All’Apple Store Regent Street di Londra si inaugura oggi la mostra London iPhoneographers: Street Photography. Verranno esposte le foto di 4 componenti del gruppo London iPhoneography di Flickr, tutte doverosamente scattate e “sviluppate” solamente con l’ausilio di un iPhone.
Daniel Holland, Robson Santos, Matthew Burlem e Leyla Bile saranno i quattro protagonisti della mostra e di un breve talk inaugurale in cui discuteranno il proprio lavoro e il motivo per cui hanno scelto l’iPhone come proprio strumento artistico d’elezione.
Cultura & Società
Obiettivi DSLR su iPhone, ecco l’adattatore di Photojojo
Photojojo ha messo in vendita un case/adattatore per iPhone che permette di utilizzare sul melafonino tutti gli obiettivi con attacco standard per fotocamere DSLR Canon e Nikon.
Non è il primo prodotto simile ad arrivare sul mercato, ma c’è da dire che il modello di Photojojo è il primo che sembra dare una minima parvenza di serietà ad una pratica curiosa che vanta la propria piccola nicchia di aficionados, ovvero l’utilizzo di obiettivi costosi e sovradimensionati su una fotocamera che per quanto buona nel settore smartphone non è nemmeno lontanamente paragonabile a quelle cui l’obiettivo è destinato.
Fotografa clienti Apple Store dai Mac esposti: artista newyorchese finisce nei guai
Kyle McDonald è convinto che il modo in cui fissiamo i computer mentre li stiamo usando sia sintomatico di uno stato di auto-alienazione legato al rapporto con l’interfaccia digitale. Per provare questa sua teoria l’artista originario di Brooklyn ha realizzato un progetto che si intitola “Staring at computers” e che consta di migliaia di immagini ottenute grazie ad uno speciale programma “spia” che fotografa i clienti a loro insaputa sui Mac di un paio di Apple Store newyorchesi.
“Ho pensato che se fossimo in grado di vederci mentre [fissiamo i computer] potremmo pensare di più ad essi e al modo in cui li utilizziamo”. Apple prima e il Secret Service americano non hanno condiviso le considerazioni artistiche di McDonald. Giovedì mattina alcuni agenti federali hanno provveduto a confiscargli un paio di computer, un iPod, due pennine USB e ad avvertirlo che Apple si sarebbe fatta viva in separata sede, molto probabilmente non al fine di offrirgli the e pasticcini.
Apple Leadership, ora sono “glossy” anche gli executive
Verso la fine della scorsa settimana Apple ha aggiornato alcune delle sezioni dedicate alla stampa e agli investitori sul suo sito americano. Fra di esse anche quella dedicata ai profili degli executive di massimo rango dell’azienda. La pagina delle bios, che ora si chiama “Apple Leadership”, ha subito un restyling che l’ha uniformata al resto della grafica del sito. Quello che ha attirato la mia attenzione e mi ha spinto a parlarvi qui di una “notizia” che in fondo ci potevamo limitare a twittare, è il nuovo set di foto dei dirigenti: al posto delle immagini vecchie e un po’ troppo scure adesso compaiono ritratti solari, luminosi e… plastificati. Date un’occhiata alle fotografie e ditemi se non è vero.
iPhone 4, un prototipo su eBay
Il prototipo di iPhone 4 che acquistò Gizmodo nella primavera del 2010 con ampio anticipo sul lancio ufficiale era solamente una delle versioni preliminari del dispositivo finite in mani “sbagliate”. A distanza di più di un anno da quell’avvenimento e dopo la scoperta di un altro buon numero di iPhone di prova che giravano liberi per il Vietnam ecco un nuovo prototipo fare la sua comparsa, stavolta su eBay.
Nel giro di poco l’insolito cimelio ha raggiunto cifre esorbitanti, attorno ai 1700 dollari, prima che qualche burlone arrivasse a puntare un milione di dollari sballando completamente l’asta. Il venditore, che dichiara di essere un riparatore di cellulari e di aver acquistato la reliquia da un cliente che se ne voleva sbarazzare perché incapace di attivarlo, ha specificato che adesso vuole essere contattato per email prima di una puntata. Sempre che al suo indirizzo non arrivi prima un messaggio speciale a cura degli avvocati dell’ufficio legale di Cupertino.
