Assistente Migrazione supporterà Thunderbolt dopo il lancio dei nuovi iMac?

Assistente migrazione non usa Thunderbolt

Assistente migrazione non usa Thunderbolt
Il titolo e l’immagine di apertura vi avranno già fatto capire di cosa parleremo ed i lettori più assidui ed attenti ricorderanno che abbiamo già dato un accenno di quanto vi riferiremo tra poco nell’ultima puntata della nostra storia riguardante i nuovi MacBook Pro Early 2011.

I nuovi portatili di Apple sono disponibili da circa due mesi. Dal loro lancio ad oggi è stato anche rilasciato Mac OS X 10.6.7 che per nuovi MacBook Pro andava a risolvere anche un problema di blocco che si verificava in alcuni casi di passaggio dalla GPU dedicata AMD alla GPU integrata Intel. Ma in Mac OS X 10.6.7, Apple non ha provveduto ad aggiornare Assistente Migrazione.

LocationGate: la privacy secondo Steve Jobs e Andy Rubin

Steve Jobs alla conferenza D8

Il cosiddetto LocationGate, la grande diatriba mediatica scatenata dalla scoperta delle location cache annidate in iOS e Android ha riportato in primo piano il tema della privacy al tempo del Mobile Web. Il parlamento Statunitense ha chiesto lumi direttamente ad Apple e Google per capire meglio la situazione mentre alcuni utenti hanno già colto la palla al balzo e fatto causa ad Apple, forse allettati dalla possibilità di spillare denaro a Jobs e soci. Ieri Apple ha risposto pubblicamente ammettendo di fatto che la registrazione della posizione in consolidated.db è un bug, non una feature e Forstall, Schiller e Jobs hanno discusso della questione con All Things Digital (dicendo poco di più rispetto al comunicato ufficiale).

Tuttavia un’interessante excursus su cosa intendano Apple e Google per privacy e quali siano le misure messe in campo per sposare il diritto alla riservatezza con la necessità di fornire prodotti in grado di auto-localizzarsi con rapidità ed efficacia ce lo avevano già fornito due interviste a Steve Jobs e Andy Rubin condotte da Kara Swisher e Walt Mossberg e risalenti rispettivamente a giugno e dicembre 2010. Interessante vedere come già allora ci fosse la consapevolezza di quali fossero i problemi, ma quanto poco sia poi stato fatto per rendere davvero edotti i consumatori sulle problematiche relative alla localizzazione. Una carenza “informativa” che Apple ha riconosciuto come effettiva mancanza da parte di tutto il settore.

iPhone e posizionamento, è già LocationGate

Qualche giorno fa, mentre scrivevo i due articoli sulla spinosa questione del file “consolidated.db” (Un file su iPhone e iPad tiene traccia di tutti gli spostamentiiPhone e geo-tracking, qualche precisazione) pensavo che tutto fosse ormai rientrato e che per una volta la logica dei fatti avesse vinto. Pensavo, insomma, che non ci fosse un bis dell’antennagate ad aspettare Apple. Mi sbagliavo di grosso. Negli ultimi giorni la questione location è ormai ufficialmente degenerata in un nuovo LocationGate, con buona pace di chi come il sottoscritto odia a morte quel prefisso appiccicato ormai di default a qualsiasi “scandalo” mediatico. Unica differenza rispetto al caso dell’estate 2010 il fatto che nel mezzo, assieme ad iOS, questa volta ci sia finito anche Android.

Sono state già avviate inchieste da parte del Senato degli Stati Uniti e di vari governi, compresi quelli di Francia, Germania, Corea del Sud e Italia. Negli U.S.A. è stata inoltre depositata una causa contro Apple mentre Steve Jobs avrebbe risposto ad un utente di MacRumors (ma in questo caso manca la certezza dell’attribuzione dell’email) con una riga sibillina che complica ulteriormente le cose. Il tutto mentre da parte dell’azienda non arriva alcuna comunicazione ufficiale.

iPhone e geo-tracking, qualche precisazione

La notizia tecnologica del giorno ieri era senza dubbio la “scoperta” di un file di iOS chiamato consolidated.db in cui il sistema operativo registra tutti gli spostamenti del dispositivo. La notizia ha provocato varie reazioni prevedibili. Il senatore U.S.A. Al Franken ha addirittura chiesto spiegazioni ufficiali con una lettera a Steve Jobs.

