Apple non è altro che una compagnia che produce prodotti elettronici. È però bello sapere che, nel suo piccolo, sta cercando di dare una mano alle persone colpite dal terremoto e dallo tsunami che si sono abbattuti sul Giappone lo scorso marzo. In un recente comunicato rilasciato sul suo sito giapponese (che potete trovare qui tradotto con Google), Apple dichiara di essere disponibile a riparare gratuitamente iMac, iPhone, Cinema Display, iPad e iPod che sono stati danneggiati nel corso del sisma.
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Apple ordina il 60% dei display touch sul mercato
Tutti i prodotti mobile di Apple (iPhone, iPad, iPod) sono dotati di un display touch-screen capacitivo. Partendo da questa considerazione, e aggiungendo che le vendite di questi prodotti va a gonfie vele, non c’è da stupirsi più di tanto se apprendiamo da un’analisi effettuata da Rajesh Ghai che Apple ha prenotato il 60% di tutti i display disponibili sul mercato.
Ghai, analista per ThinkEquity, in una nota agli investitori sostiene che Apple si sta muovendo in questa direzione per supportare la forte domanda di iPad 2, soprattutto per cercare di rimediare in qualche modo ai gravi ritardi causati dalla terribile tragedia dello tsunami giapponese. Secondo quanto sostiene Ghai, difficilmente Apple si troverà a dover affrontare carenze di componenti per la produzione di iPad 2.
iPad 2, calano i tempi di consegna
Nonostante la situazione in Giappone non sia ancora sotto controllo visti i continui problemi di crescente radioattività nella regione di Fukushima e nelle regioni adiacenti, sembra che la vita nel Paese del Sol Levante stia pian piano tornando alla normalità. Per quanto “normale” si possa definire “vita” quella con una centrale nucleare che è quasi (o del tutto) una nuova Chernobyl e migliaia di persone morte a causa del devastante tsunami di qualche settimana fa.
Ma il popolo giapponese, si sa, è un popolo che vive in un luogo dove ogni giorno si gioca a testa o croce con la forza della natura. E, quando è la natura a vincere, il Giappone è pronto a ricominciare tutto da zero senza piangersi addosso. E, anche se il ricominciare da zero può causare qualche ritardo in qualche consegna, i giapponesi restano un esempio da seguire per tutti.
iPhone 5 non prima di settembre?
Nella giornata di ieri sono apparsi sul Mac Web diversi rumor a proposito della data di lancio del prossimo modello di iPhone, che potrebbe essere chiamato semplicemente iPhone 5. Secondo quanto sostiene Jim Dalrymple del blog Loopinsight, infatti, Apple non prevede di introdurre nuovo hardware (leggi iPhone, appunto) durante la WWDC ’11 che inizierà il prossimo 6 giugno (come è stato annunciato).
Negli ultimi anni, la WWDC è sempre stata sfruttata dall’azienda di Cupertino per presentare al grande pubblico il suo nuovo smartphone (insieme ad eventuali nuovi prodotti di minor rilevanza). Tuttavia, sembrerebbe che quest’anno Apple abbia deciso di interrompere la “tradizione”, concentrandosi maggiormente su iOS e Mac OS (considerando anche l’atteso arrivo di Lion).
iPad 2, crescono i tempi di spedizione
Sebbene le notizie che arrivano dal Giappone parlino di un miglioramento per quanto riguarda il raffreddamento dei reattori della centrale nucleare di Fukushima, continuano ad esserci problematiche nel territorio nipponico. Dopo la notizia di alcune contaminazioni, seppur modeste, di acqua, ortaggi e latte, molti giapponesi hanno deciso di spostarsi verso il sud del Paese per allontanarsi il più possibile dalle conseguenze dei problemi che si stanno verificando nella centrale nucleare seriamente danneggiata dallo tsunami di una decina di giorni fa.
L’allontanamento dalla proprie città e dai propri posti di lavoro potrebbe creare dei problemi anche nelle produzioni di beni made in Japan, tra cui anche parte dei componenti presenti nel nuovo iPad.
iPad 2, ritardi a causa della componentistica giapponese?
Chi è solito seguire The Apple Lounge arà notato lo spazio che stiamo dando praticamente giornalmente alla tragedia giapponese. Un motivo su tutti, quello di ricordare sempre (non ci stancheremo mai di farlo) che Apple ha messo a disposizione un canale per effettuare donazioni alla Croce Rossa per aiutare la popolazione che sta vivendo una situazione che nessuno si augurerebbe mai di vivere.
Ma c’è anche un altro motivo. La grave catastrofe che ha colpito il Giappone potrebbe provocare dei ritardi nel lancio del nuovo iPad nel resto del mondo o, qualora il lancio avvenga senza intoppi nei piani previsti a Cupertino, si potrebbe verificare l’eventualità di vedere nuovi iPad col contagocce nei negozi. Almeno nel periodo subito successivo al lancio.
Aiutiamo il Giappone [Aggiornato]
Interrompiamo il regolare flusso di notizie per dedicare un pensiero a tutte le vittime provocate dal catastrofico tsunami che si è abbattuto, venerdì 11, sulle coste delle nazioni che si affacciano sull’Oceano Pacifico. Il Giappone è stato sicuramente il Paese che ha subito particolarmente le conseguenze del più forte terremoto mai registrato in quella zona (8,9 gradi della scala Richter).
Per un abruzzese come me, che ha vissuto da molto vicino il dramma de L’Aquila, il pensiero va a tutte le decine di migliaia di dispersi e alle numerose vittime del cataclisma. Anche se ho letto, a malincuore, numerosi commenti del tipo “Il Giappone è un paese ricco e non ha bisogno d’aiuto”, vi invito a dare un aiuto più morale che materiale a tutte le popolazioni colpite.
Terremoto in Giappone, l’hi-tech si blocca
È chiaro a tutti, ormai, che il Giappone è piegato da una calamità naturale. Prima uno dei più forti terremoti mai registrati sul pianeta e, subito dopo, il peggio. Uno tsunami di proporzioni apocalittiche che, fino a ieri, avremmo immaginato di vedere solo in qualche colossal catastrofico realizzato ad Hollywood con effetti speciali a non finire.
Innanzitutto, l’intera redazione di The Apple Lounge è vicina a tutto il popolo giapponese in questo momento drammatico che sta interessando il Paese del Sol Levante. Paese ha segnato la crescita di molti di noi con i famosissimi cartoni animati e, soprattutto, portandoci nel tempo tanti prodotti hi-tech. Ed in questo momento terribile, anche il settore hi-tech sta iniziando a subire i primi danni dovuti alla doppia calamità.