Un iPad gigante con il simulatore di iOS
Il simulatore di iOS è uno dei tool dell’iOS Development Kit che gli sviluppatori hanno a disposizione per testare su Mac le proprie applicazioni per iPhone, iPod touch e iPad. Il simulatore non è pensato per essere utilizzato con le dita per il semplice fatto che nessun Mac ha a disposizione uno schermo sensibile al tatto. Ma cosa succede quando al computer su cui gira il simulatore viene collegato un monitor touchscreen correttamente interfacciato con i driver di Touch-Base? Quello che potete vedere nel video: un’iPad sovradimensionato, tanto spettacolare quanto anti-ergonomico.
Back to School: al via da oggi con una carta da 75€ per iTunes Store
Come gli anni scorsi anche questa estate Apple ripropone la sua offerta Back to School. Certo con qualche differenza. L’offerta, che ha inizio oggi e terminerà il 20 settembre, permette a uno studente universitario di acquistare un Mac sull’Apple Online Store o presso un Apple Retail Store ricevendo il solito sconto per gli studenti e una carta promozionale da 75€ spendibili per effettuare degli acquisti su iTunes Store, App Store, Mac App Store o iBookstore.
L’itagliàno di Apple, atto XXXIV
Chi ben comincia è a metà dell’opera. Dopo l’annuncio della scorsa settimana alla WWDC su
Epson iPrint e Airprint: intervista ad Alberto Raviolo
La scorsa settimana Epson ha presentato a Manchester la nuova strategia aziendale per il settore business – Epson Engineered for Business – e una preview di alcuni nuovi prodotti per il mercato consumer europeo.
Per l’evento erano presenti a Manchester i vertici della divisione europea della corporation giapponese, compreso Alberto Raviolo, Head Of Consumer Products di Epson Europa. Con lui abbiamo parlato, fra le altre cose, dell’implementazione di AirPrint sui nuovi modelli di stampanti dell’azienda e della nuova versione dell’app Epson iPrint, che abbiamo avuto modo di testare in anteprima su iPad.
Kickstarter: Kogeto e Red Pop per iPhone
Qui sulle pagine di TheAppleLounge vi abbiamo parlato più di una volta di Kickstarter, il sito di social funding che aiuta progettisti e designer indipendenti a trovare i capitali per realizzare i propri prodotti. A metterci i soldi non sono i venture capitalist ma i comuni utenti. Molti prototipi hanno a che fare, in un modo o nell’altro, con i dispositivi iOS o con prodotti Apple. Tanti altri invece puntano al grande pubblico delle community fotografiche.
Kogeto Dot e Red Pop sono due progetti che non fanno eccezione ed anzi mescolano entrambe le tendenze, visto che sono dispotivi fotografici pensati per l’iPhone.
iP4Play ha chiuso i battenti
iP4Play, azienda che forniva “servizi erotici” tramite FaceTime, ha chiuso i battenti. Questa volta, però, la battaglia di Steve ed Apple contro la pornografia su iDevice non c’entra nulla. iP4Play, molto semplicemente, non è più riuscita a far quadrare i conti. L’idea in fondo era buona, quale che sia il vostro giudizio nel merito: una servizio di hotline a pagamento basato sull’uso del servizio di videochiamata lanciato lo scorso anno da Apple. Il problema è che la nicchia di riferimento è troppo ristretta e non permette di gestire gli alti costi di un servizio come quello di iP4Play.
L’itagliàno di Apple, atto XXXIII (Beta)
Eccoci tornati, dopo un bel po’ di tempo, ad arricchire la nostra ormai nota rubrica che raccoglie gli strafalcioni più o meno gravi che fanno nella nostra lingua i traduttori di Cupertino: L’itagliàno di Apple.
Da quando la rubrica è nata, così per gioco (e non ci saremmo aspettati di arrivare alla trentatreesima puntata), abbiamo parlato di errori o sviste presenti nei prodotti Apple. Su tutti uno in particolare: Mac OS X. Ovviamente un sistema operativo è software molto impegnativo da realizzare e la localizzazione in diverse lingue aggiunge un carico di lavoro non indifferente. E poiché solo chi lavora può sbagliare (chi non lavora non sbaglia mai), ecco che gli errori si possono commettere.
L’errore di cui vi parleremo oggi riguarda anche questa volta Mac OS X. Ma non è sotto gli occhi di tutti.
Accessori Apple: TAL intervista Guido Borso di ADL
Il crescente successo dei prodotti Apple ha favorito, anche nel nostro paese, la crescita di un fiorente mercato degli accessori per tutti i dispositivi della mela, dagli iPhone ai Mac, passando per sistemi 2.1, speaker, e gli accessori che pur non limitati dalla necessità di essere accompagnati da un iPhone o un iPod devono principalmente ai clienti Apple il loro successo commerciale.
