Prestigiosa università cinese ruba il logo di Touch ID

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Una rinomata università cinese avrebbe rubato il logo di Touch ID per una il suo 110imo anniversario. L’università è la Fudan University, una tra le più rinomate istituzioni cinesi, e bisogna ammettere che il logo scelto per l’evento ha non poche somiglianze con il logo utilizzato da quasi un paio di anni da Apple per indicare le funzioni Touch ID sui suoi iPhone e iPad.

iPhone potrebbe dover trovare un nuovo nome in India

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L’India rappresenta un mercato molto importante per le vendite di iPhone, un mercato grande e in crescita, che però potrebbe nascondere qualche insidia per la società di Cupertino. In questo caso si parla di marchi registrati: è venuto fuori che nel 2007, una compagnia locale chiama iVoice Enterprises stava per lanciare quello che sperava avrebbe rappresentato l’avvio della rivoluzione mobile indiana, un dispositivo economico e accessibile. Come si chiamava? iFon, che si pronuncia esattamente come “iPhone”. 

Scoperta la richiesta di trademark per Healthbook (e iResearch)

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Mancano solo un paio di giorni all’atteso keynote di conferenza della WWDC. Durante l’evento Apple presenterà iOS 8, e tra le novità che ci si può aspettare per il sistema operativo mobile di Cupertino c’è anche Healthbook. Ora l’esistenza di questa applicazione viene quasi confermata da alcune richieste di trademark scoperte da MacRumors.

iWatch: il trademark assicurato anche in Giappone

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È forse l’oggetto più atteso per quest’anno. Il gadget tecnologico che Apple potrebbe presentare questo autunno. Si tratta di iWatch, lo smartwatch che dovrebbe rappresentare l’ultima innovazione hardware marchiata con la mela morsicata. Bloomberg, che aveva già lanciato una delle notizie più interessanti sul dispositivo, racconta ora che Apple si sarebbe assicurata il trademark del termine iWatch in Giappone.

iWatch: Apple registra il nome in Russia?

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Altra conferma relativa al fantomatico iWatch di Apple, che giorno dopo giorno sembra farsi sempre più reale: secondo la stampa russa, infatti, l’azienda di Cupertino avrebbe avviato una richiesta di registrazione del trademark proprio in Russia.

Apple Store™: confermato il trademark per il design dei negozi

Depositato nel maggio del 2010 ma confermato solo negli scorsi giorni, l’ultimo trademark registrato da Apple riguarda il caratteristico design degli Apple Retail Store. Luci nascoste nel soffitto, un ingresso di vetro, un Genius Bar e tavoli rettangolari solo alcuni degli elementi elencati nel trademark.

Negato ad Apple il trademark su “Multi-Touch”

La locuzione “Multi-Touch” è troppo generica e Apple non può pretendere di registrarla a proprio nome. E’ questa la decisione definitiva del Trademark Trial and Appeal Board presso l’ufficio brevetti degli Stati Uniti, cui l’azienda si era appellata a seguito di una prima decisione analoga da parte di uno degli ufficiali del Patent Office.
Secondo il Board, “multi-touch” (che ora possiamo scrivere con le minuscole senza remore) è una definizione troppo generica ed Apple non è riuscita a dimostrare efficacemente che la terminologia ha assunto un secondo significato in funzione del nuovo uso che ne ha fatto l’azienda.

Apple accusata per il termine iCloud

Non è ancora passata una settimana dall’annuncio ufficiale che Steve Jobs ha tenuto sul palco del Moscone West Center di San Francisco all’apertura dell’annuale WWDC, ma la piattaforma iCloud è già stata accusata per il suo nome. Lo riporta The Next Web, che sostiene che una compagnia chiamata proprio iCloud Communications avrebbe depositato una accusa nei confronti di Apple per l’utilizzo del termine che apparterrebbe all’azienda.

Apple registra il TM per “Noteworthy”, ma che cosa sarà?

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Patently Apple ha scoperto che ieri l’OHIM, l’uffico europeo che si occupa ella registrazione dei marchi commerciali, ha ricevuto una nuova richiesta di CTM (Community Trade Mark) da parte dell’azienda di Cupertino. La parola che Apple ha chiesto di registrare è “Noteworthy” e il settore di applicazione è quello dei software. Si tratta dunque, con ogni probabilità, di un nuovo programma cui Apple sta lavorando, ma non è facile intuire di cosa possa trattarsi, data la vastità della classe del marchio scelta dall’azienda. Sulla base di alcune specifiche della classe, del termine (che in inglese significa “degno di nota”) e di un brevetto risalente a febbraio, Patently Apple ipotizza che si possa trattare di una nuova app per iOS con funzionalità di scansione e OCR.

Amazon risponde alla causa di Apple

Amazon ha risposto ufficialmente alla causa di Apple, che poco più di un mese fa l’aveva accusata aver utilizzato impropriamente il termine Appstore in violazione del trademark “App Store”, proprietà di Jobs e Co. sin dal 2010. L’azienda di Jeff Bezos ha depositato una risposta ufficiale alla querela di Apple in cui si afferma ancora una volta che App Store deve essere considerato termine generico e si chiede che la causa venga archiviata. Gli avvocati di Amazon hanno imparato da Microsoft e hanno applicato una tecnica simile a quella di Redmond, evidenziando nel loro documento almeno un’occasione in cui Steve Jobs in persona ha utilizzato il termine App Store in maniera generica.

