Dopo la morte di Steve Jobs sono comparse su internet moltissime testimonianze di chi l’aveva conosciuto e aveva lavorato con lui. Non solo testimonianze scritte e semplici ricordi ma anche interviste e video finiti nel dimenticatoio o sparite per qualche motivo dalla circolazione. Alcuni di questi contributi, come ad esempio l’intervista per l’Oral History Project dello Smithsonian Institute, avevano solo un problema di conversione di formato.
E’ il caso pure del documentario della serie Entrepreneurs, prodotto alla fine degli anni ’80, che documenta la fondazione e i primi mesi di vita della NeXT, l’azienda che Steve Jobs fondò una volta uscito da Apple nell’intento di realizzare un computer all’avanguardia destinato alle scuole e agli istituti di ricerca.
Nel documentario ci sono un’infinità di spunti interessati. E’ un favoloso spaccato di un periodo della carriera di Steve che comunemente viene ritenuto meno importante e che è soprattutto molto meno documentato rispetto ai primi anni ’80 e alla più recente seconda era Jobs in Apple. Ed è un peccato, perché a giudicare da questo filmato lo Steve di quegli anni fornisce un ritratto del personaggio – reduce da un traumatico allontanamento dall’azienda che aveva fondato con Wozniak – che non sembra ricalcare molti dei comuni stereotipi attribuiti a Jobs.
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Molto interessanti, soprattutto, gli spezzoni che documentano il brainstorming fra Steve e gli altri dipendenti Apple, tutti alle prese con una finestra temporale necessaria per la realizzazione del prodotto assai ristretta (18 mesi). Se non avete tempo di vedere tutto il filmato (vi consiglio, in ogni caso, di tenerlo da parte per vederlo meglio quando avrete una ventina di minuti a disposizione) saltate subito verso il minuto 11 e godetevi un insolito scontro dialettico fra Steve e Joanna Hoffman, che lo “accusa” di utilizzare in maniera un po’ troppo spinta il suo solito Reality Distortion Field. Joanna, membro del Mac Team originale, era una delle poche collaboratrici di Steve ad essere in grado di tenere seriamente testa al capo. Un tratto che Steve Jobs, come rivela Walter Isaacson nella biografia, apprezzava molto e che garanti alla Hoffman il titolo di “miglior contestatrice di Steve” (per così dire) per due anni di fila.
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Queste sono le idee che hanno portato apple dal fallimento prossimo a quello che conosciamo oggi.