“Quando qualcosa esula dalla tua capacità di comprenderlo, in qualche modo diventa magico“. Con questa frase azzeccata e recitata in maniera impeccabile, il buon Jony Ive ci introduceva, nel 2010, alla magia dell’iPad. Non a caso tutta la campagna di Apple per il lancio del primo iPad era giocata sull’aggettivo “magical” e sulla capacità del nuovo dispositivo di stupire, minimizzando la possibilità (e la necessità) di percepirne il meccanismo di funzionamento.
La frase di Jony Ive si può applicare benissimo anche all’illusionismo e alla prestidigitazione. La nostra incapacità di capire quale sia il meccanismo di abilità e intelligenza alla base di un trucco trasforma in magia l’abilità del prestigiatore. E’ quello che Marco Tempest, “tecno-illusionista” che già da qualche anno mescola la sua passione per la magia ad una buona dose di fanboismo Apple, ci spiega nel video che potete vedere qui di seguito.
“Quello dell’illusionista” dice Tempest nel video citando Karl “The Wizard” Germain, “è l’unico mestiere davvero onesto. Il mago promette di ingannarti, e lo fa davvero”. La citazione è il leitmotiv del video. Che cosa è verità e cosa è bugia?
Il meccanismo dell’onesta illusione è in fondo uno dei principi del marketing. Uno dei più grandi illusionisti di sempre, secondo questa interpretazione, potrebbe essere proprio Steve Jobs. Non perché inganni al fine di turlupinare il popolo degli adepti, come sostengono i suoi detrattori, quanto per ricoprire di un’aura magica i prodotti che la sua Apple ha pensato e realizzato. Il famoso campo di distorsione della realtà, in questo senso, è una capacità che attiene al ramo dello spettacolo più che a quello della tecnologia. Si può formalizzare e schematizzare e si può studiare, come si possono imparare i trucchi dei grandi maghi. Ma di Houdini ce n’è uno solo, e altrettanto si può dire di Steve Jobs.
… rimango senza parole…
O___o’ quest’uomo è un mito!