Condé Nast lancia le Interactive Replica di GQ e Wired per iPad

Condé Nast ha presentato ieri a Milano le nuove versioni per iPad di GQ e Wired.
Sono applicazioni completamente riprogettate che l’editore chiama Interactive Replica. Non i soliti sfogliatori di PDF ma vere e proprie versioni “digitally enhanced” dell’edizione cartacea. Riviste virtuali che sfruttano le possibilità offerte dal’iPad per arricchire l’esperienza di lettura con elementi multimediali con un obiettivo fondamentale: l’interattività.

I 101 consigli di Wired alla Apple del 1997

All’inizio dell’estate del 1997 Apple sembrava ormai spacciata, destinata a chiudere i battenti o vendersi al miglior offerente. Ora sappiamo che il futuro riservato all’azienda di Cupertino era ben diverso, ma allora, a tre mesi dalla nomina a CEO di Steve Jobs non era facile prevedere che quella compagnia sull’orlo del tracollo avrebbe estratto dalla manica un asso dopo l’altro negli anni a venire.
In quest’ottica non è arduo capire perché sul numero di giugno del 1997 di Wired apparve una cover story dall’eloquente titolo: 101 modi per salvare Apple.  Fra quelle 101 indicazioni, oltre ad alcune trovate sarcastiche, c’erano alcuni buoni consigli che anticipavano quel che sarebbe successo e molti cattivi consigli che per fortuna Apple non ha seguito per niente.

iTunes Subscription anche per Wired e GQ per iPad

Continua la migrazione verso il modello delle iTunes Subscription per le riviste iPad di Condé Nast. Questa settimana è il turno di Wired e GQ, che con l’aggiornamento disponibile da ieri hanno introdotto la possibilità di abbonarsi direttamente dall’interno dell’applicazione.
Particolarmente interessanti i prezzi, uguali per Wired e GQ: 1,99$ è il costo di un singolo numero, così come dell’abbonamento mensile. Attenzione perché l’abbonamento si rinnova automaticamente ogni mese a meno che non sia l’utente a disdire la sottoscrizione. Con 19,99$ è possibile invece abbonarsi alle riviste per un anno.

Condé Nast si arrende alle in-app subscription su iPad

I grandi gruppi editoriali cominciano a “capitolare” e uno dopo l’altro si rassegnano a darla vinta ad Apple: dopo Hearst anche Condé Nast ha accettato di vendere le proprie riviste su iPad utilizzando il sistema delle in-app subscription lanciato da Apple contestualmente al debutto del The Daily, il quotidiano iPad-only di News Corporation.
La prima rivista di Condé Nast ad implementare il supporto al nuovo metodo di abbonamento digitale è il New Yorker, già disponibile su App Store nella nuova versione. I lettori possono abbonarsi alla rivista per un mese (4 numeri) a 5,99$ con un forte sconto rispetto ai 4,99$ richiesti per ogni numero prima dell’attivazione del nuovo sistema di subscription. Sono previsti anche un abbonamento annuale da 59,99$ che dà accesso illimitato sull’iPad e sul browser e un abbonamento annuale da 69,99$ che garantisce anche la spedizione a domicilio della versione cartacea della rivista. Da non sottovalutare il fatto che coloro che già hanno sottoscritto un abbonamento tradizionale possono leggere gratuitamente la rivista sul proprio Tablet Apple.

Wired Italia arriva su iPad

Anche Wired Italia arriva su iPad e lo fa con un’applicazione gratuita che mescola i contenuti del sito Web della rivista e quelli del Magazine in un unica soluzione. Un’app ibrida, insomma, che fa da lettore dei contenuti del sito e allo stesso tempo da reader per il numero del mese, che però va comprato a 2,99€ (uno in meno rispetto al prezzo della copertina). La vendita è gestita tramite gli acquisti in app.

Questa versione italiana dell’app di Wired ha i suoi pregi ma ancora parecchi difetti. L’interfaccia che riporta su iPad i contenuti del sito viene visualizzata immediatamente all’apertura dopo un delay di pochi secondi sul menu principale. La gestione degli articoli, suddivisi per categorie, è molto simile al sistema a strisce a scorrimento orizzontale inventato da Pulse (“molto simile” è un eufemismo), anche se poi la pagina vera e propria con l’articolo altro non è che la visualizzazione del sito nel browser interno.

iPad non riesce a risollevare l’editoria digitale

In base a quanto riportato da Electronista, fino a questo momento, iPad non è riuscito a risollevare il mercato dell’editoria digitale. La notizia deriva dalla pubblicazione dei dati relativi ad un’indagine condotta dall’Audit Bureau of Circulations.

