Girare una pagina con l’effetto di iBooks è un brevetto Apple

I brevetti sono utili per tutelare innovazioni e invenzioni ed evitare che altri possano rubare quelle “idee” che qualcuno ha sviluppato investendo soldi (magari miliardi di dollari) in ricerca.
Due righe che sono vere sempre solamente in un sistema ideale. Un sistema in cui i brevetti sono assegnati ad innovatori e inventori che non si limitano a descrivere la ruota in un gergo tecnico precluso ai più.
Un sistema sicuramente diverso da quello statunitense, in cui viene approvato un brevetto software come il D670,713, che tutela nientepopodimeno che l’animazione utilizzata da Apple in iBooks per mostrare la piega della pagina del libro quando si sfoglia un ebook.

Negato ad Apple il trademark su “Multi-Touch”

La locuzione “Multi-Touch” è troppo generica e Apple non può pretendere di registrarla a proprio nome. E’ questa la decisione definitiva del Trademark Trial and Appeal Board presso l’ufficio brevetti degli Stati Uniti, cui l’azienda si era appellata a seguito di una prima decisione analoga da parte di uno degli ufficiali del Patent Office.
Secondo il Board, “multi-touch” (che ora possiamo scrivere con le minuscole senza remore) è una definizione troppo generica ed Apple non è riuscita a dimostrare efficacemente che la terminologia ha assunto un secondo significato in funzione del nuovo uso che ne ha fatto l’azienda.

Apple e Google si contendono i brevetti di Nortel

Il fallimento della telco canadese Nortel e la conseguente vendita dei più di 4000 brevetti nel settore delle telecomunicazioni registrati in passato dall’azienda è un’occasione ghiotta che Google, Apple e altri nomi importanti del settore dell’IT stanno cercando di non farsi sfuggire.

In particolare, secondo quanto rivela Reuters, sia Cupertino che Mountain View avrebbero già partecipato, assieme ad altre aziende, ad una prima tornata di offerte per alcuni dei patents più importanti. Brevetti che ad Apple e Google, concorrenti giovani in un settore particolarmente litigioso come quello delle telecomunicazioni, tornerebbero assai utili per difendersi dai futuri attacchi legali dei giganti del settore.

Paul Allen, primo stop per la causa contro Apple e Google

Un paio di mesi fa il co-fondatore di Microsoft Paul Allen ha deciso di denunciare mezza Silicon Valley. 11 aziende dell’IT fra cui Apple, Google e Facebook sarebbero colpevoli secondo Allen di aver violato la proprietà intellettuale di una sua azienda, la Interval Licensing, nata negli anni novanta appositamente per custodire una serie di generici brevetti connessi in qualche modo alle tecnologie utilizzate praticamente da tutte le maggiori aziende dell’IT e da poco defunta.

Un vero e proprio caso di patent trolling, lo aveva definito Mark Lemley, docente di legge presso la Stanford University e specializzato in proprietà intellettuale. Proprio per questo sia Apple che Google avevano avanzato le proprie richieste di archiviazione. Venerdì scorso il Giudice Distrettuale Marsha Penchman ha deciso di accogliere tali richieste e ha sentenziato che  le accuse sono troppo generiche e per gli accusati è addirittura troppo difficile capire davvero bene che cosa dovrebbero difendere.

Google e Apple contro Paul Allen

Qualche tempo fa il co-fondatore di Microsoft Paul Allen ha denunciato 11 grandi aziende della Silicon Valley per la presunta violazione di alcuni brevetti software concessi circa una decina di anni fa ad una sua azienda. Fra di esse anche Facebook, YouTube, AOL, Google e Apple. I patent contestati sono abbastanza generici e Mark Lemley, docente della Stanford University intervistato dal WSJ per un pezzo sulla serie di denunce, non aveva esitato ad assimilare l’azione legale di Allen ad un vero e proprio caso di patent trolling.

La prima delle aziende chiamate in causa a rispondere per le rime ad Allen è stata Google, che lo scorso 18 ottobre ha chiesto alla corte di lasciar cadere le accuse. Adesso si è unita anche Apple con una richiesta di archiviazione depositata il 21 di questo mese.

Apple regista il marchio ‘Magic Trackpad’

Patently Apple ha pubblicato una notizia che riguarda la registrazione del marchio “Magic Trackpad”, da parte di Apple Inc., attraverso l’UPTO (US Patent and Trademark Office), depositato all’inizio della settimana e pubblicato in data 26 febbraio 2010.

Come si può leggere nell’articolo, il marchio è stato classificato come “International Classification 009” che include prodotti come dispositivi touchscreen e tavolette grafiche. Al momento non è del tutto chiaro se il nome “Magic Trackpad” si riferisca ad un prodotto da realizzare possibilmente in futuro o ad uno già esistente.

Apple e Starbucks: iTunes Custom Card sotto accusa

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A seguito di una denuncia presentata nei giorni scorsi da due cittadini dello Utah, Apple ha ritirato dai punti vendita Starbucks nordamericani le promo-card iTunes Store. Le tessere promozionali permettono di pagare alla cassa della caffetteria l’importo di uno specifico prodotto che potrà essere scaricato successivamente dallo store online di Apple. James e Marguerite Driessen, i due autori della denuncia, sostengono che il processo commerciale sfruttato da Apple e Starbucks viola palesemente il loro brevetto del metodo “RPOS” “Retail Point Of Sales apparatus for Internet merchandising”.