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Final Cut Pro X e il disinteresse di Apple verso i “pro”

La “debacle” di Final Cut Pro X ha riportato in auge una vecchia discussione sul presunto disinteresse di Apple verso il mercato comunemente definito professionale. A Cupertino, si dice, sono molto più interessati a macinare denaro creando prodotti per le masse e sentono ormai come un peso inutile tutto l’apparato dei software professionali destinati a vari settori. Il tentativo in corso, quindi, sarebbe quello di consumerizzare, se mi passate il termine, anche il mercato professionale, dato che vendere 100.000 copie di una specie di iMovie Pro a 299$ è sicuramente più facile e più redditizio che vendere 10.000 copie di un eventuale Final Cut Studio 4 a 1000$.
A rincarare la dose con queste ed altre considerazioni ci pensa Ron Brinkman, developer del software di image compositing Shake, tool professionale acquisito da Apple e “terminato” nel 2009 nonostante la sua storia di successo in ambito professionale. La tesi di Brinkman è che in fondo, ad Apple, dei professionisti ormai gliene frega ben poco.

Chi sono i Pro?

E’ davvero così? Prima di procedere, è bene cercare di capire chi è che si può considerare un pro. Da un punto di vista prettamente semantico sarebbe giusto definire utente “pro”, ovvero “professionale”, chiunque utilizzi un software per portare a casa la pagnotta. Come giustamente fa notare Matt’s Macintosh in uno dei suoi video, ci sono fior di professionisti che si portano a casa stipendi di tutto rispetto utilizzando strumenti che più consumer non si può. Si pensi solo ai fotografi di matrimoni che utilizzano iMovie per montare i filmati destinati all’archivio personale dei loro clienti. 

Vi vedo già, mentre storcete il naso e un pensiero vi sfugge: “ma quelli non sono pro!”. Quando si dice “pro” automaticamente si pensa ai grandi professionisti, quelli più in vista, quei mostri di sapienza che curano progetti mastodontici inarrivabili per i comuni mortali. Nel caso del montaggio video sono i grandi registi hollywoodiani, i montatori più famosi eccetera, eccetera. 
Mettiamo quindi i puntini sulle i e vediamo di capire quali sono le caratteristiche comuni a quelli che comunemente rientrano in questa accezione di “utenti pro”:

  • Fanno parte di nicchie relativamente ristrette se confrontate con altre nicchie di utilizzo sul mercato.
  • Hanno capacità tecniche sopra la media nel proprio settore e una lunga esperienza.
  • Utilizzano software con una curva di apprendimento molto lunga.
  • In quanto utenti esperti di un dato software professionale – questa sono sicuro che non vi piacerà – sono parte di un consesso virtuale di iniziati all’utilizzo di strumenti che ritengono universalmente necessari per fornire “qualità” al lavoro che svolgono.

Intendiamoci, nessuna contrapposizione di merito fra “pro” e consumer, sono solo due categorie diverse di utenza. Con la seconda Apple si trova ormai perfettamente a proprio agio, con la prima… un po’ meno. Non credo che Apple voglia abbandonare la nicchia di mercato dei “pro”, ma sono sicuro che Cupertino, da diversi anni a questa parte, sta cercando di applicare ad essa gli stessi metodi che utilizza e che si sono rivelati vincenti nel settore consumer. Peccato solo che con i “Pro” quei metodi non sempre funzionano.

Nel caso specifico, come si è detto più volte, Apple ha sbagliato completamente l’approccio al lancio di Final Cut Pro X. Ha voluto mantenere quella segretezza che contraddistingue tutti i suoi progetti per evitare che i feedback fossero troppi e troppo conservatori. Steve Jobs ha ragione quando cita Henry Ford: se avessi chiesto ai clienti cosa volevano mi avrebbero risposto “un cavallo più veloce”. Se questa massima si può applicare drasticamente al mercato consumer, non lo si può fare con il mercato “pro” senza correre il rischio di una mezza rivolta, come quella che si è scatenata in questi giorni. Il problema è che ci voleva una semplice dannatissima strategia di transizione che fosse chiara a tutti e scritta nero su bianco. E, aggiungo, gli opinion leader che sono stati interpellati da Apple, o non hanno saputo farsi portatori delle necessità della propria categoria, o non sono stati minimamente ascoltati.

La risposta ufficiale di Apple è invece arrivata sotto forma di FAQ pubblicate sul sito ufficiale, anche se con il classico tempismo che ormai contraddistingue la gestione delle crisi a Cupertino.

Pro o non Pro?

Torniamo a quello che scrive Ron Brinkman: ad Apple non gliene importa più niente del mercato professionale. Alla luce di quello che ci siamo detti può sembrare che, almeno in parte, sia vero. A mio parere però questa conclusione sarebbe affrettata. Ad Apple non gliene frega nulla… di guardare al mercato professionale attraverso le lenti dei professionisti. L’innovazione non si fa ascoltando quelli che vorrebbero il cavallo più veloce, ma rischiando sempre e comunque di scontentarli, non c’è altro modo.

