Apple e HTC fanno pace ma Samsung non si arrende

Domenica scorsa Apple ha annunciato ufficialmente il raggiungimento di un accordo con HTC che ha posto fine alla contesa legale fra le due aziende.
In tanti hanno subito pensato alle possibili implicazioni di questa decisione nella battaglia in corso fra Apple e Samsung.

I coreani non a caso ci hanno tenuto a far sapere, tramite un articolo ad hoc diffuso tramite agenzia, che da quelle parti non c’è alcuna intenzione di scendere a patti con Cupertino, come invece hanno fatto i taiwanesi di High Tech Computers.

Nel caso di HTC il proverbiale manico del coltello lo aveva Cupertino e con ogni probabilità è stata Apple a dettare le condizioni.

“Può essere vero che HTC ha accettato di pagare 300 miliardi di won (276 milioni di dollari) all’anno ad Apple, ma noi non intendiamo negoziare in alcun modo”, ha detto Shin Jong-Kyun, capo della divisione IT di Samsung, ai reporter dell’agenzia Yonhap.

In realtà nessuno ha rivelato davvero le condizioni dell’accordo, ma la cifra indicata da Shin deriva dalle presunte royalties di 6/8$ per telefono venduto che HTC avrebbe accettato di pagare alla Apple, di cui si vociferava nei giorni scorsi.

Interessante notare che il supporto fornito da Google ad HTC, alla fine, non è servito a molto. L’azienda di Taiwan aveva ricevuto “in prestito” da Mountain View un pacchetto di “brevetti” ad uso gratuito, più altri “aiuti” legali, con i quali contrastare l’attacco di Apple.

La battaglia fra Apple e Samsung è in una fase di relativa calma. La decisione della giuria Californiana di fine agosto attende di essere ratificata dal giudice, mentre dall’altra parte dell’Atlantico continuano le scaramucce sulle modalità con cui Apple dovrebbe dare notizia pubblica della decisione pro-Samsung di un giudice inglese.

1 commento su “Apple e HTC fanno pace ma Samsung non si arrende”

  1. Quel giudice inglese per me non è normale. Ma che vuol dire che Samsung non ha copiato Apple perché i suoi prodotti non sono fighi come l’iPad e l’iPhone? Cioè, ma ci rendiamo conto?

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