Un televisore prodotto da Apple? Secondo il sempre bene informato Wall Street Journal Apple avrebbe accontonato questa idea già da un anno. La compagnia avrebbe speso oltre 10 anni al lavoro su un televisore, e il progetto prevedeva il lancio di uno schermo Ultra HD. Il problema: Apple non è riuscita a disegnare una feature che rendesse il televisore particolarmente migliore rispetto a quelli della concorrenza. Per questa ragione avrebbe abbandonato già da un pezzo il suo sviluppo.
Wall Street Journal
Video completo dell’intervista a Cook
Il Wall Street Journal ha pubblicato il video dell’intervista completa fatta al CEO di Apple Tim Cook durante la Wall Street Journal Digital Conference dello scorso ottobre. L’intervista, dalla durata di 30 minuti, è incentrata sui temi caldi di queste settimane: Apple Pay, iPod classic, Apple Watch e Alibaba.
Apple ha disegnato diversi modelli di iWatch. Monterà oltre 10 sensori (dice il WSJ)
Il Wall Street Journal (fonte molto attendibile) ha pubblicato una serie di nuove indiscrezioni su iWatch. L’orologio di Apple sarà venduto in diversi modelli e monterà oltre 10 sensori.
Tim Cook: il libro Haunted Empire non ha alcun senso
Sulla traduzione del titolo si può discutere: Haunted Empire. Impero infestato (come una casa piena di fantasmi). O magari Impero Maledetto, se si considera come una maledizione l’eredità di un grande visionario dall’ego smisurato qual era Steve Jobs. Ciò che non è in discussione, invece, è che il libro di Yukani Iwatari Kane, ex-reporter del Wall Street Journal che ha seguito da vicino Apple per molti anni, dipinge un futuro a tinte fosche per la Apple di Tim Cook e lo lascia intuire fin dalla copertina.
Il libro ha ricevuto una notevole attenzione mediatica, tanto che il CEO di Apple si è sentito chiamato in causa e ha deciso di rilasciare una dichiarazione ufficiale: quel che scrive Yukari Iwatari Kane è puro nonsense.
Walt Mossberg lascia il Wall Street Journal e elenca i prodotti che hanno cambiato il mondo
Walt Mossberg lascia il Wall Street Journal e il suo blog tecnologico, AllThingsD. Insieme a Kara Swisher, Mossberg è noto per essere staot una delle più autorevoli voci nell’ambito del giornalismo tecnologico, e dopo 22 anni al Wall Street Journal, ha scelto di scrivere un ultimo pezzo stilando quelli che, in questo periodo, sono stati secondo lui i più rivoluzionari prodotti tecnologici. E i dispositivi di Apple si sprecano.
Tim Cook al WSJ: le discriminazioni rallentano produttività e creatività
Tim Cook, CEO di Apple, ha scritto una lettera, pubblicata sul Wall Street Journal, in cui esprime il suo supporto per l’Employment Nondiscrimination Act. Una legge che mira a rendere illegale la discriminazione sul luogo di lavoro in base al proprio sesso o orientamento sessuale.
Oggi arriva il Samsung Galaxy SIV e Phil Schiller parte all’attacco
Oggi Samsung annuncerà ufficialmente il Galaxy SIV, nuovo nato della famiglia degli smartphone coreani. E’ un super-telefono, di quelli che competono direttamente con l’iPhone 5 e che, sulla carta, diventerà immediatamente uno dei migliori concorrenti del telefono di Cupertino.