Le riflessioni di Brinkman, che può vantare un buon trascorso come ingegnere del software alla Apple, sono quanto di meglio si possa leggere al riguardo:

“Dal punto di vista di un’azienda i clienti di fascia alta sono una spina nel fianco. Prima che Apple comprasse Shake, i feedback dei clienti indirizzavano circa il 90% delle caratteristiche e delle funzioni che implementavamo nel prodotto. Ma quello non è il modo in cui Apple lavora. Per loro i clienti professionali hanno una grande ampiezza di banda quando si tratta dell’attenzione che gli devi riservare rispetto al fatturato che effettivamente generano per l’azienda”.

Quel che viene da chiedersi però è questo: se Apple ha sempre lavorato in questo modo, anche nello sviluppo di Final Cut Pro 7, com’è che quel software è riuscito a conquistare così tanti “pro”? Quali sono le basi per affermare che facendo con Final Cut Pro X quello che ha sempre fatto – sviluppare software professionali sbattendosene dei feedback – Apple sta confermando un netto disinteresse verso il mercato “pro”, o addirittura un’intenzione di voler abbandonare la nicchia?

Redazione

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  • sono del settore della prod. musicale.
    Anche Logic non è molto "pro" però affiancato a Pro Tools diventa una fase indispensabile per ottenere una buona produzione. Questo perchè i due software all'interno della "catena" realizzando due esigenze diverse e complementari

    Non conosco molto bene il settore video, ma potrebbe forse andare finire così anche per FCPX? I "pro" lo utilizzeranno assieme ad un Avid?

  • Io sono nel settore della produzione video ormai da 10 anni circa, tutte le lamentele che vengono avanzate contro FCPX sono solo carenze che si noterebbero soltanto lavorando a GROSSISSIME produzioni,
    per me che monto video (per portare a casa la pagnotta) per diverse emittenti locali,satellitari e web FCPX va più che bene anche se non rispecchia per niente il must per il montaggio video, anche FCP7 è un software datato se vogliomo proprio dirlo, ci sono software PRO e BROADCAST come Edius che sorpassano in curva FCP7 e FCPX.

    La mia conclusione è:
    esistono diversi tipi di PRO, diverse sfumature e tipologie, e le esigenze di ogni tipo sono molto diverse,
    la verità e cheora gli utenti che osannavano FCP si ritrovano un prodotto aggiornato che funziona, allineato a tutte gli altri software di editing video che erano avanti anni luce (e lo sono ancora) e storcono il naso perchè convinti che il loro sotware era ""diverso"" ma fatemi il piacere va...
    Edius e Sony vegas sono avanti anni luce a tutti, FCP e AVID hanno solo il nome!!!

    PS= Camillo informati prima di scrivere, i non pro che montano i matrimoni che dici tu non montano mica con quella porcheria di imovie (quella la usano i videoblogger per fare le recensioni)
    le persone che dici tu montano porcherie perchè i clienti vogliono porcherie, se monti un matrimonio senza transizioni a STELLA ti ritorna indietro perchè non piace. INFORMATI...

  • @ vikente:
    Fammi capire... hai scritto esattamente quello che ho scritto io, con altre parole... una persona che monta porcherie con iMovie o Windows Movie Maker, tanto per capirci, è un pro nel senso in cui un pro è quello che col montaggio video ci porta a casa la pagnotta... è questo quello che dico nell'articolo... informarmi di che?

    E comunque, per curiosità, tu che usi?

  • ora mi rileggo l'articolo sicuramente avrò inteso male io, se cosi fosse ti anticipo le mie scuse.

    Io uso Edius, Final cut pro 7 l'ho usato ma credimi lontano anni luce (sempre proporzionato a quello che bisogna andare a fare) per spiegarti il perchè non l'ho uso (pur sapendolo usare) FCP dovrei scrivere centinaia di pagine. hehe
    in poche parole posso dirti che FCP 7 non è completamente ottimizzato per un workflow ottimale.
    per il mio lavoro dove mi arrivano contributi video da svariati operatori con diverse camere e impostazioni di registrazione, contributi via internet, ecc ecc ecc
    per me usare FCP sarebbe un delirio!!! immagina convertire tutta sta robba e poi comunque appena metto su qualche cosa di anomalo (anomalo per lui) bip bip bip RENDER... non ci siamo proprio...
    Edius... timeline multi formato, butti dentro al tuo bel progetto di tutto di più e lui automaticamente te lo riadatta e lo mette in play in tempo reale SENZA RENDERING, Edius non renderizza NULLA al massimo se lavori senza un hardware dedicato su una macchina un pò vecchiotta (nel 2011 è assurdo visto le prestazioni dei PC/MAC ancora andare dietro ad hardware dedicati per svolgere solo una cosa) fare un pò di buffer.
    potrei continuare per delle ore a scrivere!!! lol

    Final cut pro va bene quando monti un film, sei bello comodo nel tuo studio (aria condizionata) ti converti i video, li metti in timeline, tutto bello in modo lineare... senza chissa quali grandi peripezie di montaggio, tutto viene dalle stesse camere tarate allo stesso identico modo (devi sempre sopportare qualche RENDER!!!) metti tutto in timeline e buona notte, in questo caso FCP diventa usabile.

