Steve Jobs risponde sul ritardo dell’iPad fuori dagli USA: “ma sei pazzo?”

A quanto pare a Steve Jobs la voglia di rispondere alle mail degli utenti Apple non è ancora passata. Nei giorni scorsi Jobs ha risposto ad un buon numero di persone sui più svariati argomenti, dal pensionamento dell’iPhone 2G al trademark sul termine Pad.

Il premio della risposta della settimana va però assegnato senza alcun dubbio alla email che Steve Jobs ha inviato ad un utente che gli rinfacciava di aver posticipato il lancio internazionale di iPad. El Jobso, infastidito in particolare da una frase, non ha esitato a colorire la sua risposta con uno stizzito “are you nuts?”, “ma sei pazzo?”.

Steve risponde ancora: ‘Pad’ è nostro e i Core i3 non servono

Steve Jobs continua a rispondere con zelo alle email di semplici utenti Apple e di sviluppatori arrabbiati. E continua a farlo con con la sua solita “vis ermetica”, sintetizzando il succo della propria risposta in poche righe concise. Ci sono un altro paio di email di risposta da El Jobso che girano per il MacWeb da ieri.

Nella prima, inviata a Chris Ostmo, uno sviluppatore che si è visto respingere la propria applicazione per iPad perché conteneva la parola magica Pad, Steve ha spiegato che è buona norma non usare i trademark altrui nei propri prodotti, alludendo ad una possibile registrazione commerciale del termine Pad da parte di Apple (immagine dopo il salto).

Nella serata di ieri (o meglio, nella tarda mattinata, ora di Cupertino), sjobs@apple ha spiegato in maniera molto chiara al comune utente David Jenkins il perché della scelta di non utilizzare i Core i3 di Intel sui nuovi MacBook Pro 13″ (email nello screenshot di apertura).

Steve e Jony all’Apple Store per il lancio di iPad

Sabato scorso, in occasione del lancio di iPad, Steve Jobs ha fatto un salto all’Apple Store di Palo Alto in compagnia della moglie. L’unica foto reperibile al momento ce lo mostra mentre se ne va dal negozio. La cosa incredibile è che praticamente nessuno, a parte l’autore di questo scatto, sembra dare un gran peso alla sua presenza. E volendo c’è di più: a giudicare dallo strappo quelli sono esattamente i jeans che indossava qualche giorno fa quando ha incontrato Eric Schmidt per un caffè.

Steve Jobs risponde: la Top 5

Le ermetiche risposte di Steve Jobs via email non sono una novità. Sono anni che El Jobso, di tanto in tanto, risponde a questo o quell’utente con una delle sue letterine di mezza riga (quando è in vena di scrivere tanto). Negli ultimi tempi però sembra che le risposte ai più disparati quesiti degli Apple User si siano decisamente infittite. Ieri una risposta è arrivata anche al sottoscritto. Capirete dunque con quale seccato e mortificante disappunto scopriamo che il millimetrico “Yep.” che lo Steve ci ha riservato giusto 24 ore fa non è entrato a far parte della special TOP 5 delle risposte di El Jobso stilata dal Telegraph.

Steve Jobs sostiene pubblicamente la donazione degli organi

Steve Jobs ha partecipato ieri ad un incontro presso il Lucile Packard Children Hospital di Stanford per dare il proprio appoggio pubblico ad una legge sulla donazione degli organi in California. Erano presenti anche il Governatore Schwarzenegger e la senatrice statale Elaine Alquist, che ha materialmente proposto il bill 1395. Ad oggi i cittadini della California che vogliono donare gli organi devono segnalarlo volontariamente alla motorizzazione civile; se questa legge verrà approvata la richiesta di disponibilità alla donazione degli organi verrà invece resa obbligatoria al momento del rinnovo della patente.

Steve Jobs, che esattamente un anno fa ha subito un trapianto di fegato, ha tenuto un breve intervento condividendo pubblicamente alcuni particolari della sua storia clinica personale. Jobs ha avuto la fortuna di potersi iscrivere alla lista di attesa di un ospedale di Memphis, Tennessee, e se avesse atteso un fegato nuovo in California sarebbe quasi certamente morto aspettando. E’ proprio per questo che Jobs sostiene la proposta di legge della senatrice Alquist.

Steve Jobs potrà demolire la Jackling House

Il tribunale statale di Redwood City, California, ha deciso: Steve Jobs potrà abbattere la Jackling House, l’enorme villa coloniale da 30 stanze nella contea di San Mateo in cui El Jobso ha abitato per un po’ con la famiglia a cavallo fra gli anni ’80 e ’90.  Il co-fondatore di Apple sta cercando di demolire la casa ormai da tempo per costruire sul medesimo terreno una nuova villa più piccola e moderna ma ha sempre dovuto fare i conti con la ferma opposizione dei “preservazionisti” che sostenevano l’importanza storica della villa, raro esempio di revival dello stile “coloniale spagnolo”.