Ma c’è davvero da preoccuparsi per l’esistenza di questo file? Alex Levinson, studente e ricercatore esperto di analisi forense su dispositivi iOS, è convinto che “lo scandalo” sia eccessivo e in un post sul suo blog segnala che quella dei ricercatori Allan e Warden è in realtà una “falsa scoperta”. Levinson era già a conoscenza del file consolidated.db, tanto che ne aveva parlato in un libro scritto a quattro mani con il suo capo, Sean Morissey di Katana Forensics.

La causa di Apple contro Samsung svela le vendite dei dispositivi iOS

Trova l'intruso...

E’ notizia ancora fresca: Apple ha denunciato Samsung con l’accusa di aver copiato spudoratamente iPhone, iPod touch e iPad con i suoi smartphone e tablet con interfaccia grafica TouchWiz. Nilay Patel, ex editor di Engadget nonché avvocato esperto di copyright, ha pubblicato un’interessantissima e dettagliatissima analisi della recente causa svelando alcuni particolari succulenti nascosti fra le carte dell’accusa. Fra gli altri anche i numeri “ufficiali” dei dispositivi iOS venduti da Apple “as of March 2011”, vale a dire dall’inizio della loro commercializzazione fino allo scorso mese.
Horace Dediu di Asymco è stato velocissimo a fare i calcoli, sottraendo a quei numeri il già noto totale dei dispositivi venduti fino al 2011. Il risultato è un accurata disamina delle vendite dei dispositivi iOS nel corso di questo primo trimestre 2011 in largo anticipo sui numeri che verranno annunciati questa sera durante la conference call per la presentazione dei risultati fiscali del Q2.

iPad e l’era post-PC (non sans-PC)

Durante la presentazione di iPad 2 Steve Jobs ha annunciato senza timore che l’iPad è un prodotto dell’era postPC, concetto reiterato poi anche nell’ipnotico video di presentazione con Michael Tchao, Ive e gli altri executive Apple. Ma questo significa forse che l’era del computer come lo conosciamo è finita? Non secondo Michael Gartenberg, il quale ha espresso la sua opinione in un articolo pubblicato su MacWorld, sostenendo che postPC non significa sansPC.

Obama: video in stile Apple per la rielezione

Ieri è partita ufficialmente la campagna elettorale per la rielezione di Barack Obama alla carica di Presidente degli Stati Uniti d’America nel 2012. Lo staff di POTUS ha diffuso un primo video promozionale per inaugurare il percorso verso le elezioni.

Il motivo per cui ve ne sto parlando qui su TheAppleLounge è che la prima cosa che ho pensato guardando il video (e come me, ho scoperto via Twitter, anche altri) è che fra questo promo e i video Apple c’è una somiglianza che va oltre l’adesione ad uno stile comune, ad una sorta di zeitgeist pubblicitario.

L’impressione è che qualche anno di promo Apple estremamente ben realizzati possa avere avuto un impatto importante sulla visione, sulla cultura e sull’estetica di chi cura l’immagine pubblica della persona più potente e importante degli Stati Uniti d’America.

iPad 2, prime impressioni e considerazioni (e photogallery)

iPad 2 box

Venerdì scorso 25 marzo, alle 17:15, contro ogni mia precedente aspettativa, ero già un felice possessore di un iPad 2 Wi-Fi + 3G da 64GB. Mi ero già rassegnato alle 3 settimane di attesa necessarie per la spedizione dell’ordine che durante la notte avevo effettuato sullo Store Online, e invece il negozio brick & mortar alla fine ha avuto la meglio. 
E sì che non ero nemmeno convinto di prendermi questo iPad 2. Ma come dice Michael Corleone, just when I thought I was out, they pull me back in.

Durante il fine settimana l’ho provato, l’ho testato, l’ho usato come sostituto totale del suo predecessore, su cui mia madre non vedeva l’ora di mettere le mani. Vi dico subito una cosa. La differenza si sente in tante piccole e grandi cose (di cui vi parlo a breve) ma mai prima d’ora avevo provato una tale esperienza di transizione così fluida e senza intoppi, neppure con altri prodotti Apple.

Il passaggio da iPad 1 ad iPad 2 è stato qualcosa di completamente naturale e allo stesso tempo necessario. E’ una strana sensazione, e l’attribuisco principalmente ad un aspetto del Tablet in particolare: la sua totale capacità di annichilirsi, di farsi “finestra sull’applicazione” e di trasformarsi quasi sempre nell’uso che se ne fa.

iPad 2, crescono i tempi di spedizione a causa delle calamità giapponesi?