Di questo e di altri argomenti abbiamo discusso con Guido Borso, presidente di American Data Line (ADL) grande distributore italiano del settore dell’elettronica di consumo specializzato in accessori per iPhone, iPad, Mac e iPod.
Qual è lo stato attuale del mercato italiano degli accessori per prodotti Apple e che ruolo ha ADL in questo mercato?
Al contrario del comparto consumer electronics, che passa l’anno più buio della sua storia con un calo delle vendite che si aggira intorno al 20%, Apple va bene, i prodotti di Apple non risentono della crisi. Di conseguenza non riscontra una flessione nemmeno l’indotto degli accessori, una nicchia dorata che continua a garantire buone prospettive. E’ sotto gli occhi di tutti che le piattaforme di Apple sono quelle che “tengono” meglio.
Friskies lancia tre applicazioni iPad pensate per i gatti
I gatti adorano l’iPad, il tablet Apple è molto amato dai felini, per questo Friskies ha pensato di lanciare tre applicazioni web progettate appositamente per i nostri amici a quattro zampe.
Il colosso del cibo in scatola per animali ha creato tre giochi in collaborazione con veterinati e zoologici esperti, le applicazioni sono state realizzate usando forme e colori che hanno un grande richiamo sui gatti.
Steve Jobs al CEO di Nike: “sbarazzati della robaccia”
“Get rid of the crappy stuff”, “sbarazzati della robaccia”. E’ questo il consiglio che Steve Jobs ha fornito al CEO di Nike Mark Parker nel 2008, poco dopo la sua nomina. Il simpatico aneddoto è stato riproposto in un articolo su Forbes da Carmine Gallo, autore di un paio di libri sui segreti comunicativi di Steve Jobs. La vera fonte, come fa notare P.E.DewWitt è però un’intervista del 2010 al CEO di Nike condotta dall’editor di Fast Company Robert Safian durante la conference Innovation Uncensored, di cui potete vedere un estratto a seguire.
Nel 2008 Parker fu contattato telefonicamente da Steve Jobs, che dopo le congratulazioni di rito gli disse: “Nike crea alcuni dei migliori prodotti del mondo. Prodotti che è facile desiderare. Ma fate anche un sacco di robaccia. Sbarazzati semplicemente della robaccia e concentrati sulle cose buone”.
Apple e Google hanno testimoniato al senato sul LocationGate
Si è svolta ieri a Washington l’attesa udienza di Apple e Google presso la commissione senatoriale per la tutela della Privacy istituita per fare chiarezza sul cosiddetto locationgate. A rappresentare Apple era presente Guy L. Tribble, da tutti conosciuto come “Bud” Tribble, storico Vice President della Software Technology. A rappresentare Google, fa notare Daring Fireball, c’era invece Alan Davidson, un lobbista che tutela gli interessi di Big G nella capitale federale degli Stati Uniti.
I due rappresentanti delle aziende hanno esposto per la maggior parte le stesse ragioni emerse nei giorni scorsi. Tribble in particolare ha ribadito quanto pubblicamente affermato da Apple nelle ormai note Q&A sulla questione locationgate, pubblicate due settimane fa ma ha anche saputo rispondere in maniera esauriente alle incalzanti e pertinenti domande del collegio senatoriale presieduto dal Sen. Al Franken, colui che per primo e con maggiore determinazione ha voluto fare chiarezza sulla questione della privacy degli utenti smartphone.
iMajesty: la Regina vuole un iPad
La Regina d’Inghilterra ha ordinato al suo staff di comprarle un iPad. Il Sun rivela che l’ottantacinquenne sovrana è rimasta affascinata dal dispositivo e ne vuole uno anche per se. Ad incuriosirla sarebbero stati i nipoti William e Harry che durante una recente visita a Buckingham Palace hanno fatto provare alla nonna il loro tablet.
Una fonte vicina allo staff di Sua Maestà, curiosamente preparatissima nel ripetere alcuni dei punti chiave dei copy di marketing Apple, ha dichiarato al Tabloid britannico che la Regina “è rimasta particolarmente colpita dalla facilità d’uso e dalla leggerezza del dispositivo”. A completare il quadretto manca soltanto l’attribuzione all’attempata sovrana di una frase del tipo “che dispositivo magico e che prezzo incredibile”.
