogliono arrendere alla sentenza e le stanno tentando tutte per tenere ancora un po’ a galla la loro azienda ex-produttrice di cloni, dopo che il tribunale della California del Nord ha decretato lo stop alla vendita degli OpenPC con Mac OS X preinstallato.
L’ultima iniziativa dei due “ribelli” male in arnese è tanto naif quanto pensata male: sul sito di Psystar, al posto degli Open PC adesso si può acquistare una maglietta e fare donazioni (taglio minimo 20$). Contestualmente al lancio di questa iniziativa Psystar ha annunciato anche lo stop ufficiale alla vendita di Rebel EFI, un software che permette di installare Mac OS X su comuni PC. Il giudice Alsup non ha deliberato espressamente contro il programma, ma ha velatamente avvertito che continuare a venderlo non sarebbe stata una gran buona idea.
Dietro-front! Psystar non chiude
Venerdì sera (ora italiana) il Dow Jones Newswire, autorevole agenzia d’informazione finanziaria, ha diffuso la notizia dell’imminente chiusura di Psystar. Ben Charny, l’autore del dispaccio, citava Eugene Action, uno dei legali californiani dell’azienda, secondo il quale i fratelli Pedraza avevano già iniziato le pratiche di chiusura dell’attività e licenziato gli otto dipendenti. A quanto pare non è così.
K.A.D. Camara dello studio legale Camara & Sibley, che rappresenta Psystar nel processo ancora in corso in Florida, in uno scambio di email con ComputerWorld sostiene che l’avvocato Action è stato citato in maniera erronea: Psystar non sta chiudendo e ha ancora molte carte da giocare in tribunale (siamo curiosissimi di scoprire quali); l’azienda continuerà inoltre a vendere PC con altri sistemi operativi e il software Rebel EFI, che permette agli utenti di installare, per conto proprio, Mac OS X su comuni PC.
Buonanotte ai clonatori: Psystar chiude (?)[U]
Il destino di Psystar è segnato: l’azienda produttrice di cloni Mac, al centro dell’ormai nota battaglia legale con Apple, ha chiuso i battenti e si appresta a licenziare i propri 8 dipendenti. La decisione di chiudere l’attività non è ovviamente da attribuirsi ad un improvviso ravvedimento dei fratelli Pedraza, i fondatori clonatori, bensì alla semplice necessità di attuare la decisione del tribunale della California del Nord. All’inizio di questa settimana il giudice William Alsup ha accettato la richiesta di Apple e ha emesso un decreto ingiuntivo nei confronti di Psystar al fine di bloccare la produzione e la vendita di computer cloni in violazione del copyright detenuto da Apple su Mac OS X.
Psystar ferma le vendite di cloni ma ricorrerà in appello
A seguito dell’accordo stipulato con Apple nella giornata di martedì, Psystar ha fermato la vendita dei propri cloni Mac. Sullo store dell’azienda non ci sono riferimenti al caso ancora in corso, Psystar si è limitata a classificare i propri Open PC con la dicitura Out of Stock, impedendone l’ordine ai (pochissimi) potenziali acquirenti.
Nonostante gli ultimi sviluppi possano suggerire il contrario, non è affatto tempo di dichiarare chiusa la questione: in un’intervista a Computer World uno dei legali dell’azienda produttrice di cloni ha dichiarato che vi sarà un ricorso in appello. S’intuisce che questa decisione ha qualcosa a che fare con l’accordo stipulato con Apple che prevede che il risarcimento dei 2,7 milioni di dollari di danni non diventi esecutivo fino alla chiusura definitiva del procedimento e di qualsiasi sua “appendice” ulteriore.
Apple VS Psystar: raggiunto un accordo
Apple e Psystar hanno raggiunto un accordo che metterà fine al procedimento legale ancora in corso presso il tribunale della California del Nord senza che che vi sia bisogno di andare a processo. L’azienda produttrice di cloni ha depositato formalmente la propria risposta alla richiesta di danni formulata da Apple a seguito della decisione del giudice Alsup, che accettando la richiesta di Summary Judgement di Apple ha stabilito la violazione del copyright di Mac OS X da parte di Psystar.