Crescono tempi attesa spedizione iPad 2

Crescono tempi attesa spedizione iPad 2
A poche ore dalla tragedia che ha colpito il popolo giapponese vi avevamo già informati dello stop di molte fabbriche di prodotti o componentistica hi-tech presenti nel Paese del Sol Levante. Già in quel pezzo vi accennavamo al fatto che una simile catastrofe avrebbe potuto portare dei rallentamenti nella produzione del nuovo iPad e non solo.

Contestualmente al devastante evento giapponese (ma anche contestualmente ad una richiesta esagerata ed imprevista di nuovi iPad negli U.S.A.) abbiamo visto i tempi di spedizione dello store americano previsti per la nuova tavoletta di Apple salire a 2-3 settimane. Abbiamo così tenuto d’occhio lo store americano e, man mano che la situazione sembrava peggiorare in Giappone, abbiamo visto i tempi salire a 3-4 settimane.

Nella redazione di The Apple Lounge ci si è un po’ divisi. I tempi saranno saliti a causa del problema giapponese, dell’eccessiva richiesta di iPad 2 o di entrambe le cose? Allora abbiamo tenuto d’occhio ancora lo store ed ecco che, nel giro di una manciata di giorni dal lancio del nuovo iPad, i tempi di spedizione sono saliti ulteriormente toccando, per ora, le 4-5 settimane. E così abbiamo pensato di chiedere cosa sta succedendo a P.E. DeWitt di Fortune.

Ad iOS 4.3 piace WIND

iOS 4.3 e WIND

iOS 4.3 e WINDSe il titolo vi suona familiare allora siete degli accaniti lettori di The Apple Lounge. In un nostro vecchio articolo dal titolo “Ad iOS 4.2 non piace WIND” vi parlavamo di come si verificassero ancora dei “problemi” col sistema operativo per gli iDevice che usavano l’operatore di telefonia mobile WIND.

Da qualche giorno è stato rilasciato iOS 4.3, in anticipo sui tempi previsti, e sembra che i problemi con WIND siano stati tutti risolti con questa nuova versione di iOS.

iPad 2, in Italia e in tutto il mondo prima del 25 marzo 2011 grazie a eBay

iPad preordini eBay

iPad preordini eBay
A distanza di quasi un anno ci risiamo. Già lo scorso anno notammo come grazie ai siti di aste e vendite online fosse possibile avere un iPad prima del lancio ufficiale nel proprio paese di residenza. Ovviamente di mezzo c’era eBay.

Anche quest’anno i venditori di eBay si rifanno vivi. Chiunque fosse interessato ad avere un nuovo iPad prima del 25 marzo, rischiando anche un bel po’ di soldini, può farlo. Una metodologia di acquisto per cui Apple ha messo in atto delle “contromisure” per limitare eventuali speculazioni monetarie sul prezzo del nuovo iPad e carenze del nuovo prodotto i primi giorni del lancio.

iPad 2, cosa nascondono i progressi tecnici dell’unibody?

iPad 2 unibody

iPad 2 unibody
Ormai conosciamo il tablet del 2011. Quello che tutti i produttori dovranno inseguire: l’iPad 2 o più semplicemente il nuovo iPad. Ma per una conoscenza più approfondita dovremo sicuramente aspettare almeno il prossimo 11 marzo 2011 quando i soliti noti di iFixit si divertiranno a vivisezionare il nuovo iPad.

Ma c’è anche un’altra persona che potrebbe darci qualche indicazione: Atakan Peker. Ai più questo nome non dirà sicuramente nulla, ma, in passato, questo nome è stato sulla bocca di tutti gli addetti dell’ecosistema che gira intorno al mondo Apple per una dichiarazione particolare. Atakan Peker aveva riconosciuto il materiale con cui Apple aveva prodotto un particolare oggetto.

Riguardo quelle presunte foto di Steve…

A quest’ora, volenti o nolenti, sarete già incappati nella “notizia del giorno” sulle gravi condizioni di salute di Steve Jobs. Repubblica e Corriere l’hanno spiattellata subito in prima pagina, dichiarando di fatto che ritengono attendibile una fonte come il National Enquirer, una pubblicazione talmente scandalistica che a confronto quello di Cronaca Vera e Stop è giornalismo d’inchiesta.

Sto scrivendo queste righe per ufficializzare la posizione di TheAppleLounge a riguardo, visto che stanno arrivando varie segnalazioni che linkano ora all’articolo del Corriere o Repubblica, ora a quello di Gizmodo.