  • "Quel che viene da chiedersi però è questo: se Apple ha sempre lavorato in questo modo, anche nello sviluppo di Final Cut Pro 7, com’è che quel software è riuscito a conquistare così tanti “pro”? Quali sono le basi per affermare che facendo con Final Cut Pro X quello che ha sempre fatto – sviluppare software professionali sbattendosene dei feedback – Apple sta confermando un netto disinteresse verso il mercato “pro”, o addirittura un’intenzione di voler abbandonare la nicchia?"

    Semplicemente perché final cut 7 era facile da svilluppare, perché già quasi a posto. Apple ha da cannibalizzato software dall'alto potenziale, ma di ALTRI. Poi li ha sviluppati finché il gioco valeva la candela.
    Final cut era di macromedia, non era stato sviluppato da 0 da apple. Apple lo ha reso grande, ora lo ha distrutto.
    Lo stesso ha fatto con shake che poi ha disintegrato e dismesso completamente.
    Lo stesso ha fatto ora con color, che era della silicon e si chiamava FinalTouch.
    Lo farà presto con logic.
    Apple non ha mai prodotto un software professionale da 0. Ha sempre cannibalizzato quello che c'era in giro e lo ha poi sviluppato a basso costo, avendo introiti netti finché aveva senso mantenere un'architettura vecchia. Ora fa lo stesso con Imovie. E' qui la differenza, il software di partenza è loro, ma completamente diverso.
    Quello che fa male non è tanto final cut x, ma con color. Che vogliano sviluppare imovie e chiamarlo final cut può essere interesssante (anche se scorretto chiamarlo final cut pro), ma dismettere color è una chiarissima mossa, talmente chiara che stupiscono tutte quelle domande di cui sopra.
    La strada sembra obiettivamente tracciata. Ha davvero senso farsi quelle domande? Apple sta cambiando lentamente mercato da anni, dismettendo ciò che è difficile sviluppare, per i 4 gatti che lo usano a livello professionale. Ci vuole davvero tutta questa ingenuità (a mio parere finta) per non accorgersene.

  • a dimenticavo di dirvi che la funzione di rendering in background che tanto sponsorizzano come innovativa su FCPX... bhe esisteva nel 1997, non ricordo il software di editing che utilizzava sto procedimento ma esisteva... se mi ricordo come si chiama il software lo scrivo

  • @Michelangelo
    Ti spiego perchè le grosse produzioni cercano solo montatori AVID e FCP
    i registi (mummie) con coetanei di Rita Levi Montalcini, conosco solo quella interfaccia e quando supervisionano il lavoro di un montatore all'opera, sanno leggere solo la timeline di AVID e FCP, se non usassero questi software non capirebbero un bel niente di quello che il montatore sta facendo e perderebbero la sicurezza di avere il controllo...questo nelle grosse produzioni
    se analizzi aziende di produzione video, li è solo perchè fa figo, se hai il parco macchine Apple con tanti mac pro e sopra FCP se figo e sei pro se hai winzoz e monti con edius sei NIENTE.
    sai quante aziende che lavorano con edius su bootcamp conosco UNA MAREA si tengono il macpro per brodo.
    se pensate che edius sia consumer andate a vedere cosa è la grass valley.

  • e dopo il mega spottone a edius torniamo sulla terra... avevi cominciato bene, poi hai esagerato e alla fine il solito finale che dimostra il grudge verso apple e la sua utenza. che tenerezza fai.

  • Ho lavorato con Edius (poco perché non ha mercato purtroppo), ho lavorato con final cut 7, lavoro con Premiere (che fino a oggi, domani vedremo, non è considerato abbastanza "pro") e non ho problemi a dirlo, figurati se ho paura di dire che final cut x può essere sviluppato egregiamente. Il 7 è vecchio perché lento, altrimenti non verrebbe sorpassato in curva. ll mio discorso è altro. Il mio discorso riguarda la brutta consuetudine di fare dei professionisti (io uso color e non esiste programma a quel costo che lo sostituirà, puoi dire quello che vuoi) un mercato usa e getta. Punto. Non mi interessa quale software scelgono per esserlo. Per quello che faccio io premiere va bene.
    Nel mio piccolo ho comprato un macbookpro solo per final cut e color. Sono rimasto inc...to, perché final cut x ha dismesso funzioni e modi di lavorare su multitraccia e multicam su cui ho costruito il mio "saper fare".
    C'è chi più in grande ha comprato diverse macchine, avendo la stessa esigenza. Ora passeranno a premiere, non certo ad edius, te lo assicuro. C'è chi lo stava facendo ben prima dell'uscita di final cut x, per esempio chi doveva lavorare in stereoscopia a basso budget.

    Ma io ho fatto ben altro discorso, di scelta aziendale, lo hai almeno letto? Io parlavo più di color che di final cut. E' una cosa che sta passando in sordina...
    E molti fanboy fanno orecchie da mercante su questa questione.

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