Con una mossa assai insolita, il SVP della divisione Marketing di Apple Phil Schiller ha rotto il silenzio che solitamente vige a Cupertino in queste occasioni per un’intervista al Wall Street Journal in cui sminuisce il potenziale del nuovo prodotto della concorrenza e tesse le lodi dell’iPhone che attira ancora moltissimi utenti ex-Android.
iPad mini, altri pezzi e la conferma del WSJ
Mentre le ceneri dei rumors sull’iPhone 5 sono ancora calde, l’Internazionale Rumorista specializzata in indiscrezioni sui prodotti Apple si è già rimessa in moto a pieno regime. Il soggetto delle foto spia, ora, è il nuovo iPad mini, o meglio: ogni singolo pezzo riconducibile al nuovo presunto iPad ristretto, o iPad Air, come pare possa chiamarsi. A questo giro è il turno di UkrainianiPhone, un nome una garanzia, che pubblica alcune immagini della scocca posteriore, del display e della cornice frontale del dispositivo. Nel frattempo il Wall Street Journal cala il 3 di briscola.
iPad mini, ne parla anche il Wall Street Journal
I rumor sul tanto vociferato iPad mini hanno ripreso vigore dopo un “report” pubblicato da Bloomberg nei giorni scorsi, secondo il quale Apple si sta preparando ad un lancio in autunno del suo tablet da 7 pollici abbondanti.
A rincarare la dose, con un ulteriore articolo che cita fonti indipendenti, ci pensa il Wall Street Journal. Secondo il quotidiano finanziario i fornitori di componenti asiatici si stanno attivando per la produzione in massa di schermi adatti al nuovo dispositivo.
Lo scetticismo, però, è bene che continui a regnare sovrano, vista la tempistica assai curiosa di queste “notizie”.
iPad 3 con Retina Display: parola di Wall Street Journal
Le voci riguardo un iPad con Retina Display circolano ormai da diversi mesi. Addirittura iPad 2, secondo alcuni, avrebbe potuto montare uno schermo a risoluzione ultra-alta con una densità di pixel paragonabile a quella del Retina Display di iPhone 4 e della quarta generazione di iPod touch. Ora il Wall Street Journal arriva con una nuova notizia secondo cui Apple avrebbe oramai deciso di lanciare iPad 3 con montato un display dal quadruplo dei pixel presenti sugli attuali modelli di iPad (2048 x 2536 contro 1024 x 768).
Apple alla ricerca del nuovo responsabile retail in tutto il mondo
Durante il mese di giugno abbiamo saputo che il Vice Presidente responsabile del settore Retail di Apple, Ron Johnson, lascerà il suo incarico a partire dal 1° novembre per iniziare una nuova esperienza come CEO di J.C. Penney, famosa catena statunitense di grandi magazzini.
Apple perderà sicuramente una figura importante per il suo successo nella vendita al dettaglio dell’ultimo decennio. Johnson, infatti, è stato uno degli artefici del concetto di Apple Store (a partire dal 2000, quando è stato assunto) e della realizzazione di oltre trecento punti vendita in tutto il mondo. Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, al fine di migliorare le possibilità di trovare l’uomo giusto, Apple avrebbe esteso la ricerca in tutto il globo affidandosi ad un’azienda esterna specializzata.
iPhone 5: in vendita a fine ottobre?
Continuano a susseguirsi i rumors e le indiscrezioni riguardo la data di lancio di iPhone 5. Il nuovo smartphone di Cupertino è atteso per questo autunno, e sarà verosimilmente presentato al pubblico insieme alla release ufficiale di iOS 5 e di iCloud, il nuovo servizio gratuito di cloud computing che Apple offrirà ai suoi clienti entro la fine dell’anno. Da alcune settimane si parla di settembre come del mese previsto da Cupertino per l’arrivo sugli scaffali del dispositivo (addirittura con una presentazione entro la fine di agosto). John Paczkowski di AllThingsD, però, pubblica le indiscrezioni di un suo informatore secondo cui iPhone 5 dovrebbe vedere la luce solo il prossimo ottobre.
Un gruppo di hacker vìola alcuni server Apple
In base a quanto riportato dal Wall Street Journal, un gruppo di hacker ha violato alcuni server di proprietà dell’azienda di Cupertino, accedendo ad un piccolo insieme di informazioni sensibili conservate sul portale Apple Business Intelligence.