Abbonamenti in app, il punto della situazione

La schermata di abbonamento del The Daily

Come promesso da Eddy Cue durante l’evento di presentazione del The Daily, Apple ha ufficializzato il sistema di abbonamenti in app inaugurato dal quotidiano per iPad di Rupert Murdoch.

Le reazioni alla novità sono le più disparate. O anche le più disperate, visto che alcuni provider di contenuti sono già sul piede di guerra contro un sistema che proprio non riescono a digerire. C’è quel 30% di “tassa Apple” che i publisher non vorrebbero pagare. Qualcuno ha buttato giù la pillola e ha iniziato attivamente a proporre abbonamenti in app, altri hanno preferito aspettare o ritirarsi minacciando di adire le vie legali.

Effetto MWC: iPhone 5 in tutte le salse

La Keyboard Buddy Case per iPhone 4 di Boxwave

Quando ieri ho scritto l’introduzione al mio articolo sull’iPhone nano la metafora della tempesta tropicale che diventa ciclone mi sembrava adatta, ma un po’ retorica. Ora sono sicuro invece che il parallelo fosse azzeccato: nel giro di 24 ore sono saltate fuori altre due o tre indiscrezioni che hanno portato l’uragano almeno al livello 3.

L’occhio del ciclone è ben posizionato su Barcellona dove, guarda tu a volte il caso, proprio ieri è cominciato il Mobile World Congress, vale a dire uno dei più importanti eventi internazionali dedicati al settore Mobile cui Apple, come da copione, non partecipa.

Verizon schiaffeggia AT&T con uno spot

Il lancio dell’iPhone 4 Verizon è un po’ un anomalia rispetto all’introduzione di altri nuovi prodotti Apple. Tutto l’hype nasce e si consuma negli Stati Uniti, unico paese in cui questa novità riveste una certa importanza. Noi Apple user europei, cittadini di paesi che le reti CDMA in gran parte manco le hanno (per fortuna), possiamo tutt’al più percepire qualche eco di una faccenda che ci sfiora appena e fare da spettatori.

E’ da spettatori che ci possiamo godere anche l’immane spiegamento di forze di marketing che questo evento USA-centrico ha generato, producendo, fra le altre cose, una sponsorizzazione da parte di Verizon di un altro evento U.S. only come il lancio del The Daily e uno spot che, diciamolo sinceramente, dalle nostre parti sarebbe stato impensabile.

La carica dei Tablet che sfideranno l’iPad

Non sono 101 ma poco ci manca. Sono i tablet che in questo 2011 proveranno a suonare la carica contro l’iPad. Il loro nome è legione, il loro numero moltitudine. Tutti assieme (o almeno quelli che verranno davvero commercializzati) tenteranno di strappare almeno una piccola porzione di mercato al Tablet di Apple, dominatore incontrastato di un settore di cui è iniziatore e dittatore assoluto.
Shawn Dubravac ha provveduto a creare un’utilissima lista a partire dalle presentazioni ufficiali che si sono svolte all’ultima edizione del CES. La potete consultare per farvi un’idea di quante aziende hanno deciso di aggrapparsi al carro dei Tablet. Tanti finiranno come sempre per essere trascinati, più che trasportati.

Apple senza Steve Jobs, la questione della successione

Tim Cook e Steve Jobs

La domanda che mi sono sentito rivolgere più spesso, ieri, dopo l’ufficializzazione del nuovo periodo di congedo per malattia di Steve Jobs non è nuova: “Apple avrà ancora successo quando Steve Jobs non ricoprirà più un ruolo di primo piano dell’azienda?”. E la vecchia storia della successione, che si ripropone anche in queste ore come un deja vu un po’ particolare, di cui è facile individuare l’origine: si parlava dello stesso identico problema nel 2009 e ancor prima nel 2004, quando a Jobs fu diagnosticato un tumore al pancreas. In entrambi i casi fu Tim Cook a fare le sue veci in quelle che vengono definite “day to day operations”.

In tanti, compreso Massimo Mantellini nel suo blog sul Post, sostengono che nessuno può davvero fornire una risposta a questa vexata quaestio. Beh, in realtà non è del tutto vero. Una risposta a questa domanda l’aveva fornita lo stesso Steve Jobs tre anni fa. Gliela aveva rivolta Fortune.

