Il Tribunale di Milano ha decretato il blocco in Italia di Uber Pop, il servizio dell’app Uber che permette di noleggiare un autista e una automobile per un breve tragitto tramite prenotazione via app. I giudici del tribunale hanno preso questa decisione definendo l’app concorrenza sleale.
tribunale
MacBook Pro Retina, il ghosting dei display LG porterà Apple in tribunale
Che la qualità dei prodotti Apple non sia più quella di una volta è sotto gli occhi di tutti, ma nelle prossime settimane affronteremo più in dettaglio questo aspetto. L’altra certezza è che cresce sempre più il numero di utenti scontenti della “roulette russa” alla quale si deve giocare quando si acquista un computer della Mela.
Di questo gioco scorretto messo in atto da Apple non è rimasto proprio contento un utente del nuovo MacBook Pro con Retina Display che, a causa dei problemi di ghosting con il display del suo portatile, ha deciso di avviare una class action presso una corte californiana contro il colosso di Cupertino.
Apple VS Motorola in Germania: stop alle ingiunzioni
Apple è riuscita a “mettere al sicuro” le vendite dei dispositivi iOS in Germania, dove la commercializzazione di iPad, iPhone e iPod touch rischiava di essere messa in dubbio da una ingiunzione ottenuta da Motorola a dicembre e contro la quale l’azienda di Cupertino si era già appellata.
Dopo la decisione favorevole a Motorola, emessa dal tribunale regionale di Mannheim, Apple aveva fatto ricorso in appello presso la Alta Corte Regionale, che ora ha deciso di “mettere in stand-by” qualsiasi potenziale richiesta di blocco delle vendite da parte di Motorola almeno fino alla formulazione della sentenza d’appello, per la quale potrebbe essere necessario attendere anche più di un anno.
Il caso in questione non è quello che ha costretto Apple a sospendere le funzionalità di push mail per gli utenti iCloud in Germania, una decisione derivata da un’altra diatriba legale, sempre con Motorola, anche in quel caso dibattuta presso il Tribunale Regionale di Mannheim.
Apple Store Online blocca le vendite di iPad 2 , iPhone 4 e iPhone 3GS in Germania
Aggiornamenti sulla vicenda a fine articolo
Gli effetti dell’ingiunzione ottenuta da Motorola contro Apple in Germania non ha tardato a far sentire i suoi effetti. Il tribunale tedesco quest’oggi aveva infatti emesso la sentenza riguardo alla richiesta depositata da Motora Mobility nell’aprile dello scorso anno per quanto riguarda delle tecnologie usate in alcuni dispositivi designed by Apple in California.
L’ingiunzione definitiva emessa oggi riguardava nella fattispecie gli iPad 3G+WiFi, gli iPad 2 3G+WiFi, gli iPhone 4 e gli iPhone 3GS. Ovviamente Apple ha diritto di appello alla decisione del tribunale tedesco. Per l’esecuzione immediata dell’ingiunzione il giudice ha stabilito un deposito di 100 milioni di Euro in bond (Apple aveva chiesto 2 miliardi di Euro) a titolo di cauzione per Apple in caso quest’ultima vinca il ricorso. Probabilmente la “cauzione” è stata pagata oppure Apple ha deciso di agire preventivamente perché in Germania è già cambiato qualcosa.
Kodak fa nuovamente causa ad Apple per violazione di brevetti
Kodak, purtroppo, è a un passo dalla bancarotta. Per attirare su di sé le attenzioni di investitori e possibili acquirenti, sta tirando fuori le unghie aggrappandosi a quello che può: in questo caso la proprietà intellettuale, o meglio, la proprietà di alcuni brevetti.
Per farlo, punta il dito contro Apple e HTC, rei di aver infranto alcuni brevetti di sua proprietà. Déjà vu? Direi di sì, dato che circa un paio di anni fa Kodak aveva già fatto causa ad Apple e RIM per l’utilizzo illecito di alcune tecnologie brevettate.
A quanto pare, quindi, la storia si ripete.
Blocco delle vendite di iPhone 4S in Italia, rimandata la decisione sulla richiesta di Samsung
Via libera alle vendite dell’iPhone 4S nel nostro paese. Samsung, a ridosso del lancio di
Apple denunciata per violazione della privacy
Qualche giorno fa vi avevamo informati circa la violazione della privacy da parte di alcune applicazioni presenti sia nell’App Store che nell’equivalente store digitale per Android. Dall’analisi condotta dal Wall Street Journal era emerso, infatti, che diverse app inviano dati personali ai server di diverse aziende che si occupano di mobile advertising senza il consenso esplicito dell’utente.