Charlotte Stokely, la prima Miss FaceTime
Steve Jobs lo ha ripetuto più volte: se volete contenuti per adulti sul vostro smartphone lasciate perdere l’App Store e compratevi un terminale Android. L’avversione di Steve verso questo tipo di materiale nulla può contro iP4Play, un costoso servizio di videochiamate hot inaugurato nell’agosto del 2010 basato interamente sull’uso di FaceTime.
iP4Play, nel rispetto di una tradizione di settore che annovera playmate e altre reginette poco vestite, ha eletto la sua prima Miss FaceTime. Si chiama Charlotte Stokely, è bionda ed è una Apple fan convinta. Cult Of Mac ha pubblicato un’intervista esclusiva alla conturbante (?) Charlotte.
LocationGate: la privacy secondo Steve Jobs e Andy Rubin
Il cosiddetto LocationGate, la grande diatriba mediatica scatenata dalla scoperta delle location cache annidate in iOS e Android ha riportato in primo piano il tema della privacy al tempo del Mobile Web. Il parlamento Statunitense ha chiesto lumi direttamente ad Apple e Google per capire meglio la situazione mentre alcuni utenti hanno già colto la palla al balzo e fatto causa ad Apple, forse allettati dalla possibilità di spillare denaro a Jobs e soci. Ieri Apple ha risposto pubblicamente ammettendo di fatto che la registrazione della posizione in consolidated.db è un bug, non una feature e Forstall, Schiller e Jobs hanno discusso della questione con All Things Digital (dicendo poco di più rispetto al comunicato ufficiale).
Tuttavia un’interessante excursus su cosa intendano Apple e Google per privacy e quali siano le misure messe in campo per sposare il diritto alla riservatezza con la necessità di fornire prodotti in grado di auto-localizzarsi con rapidità ed efficacia ce lo avevano già fornito due interviste a Steve Jobs e Andy Rubin condotte da Kara Swisher e Walt Mossberg e risalenti rispettivamente a giugno e dicembre 2010. Interessante vedere come già allora ci fosse la consapevolezza di quali fossero i problemi, ma quanto poco sia poi stato fatto per rendere davvero edotti i consumatori sulle problematiche relative alla localizzazione. Una carenza “informativa” che Apple ha riconosciuto come effettiva mancanza da parte di tutto il settore.
Apple al lavoro su un nuovo servizio per iPhone
Dal recente comunicato ufficiale di Apple, tramite il quale risponde alle domande inerenti il LocationGate, appare un interessante spunto che riguarda un futuro servizio “crowd-sourced traffic” destinato alle prossime generazioni di iOS e iPhone.
LocationGate, Apple risponde pubblicamente
Apple ha da poco pubblicato un comunicato ufficiale con cui risponde a tutte le domande sulla spinosa questione “LocationGate”. E’ un documento “anomalo”, che risponde con una chiarezza e un dettaglio (anche su questioni tecniche) che raramente Apple applica a comunicazioni di questo tipo. Ed è, di fatto, l’ammissione di un errore: in più punti Apple afferma che la registrazione costante dei dati dentro consolidated.db è frutto di un bug, tanto che in una sezione denominata Software Update viene spiegato per filo e per segno che cosa verrà modificato con un futuro aggiornamento software disponibile nelle prossime settimane.
It Gets Better: il contributo dei dipendenti Apple
Un gruppo di dipendenti Apple ha pubblicato un video a supporto del progetto It Gets Better, un sito che si occupa di fornire assistenza ai giovani che subiscono discriminazioni e atti di intolleranza a causa della propria omosessualità.
Il progetto, insieme a The Trevor Project, ulteriore sito di supporto diretto, pubblica le testimonianze video di persone di qualsiasi orientamento sessuale. Testimonianze che servono a denunciare episodi di intolleranza e ad aiutare chi li subisce a reagire in maniera corretta, evitando depressione e tentativi di suicidio.
Carmack: sviluppare per iOS è più redditizio che sviluppare per Android
John Carmack, co-fondatore di id Software, ha le idee chiare: sviluppare per iOS non soltanto è divertente, ma anche più redditizio che lavorare per Android. Lo ha spiegato in una recente intervista rilasciata a NowGamer. Per chi non lo sapesse Carmack è uno dei guru del mondo del videogioco moderno. Le sue idee sono dietro ad alcuni titoli dal successo leggendario come Doom, Wolfenstein 3D, Quake e di recente Rage, approdato in pompa magna anche su iPhone.