Nessuna grande rivelazione sulle strategie e i prodotti che verranno lanciati nel corso del 2012, come sempre in queste occasioni, ma qui di seguito abbiamo raccolto qualche dettaglio interessante che vale la pena riportare.
Durante il secondo trimestre del 2012 Apple ha venduto circa 35 milioni di iPhone. E’ il secondo miglior trimestre di sempre, dopo il Q1 2012, e Oppenheimer ha reiterato l’importanza delle attuali offerte sui modelli precedenti (0$ per l’iPhone 3GS e 99$ per iPhone 4 negli USA).
Ha contribuito alle vendite anche il mercato estero, che nel complesso ha assunto un peso maggiore rispetto al trimestre precedente. In particolare il mercato cinese, dove le vendite dell’iPhone sono salite del 500% anno su anno.
Per il prossimo trimestre Oppenheimer prevede una leggera decrescita sequenziale nelle vendite dell’iPhone, comunque in crescita anno su anno. La ragione è legata al fatto che per il lancio dell’iPhone 4S Apple è riuscita a raggiungere subito il picco produttivo e a soddisfare la domanda, che lo scorso anno invece è rimasta “insoddisfatta” almeno fino a giugno a causa delle difficoltà nella produzione e distribuzione del prodotto.
Quanto alle cause sui brevetti delle tecnologie utilizzate nell’iPhone (ma anche negli altri prodotti) Cook ha detto che per indole preferirebbe accordarsi anziché continuare una battaglia estenuante. Il CEO tuttavia ha reiterato la linea da sempre sostenuta: “vogliamo solo che gli altri inventino la loro roba”.
Alcune pubblicazioni, sulla base delle previsioni fuori scala di alcuni analisti, hanno bacchettato Apple per aver venduto “solamente” 11,8 milioni di iPad, anziché notare, più realisticamente, la crescita del 151% anno su anno delle vendite del prodotto.
Il nuovo iPad è disponibile già in 40 paesi, ha ricordato Oppenheimer, e va forte praticamente ovunque. “It’s on fire”, ha aggiunto, specificando che Apple sta vendendo tutti gli iPad 3 che riesce a produrre.
Durante la conference il CFO ha portato alcuni esempi di utilizzo dell’iPad all’interno di grandi aziende ed istituzioni: l’Aeronautica statunitense, ad esempio, ne ha acquistati migliaia per sostituire i pesanti libroni in dotazione ai piloti.
Il 94% delle aziende statunitensi della classifica Fortune 500 stanno testando l’uso dell’iPad all’interno delle proprie strutture. Lo stesso dicasi per il 74% delle Fortune 500 globali.
Il prezzo medio del dispositivo è sceso del 7%, a suggerire che l’iPad 2 a 399$ è “già piaciuto” ad un’ampia fascia di acquirenti nonostante sia disponibile da poco più di due settimane.
Tim Cook si conferma “battutista della conference call” e ad una domanda sulla possibile unione fra iPad e Mac in analogia alla convergenza fra notebook e tablet suggerita da Microsoft come strategia per Windows 8, risponde: “Qualsiasi cosa può essere forzata verso la convergenza. Puoi far convergere anche un tostapane e un frigorifero, ma probabilmente una roba simile non piacerà al consumatore”.
Interessante il dato sulla crescita del dispositivo. Ne sono stati venduti 67 milioni da quando è stato lanciato, nel 2010. Per leggere il dato in prospettiva è bene ricordare che per vendere la stessa quantità di Macintosh Apple ci ha messo 24 anni. Ci sono voluti 5 anni per 67 milioni di iPod e 3 anni per l’iPhone. “Il limite per questo prodotto non è in vista”, ha chiosato Cook.
Il Q2 è stato segnato dal successo dell’iPad e dell’iPhone ma da un tiepido +7% per i Mac. Cook ha ricordato che in un periodo di crescita zero per il settore PC, Apple è cresciuta ben oltre la media del mercato per il 24esimo trimestre di fila.
Il CEO ha però addotto anche una comprensibile ragione per questo “piccolo” 7% di crescita: nel 2011, di questi tempi, la gente di stava fiondando ad acquistare i nuovi MacBook Pro da poco aggiornati.
Quest’anno, aggiungiamo noi, molti clienti stanno trattenendo il fiato in attesa di quello che si prospetta come uno dei più importanti aggiornamenti per la gamma dei portatili Apple dal 2008 a questa parte. Cook ha anche ammesso la possibilità che vi sia stato un leggero fenomeno di cannibalizzazione da parte dell’iPad, pur reiterando che il rallentamento del mercato è ciò che ha determinato questi risultati.
I clienti che hanno sottoscritto un account iCloud sono già 125 milioni. La “strategia per il nuovo decennio” sta iniziando ad ingranare e la quantità di documenti e file che passano per i server di Apple è in costante crescita. Ma lo scopo di iCloud, ha detto Cook, non è quello di vendere spazio per i dati, ma solo di aumentare la soddisfazione degli utenti.
Va alla grande anche l’ecosistema iTunes, che in questo trimestre ha fatturato nel complesso 1,9 miliardi di dollari. Praticamente una Fortune 500 company diretta da Eddy Cue.
Le applicazioni per iOS nel complesso hanno raggiunto quota 600.000, un terzo delle quali espressamente progettate per l’iPad.
Cook si è detto più che soddisfatto della velocità con cui Apple sta aggiungendo contenuti al proprio Store, anche se questa è una pratica che richiede tempo perché va effettuata su base nazionale. Il catalogo di canzoni e film offerto da Apple, in ogni caso, è già oggi il più grande in assoluto. Le canzoni disponibili su iTunes, in particolare, sono 28 milioni.
Per quanto riguarda gli iPod, il vero dato rilevante nel complesso di un declino inesorabile, è la tenuta dell’iPod touch, che conta per più della metà degli iPod venduti.
Benissimo anche il settore Retail, con una revenue di 4,4 miliardi, che si traduce in una media di 12,2 milioni di dollari per negozio (+22% anno su anno). I Mac venduti attraverso il canale retail nel Q2 sono 826.000 e 85 milioni di persone hanno messo piede in un Apple Store nel periodo.
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Sono semplicemente numeri da brivido!
35 milioni di iPhone è un numero che mi lascia sconcertato, è come se (in tre mesi!) metà degli italiani ne avesse comprato uno!
Concordo con edu... dati paurosi per iPhone...
P.S: Ma la Apple TV non si sa quanto vende?