In base a quanto riporta AppleInsider, di conseguenza, un utente ha citato Apple in tribunale per quanto appena scritto. La causa legale, depositata il 23 dicembre, potrebbe trasformarsi in class action e coinvolgere tutti i possessori di iPhone che hanno scaricato app a partire dal dicembre 2008.
Apple aggiunge 12 brevetti alla causa contro Motorola
A proposito delle cause legali tra Apple e Motorola per l’infrazione di brevetti legati alle tecnologie impiegate nei rispettivi smartphone, apprendiamo da AppleInsider che l’azienda di Cupertino ha aggiunto ben 12 brevetti da sottoporre all’esame della corte di competenza.
L’azienda amministrata da Steve Jobs, infatti, ha aggiunto ulteriori 12 brevetti tra quelli (ritenuti) infranti dalla concorrente Motorola. Allo stato attuale il numero di brevetti contestati è salito a 24, mentre Motorola ritiene che Apple abbia utilizzato impropriamente la proprietà intellettuale appartenente a 18 suoi brevetti.
Eminem Vs Apple, iTunes Store non può vendere le canzoni del rapper
Tornano ad affrontarsi in tribunale i legali di Apple con quelli della Eight Mile Style, etichetta discografica di Eminem, dopo quanto accaduto qualche anno fa in merito all’utilizzo improprio (secondo l’accusa) del singolo “Lose Yourself” in uno spot di iTunes Store (la causa, a suo tempo, si risolse con un patteggiamento privato).
Questa volta, a suscitare le ire dei legali di Eminem sarebbe la distribuzione, attraverso iTunes Store, di quasi 100 canzoni dell’artista senza che Apple abbia i diritti per farlo.
Papermaster: l’assuzione presso Apple può danneggiare IBM
Il giudice Kenneth Karas del tribunale della California del Nord ha deciso ad inizio novembre di sospendere l’assunzione di Mark Papermaster presso Apple, a seguito dell’ingiunzione di IBM, ex-datore di lavoro del dirigente che Cupertino vorrebbe fra le sue fila per sostituire il posto lasciato vacante dal papà di iPod Tony Fadell. Il tribunale ha da poco reso pubbliche le motivazioni della decisione. Quanto riportato nel documento non fa ben sperare per Apple, che dovrà comunque attendere la fine del procedimento per sapere se potrà procedere o meno all’assunzione di Papermaster, al momento giudicata dalla corte irreparabilmente dannosa per IBM.
IBM, 3 milioni di $ di indennizzo per Papermaster
Il caso Mark Papermaster, l’ex dirigente IBM la cui assunzione presso Apple è stata bloccata da un giudice dello stato di New York su ingiunzione del colosso dell’informatica, potrebbe costare a Big Blue 3 milioni di dollari. Questa è la cifra che l’azienda deve versare a titolo di indennizzo per procedere con la causa. La cifra finirebbe dritta nelle tasche di Mark Papermaster a titolo di risarcimento qualora il giudice decida che non vi erano gli estremi per l’ingiunzione contro il dirigente. Venerdì scorso gli avvocati di Papermaster hanno inoltre sporto una controdenuncia nei confronti di IBM.
Psystar: non ci accorderemo con Apple
Qualche giorno fa si era diffusa la notizia che Apple e Psystar potessero aver deciso di patteggiare una risoluzione extragiudiziale per il caso che vede protagoniste le due aziende. Tale supposizione era suggerita dall’avvio dell’ADR (Alternative Dispute Resolution) una procedura tipica dell’ordinamento giuridico di alcuni stati degli U.S.A. che prevede la possibilità per le parti in causa di accordarsi ricorrendo alla consulenza di figure legali istituzionali specializzate ma evitando processo vero e proprio. Ieri gli avvocati di Psystar hanno però fatto sapere che l’azienda della Florida denunciata da Apple non ha nessuna intenzione di desistere dal proprio proposito e vuole andare fino in fondo senza rinunciare al processo.
Apple Logo: denunciata una scuola canadese
Gli avvocati di Apple tornano alla carica per questioni legate all’abuso del trademark sul logo dell’azienda di Cupertino. Dopo GreeNYC, il progetto ecologico voluto dalla municipalità newyorchese, è toccato alla Victoria School of Business and Technology (VSBT) fare le spese della proverbiale stolidità irreprensibilità dei legali di Cupertino in materia di trademark infringement. Secondo gli avvocati di Apple il logo della VSBT, che come potete vedere nell’immagine ad inizio post, raffigura una mela con tanto di fogliolina, è troppo simile a quello dell’azienda e potrebbe generare confusione suggerendo che Apple abbia avallato ufficialmente le attività della scuola.