Sono 27 le coppie di username e password pubblicate dagli hacker, associate ad alcuni sondaggi condotti da Apple sui server colpiti dall’attacco. Il gruppo è noto in rete con il nome “AntiSec” ed è responsabile per aver sottratto informazioni sensibili e averle rese pubbliche. Come potete vedere dall’immagine di apertura, il risultato dell’attacco è stato pubblicato sul profilo Twitter del gruppo, composto da alcuni elementi di “Anonymous” e “Lulz Security”.
Documenti segreti svelano alcuni dettagli del mondo retail Apple
Il Wall Street Journal, nei giorni scorsi, è venuto a conoscenza di alcuni documenti riservati Apple che contengono alcuni dettagli circa i colloqui con gli impiegati, il livello di retribuzione e alcune regole (anche bizzarre) in vigore all’interno degli Apple Store.
Tra le curiosità più interessanti, troviamo alcune regole di comportamento e di linguaggio che gli impiegati dei punti vendita al dettaglio devono rispettare quando parlano con i clienti. Ad esempio, è proibito correggere i clienti quando non pronunciano in maniera corretta il nome di un prodotto, così da non farli sentire a disagio.
Samsung: la causa di Apple non ci preoccupa
Samsung non è affatto preoccupata per le sorti della causa legale che la contrappone ad Apple in California, scaturita da una denuncia per “plagio” da parte dell’azienda di Cupertino. Lo ha rivelato J.K. Shin, Capo di Samsung Mobile, al Wall Street Journal, che pubblica il commento del dirigente coreano in un articolo dal tempismo perfetto. Giusto ieri la causa che contrappone le due aziende è tornata a far discutere a seguito della “curiosa” richiesta degli avvocati di Samsung, che vorrebbero poter analizzare in anteprima i prossimi dispositivi iOS di Apple.
iPhone nano torna alla carica con MobileMe gratuito
Alla fine della scorsa settimana Bloomberg ha pubblicato alcune indiscrezioni sul lancio di un nuovo modello di iPhone più piccolo e meno costoso. L’articolo aveva tutta l’aria di essere il solito minestrone riscaldato a base di rumors sull’iPhone nano, vale a dire illazioni senza alcun fondamento che girano per il Mac Web ormai da più di due anni.
Stavolta, però, potrebbe esserci qualcosa di vero. Anche il Wall Street Journal è montato alla grande sulla giostra dei rumors e ha provveduto a rincarare la dose con un pezzo della “solita” Yukari Iwatani Kane che conferma le indiscrezioni sull’iPhone nano e aggiunge la possibilità che da giugno o giù di lì MobileMe possa diventare gratuito e includere un servizio di cloud storage e streaming per le librerie iTunes degli utenti.
iPad 2 già in produzione?
Secondo quando riportato dal Wall Street Journal Apple ha già iniziato la produzione del secondo modello del suo iPad. In base alle fonti, considerate informate sui fatti, iPad 2 sarà dotato di una fotocamera (forse due?) e di un processore più efficiente.
In base alle informazioni emerse negli ultimi mesi a proposito del prossimo tablet, il nuovo modello dovrebbe essere più sottile e leggero di quello attualmente in commercio. Dovrebbe essere equipaggiato di almeno una fotocamera nella parte anteriore per supportare la tecnologia FaceTime e il display dovrebbe utilizzare la stessa risoluzione del modello attuale (l’eventualità che abbia un Retina Display sembra essere ormai tramontata).
Android e iOS: le app vi spiano
Qualche giorno fa, il Wall Street Journal ha pubblicato i risultati di un’interessante indagine a proposito di come viene gestita la privacy sui dispositivi iOS e Android. Senza troppo stupore, ci si è resi conto che in realtà i dati sensibili degli utenti sono tutt’altro che protetti da occhi indiscreti, almeno per quanto riguarda un campione di app.