Apple fa causa Amazon per l’uso del termine Appstore

Un nuovo scontro legale si aggiunge alla lunga lista delle cause in corso fra i grandi attori dell’IT: Apple ha denunciato Amazon per l’uso improprio del termine Appstore.
In una querela depositata lo scorso venerdì 18 marzo, Apple lamenta la violazione del trademark “App Store” che l’azienda di Cupertino si è vista riconoscere nel 2010 e che Bezos e co. hanno utilizzato, se pur con uno spelling differente, per battezzare il loro futuro Store di applicazioni per terminali Android.

Cupertino contesta l’utilizzo deliberato di una terminologia di sua appartenenza per una piattaforma che sarà una diretta concorrente dell’App Store “originale”.

Microsoft contro il marchio “App Store”, troppo generico

AppleInsider ha riportato che Microsoft sarebbe tornata all’attacco di Apple, avanzando un’obiezione nei confronti di App Store, un marchio depositato da Apple già nel Luglio 2008, ritenuto troppo generico per essere correttamente registrato.

Il marchio depositato da Apple, descrive l’App Store come un:

“Servizio di vendita al dettaglio per software per computer fornito via Internet ed altri sistemi informatici e reti di comunicazione per l’utilizzo su dispositivi palmari mobile e altri devices elettronici”.

Apple iOS, trademark concesso in licenza da Cisco

Se ne parlava ormai da un bel po’ di tempo e il rumor è finalmente divenuto realtà: iPhone OS 4 ora si chiama, più semplicemente, iOS 4. Con il lancio di iPad (che tuttora monta una versione particolare di iPhone OS) si è resa necessaria l’unificazione del nome del sistema operativo mobile di Apple, senza specificazioni legate ad un preciso dispositivo.

Come però spesso accade per nomi commerciali corti e accattivanti, la nuova denominazione era già “presa”. Chi si occupa di networking e reti avrà subito notato che iOS ricalca fedelmente il nome del sistema operativo IOS che Cisco monta sui propri diffusissimi router. Lo hanno notato in tempo anche a Cupertino e, a quanto risulta, è già stato firmato un accordo fra Apple e Cisco per la concessione del nome.

Apple vuole il Trademark sul design degli Apple Store

La facciata in vetro, il pavimento in pietra, il grigio dell’acciaio inox che si mescola con il color betulla dei tavoli su cui sono esposti Mac, iPhone e iPod.  Sono elementi sufficienti per suggerire l’immagine di un classico Apple Store. Un design talmente unico e ben definito che Apple vuole registrarlo e ottenere un trademark per difenderlo dalle copie non autorizzate.

Lo rivela un documento (PDF) depositato presso il Patents & Trademark Office statunitense lo scorso 12 di maggio. Nel PDF si legge che “il marchio consiste di un design distintivo e nella disposizione interna di un esercizio commerciale”. La richiesta è stata depositata in due versioni, una “monocromatica”, necessaria per ottenere il marchio sul design della struttura, e una in cui si fa direttamente riferimento al colore degli elementi esterni e di arredo.

Il trademark europeo sul nome iPad è di STMicroelectronics

Se negli Stati Uniti la scelta del nome iPad constringerà Apple a trattare un qualche tipo di concessione dello sfruttamento del trademark con Fujitsu, sulla scena europea l’azienda di Cupertino dovrà vedersela con un altro gigante dell’elettronica.
Secondo quanto riporta il giornale francese La Tribune, il trademark europeo sulla parola iPad applicato al generico settore della componentistica destinata ai beni elettronici di consumo è stato depositato presso l’OHMI (ente che si occupa della registrazione dei trademark nell’Unione Europea) il 1 settembre 2000 da STMicroelectronics. Il marchio è poi stato concesso al colosso italo-francese a circa un anno di distanza, il 14 settembre 2001.

iPad trademark, Apple Vs Fujitsu


Che qualcosa si stesse muovendo intorno al nome iPad lo si sapeva da alcuni giorni. E tutto per problemi legati alla registrazione del marchio che da il nome al nuovo device di Apple.

I problemi legati al marchio registrato nascono dal fatto che già un altro dispositivo, come mostrato nell’immagine di apertura, è registrato con quel nome da Fujitsu. O, meglio, sono in corso le pratiche per la registrazione definitiva. Ma non tutto è ancora perduto per Apple che ha presentato alcune richieste di opposizione alla pratica di registrazione avviata da Fujitsu e che è ancora pendente.

Cosa si prospetta all’orizzonte? Vediamolo dopo il salto.

Apple registra il marchio “OS X”

 

Dopo la grande svolta che ha portato Apple Computer Inc. a cambiare nome in Apple Inc., ora è il suo sistema operativo a perdere una parte del nome che lo identifica come appartenenza a una particolare macchina e passa da Mac OS X semplicemente a OS X.

E’ quello che si evince dalla registrazione di un marchio ad opera dell’azienda di Cupertino: “OS X“, senza la preposizione “Mac“. Probabilmente questo è dovuto al fatto che ormai diverse versioni del sistema operativo derivato dal NeXT e da BSD e inizialmente utilizzato solo sui computer notebook e desktop della Mela, ora sono impiegate anche in altri prodotti, come iPhone, iPod Touch e Apple TV.