Vi ricordate di Psystar? Si esatto, il produttore di cloni Mac con sede in Florida, al centro di una lunga battaglia legale con la Apple, che a seguito dell’ingiunzione di un tribunale californiano ha dovuto interrompere la propria attività nel dicembre scorso. Vi farà sicuramente piacere scoprire che il caso giudiziario che vede scontrarsi i fratelli Pedraza e i legali di Cupertino è ancora aperto. Eravamo rimasti fermi al gennaio di quest’anno, quando Psystar aveva dichiarato di voler depositare un appello contro la decisione del giudice William Alsup, che aveva imposto la chiusura dell’attività all’azienda.
Poi più nulla. Il motivo del lungo silenzio mediatico sulla vicenda è dovuto alla natura secretata dell’appello inoltrato dai legali del clone-maker, che evidentemente aveva le proprie buone ragioni per non voler rivelare la propria nuova strategia. Sforzo che Apple ha pressoché vanificato rispondendo a quell’appello con documenti pubblicamente consultabili dai quali si evince che adesso Psystar vuole provare a convincere i giudici della necessità di una totale reinterpretazione del codice in tema di copyright.
Il caso è ora al vaglio dei giudici della Corte d’Appello federale del Nono Circuito, cui i legali di Psystar avrebbero chiesto sostanzialmente una revisione dell’interpretazione della legge in relazione alla determinazione di un uso improprio del copyright da parte di un’azienda. In parole povere gli avvocati dei Pedraza stanno cercando di convincere la Corte a cambiare il metodo con cui finora sono stati interpretati i casi di “misuse” del copyright.
Scrivono i legali di Apple: “Poiché Psystar non ha alcuna prova del fatto che Apple ha inibito la concorrenza o soppresso la creatività, Psystar vorrebbe che questa Corte abbandonasse precedenti di lunga data e a creasse una nuova dottrina specifica di uso improprio del copyright. Secondo questa dottrina ogni accordo di licenza – come il SLA di Apple – che impone l’uso di software coperto da copyright solo su un certo tipo di hardware sarebbe di per se un uso improprio del copyright.”
Se Psystar avesse ragione, aggiunge la squadra di Bruce Sewell, non sarebbe nemmeno più validi alcuni degli aspetti fondamentali della legge sul copyright, che permette di controllare la riproduzione, la modifica e la distribuzione di contenuti che al copyright sono soggetti.
I Pedraza contestano inoltre al giudice Alsup un esercizio improprio dei propri poteri: includendo nell’ingiunzione anche Rebel EFI, tool che permette di installare su PC Mac OS X 10.6 Snow Leopard il togato del tribunale distrettuale della California del Nord avrebbe deliberato anche su un prodotto (Snow Leopard) commercializzato dopo la data di inizio del dibattimento di cui quella decisione ha segnato la conclusione. Gli avvocati del clone maker ricordano a tal proposito che un fronte giudiziario è ancora aperto in Florida, dove Psystar ha denunciato Apple, sempre per uso improprio del copyright, ma in relazione a Mac OS X 10.6.
Beh, quest’ultima risposta dei legali di Psystar mi affascina… Prima si arrampicavano sugli specchi e basta; ora lo fanno lo stesso, però… che stile!
Se mai riuscissero anche solo a scalfire il copyright creerebbero un precedente sensazionale nella storia di tutta la giurisprudenza con – sicuro – gran stima di Stallman e seguaci!
Hanno girato la frittata in un modo geniale!
Come dice il Necchi “il genio è fantasia, intuizione, decisione e velocità di esecuzione”.
Non entro nel merito se questa nuova azione legale sia bene o male. Il mio commento vuole solo sottolineare quanto fuori dall’ordinario sia la visione dei legali Psystar…
Ed ora accetterò ogni parere contrario il mio con un gran sorriso ripensando allo scherzo in Amici miei… :)
Non si sono ancora sotterrati?