Quando abbiamo avviato questa nostra rubrica iPacchi sapevamo di avere a disposizione una gran quantità di applicazioni di pessima qualità di cui farci beffe. Applicazioni la cui presenza su App Store è testimonianza di un certo lassismo del processo di approvazione, soprattutto sugli Store periferici.
Non pensavamo però di imbatterci in veri e propri “filoni” tematici di applicazioni truffa che promettono feature aggiuntive fisicamente impossibili da implementare su iPhone. Un esempio è la lunga serie di app per la scansione di impronte digitali, di cui fa parte anche “Scanner di Impronte Digitali per la schermata di blocco”.
Sull’applicazione c’è poco da dire, se non che si tratta appunto della solita porcheria che promette di implementare sull’iPhone un fantomatico layer di sicurezza personalizzabile. Si può scegliere fra la scansione dell’impronta digitale, come suggerito dal nome dell’applicazione, o addirittura la scansione della retina, come invece pare suggerire uno screenshot allegato all’applicazione.
Una nuova lingua: il “kiaro”
La descrizione dell’applicazione parla “kiaro”. Il “kiaro” non va frainteso con l’aggettivo italiano “chiaro”. La pronuncia è esattamente la stessa, ma il “kiaro” è una lingua a sé, nata da una progressiva integrazione fra il bimbominkiese (da cui la “k”) e l’autotraduttorese. Da qui la generale inosservanza per le regole ortosintattiche di base dell’italiano, della quale il “kiaro” richiama moltissimi elementi.
Chi conosce l’italiano solitamente è in grado di leggere e comprendere il “kiaro”, ma quasi nessun essere umano è in grado di scrivere spontaneamente in “kiaro” . La produzione di scritti in “kiaro” è demandata quasi sempre alla mediazione di una macchina, solitamente ad opera di soggetti che della lingua italiana conoscono a malapena l’esistenza. Non a caso, assieme al test di Turing, la richiesta di scrivere un brano in “kiaro” è una prova utile a determinare se un soggetto che abbiamo di fronte è umano, una macchina, oppure un semianalfabeta.
Soltanto in rarissimi casi, infatti, su alcuni forum e blog, è possibile osservare esempi sublimi di prosa umana in “kiaro”. L’autore che li produce raramente è consapevole di ciò che sta facendo. Per questo motivo una caratteristica fondante della produzione letteraria di origine umana in “kiaro” è un’inevitabile induzione inconsapevole d’ilarità.
Grazie a questa digressione linguistica adesso avete gli strumenti per apprezzare davvero la descrizione di questa fantastica applicazione:
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Le perle dei commenti automatici
Il nostro lettore Lorenzo S ci segnalato questa applicazione per la sicurezza “biometrica” raccomandandoci di leggere con attenzione i commenti.
Anche questo iPacco è uno di quelli che ha all’attivo una lunga serie di commenti a 5 stelle palesemente falsi. Sono tutte “recensioni” automatizzate, anche in questo caso esempi straordinari di prosa in “kiaro”, che sommergono le poche recensioni ad una stella (che invece avvisano della natura truffaldina dell’applicazione).
Ecco un antologia dei migliori:
pirozzi_speranza scrive:
“Si tratta di un blocco del telefono molto bello”.
Gli fa subito eco speranzapirozzi:
“Del appa migliore serratura a codice mai”.
Aggiunge poi speranzapirozziae, rimembrando i bei tempi andati:
“Assolutamente meraviglioso! Questa applicazione funzionava bene”.
Agata Mazzi la butta sul politico:
“E le grandi opere, se si sa come usare…”
landromarino è chiaramente un francofilo:
“Nizza ben fatto. Mi piace molto”
benilde.greco ci tiene a specificare che:
“E ‘molto buono e molto difficault pattran Grazie mille…”
pirozzi.speranza torna sulla questione delle infrastrutture:
“Programma grandi opere. Quindi è utile per noi./”
trevisanoiantoni è contento della descrizione dell’app:
“Questa applicazione fa esattamente quello che pubblicizza fare”
Nella fiumana di commenti automatici ce n’è uno che ci lascia perplessi ed è forse la perla più perla di tutte. Lo firma Roby83, che afferma sicuro: “Meglio mi compravo le cartine!!”.
E come dargli torto. Per arrivare a comprare un’applicazione come questa può essere utile il ricorso a varie tipologie di sostanze psicotrope.
Profonda tristezza, sia per l’ennesima app-truffa sia per i commenti.
Se poi si pensa che per eliminare una grossa fetta di questi commenti basterebbe dare agli utenti la possibilità di segnalarli come sospetti, cascano veramente le braccia.