Steve Jobs in sella ad una BMW, 1982

La foto che vedete in apertura è tratta da un servizio di Moira Johnston, giornalista freelance di San Francisco, pubblicato sul numero dell’ottobre 1982 di National Geographic e dedicato alla fiorente industria informatica della Silicon Valley.
In un report come quello non poteva certo mancare il giovane Steve Jobs. Una delle foto a corredo del pezzo (scannerizzato e ripubblicato da Modern Mechanix) è quella del giovane Steve Jobs in sella ad una BMW R60/2 del 1966. Camicia, jeans, stivaletti alla Beatles, barba e capelli ribelli e un impeccabile gusto per le vecchie moto tedesche, come potrà confermarvi qualsiasi appassionato di BMW d’epoca.

Le ultime parole famose di Steve Jobs

In più di un occasione, nel corso degli ultimi anni, il lancio di un nuovo prodotto Apple è coinciso con la palese contraddizione di una o più affermazioni che Steve Jobs ha rilasciato in passato in varie occasioni.
Brian X. Chen di Wired ha raccolto sei di quelli che definisce gli “sneakiest statements” di El Jobso, ovvero dichiarazioni rilasciate ora a questo ora a quel giornalista (ma spesso e volentieri al solito Walt Mossberg) che successivamente sono state bene o male contraddette dall’operato di Apple.

A Steve Jobs il Jim Henson Celebration Honor 2009

Vent’anni fa se ne andava Jim Henson, il creatore dei pupazzi Muppets. In sua memoria ogni anno dal 2005 la Jim Henson Company assegna dei premi speciali a persone o istituzioni che “riflettono i valori fondanti e la filosofia del leggendario Jim Henson e della compagni da lui fondata” sulla base di criteri quali “la dedizione alla creatività, l’applicazione innovativa dell’arte e della tecnologia, l’ispirazione degli altri”.

Lisa Henson, figlia del celeberrimo burattinaio, ha ufficializzato questa settimana i premi per il 2009. Il Celebration Honor, il riconoscimento più alto, è stato asegnato a Steve Jobs, meritevole di aver “reso il mondo un posto migliore e per aver inspirato le persone a celebrare la vita”.

Quel tweet dall’iPad che ha fatto infuriare Steve

Alan S. Murray, senior editor del Wall Street Journal, ha partecipato nei giorni scorsi con altri colleghi ad uno degli incontri con i massimi vertici della carta stampata della East Coast tenuti da Steve Jobs a New York.
L’oggetto delle discussioni era ovviamente l’iPad e una versione demo del dispositivo era disponibile durante gli incontri perché i mammasantissima dell’editoria potessero toccare con mano la rivoluzione durante uno speciale rito iniziatico officiato da El Jobso in persona.

Peccato che Murray abbia pensato bene di rovinare la giornata a Steve con un idea sicuramente suggeritagli dal diavolo o da qualche suo emissario con sede a Redmond.
Preso in mano lo scintillante iPad l’editor del WSJ non si è limitato a venerarlo provarlo ma ha osato utilizzarlo per pubblicare un messaggio su Twitter:
“Questo tweet è stato inviato da un iPad. Che dite, è fico?”

Apple Tablet: Steve Jobs è entusiasta

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Mancano ormai pochissime ore all’evento Apple di mercoledì 27 gennaio in cui tutte le indiscrezioni puntano sul tanto chiacchierato Apple Tablet: un dispositivo ancora inedito ma che ha saputo far parlare di sé per mesi. A Cupertino sono dunque pronti a stupire ancora una volta il mondo grazie a quest’ultima creazione: un oggetto di cui Steve Jobs va particolarmente fiero.

This will be the most important thing I’ve ever done” (questa sarà la cosa più importante mai realizzata da me), avrebbe dichiarato un galvanizzato CEO di Apple alla propria ristretta cerchia di amici.

Steve Jobs in 30 anni di copertine

mosaic52d64c87287df161afa9c90bcf4939e408269466Il designer Sam Kuo ha messo online sul proprio sito un’ampia galleria di copertine di riviste su cui campeggia, in una foggia o in un’altra, ad un’età o ad un’altra, il co-fondatore e CEO di Apple Steve Jobs. Tutte le riviste raffigurate sono in possesso di Kuo, che ha iniziato questa collezione nel 2002 e da allora si è procurato rotocalchi “d’epoca” da tutto il mondo.
Questa nutrita galleria offre uno spaccato dell’evoluzione di Steve Jobs, anche da un punto di vista estetico. Sulle copertine presenti nella collezione troviamo il Jobs giovane e il Jobs del nuovo millennio, il Jobs vestito con la sua divisa ufficiale (maglioncino e jeans) e il jobs in abito elegante o col farfallino, Jobs con barba e Jobs senza barba. Insomma tutte le declinazioni dell’iconografia del mito. Dopo il salto trovate una nostra gallery ridotta con le copertine a nostro parere più belle. In alcuni casi, come per questo numero di Inc., Kuo ha pubblicato sul sito anche alcune pagine interne della rivista.
Voi quale copertina preferite?

