Hotel Californiano accoglierà un ritiro Apple a 30 anni dal “bagno naturista” del Team Macintosh

Siete il direttore di un hotel californiano con vista sull’oceano e fra i vostri ospiti ci sono gli ingegneri di una delle aziende più in voga del momento. Verso sera, mentre altri clienti stanno cenando, ve li ritrovate tutti nudi in piscina, uomini e donne, che ridono e scherzano come hippy fuori tempo massimo. Che fareste?
Non è un quesito onirico partorito da uno psicanalista da due soldi. E’ quanto avvenne davvero nel gennaio del 1983 all’hotel La Playa Carmel durante uno dei ritiri del Macintosh Team di Steve Jobs. La reazione del direttore, in quel caso, fu abbastanza comprensibile: allontanamento “gentile ma fermo” degli ospiti e messa al bando delle prenotazioni da parte dell’azienda.

carmel

Video Vintage: Steve Wozniak al Denver Apple Pi Club nel 1984

Steve Wozniak è un gran “parlatore”. Lo è oggi (e lo dimostrano le infinite citazioni delle sue dichiarazioni alla stampa) e lo è sempre stato, anche negli anni ’70 e ’80, quando il suo ruolo alla Apple ancora non era quello di “co-fondatore più o meno in pensione”.
Una nuova serie di video inediti, riscoperti in un vecchio VHS dall’utente YouTube Vince Patton, ce lo mostrano in azione nel 1984, durante un suo discorso alla platea del Denver Apple Pi Club. Su YouTube sono disponibili vari spezzoni recuperati dal nastro, ma il più divertente, che vi mostriamo qui di seguito, è certamente quello del “giuramento a Jobs”.

La storia della Porsche 935 K3 sponsorizzata Apple che corse a Le Mans nel 1980

L’amore di Steve Jobs per le automobili e le motociclette tedesche è ben noto. Nella lobby dell’edificio Bandley 3, a Cupertino, dove lavorava il team Macintosh, Steve fece installare una moto BMW, perché fosse d’ispirazione per i suoi designer.
Per quanto dagli anni ‘90 in poi guidasse solo ed esclusivamente Mercedes, da giovane Jobs era un vero fanatico delle Porsche. Nel 1984 ne regalò una al miglior venditore di Macintosh degli Stati Uniti mentre quattro anni prima, nel 1980, una Porsche 935 K3 sponsorizzata Apple Computer partecipò alla 24 ore di Le Mans.

Apple iPorsche

AT&T e quella scommessa su Steve Jobs

In una “scala del livello di noia” le storie sulle partnership commerciali fra una grande azienda di telecomunicazioni e un gigante dell’elettronica stanno poco sopra la centoduesima replica di una puntata di Beatiful e un concerto per triangolo solo.
Un’interessante eccezione la propone Forbes con un articolo di Connie Guglielmo sui retroscena dell’accordo con cui AT&T e Apple decisero di collaborare per il lancio dell’iPhone. I protagonisti principali sono Steve Jobs e Ralph De La Vega, che non è un personaggio di Zorro ma l’allora COO di Cingular Wireless (controllata di AT&T).

Safari avrebbe potuto chiamarsi Freedom o iBrowse

Il prossimo 7 gennaio il browser Safari compirà dieci anni. All’inizio del mese di dicembre, A.D. 2002, il team di sviluppo stava completando il prodotto senza che un nome fosse stato ancora deciso, ad un mese scarso dalla presentazione ufficiale.
Dan Melton, allora a capo del progetto, ha affidato al proprio blog il ricordo di quei giorni e ha scritto di come Safari, browser dal nome praticamente perfetto, abbia rischiato di chiamarsi in tutt’altro modo: “Freedom” o, ancora peggio, “iBrowse”.

Il catalogo Apple per la stagione 1986/1987

C’è stato un momento nella storia in cui qualche divinità malevola, per motivazioni ancora sconosciute, ha decretato una sospensione del gusto che è durata un po’ più di dieci anni. Sono gli anni ’80, la decade in cui vestire con felpe slabbrate e calzini bianchi con pantaloni neri sopra il mocassino non era considerato riprovevole. Una volta ce l’avevo un po’ con quello stile così schifosamente superficiale che permeava tutto, poi però quando ho capito che la vera colpa di quegli anni era ben altra, ovvero l’aver generato i debiti sotto cui oggi rischiamo di soccombere, ho maturato una sorta di frivolo piacere mescolato ad uno strano senso di nostalgico mal digerito nel ripescare vari aspetti culturali di un periodo che ho la fortuna di aver vissuto nell’inconsapevolezza infantile.
Ho così rivalutato la storia musicale migliore, gli eventi storici più importanti in particolari settori (24 gennaio 1984, anybody?), il cinema. E perché no, anche gli ephemera come questa incredibile The Apple Collection, un catalogo di vendita per corrispondenza pubblicato con l’approvazione Apple per la stagione 1986/1987.

I 101 consigli di Wired alla Apple del 1997

All’inizio dell’estate del 1997 Apple sembrava ormai spacciata, destinata a chiudere i battenti o vendersi al miglior offerente. Ora sappiamo che il futuro riservato all’azienda di Cupertino era ben diverso, ma allora, a tre mesi dalla nomina a CEO di Steve Jobs non era facile prevedere che quella compagnia sull’orlo del tracollo avrebbe estratto dalla manica un asso dopo l’altro negli anni a venire.
In quest’ottica non è arduo capire perché sul numero di giugno del 1997 di Wired apparve una cover story dall’eloquente titolo: 101 modi per salvare Apple.  Fra quelle 101 indicazioni, oltre ad alcune trovate sarcastiche, c’erano alcuni buoni consigli che anticipavano quel che sarebbe successo e molti cattivi consigli che per fortuna Apple non ha seguito per niente.