L’azienda produttrice di cloni ha accettato una richiesta di danni pari a 2,37 milioni di dollari (comprese le spese legali) relativa alla violazione del copyright di Mac OS X, mentre Apple, come confermato in una risposta congiunta depositata sempre nel pomeriggio di ieri, in cambio lascerà cadere le altre accuse “minori”, relative al marchio e ad altri aspetti secondari del caso.
Psystar: un fallimento mascherato da rivoluzione
Pochi giorni fa Apple ha formalizzato le richieste di risarcimento nei confronti di Psystar a seguito della sentenza del giudice William Alsup. Circa tre settimane fa la corte della California del Nord ha approvato la richiesta di summary judgement presentata da Apple stabilendo che Psystar, con il proprio operato, ha violato il copyright di Mac OS X e infranto il DMCA (Digital Millennium Copyright Act).
Anche se la vicenda legale che vede contrapposte le due aziende è ormai alle battute finali (è probabile che Psystar decida di non andare a processo e di patteggiare i rimanenti capi d’imputazione) resta la curiosità sul “reale movente” che ha portato alla fondazione dell’azienda stessa. Ancora una volta chi pensa che l’obiettivo fosse la “liberazione del codice” di Mac OS X è decisamente fuori strada.
Dopo la batosta Psystar punta sull’Open Source
La scorsa settimana il giudice William Alsup del tribunale della California del Nord ha deciso di accogliere la richiesta di summary judgement avanzata da Apple circa un mese fa, deliberando che Psystar con la propria attività ha violato le leggi sul copyright. Sebbene rimangano altri punti da decidere in tribunale (sempre che Psystar non abbia intenzione di patteggiare), uno dei nodi fondamentali è già stato sciolto ed Apple ha avuto la meglio. Maggiori informazioni sugli ultimi sviluppi del caso Psystar VS Apple li trovate in questo articolo: Apple vince, Psystar ha violato il copyright di Mac OS X.
Ad appena tre giorni dalla pubblicazione della prima pesante sentenza, Psystar tenta di rilanciare la propria figura di paladina dell’Open Source, rispolverando il progetto di una repository destinata a tutti gli sviluppatori che hanno a cuore la possibilità di utilizzare Mac OS X su tutte le macchine con architettura x86. Il risultato, manco a dirlo, sfocia ampiamente nel ridicolo.
Apple vince: Psystar ha violato il copyright di Mac OS X
Lo scorso venerdì 13 novembre il giudice William Alsup, in nome del Tribunale della California del Nord, ha deciso di accettare la richiesta di Summary Judgment depositata un mese fa da Apple e di respingere la medesima richiesta contestualmente depositata da Psystar. In soldoni significa, come spiega Groklaw, che Psystar è fritta. In sostanza la decisione del giudice agisce sul nucleo del procedimento: Psystar, nel produrre e commercializzare i propri PC cloni, ha infranto le leggi sul copyright e il DMCA (Digital Millennium Copyright Act).
Rimangono ancora aperte alcune parti del caso, relative a infrazioni minori denunciate da Apple per le quali probabilmente si andrà comunque a processo (a meno che Psystar non decida di patteggiare su quei fronti). Si può però già dire che Apple ha vinto la causa per il semplice fatto che la base su cui Psystar aveva basato la propria difesa è crollata del tutto. Apple non ha abusato della propria posizione e Psystar non aveva il diritto di vendere cloni.
Psystar: Apple sveli i sistemi anti-copia di OS X
La battaglia legale fra Apple e Psystar continua. L’ultimo capitolo della saga fa seguito alle recenti richieste di Summary Judgement (giudizio anticipato) depositate presso la corte del Nord della California da entrambe le parti. Diversi stralci del documento depositato da Apple sono secretati, in ottemperanza ad un accordo firmato dal giudice Alsup poco dopo l’avvio del procedimento legale. Le parti che non possono comparire nei documenti pubblici sono quelle relative ai sistemi di sicurezza creati da Apple per impedire la contraffazione di OS X e l’installazione del sistema operativo su hardware non Apple.