Steve Jobs nominato “Best Performing CEO”

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Il 2009 di Steve Jobs è stato fortemente segnato, in negativo, dall’operazione di trapianto di fegato che il CEO di Apple ha dovuto subire in primavera e che lo ha costretto ad assentarsi per più di metà dell’anno dalla guida dell’azienda. Dal punto di vista professionale, però, l’anno appena trascorso è stato costellato da successi e soprattutto da importanti riconoscimenti (vedi elenco dopo il salto). Oggi se ne aggiunge un altro alla lista. L’Harvard Business Review, organo di stampa della prestigiosa Harvard Business School, ha assegnato a Steve Jobs il primo posto nella classifica dei best-performing CEO degli ultimi 14 anni. Tradotto in soldoni, la classifica dei CEO che hanno consentito alle proprie aziende di crescere in valore di mercato (generando utili).

Person of the Year di TIME: Steve Jobs fra i sette finalisti

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I redattori della rivista TIME si apprestano a perpetuare una ricorrente tradizione: durante la puntata del Today Show che andrà in onda mercoledì prossimo sulla rete televisiva NBC, riveleranno la “persona dell’anno” del 2009 . Sebbene il mistero sull’identità del prescelto (la selezione ufficiale è già avvenuta) sia ancora fitto, sul sito di Msnbc è possibile votare uno dei sette finalisti fra cui i redattori hanno già operato al propria scelta. Vi avevamo già parlato della presenza di Steve Jobs fra i papabili al titolo di Person of the Year 2009 poiché TIME aveva già reso pubblica una lista di possibili candidati. In quel caso Jobs era al terzo post nella classifica provvisoria votata dal pubblico.

Steve Jobs ha dato una mano al progetto OLPC

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In un discorso tenuto all’Università della Pennsylvania giovedì sera, il fondatore del progetto One Laptop Per Child, Nicholas Negroponte, ha svelato un particolare curioso relativo a Steve Jobs. Il CEO di Apple avrebbe offerto a Negroponte una consulenza informale (sebbene sempre con estrema discrezione) durante le varie fasi di progettazione del laptop ultra-economico XO, destinato ai bambini dei paesi in via di sviluppo.

“Mi arrivò un’email da Steve Jobs (la sera che il laptop venne svelato), mi disse che non avrei potuto costruirlo per 100$ e la mia risposta fu che avrei potuto eccome. A dire la verità è stato davvero un buon critico, ed ogni volta che giungevamo a completare una fase parlavo con lui.”

Person of the year di TIME: Steve Jobs “in finale”

Anche quest’anno TIME magazine sceglierà a proprio insindacabile giudizio una “Person of the year”, ovvero un uomo o una donna che rappresentino efficacemente il 2009 appena trascorso. Nel 2008 fu il turno di Barack Obama, che era stato da poco eletto alla presidenza degli Stati Uniti. Nel 2007 fu la volta di Putin, mentre nel 2006 sulla copertina della rivista lo schermo di un Mac rifletteva (con un malriuscito effetto specchio ottenuto con carta argentata) ciascuno di noi, protagonisti della rivoluzione del web 2.0.

Fra i papabili di quest’anno, assieme a capi di stato e potenti di tutto il mondo compare anche il nome di Steve Jobs. I lettori possono dare un voto su una scala da 1 a 100 a ciascuno dei personaggi elencati. La classifica provvisoria (nel momento in cui scriviamo) vede in testa l’individuo collettivo rappresentato dai “contestatori iraniani” con una media di 91, a seguire Barack Obama (51) e terzo Steve Jobs(49).

Developer chiede, Steve risponde

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The Little App Factory (LAF) è una software house australiana che realizza software per Mac. Di recente i legali di Apple hanno inviato all’azienda una delle classiche cease&desist letter chiedendo senza mezzi termini l’eliminazione della parola iPod dal nome del software iPodRip, utility shareware sviluppata da LAF che permette di rippare sul proprio Mac le canzoni contenute in un iPod. L’applicazione, creata nel 2003, gode di una buona fama presso tutti gli utenti Mac ed è stata scaricata già 5 milioni di volte. Temendo di perdere gran parte della propria utenza a causa del cambio di nome, John Devor, CEO di Little App Factory, ha scritto a Steve Jobs. Che ha risposto, incredibilmente, ma non proprio come lo sviluppatore poteva aspettarsi.