Nel dettaglio, sono state analizzate 101 app famose per smartphone (sia per Android che iOS) ed è risultato che 56 di queste (il 55%) trasmette l’UDID (un identificativo univoco associato ad ogni terminale) a terzi senza il consenso esplicito dell’utente. Voi direte: “l’UDID non contiene informazioni personali”; certo questo è vero, ma se altre app inviano ulteriori informazioni oltre l’UDID non è certo difficile incrociarle per ottenere un quadro degli utenti. Infatti, 47 app tra quelle ispezionate inviano anche la posizione del telefono e 5 inviano addirittura età, sesso e altre informazioni personali.
Steve Jobs, CEO del decennio anche per Market Watch
Se leggendo il titolo di questo articolo avete avuto un dejà vu, tranquilli non c’è nessun bug nella Matrice. Steve Jobs è stato nominato CEO del decennio una seconda volta. A questo giro, dopo Fortune a novembre 2009, è Market Watch, dopo Fortune, a ritenere che il cofondatore di Apple sia stato il migliore capitano d’azienda degli ultimi dieci anni.
Fra le motivazioni addotte per l’assegnazione del “titolo” c’è anche questa volta la resurrezione di Apple avvenuta nella seconda era Jobs: da azienda al tracollo al secondo posto nella classifica delle maggiori aziende americane per capitalizzazione di mercato nel giro di poco più di due lustri.
Apple potrebbe influenzare l’accordo Comcast-NBC
In base a quanto riportato da AppleInsider, l’accordo tra Comcast e NBC Universal potrebbe essere soggetto a “condizioni significative” da parte del governo statunitense per evitare una specie di monopolio sui programmi televisivi e film.
L’accordo tra Comcast, provider di TV via cavo, e NBC Universal, stimato per una cifra che si aggira attorno ai 14 miliardi di dollari, dovrebbe concludersi entro la fine del 2010 e né il Dipartimento di Giustizia né la FCC (Federal Communications Commission) potrebbero impedirlo poiché le aziende non sono dirette concorrenti.
L’app di Walt Mosspuppet bocciata da Apple
Ogni tanto “i censori” dell’App Store (chiunque essi siano – umani, androidi, cloni di Phil Schiller) rifiutano un’applicazione per motivi che definire idioti è un eufemismo. Non mi sto riferendo a quella discutibile applicazione che viola la privacy di avventori di Walmart particolarmente brutti e messi male su cui Gizmodo ha cercato di montare il solito caso mediatico. Mi riferisco a Mossboard, l’app di Walt Mosspuppett.
Apple, Time Inc. e l’iPad: è “scontro” sugli abbonamenti
Time Inc. è uno dei grandi editori che ha deciso di scommettere molto sull’iPad e lo ha dimostrato con la pubblicazione su App Store di due delle proprie riviste più importanti (Sports Illustrated e Time Magazine). Ma secondo quanto riportato da Peter Kafka su All Things Digital, il rapporto fra Time Inc. ed Apple è ben lontano dall’essere idilliaco a causa della bocciatura dell’applicazione di Sports Illustrated che avrebbe dovuto introdurre la possibilità di scaricare la rivista in abbonamento.
In buona sostanza il problema è questo: Time Inc. ha inviato in approvazione una versione di Sports Illustrated per iPad gratuita con la quale gli utenti che hanno versato una quota direttamente all’editore per l’abbonamento avrebbero potuto scaricare liberamente i nuovi numeri della rivista. Apple all’ultimo minuto non l’ha accettata, costringendo l’editore a continuare la vendita dei singoli numeri come applicazioni standalone su App Store.
Steve Jobs è il quarto CEO più pagato degli ultimi dieci anni
Una delle curiosità che colpisce sempre positivamente è lo stipendio che “nominalmente” Jobs riceve da Apple ogni anno: un solo dollaro. Ovviamente, questo non significa che nelle tasche di Jobs arrivi così poco per il lavoro che svolge, perché in realtà il suo guadagno è una somma di bonus e guadagni realizzati su titoli e stock option.
Questo, gli permette di incassare cifre che fanno girare la testa e che lo rendono uno degli amministratori delegati più pagati degli ultimi dieci anni.