Samsung vuole leggere il codice sorgente di iOS

Samsung prova a dare un’occhiata al codice sorgente di iOS. La richiesta, depositata presso una corte del Seoul Central District, spiega che Samsung ha bisogno di vedere il sorgente di iOS per verificare se Apple sta violando dei brevetti della compagnia coreana. Neanche a dirlo, Apple si sarebbe opposta alla richiesta definendola ridicola.

Il problema del brevetto per le In-App Purchases – App Week


La notizia di cause legali per violazione di brevetti in cui Apple è protagonista non sono più ormai una novità ma qualcosa di inedito, invece, è all’orizzonte. Nei giorni scorsi alcuni “piccoli sviluppatori” di App per iOS si erano visti recapitare da Lodsys un avviso di violazione di proprietà intellettuale con allegata esplicita richiesta di acquistare la licenza per l’utilizzo del brevetto in questione. Il fatto incredibile è che la violazione di proprietà intellettuale contestata è legata al meccanismo di In-App Purchases fornito da Apple tramite SDK.

Nell’attesa che il tutto sia chiarito, Apple ha infatti dichiarato al Guardian che è al momento impegnata ad investigare sull’accaduto, tra gli sviluppatori è ormai nata una sorta di sfida come se il non ricevere l’avviso legale da parte di Lodsys sia sinonimo di poco peso nell’ecosistema App Store.

Apple denuncia Motorola per violazione di brevetti sul Multi-Touch

Lo scorso 6 ottobre Motorola ha sporto due denunce a carico di Apple per la violazione di 18 brevetti relativi a tecnologie dell’ambito mobile. Venerdì scorso, come da copione, Apple ha contrattaccato con un altro paio di cause legali depositate presso la Corte Distrettuale del Wisconsin Occidentale: una verso Motorola Inc., l’altra verso Motorola Mobility, la sotto-azienda del gruppo responsabile dei primi procedimenti contro Cupertino.

I brevetti di cui Apple contesta la violazione da parte dell’azienda di Schaumburg, Illinois, sono sei e riguardano tutti la tecnologia Multi-Touch. Falliti i probabili tentativi di mediazione iniziale fra gli uffici legali, insomma, Apple si affida ora ad una risposta basata sulla sua proprietà intellettuale più forte.

Apple accusata di aver infranto brevetti con Cover Flow e Time Machine

In base a quanto riportato da AppleInsider, Apple ha perso una causa a proposito della violazione di alcuni brevetti, provocata dalle interfacce grafiche di Cover Flow e Time Machine.

Mirror Worlds LLC, che nel 2008 aveva sporto denuncia nei confronti dell’azienda di Cupertino accusandola di aver infranto alcuni brevetti di sua proprietà circa la creazione di flussi di documenti ordinati in base al tempo, è risultata vincitrice in base alla volontà della giuria federale.

Apple denunciata per violazione di brevetti su iTunes

Apple violazione copyright

Apple violazione copyright

Apple è stata recentemente trascinata in tribunale da una piccola azienda del New Jersey (chiamata Multi-Format) con la pesante ‘accusa di aver violato 20 brevetti nel corso degli ultimi sette anni, ovvero dal lancio di iTunes sul mercato.

L’americana Multi-Format detiene il brevetto del sistema (denominato in modo ben poco fantasioso Multi-Format audio/video production system) che permette di ridimensionare i video automaticamente per adattarsi perfettamente allo schermo del dispositivo in uso, che sia un Mac, una Apple TV o una piattaforma portatile come iPod ed iPhone.

Apple denunciata per violazione di brevetto, stavolta insieme a Google

A dire il vero, a fare compagnia ad Apple, stavolta ci sono altre 35 aziende (tra cui Google), nella classica azione legale “cumulativa” per presunta violazione di brevetti, in cui una singola società (questa volta interpretata da InNova che, a giudicare dal sito web non dovrebbe neanche sapere che cosa sia il settore informatico) chiede risarcimenti a destra e a sinistra, cavandone generalmente qualcosa.

HTC contro denuncia Apple per l’infrazione di cinque brevetti

HTC, azienda taiwanese che opera nel settore degli smartphone, ha sporto a sua volta denuncia nei confronti di Apple dopo essere stata accusata da quest’ultima dell’infrazione di 20 brevetti (all’inizio del mese di marzo).