Come si può notare dai risultati della ricerca, infatti, nonostante (ad esempio) Wired sia riuscito ad ottenere 24.000 download nella prima giornata di vendita e oltre 100.000 download nel mese di giugno, le vendite sono calate bruscamente nei mesi successivi (durante i quali il mensile dedicato al mondo della tecnologia è stato scaricato in media dalle 22.000 alle 31.000 volte).

App week: La Vita Nòva per iPad

la vita nòva sbarca su iPadAdesso ci siamo! Finalmente qualcosa nell’editoria italiana inizia a muoversi in direzione del fortino iPad rimasto a lungo immacolato. Poco male se l’iBookStore del nostro paese, tanto ammirato e desiderato – ma a quanto pare non dalle maggiori case editrici – rimane ancora inesorabilmente e tristemente vuoto, a consolare (parzialmente) la nostra voglia di lettura e soprattutto di contenuti di qualità in grado di esaltare le potenzialità del tablet della Mela (in stile Wired per intenderci) ci pensa La vita Nòva, disponibile già da qualche giorno gratuitamente (giovedì 21 ottobre n.d.r) su App Store. 

Chiedi chi era Steve Jobs, ma non ai parlamentari

Con il rinnovo di Wired.it è partito anche un nuovo “serial” di Wired TV Italia dall’eloquente titolo di Onorevole Web. In buona sostanza Niccolò Senni gironzola davanti a Montecitorio cercando di intercettare i parlamentari e rivolgere loro qualche domanda a tradimento su argomenti di tecnologia. Un’idea che a onor del vero non è del tutto originale (a Wired lo dicono apertamente). Il richiamo a Le Iene è abbastanza evidente anche nel modo di vestire del buon Niccolò.

In ogni caso mettere in difficoltà i nostri parlamentari con domande che i giornalisti ufficiali non farebbero mai non può che essere una cosa positiva e rivela facilmente la beata ignoranza di una buona parte del parlamento in merito a questioni strettamente legate all’innovazione, sulle quali per altro il parlamento stesso è chiamato a legiferare.

Questa settimana, la domanda era anche piuttosto semplice: chi è Steve Jobs? (Video a seguire).

Adobe annuncia una nuova piattaforma di pubblicazione digitale

Adobe ha annunciato il lancio di una nuova piattaforma di pubblicazione destinata agli editori che vogliono creare versioni digitali di magazine e giornali. La nuova suite di pubblicazione, che presto potrà essere integrata in Adobe InDesign CS5, è nata dalla collaborazione fra Adobe e Condé Nast  per la creazione della versione digitale di Wired. L’applicazione/rivista, disponibile su App Store a 3,99€ (link) e realizzata con i nuovi strumenti di Adobe, è stata unanimemente accolta come esempio virtuoso che tutti gli editori dovrebbero seguire ed ha subito riscosso un enorme successo di pubblico.

Wired per iPad è realtà

Chris Anderson, direttore di Wired, ha annunciato ufficialmente che la prima edizione di Wired per iPad è finalmente disponibile per l’acquisto su App Store e, a breve, lo sarà anche per altri tablet.

Secondo Anderson, “Il tablet è la nostra opportunità per realizzare il Wired che abbiamo sempre sognato. Ha tutto l’impatto visivo della carta, arricchito da elementi interattivi come video e infografiche animate”. Come sottolinea giustamente, la redazione ha sempre reso disponibili le notizie sul portale Wired.com ma, per quanto possa avere successo, un sito non fornisce la stessa esperienza del mensile cartaceo.
Wired per iPad nasce proprio partendo da questo presupposto; d’ora in poi sarà possibile “offrire la storia degli sbarchi su Marte che permettono di esplorare in prima persona il pianeta rosso”. Oppure “possiamo mostrare esattamente come Pixar ha realizzato a mano ogni frame del suo nuovo film, Toy Story 3”.

Wired su Tablet, nuovo video dimostrativo

Wired Magazine ha tutte le intenzioni di non stare con le mani in mano e sta cavalcando alla grande la già preannunciata “rivoluzione Tablet” (che possa essa verificarsi o meno) avviata da Apple con la presentazione dell’iPad.
Dopo la presentazione della nuova edizione digitale del Magazine avvenuta qualche giorno fa al TED, sul sito della rivista è stato pubblicato un nuovo video dimostrativo in cui viene mostrata in funzione (non su iPad) l’applicazione per la lettura dell’edizione “tablet” di Wired. Le pagine digitali sfogliate sul dispositivo ripreso nel video fanno parte di un vero “numero” di Wired già digitalizzato. Se questo è il futuro dell’editoria c’è di che ben sperare. Video a fondo articolo.