Psystar adesso sostiene che quegli omissis non sono pertinenti, perché tali informazioni sono già disponibili su internet in via non ufficiale, e chiede perciò che la richiesta di Summary Judgement di Apple non venga accettata.
Psystar ed Apple chiedono il giudizio anticipato
Ci sono nuovi sviluppi nell’ormai noto caso Apple vs. Psystar. Sia il produttore di cloni con sede in Florida che l’azienda di Cupertino hanno depositato presso la corte del Nord della California una richiesta di Summary Judgement.
Si tratta di una procedura legale che permette di ottenere un giudizio da parte di una corte senza attendere lo svolgimento del processo in presenza di prove fattuali che depongano apertamente a favore di una delle due parti, tali da convincere il giudice dell’inutilità di un procedimento completo.
In parole povere sia Apple che Psystar hanno fornito al giudice William Alsup richieste che portano a supporto “prove evidenti” della rispettiva ragione, in modo che egli possa porre fine alla questione con un giudizio anticipato rispetto all’inizio del processo, previsto per gennaio 2010.
Psystar: Phil Schiller era impreparato
Nuovo capitolo della querelle Apple-Psystar. Questa volta le accuse vengono mosse da Psystar verso Apple ed il suo Senior Vice President del Worldwide Product Marketing: Phil Schiller.
La Psystar, tramite il suo blog, aveva diffuso nei giorni scorsi l’elenco dei dirigenti Apple che avrebbe chiamato a testimoniare sulla vicenda dei Mac Cloni tra cui figurava, per il 13 di agosto, proprio Phil Schiller che, a detta di Psystar, al momento della deposizione era “wholly unprepared and unwilling to testify” ovvero del tutto impreparato e poco disposto a testimoniare.
Apple accusa Psystar di aver cancellato delle prove importanti
Nuovo atto nella vicenda Apple vs Psystar. A quanto pare l’azienda creatrice di cloni Mac, oramai, per antonomasia, è stata accusata dalla società di Cupertino di aver distrutto delle prove fondamentali per la causa.
Stando a quanto depositato da Apple la scorsa settimana, Psystar avrebbe violato delle norme federali e un’ordinanza della corte distruggendo alcune prove che deponevano a proprio sfavore, andando a cancellare direttamente il codice del software installato sui computer-cloni venduti che serviva per far avviare Mac OS X su hardware non Apple.
“Defendant, Psystar Corporation, has destroyed relevant evidence that was legally required to preserve. […] Specifically, Psystar has overwritten — i.e. erased — infringing versions of the software code used on computers sold to its customers.”
(“La convenuta, Psystar Corporation, ha distrutto prove cruciali che era legalmente tenuta a conservare. […] Specificatamente, Psystar ha sovrascritto, cioè cancellato, […] il software utilizzato sui computer venduti ai propri clienti”, ndA).
Psystar chiama a testimoniare i dirigenti Apple
Psystar, il produttore di cloni Mac con sede in Florida al centro del noto caso legale per violazione del copyright di Mac OS X, ha raggiunto un accordo con il board di Apple grazie al quale i suoi avvocati avranno la possibilità di interrogare in veste di “testimoni” alcuni dirigenti dell’azienda di Cupertino, incluso Phil Schiller.
Psystar sembra particolarmente contenta di questo sviluppo tanto da arrivare a chiedere ai “propri supporters”, tramite il proprio blog, di inviare alcune delle domande che vorrebbero rivolgere ai dirigenti Apple. A giudicare dai commenti al post, la risposta dei “supporters” non sembra particolarmente viva. Dopo il salto trovate il calendario delle udienze. Phil Schiller ed altri dirigenti sono già stati ascoltati nei giorni scorsi.
