Carl Icahn crede nel futuro di Apple senza Steve Jobs

Giusto ieri vi segnalavamo l’intervista con cui Larry Ellison, capo supremo di Oracle e amico intimo di Steve Jobs, ha dipinto un pessimo futuro per Apple senza il suo co-fondatore e iCEO.
Oggi arriva un’indicazione di segno opposto da parte di Carl Icahn, noto hedge fund manager e “raider” statunitense. Icahn contraddice Ellison non con un’altra intervista, ma con un azione ancor più inequivocabile: un importante acquisto di azioni Apple. Una decisione, spiega il magnate con un paio di tweets, maturata dopo un proficuo colloquio con Tim Cook.

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Wall Street e la percezione negativa del titolo Apple

Il titolo Apple, dopo il tracollo seguito all’annuncio dei risultati fiscali del primo trimestre 2013, non sembra dare segni di ripresa. Il reality distortion field che Steve Jobs aveva saputo erigere a protezione di Apple sembra aver subito un repentino cambio di polarità. Uno “shift” nella percezione del valore e delle possibilità future dell’azienda che, secondo un’interessante editoriale di Ben Bajarin pubblicato su Time, coinvolge in maniera massiccia anche i grandi investitori di Wall Street.

 

Apple Shares Continue To Fall After "Death Cross"

iCloud genera un grande hype a Wall Street

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Come vuole la tradizione Apple, l’evento dedicato agli sviluppatori che inizierà a San Francisco lunedì prossimo (6 giugno) sta generando un forte hype anche dal punto di vista finanziario. La WWDC ’11, infatti, sarà l’evento dedicato alla presentazione di diversi nuovi prodotti (per la maggior parte software, in base a quanto appreso finora) e servizi, tra cui il tanto atteso iCloud, già annunciati in via ufficiale nella giornata di ieri.

Vediamo alcuni commenti a riguardo da parte di personaggi più o meno importanti nello scenario di Wall Street. Secondo Mike Abramsky, di RBC Capital Markets, il venturo iCloud non sarà solamente un “digital locker” per salvare in remoto i documenti personali degli utenti; si tratterà, piuttosto, di un modo che Apple sfrutterà per aumentare le vendite di iPhone in tutto il mondo. iCloud, sostiene Abramsky, potrebbe rappresentare un importante traguardo per l’azienda di Cupertino nel rendere meno dipendenti gli utenti che possiedono un iDevice rispetto ad un Mac o PC per la sincronizzazione.

Apple aumenta la produzione di iPad a discapito dell’iPhone Verizon?

Nuove analisi di mercato provenienti dagli Stati Uniti mostrano quale potrebbe essere l’andamento produttivo di Apple a proposito di iPad e dell’eventuale (tanto chiacchierato) iPhone CDMA, per prepararsi al meglio in vista dell’imminente periodo natalizio.

In base a quanto riporta AppleInsider, Mike Abramsky di RBC Capital Markets sostiene, in una nota rilasciata agli investitori nella giornata di ieri, che Apple sta incrementando l’offerta di iPad per la fine dell’ultimo trimestre solare del 2010. Inoltre, l’ipotesi di produrre in totale 40 milioni di unità anche per il prossimo anno sembra essere piuttosto ragionevole.

Il co-fondatore di Microsoft apre la guerra dei brevetti

Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, il co-fondatore di Microsoft, Paul Allen, ha sporto denuncia nei confronti di Apple e di altre corporation per la presunta infrazione di brevetti posseduti dalla sua azienda. Nella giornata di venerdì Allen ha praticamente denunciato mezza Silicon Valley, accusando i giganti di Internet come Facebook, Google e eBay di aver fatto fortuna utilizzando quella che lui ritiene tecnologia propria.

Rivolgendosi alla corte di Seattle il cinquantasettenne esperto di software rivendica i diritti di funzionalità che troviamo tutti i giorni navigando sul Web e per le quali le aziende che ne fanno uso dovrebbero pagare le rispettive royalty. Che la battaglia abbia inizio; nessuna delle aziende chiamate in causa è disposta ad accettare le accuse del signor Allen. Un portavoce di Google, ad esempio, ha dichiarato che “Questa causa contro alcune delle più innovative aziende americane riflette l’infelice abitudine di alcune persone nel competere presso le aule di tribunale piuttosto che sul mercato”.

AAPL: giornata positiva per il titolo Apple

Circa otto mesi fa, a causa del downgrade del prezzo obiettivo di AAPL da parte di Mike Abramsky di RBC Capitals e Kathryn Huberty di Morgan Stanley, il titolo di Apple subì una delle peggiori batoste della sua storia.
E’ curioso scoprire che oggi è ancora la modifica del prezzo obiettivo (questa volta al rialzo) da parte di questi due analisti a regalare una delle migliori giornate dell’ultimo anno ad AAPL, che ha chiuso ieri a 130,78$ (+6,67%).

Un nuovo giovedì nero per AAPL

Il titolo di Apple ha perso ieri 6,72 punti percentuali chiudendo a 80,49$ per azione, praticamente la quotazione di AAPL di quasi due anni fa (Gennaio 2007). Il picco negativo arriva dopo un periodo di forti oscillazioni: dapprima il crollo del titolo a fine settembre dovuto al downgrade del rating da parte di due analisti buontemponi, poi una leggera ripresa stroncata dal falso infarto di Steve Jobs che ha fatto scendere il valore sotto la soglia psicologica dei 100$, di seguito ancora una risalita fino a 110$ registrata a metà ottobre ed ora di nuovo il baratro degli 80,49$. Tutto questo nonostante Apple sia una società sana, con una disponibilità di liquidità invidiata da tutto il settore, e previsioni rosee (nel limite che al termine “roseo” può imporre lo zeitgeist attuale).

Il titolo di Apple precipita in borsa

Lunedì nero per il titolo AAPL. In seguito al downgrade nel rating da parte di due analisti finanziari le quotazioni dell’azienda di Cupertino sono drasticamente calate. AAPL ha chiuso a 105$ con una perdita di quasi 18 punti percentuali, raggiungendo il prezzo per azione più basso da maggio 2007. In meno di 60 minuti sono stati bruciati circa 18 miliardi di dollari di capitale finanziario. Ma perché sono bastate le parole di due “esperti” per far crollare il titolo?