Bill Gates elogia Steve Jobs: ha salvato Apple

steve-jobs-bill-gates-nowSteve e Bill alla D5 Conference – 2007

Lo scorso giovedì sera Biil Gates è stato ospite della rete televisiva CNBC, assieme a Warren Buffet, per un talk show (link con video) incentrato sulle rispettive storie di successo. Durante il question time riservato agli studenti della Columbia Executive Business School, uno dei ragazzi ha chiesto senza mezzi termini a Bill Gates un giudizio su Steve Jobs e sul suo operato come CEO di Apple.

Nessuno si aspettava di certo una sfuriata o una risposta negativa (del resto non è di Steve Ballmer che stiamo parlando) ma le parole di elogio verso El Jobso hanno comunque stupito il pubblico, che aveva accompagnato la domanda con una risata:

Ha fatto un lavoro straordinario. Apple opera in un settore leggermente diverso [da quello di Microsoft] dato che si occupa sia dell’hardware che del software. Ma quando Steve è tornato alla Apple, il che è avvenuto in pratica tramite un acquisizione della NeXT, che lui dirigeva, Apple non era nella forma migliore. Di fatto era probabilmente destinata a fallire.”

Steve Jobs, 57° uomo più potente del globo

Forbes ha stilato la nuova classifica dei 67 uomini più potenti del mondo. Fra capi di stato, governatori e grandi nomi della politica internazionale, compare anche Steve Jobs, al 57° posto. Queste classifiche, si sa, lasciano il tempo che trovano e valgono giusto in funzione della credibilità e della potenza, mediatica in questo caso, delle testate che le pubblicano. Ciò nonostante fa piacere scoprire che subito dopo Nicolas Sarkozy e subito prima del CEO di Canon, Fujio Mitarai, ha trovato un posticino anche El Jobso.

Fortune: Steve Jobs è il “CEO del decennio” [gallery]

Steve Jobs - foto rare

Fortune Magazine ha “eletto” Steve Jobs come miglior CEO degli ultimi dieci anni e ha dedicato al co-fondatore di Apple un lungo profile article nell’ultimo numero della rivista. La ragione alla base di questa scelta è principalmente una: l’enorme successo che Apple sta riscuotendo nel mondo e la crescita che ha caratterizzato l’azienda dal 2000 ad oggi.

“Jobs è tornato” si legge nell’articolo “E’ come se il suo marchio di fabbrica, la frase ‘one more thing’, ora si applicasse a lui stesso. Dopo un’assenza di sei mesi […] durante la quale  ha subito un trapianto di fegato, è di nuovo al comando di un esercito di 34000 dipendenti[..]”

L’articolo rivela per altro alcuni nuovi particolari sulla storia della Mela, come il fatto che per ben due volte Steve Jobs è stato sfiorato, in passato, dall’idea di trasformare Apple in una Private Company. Dapprima vi fu un’offerta di Larry Ellison (Oracle) e successivamente un tentativo di acquisizione da parte della Silver Lake Partners.

CNNMoney, gruppo editoriale cui Fortune fa riferimento, ha pubblicato sul proprio sito una serie di interessanti contenuti dedicati alla storia di copertina di Fortune. Fra di essi le foto ch e vi riproniamo dopo il salto, scatti rari che è difficilissimo vedere in giro per il web.

Jobs ha spinto Disney a rivedere i propri store

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Il New York Times riporta che la Walt Disney Company avrebbe chiesto a Steve Jobs e al team che si occupa della realizzazione degli Apple Store, di collaborare al progetto di restyling, piuttosto significativo, dei propri negozi.

Il concetto che ispirerà la trasformazione degli store Disney sarà quello di realizzare un “Imagination Park” high-tech, che dovrebbe riprendere alcune delle idee già sfruttate all’interno degli Apple Store.

Steve Jobs, il più amato dai teenagers

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Tony Hawk? Oprah Winfrey? Mark Zuckerberg? Il pupazzo Uàn di Bim Bum Bam e Marco Columbro? Macché! Secondo un recente sondaggio l’imprenditore più amato dai teenagers americani è Steve Jobs.
Lo studio condotto su un campione di mille ragazzini americani fra i 12 e i 17 anni da Junior Achievement, organizzazione no-profit attiva nel campo dell’educazione, ha visto piazzarsi al primo posto il CEO e co-fondatore di Apple con il 35% delle preferenze, seguito a ruota dalla regina della tv, Oprah Winfrey (25%), e dal supercampione di skateboard Tony Hawk (che per il suo 900° meriterebbe il Nobel, ma questa è un’opinione personale).