La guerra dei cloni: Psystar cambia avvocati
Ancora una piccola novità nel caso giudiziario che vede contrapposte Psystar ed Apple. A poco più di una settimana dall’incontro durante il quale le parti tenteranno di mediare, previsto per il 30 luglio, Psystar ha comunicato ufficialmente di aver deciso di cambiare il proprio collegio difensivo. Il “licenziamento” dei propri avvocati non sarebbe una notizia degna di nota se non fosse che Psystar scelse la firm Carr & Ferrell perché uno degli associati, Colby Springer, è noto nell’ambiente come un “mastino anti-Apple”. Nel caso Burst.com VS Apple, in cui il patteggiamento costò ad Apple 10 milioni di dollari, Springer faceva parte del collegio difensivo.
Apple vs. Psystar: nuovo tentativo di mediazione
Apple e Psystar, rappresentate dai rispettivi legali, parteciperanno ad una nuova udienza finalizzata al raggiungimento di un accordo extra-giudiziale che potrebbe potenzialmente porre fine alla diatriba legale fra il produttore di cloni con sede in Florida e l’azienda di Cupertino.
L’occasione per un accordo c’è già stata, ma si risolse in un nulla di fatto. La possibilità di una seconda negoziazione è scaturita dalla revisione dell’iter processuale seguita al procedimento legale per la quasi-bancarotta di Psystar.
L’incontro fra le parti si terrà il prossimo 30 luglio, come previsto dall’ordinanza del giudice Bernard Zimmerman. Nell’ordinanza si legge inoltre che entro quella data entrambe le parti dovranno produrre tutti i documenti potenzialmente necessari per la preparazione dell’udienza.
Nel caso anche questo tentativo di accordo non dovesse andare a buon fine, la data d’inizio del processo vero e proprio è fissata per l’11 gennaio 2010.
Psystar deve 75.000$ ad Apple
Il caso Psystar ci regala ormai piccole sorprese ad intervalli regolari. Dopo la richiesta del Chapter 11 da parte dell’azienda di cloni Mac con sede in Florida, stanno emergendo particolari interessanti sulla gestione della baracca, se ci passate il modo di dire, da parte del fondatore Rudy Pedraza e soci.
L’ultima chicca riguarda un debito da 75.000$ che Psystar ha contratto con Apple. La questione, ripresa da ComputerWorld, non ha ancora trovato spiegazioni ufficiali, sebbene la cifra sia stata confermata anche da un avvocato della Florida assunto da Apple per curare gli interessi della società nel procedimento di bancarotta.
La bancarotta di Psystar: debiti con gli avvocati
Il produttore di Mac Cloni Psystar, al centro di una lunga battaglia legale con Apple avviata l’estate scorsa, poche settimane fa ha dichiarato bancarotta appellandosi al cosiddetto Chapter 11. L’azienda è sommersa di debiti. Dei 259.000 dollari che Psystar deve restituire ai creditori, 120.000 dovrebbero rientrare nelle tasche del socio fondatore, Rudy Pedraza, che tirò fuori il capitale iniziale. Escluso questo “prestito interno” da rifondere, il secondo maggior creditore di Psystar è la Carr & Ferrell, lo studio associato californiano di super avvocati che cura la difesa dell’azienda nella causa con Apple.
Psystar dichiara fallimento, processo rinviato o finito?
Psystar, l’azienda produttrice di cloni al centro di un’ormai nota diatriba legale con Apple, ha dichiarato ufficialmente fallimento e ha depositato i documenti per la richiesta del “Chapter 11” (più o meno l’equivalente della nostra amministrazione controllata).
A quanto si apprende da MacObserver, fonte dello scoop, la richiesta è stata depositata da Psystar giovedì della scorsa settimana mentre i legali di Apple sarebbero venuti a conoscenza dei nuovi sviluppi durante il weekend lungo del Memorial Day.
Apple: Psystar non collabora come dovrebbe
Si inasprisce il confronto legale fra Apple e Psystar, l’azienda produttrice di cloni Mac denunciata dai legali di Cupertino la scorsa estate. Dopo le numerose schermaglie iniziali fatte di denunce e contro-denunce, adesso Apple ha inviato un esposto alla corte federale che si sta occupando del caso per portare all’attenzione del giudice William Alsup il comportamento scorretto di Psystar. L’azienda si rifiuta di fornire ai legali di Apple documenti fiscali che per regolamento processuale sarebbe costretta a produrre senza esitazioni.