Wired su iPad per la prossima estate

Il direttore di Wired USA, Chris Anderson, ha annunciato durante la TED (Technology, Entertainment and Design) conference che il mensile dedicato alla tecnologia approderà su iPad a partire dalla prossima estate.

Durante la conferenza, è stata mostrata al pubblico presente una demo (sul monitor che vedete nell’immagine di apertura) per avere un assaggio di come sarà l’esperienza di lettura sul tablet di Apple. Grazie alle gestures disponibili su iPad, è stato implementato un sistema di navigazione che permette, ad esempio, di navigare attraverso i vari articoli trascinando le dita verso destra o sinistra; la presenza dell’accelerometro, inoltre, permette di modificare il layout in base all’orientamento del display: in modalità landscape verranno mostrate due pagine affiancate.

Bill Gates: il nemico numero uno va in pensione

Dalla prossima settimana William Gates III lascerà definitivamente Microsoft e il mondo intero ne beneficerà. No, non perché Microsoft sarà automaticamente meno influente e potente, (il che può essere vero, visto chi c’è al timone adesso), ma perché Bill si dedicherà a tempo pieno alla fondazione filantropica che ha creato con l’aiuto della moglie Melinda. Volenti o nolenti, Bill Gates è stato uno dei protagonisti della rivoluzione informatica ed in parte è anche grazie alla sua capacità nel copiare e commercializzare efficacemente le innovazioni altrui e nell’instaurare monopoli che l’industria dell’IT è potuta diventare ciò che è adesso. Sembra un controsenso sarcastico, ma in realtà è andata davvero così. E allora forse, anche se ci costa fatica, anche se ci sembra di andare contro ogni logica, anche se non ci piacerebbe, anche se lo consideriamo fautore di tutto ciò che c’è di male nell’informatica odierna, possiamo dirgli sottovoce, facendo attenzione che ci sentano in pochi… grazie Bill. Buona Vita.
E ora nell’attesa che grazie al sapiente operato di Monkey Boy si avveri la profezia di John Titor (il crononauta che, fra molte altre cose, ha predetto la scomparsa di Microsoft entro il 2020)  godiamoci il video di addio che Wired ha creato per l’occasione (dopo il salto).

iPhone UMTS: GPS, 3G, batteria migliorata, cura dimagrante e prezzi bassi

Ancora indiscrezioni sull’iPhone UMTS? Davvero c’è ancora qualcosa da dire? Ormai anche i muri sanno che Steve Jobs introdurrà un nuovo iPhone al prossimo WWDC. All’evento manca ormai meno di una settimana ed è dunque il caso di prepararsi ad una tempesta tropicale di rumors, supposizioni e scene di isteria collettiva. Le notizie che vi riportiamo oggi, tuttavia, meritano la pubblicazione per un semplice motivo: la fonte di tali indiscrezioni è Leander Kahney, Editor di Wired (e del blog Cult of Mac) che si interessa di faccende Cupertiniane sin dai primi anni ’90 nonché autore di “Inside Steve’s Brain“, il libro “da leggere” sul fenomeno Jobs-Apple. Una fonte che esiterebbe sicuramente a giocarsi la reputazione per qualche ipotesi succulenta buttata là senza conferme né sicurezze giusto per sfruttare l’hype del momento. O almeno così si spera. Vediamo dunque quali saranno le caratteristiche del nuovo device secondo il giornalista.

Wired: la storia segreta dell’iPhone

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Wired ha pubblicato un interessante articolo di Fred Vogelstein sulla vera storia che si cela dietro la genesi dell’iPhone. Il titolo del pezzo lascia intuire qualcosa: “in che modo l’iPhone ha rivoluzionato l’industria della telefonia mobile”. Tempo fa anche noi vi parlavamo di come il telefono di Cupertino si stesse rivelando una variabile impazzita per gli operatori telefonici del vecchio continente. In America, spiega Vogelstein, Apple è la prima compagnia ad aver completamente rovesciato i rapporti fra il produttore dell’hardware e i distributori dei servizi di telefonia. L’articolo racconta anche il complicato cammino che i progettisti e gli ingegneri di Cupertino si sono trovati a dover percorrere per creare il rivoluzionario oggetto che ha consentito questi radicali cambiamenti.