HTC ha presentato la denuncia nella giornata di ieri presso la U.S International Trade Commission chiedendo di interrompere l’importazione di iPhone, iPad e iPod in America. L’azienda ritiene di aver prodotto “gli smartphone più avanzati al mondo” durante l’ultimo decennio, ricordando che attualmente sono disponibili per la vendita ben 12 modelli di telefoni HTC negli Stati Uniti. Non sono noti, al momento, i dettagli dei cinque brevetti che sarebbero stati violati dall’azienda di Cupertino.

Apple citata per aver infranto un brevetto con iPhone

Ancora una volta, i legali di Apple saranno chiamati in causa per difendere l’azienda dalle accuse avanzate da NetAirus Technologies, società californiana, riguardo la presunta infrazione di un loro brevetto.

Dopo aver citato Apple presso il Central District della California Western Division, NetAirus sostiene che Apple e il suo iPhone hanno infranto la proprietà intellettuale del brevetto 380, emesso il 5 settembre 2006.

L’ITC inizia ad investigare sulla questione Apple VS HTC

L’U.S. International Trade Commission (ITC, d’ora in poi) ha deciso di investigare sulla questione Apple VS HTC; come ricorderete, circa un mese fa, Apple ha fatto causa ad HTC per la presunta violazione di ben 20 brevetti (tutti relativi ad iPhone, alla sua interfaccia, architettura ed hardware).

Dopo aver risposto alle accuse con un comunicato stampa, in cui HTC annunciava che si sarebbe difesa totalmente dalle accuse di Apple e che non si sarebbe fatta indietro, ora è arrivato il turno dell’ITC di iniziare ad investigare per fare un po’ di chiarezza sulla questione.

HTC risponde alle accuse di Apple

Con un comunicato stampa ufficiale, HTC ha rilasciato delle dichiarazioni forti (ma non troppo mirate) che definiscono la posizione dell’azienda riguardo l’azione legata intrapresa da Apple all’inizio del mese corrente.

Come avete avuto modo di leggere su TAL, il 2 marzo Apple ha definito una causa nei confronti di HTC per l’infrazione di ben 20 brevetti relativi all’interfaccia utente di iPhone, la sua architettura e il suo hardware. La denuncia è stata presentata sia presso la U.S. International Trade Commission (ITC) che presso la corte distrettuale del Delaware.

Apple denuncia HTC per violazione di brevetti

Apple, con un comunicato ufficiale diffuso oggi, ha intentato una causa nei confronti di HTC per l’infrazione di ben 20 brevetti relativi all’interfaccia utente di iPhone, la sua architettura e il suo hardware. La denuncia è stata presentata sia presso la U.S. International Trade Commission (ITC) che presso la corte distrettuale del Delaware.

Kodak: approvata la richiesta di indagine contro Apple e RIM

Tramite un articolo del Bloomberg BusinessWeek apprendiamo che l’ITC statunitense (International Trade Commission) ha approvato la richiesta avanzata da Kodak lo scorso mese di condurre un’indagine nei confronti di Apple e RIM (Research In Motion) per verificare un’eventuale infrazione di brevetti legati alle tecnologie di fotografia digitale.

La decisione è stata presa dopo che il colosso del settore fotografico ha depositato tale richiesta (a metà del mese scorso) sostenendo che Apple e RIM non avessero depositato le royalty necessarie per poter usufruire di alcuni brevetti impiegati nella realizzazione dei loro smartphone con fotocamera. Se l’ITC dovesse sostenere le ragioni di Kodak, si potrebbe arrivare al blocco delle importazioni di iPhone e BlackBerry, rei di aver sfruttato senza permesso brevetti che permettono l’anteprima e il ridimensionamento delle foto, sul territorio statunitense.

Apple accusata di violazione di brevetto da St. Clair IPC

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A quanto pare, Apple sta attraversando un periodo un po’ buio per quanto riguarda il tema brevetti; prima è stato il turno di Opti che ha accusato Apple di aver violato un brevetto di loro proprietà riguardante la tecnologia “pre-snoop”, che è costato all’azienda di Jobs un risarcimento di 21,7 milioni di dollari, ed ora a farsi avanti è St. Clair Intellectual Property Consultants.

L’accusa mossa da St. Clair (che ha intentato una causa contro Apple) è relativa alla violazione di quattro diversi brevetti (i 459, 219, 010 e 899 tutti di proprietà di St. Clair) che riguardano la fotocamera dell’iPhone.