Caso Psystar, Apple al contrattacco
C’era tempo fino al 30 settembre per presentare una risposta alla corte sul caso Psystar da parte di Apple. E puntuale la risposta arriva. Nelle puntate precedenti: Apple in luglio ha denunciato Psystar, l’azienda della Florida che vende personal computer con OS X preinstallato. A fine agosto, con una mossa piuttosto azzardata, Psystar ha controdenunciato Apple accusando l’azienda di Cupertino di aver creato un monopolio e di aver deliberatamente violato alcune leggi antitrust con la propria pretesa di non dare in licenza Mac OS X ad altri produttori di hardware. Adesso Apple chiede al giudice William Alsup che la controdenuncia di Psystar venga lasciata cadere in occasione della prima udienza, fissata per il 6 novembre, perché lacunosa ed infondata.
Psystar denuncia Apple, uomo morde cane
Il caso Apple VS Psystar continua a far parlare di sé. La società produttrice dei Mac Cloni, dopo la denuncia in luglio da parte di Apple aveva tempo fino agli ultimi giorni di agosto per depositare una “risposta” alle accuse dell’azienda di Cupertino. Con una sovversione logica niente male, tale risposta è arrivata sotto forma di controdenuncia da parte di Psystar, che accusa Apple di abusare del proprio monopolio e di violare due specifiche leggi antitrust imponendo con la propria EULA che Mac OS X giri solo su hardware Apple.
Open Computer: Apple denuncia la Psystar
Apple ha sguinzagliato gli avvocati ed ha deciso di fare causa alla Psystar, l’azienda della Florida che ha sfidato apertamente l’EULA di Mac OS X e da qualche mese vende PC con il Sistema Operativo di Cupertino preinstallato. Psystar, forte del silenzio di Apple, era arrivata a proporre anche un proprio clone di Xserve su cui l’azienda, a richiesta, avrebbe potuto installare la versione server di Mac OS X. Alcuni hanno interpretato quel silenzio come un tacito assenso da parte di Cupertino ed erano già pronti a scommetere sul ritorno alla pratica della concessione in licenza del sistema operativo (la scelta che mise definitivamente in ginocchio Apple a metà anni ’90). E’ invece più probabile che Cupertino abbia atteso diversi mesi prima di denunciare l’azienda al fine di studiare la migliore strategia legale prima della querela.
Apple assume il super avvocato di HP
Apple ha assunto questa settimana un nuovo vice responsabile dell’ufficio legale, una posizione lavorativa rimasta scoperta negli ultimi 8 anni. Il nuovo Deputy General Counsel è Charles Charnas ed è stato assunto direttamente da Daniel Cooperman, il General Counsel di Apple al comando da settembre 2007. Prima di approdare ad Apple, Charnas è stato per molti anni il capo dell’ufficio legale di Hewlett Packard.
Apple contro GreeNYC: via la mela dal logo
GreeNYC è una campagna ecologica promossa dalla città di New York che prevede l’introduzione di taxi e bus ibridi in città e una serie di iniziative parallele di sensibilizzazione dei cittadini. Al centro della disputa fra Apple e la Big Apple c’è il logo dell’iniziativa patrocinata dal sindaco Bloomberg, una mela stilizzata completa di foglia e picciolo. Secondo gli avvocati dell’azienda Californiana il simbolo assomiglia troppo alla mela che campeggia su tutti i Mac e lederebbe i diritti di Apple. I legulei californiani ritengono dunque che la richiesta di deposito del marchio da parte della città di New York non possa essere accettata.
Apple e Starbucks: iTunes Custom Card sotto accusa
A seguito di una denuncia presentata nei giorni scorsi da due cittadini dello Utah, Apple ha ritirato dai punti vendita Starbucks nordamericani le promo-card iTunes Store. Le tessere promozionali permettono di pagare alla cassa della caffetteria l’importo di uno specifico prodotto che potrà essere scaricato successivamente dallo store online di Apple. James e Marguerite Driessen, i due autori della denuncia, sostengono che il processo commerciale sfruttato da Apple e Starbucks viola palesemente il loro brevetto del metodo “RPOS” – “Retail Point Of Sales apparatus for Internet merchandising”.