Un iPad senza tasto home? Non a breve

Con la beta di iOS 4.3 messa a disposizione degli sviluppatori questa settimana, Apple ha iniziato la fase di testing diffuso di alcune nuove gestures a 4 o 5 dita attivabili su iPad. Le nuove “mosse” permettono di richiamare alcune delle funzioni che al momento sul dispositivo vengono attivate dal tasto home.
La novità è stata accolta come una sorpresa un po’ da tutto il Mac Web, dato che non erano trapelate indiscrezioni su questa nuova funzione.

Nessuno nell’ambiente (fatto salvo forse chi ha stretti rapporti con i reparti di progettazione di iOS) ne sapeva niente, insomma. Ciò nonostante, a nemmeno un giorno di distanza dalla release della beta, BoyGeniusReport ha subito provveduto a citare misteriose fonti anonime secondo le quali le gestures in questione sarebbero il preludio della scomparsa del tasto home nell’iPad (e negli iPhone) di prossima generazione.

Mac App Store, prime impressioni e primi download

Il Mac App Store ha finalmente aperto i battenti. Le applicazioni già disponibili nello Store sono più di mille. Fra di esse alcune già attese, come le versioni singole dei programmi delle suite iLife ’11 e iWork, ed altre che sono delle vere e proprie sorprese.
Il primo aspetto del Mac App Store che colpisce una volta avviata l’applicazione è l’interfaccia grafica, che tende a discostarsi in maniera abbastanza evidente dal look and feel di Snow Leopard. L’impressione è di essere di fronte ad una preview di Mac OS X Lion.
La barra del menu superiore del Mac App Store rende evidente il significato dell’espressione Back To The Mac: l’impressione è quella di avere di fronte un’applicazione derivata da una precedente versione per iPad. L’effetto è particolarmente piacevole, devo ammettere anche se forse non tutti saranno d’accordo su questo punto.

Apple nel 2011, quali novità?

Per Apple il 2010 è stato un vero Annus Mirabilis. Escluse poche eccezioni l’azienda ha vissuto un anno di straordinaria crescita. Le vendite dei Mac in aumento continuo, il grande successo dell’iPad e dell’iPhone 4, il rinnovo dell’Apple TV e la maturazione di una piattaforma come iOS che primeggia nel settore mobile: tutto ha contribuito al grande successo della Mela. Del passato abbiamo già parlato abbastanza nel nostro riassunto del 2010 Apple pubblicato la scorsa settimana. Ora è il momento di fare il punto sull’anno che viene. Tutto suggerisce che anche il 2011 possa essere un anno di grandi successi per l’azienda di Cupertino, non ci sono nubi all’orizzonte. Organizziamo dunque le idee e cerchiamo di capire che cosa possono aspettarsi gli utenti Apple nel corso dei prossimi 362 giorni.

Mac App Store. La prima grossa novità dell’anno sarà l’inaugurazione del Mac App Store. Il negozio virtuale di applicazioni per Mac aprirà i battenti il prossimo giovedì, 6 gennaio. Un regalino della Befana da parte di Apple, di cui ignoriamo ancora alcuni particolari. Di sicuro si sa già che le applicazioni non mancheranno fin da subito (larga parte degli sviluppatori ha accolto positivamente questa possibilità) e che lo Store semplificherà molto la scoperta, l’acquisto e l’installazione di nuove applicazione sui Mac.

Uno sguardo d’insieme al 2010 di Apple

Il 2010 è stato un anno ricco di novità e di successi per Apple, non privo di qualche difficoltà e qualche inciampo, ma nel complesso positivo e soprattutto all’insegna della crescita, sia in borsa sia sul mercato, con il superamento dei 300$ per azione e il sorpasso su Microsoft nella classifica delle principali aziende per capitalizzazione di mercato.

Ad inizio gennaio Apple annuncia che l’App Store ha raggiunto i tre miliardi di download, ma la vera bomba verrà sganciata alla fine del mese: dopo rumors, illazioni e indiscrezioni di ogni ordine e grado, il 27 gennaio Steve Jobs presenta ufficialmente l’iPad. Inizia così il percorso verso la nascita di iOS 4, che quando viene presentato, ad aprile, porta ancora il nome di iPhone OS.

Nel frattempo, il 18 marzo, se ne va uno dei Consiglieri di Amministrazione di Apple, Jerome “Jerry” York. Il 3 aprile entra in commercio l’iPad Wi-Fi, e in un giorno Apple ne vende già 300.000. Ci vorrà un mese esatto, e l’introduzione della versione con connessione 3G, per superare la soglia del milione di iPad venduti.