Lo streaming su iPhone vìola un brevetto israeliano

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Apple è stata accusata da un’azienda israeliana, Emblaze, di aver violato un brevetto all’interno della tecnologia utilizzata per il live streaming da iPhone e iPod touch. L’azienda israeliana ha dichiarato di aver intrapreso un’azione legale nei confronti della società californiana con l’accusa di violazione di brevetto.

Emblaze si occupa dello sviluppo di nuove tecnologie per lo streaming di flussi multimediali da circa un decennio ed è stata la prima a svelare la sua tecnologia al pubblico con un live video in broadcast dalla Casa Bianca durante la Pasqua del 1998 (non è quello che si vede nella foto di apertura, ovviamente). Tale tecnologia permette agli utenti di inviare video in diretta (o registrati) ad altri dispositivi, ottimizza il traffico di dati, non richiede server di streaming dedicati e permette uno streaming affidabile anche in presenza di firewall.

Nokia Vs Apple, come Golia contro Golia

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È da poco scoppiata una nuova causa contro Apple, questa volta accusata dall’azienda numero uno nel settore della telefonia, Nokia, per la violazione di una decina di brevetti riguardanti tecnologie GSM, UMTS e WLAN, di cui abbiamo già parlato qualche giorno fa.

La contromossa di Apple, alle accuse di Nokia, non si è fatta attendere; come prevedibile, a Cupertino non hanno certo intenzione di dargliela vinta così facilmente e hanno dichiarato di voler reagire con forza alle accuse dell’azienda finlandese.

The Company’s response to the complaint is not yet due. The Company intends to defend the case vigorously.

Nokia fa causa ad Apple per violazione di brevetti GSM, UMTS e WLAN

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Da sempre Apple è all’avanguardia per quanto riguarda la tecnologia applicata ai propri dispositivi e siamo abituati a veder depositati anche parecchi brevetti riguardanti features e prodotti che difficilmente arriveranno sul mercato. Proprio per questo motivo l’azienda di Cupertino è sempre in primo piano per quanto riguarda cause riguardanti la “proprietà intellettuale”.

Colpisce così la notizia che vede Apple dall’altra parte, ovvero sul banco degli imputati per aver infranto alcuni copyrights. Nokia ha depositato una causa contro Apple per la violazione di ben 10 brevetti riguardanti le tecnologie GSM, UMTS e WLAN che sarebbero state utilizzate (il condizionale in questi casi è un obbligo) già nella costruzione del primo iPhone.

Apple citata in giudizio per violazione di un brevetto di Eolas

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Che i legali di Apple abbiano un bel po’ da fare non è certo un mistero. L’ultima causa contro l’azienda di Jobs parte dall’ipotesi di una violazione di brevetto di cui Apple si sarebbe resa colpevole.

A farle compagnia, in questo caso, ci sono addirittura altre 22 grandi imprese (tra cui Adobe, Amazon, Argosy Publishing, Blockbuster, CDW Corporation, Citigroup, Ebay, Frito-Lay, GoDaddy, Google, J.C. Penney, JP Morgan Chase & Co., New Frontier Media, Office Depot, Perot Systems Corp., Playboy, Rent-A-Center, Staples, Sun Microsystems, Texas Instruments, Yahoo e YouTube), tutte accusate di aver violato un brevetto di proprietà della società Eolas riguardante l’integrazione di contenuti web interattivi nei siti delle aziende (e non solo).

Apple, coinvolta in un’altra causa legale

A movimentare la già turbolenta situazione di Apple, con Jobs che ha deciso di allontanarsi (temporaneamente) dall’azienda per motivi di salute, ci pensano l’Information Protection and Authentication del Texas (IPAT) e la Global Innovation Technology Holdings (GITH); entrambe accusano l’azienda di Cupertino (e molti altri produttori di computers come Acer, Alienware, American Future Technology, Asus, Dell, Fujitsu, Gateway, HP, Lenovo, Motion Computing e Panasonic) di usare una tecnologia protetta per la determinazione dei privilegi dei software.

La parte lesa, titolare del brevetto e dell’esclusività ad esso connessa, vorrebbe trascinare tutte le aziende sopra citate in un processo con tanto di giuria, nella speranza di portarsi a casa un’ingiunzione, il rimborso delle spese legali e, ovviamente, un risarcimento economico (che si presuppone sarà, nelle intenzioni della parte lesa, decisamente cospicuo).