MacBook Air ARM-based? CPU che vince non si cambia

MacBook Air ARM Based, Tim Cook dice no - TheAppleLounge.com

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Le vendite dei Mac hanno superato la soglia psicologica (per Apple) dei cinque milioni di unità. Molto è dovuto al successo riscosso dal computer portatile in versione “sottiletta” dell’azienda attualmente guidata da Tim Cook. Fin dalla sua presentazione nell’ormai lontano 2008, il MacBook Air non ha fatto altro che guadagnare consensi sia tra i veterani del mondo Mac sia tra gli utenti legati ad altri marchi e sistemi operativi.

Fin dalla sua nascita il cuore dei MacBook Air è stato sempre marchiato Intel, ma con l’evoluzione dei processori ARM, motore di molti iDevice, in tanti hanno iniziato ad avanzare ipotesi riguardo all’adozione di questo tipo di CPU all’interno anche del computer più portatile di sempre. Ora una risposta è arrivata.

La Apple filantropica di Tim Cook

Steve Jobs è stato spesso criticato, sia quando era ancora in vita sia dopo la sua morte, per lo scarso interesse che ha sempre nutrito verso la beneficienza e la filantropia. Nella visione del mondo dell’americano medio, e soprattutto dei media americani, il successo e la ricchezza devono essere controbilanciati da una “restituzione” alla società di parte della propria ricchezza. Un meccanismo che, per quanto generalmente lodevole, spesso sfocia nell’ipocrisia o nella spettacolarizzazione della beneficienza, soprattutto da parte dei personaggi dello show business.
A Steve Jobs non è mai importato più di tanto di ottemperare a questo dovere non scritto e se beneficienza ha fatto (e sappiamo che anche lui aveva a cuore le proprie cause) certamente non lo ha dato a vedere.
La “sua” Apple ricalcava un po’ quella tendenza, nonostante gli iPod (Product) RED ed altre iniziative meno pubblicizzate.
E’ una delle caratteristiche dell’azienda sulle quali Tim Cook ha espresso la maggiore discontinuità rispetto al proprio predecessore. Ulteriori prove di questa discontinuità arrivano dalle indiscrezioni su quanto discusso dal CEO con i dipendenti durante l’incontro che ha fatto seguito all’annuncio dei risultati fiscali, la scorsa settimana.

John Browett inadatto per guidare la divisione Retail di Apple? Tim Cook difende la scelta

Martedì Apple ha comunicato ufficialmente il nome del successore di Ron Johnson alla guida di Apple Retail. E’ John Browett, CEO di Dixons retail ed ex-CEO di Tesco.com. Ammetto per primo di essere rimasto sorpreso dalla scelta e nel parlarne qui su TAL non ho mancato di far notare che l’ultima esperienza con un Senior Vice President venuto da fuori (Mark Papermaster) è stata tutt’altro che positiva per Apple.
I miei dubbi, che in un primo momento – confesso – ho ritenuto potessero essere eccessivi, si sono dimostrati poca cosa rispetto all’ondata di commenti negativi che ha investito i social network dopo la comunicazione della nomina.
Moltissimi utenti inglesi si sono chiesti come mai Apple abbia scelto per quel ruolo il CEO di un’azienda che, almeno nel Regno Unito, è simbolo di pessima esperienza d’acquisto. Ma Tim Cook, in una mail ad un utente Apple, difende la scelta.

Steve Jobs continua a “vivere” nell’Apple Campus

Le frasi celebri di Steve Jobs nell'Apple Campus

Le frasi celebri di Steve Jobs nell'Apple Campus
Immagine tratta da 9to5Mac.com

Nell’ottobre 2011 Apple ha subito il più grosso colpo dal momento della sua fondazione. La dipartita del co-fondatore Steve Jobs è ancora dura da assimilare anche se il mercato sembra averla già assimilata piuttosto bene visti i numeri che la Mela riesce a far registrare anche senza la presenza del primo iCEO.

L’importanza di Jobs per Apple stava nella passione che metteva in ciò che faceva, nel suo intuito, nella sua maniacale precisione e la cura dei dettagli. Ma, cosa più importante, era un gran motivatore. Se era ingrado di distruggere con le sue parole il lavoro dei suoi collaboratori, allo stesso modo era in grado di infondere in loro gli stimoli giusti per spingerli a fare sempre meglio.

Tim Cook, che Jobs lo conosceva molto bene, sa quanto le parole del suo ex capo potessero essere stimolanti e così a Cupertino le parole di iSteve risuonano ancora.

Tim Cook, l’equivoco sul suo compenso

Qualche giorno fa Apple ha pubblicato il Proxy Statement 2012, il documento fiscale con cui le aziende pubbliche statunitensi comunicano alla SEC, fra le altre cose, i compensi annuali dei top manager e del consiglio di amministrazione. Ne abbiamo parlato anche noi, segnalando l’aumento di stipendo che hanno ottenuto Tim Cook e gli altri top executive, oltre al fatto che al CEO sono state concesse molte RSU (restricted stock units) bloccate per gli anni a venire.
Moltissime pubblicazioni hanno fatto un po’ di confusione e hanno scritto che il compenso annuale di Cook ammontava a centinaia di milioni di dollari (mettendo in un unico calderone stipendio, patrimonio azionario attuale e RSU). Ancora peggio ha fatto chi ha approfittato della pubblicazione dei compensi per un confronto tendenzioso fra lo stipendio milionario di Cook e il misero “dollaro” che invece il (già miliardario) Steve Jobs riceveva per il suo ruolo di CEO.

Apple pubblica il Proxy Statement 2012

Apple ha pubblicato ieri il suo Proxy Statement per il 2012, il documento fiscale con cui si apre agli investitori e al pubblico e in cui, come imposto ad ogni Public Company statunitense, dichiara spese, compensi, salari, bonus (con annesse motivazioni).
Il documento viene pubblicato ogni anno in vista dell’assemblea degli azionisti. Quest’anno l’incontro si terrà il 23 febbraio alle 10:00 (ora del Pacifico, le 19 da noi).
Dal Proxy Statement 2012 scopriamo soprattutto che nel corso del 2011 molti dirigenti Apple hanno subito un sostanziale aumento dello stipendio base, corredato da un lauto compenso in azioni (bloccate per anni) finalizzate ad assicurare la fedeltà del direttorio alle sorti dell’azienda.

Apple è 10^ in classifica tra le migliori aziende dove lavorare

Apple è il decimo miglior posto dove lavorare - The Apple Lounge

Apple è il decimo miglior posto dove lavorare - The Apple LoungeProbabilmente molti di voi conosceranno Glassdoor.com, il sito in cui è possibile trovare informazioni sulle aziende. In particolare, commenti sulle aziende lasciati direttamente dai dipendenti. Votazioni sulle aziende stesse ed i loro CEO.

Il sito ogni anno stila una classifica delle Top 50 aziende migliori in cui lavorare (stando a chi ci lavora all’interno). La notizia non è solo che sul gradino più alto del podio quest’anno non c’è Facebook che ha guadagnato la medaglia di bronzo sorpassata da Bain & Company (votazione 4.7/5) e da McKinsey & Company (votazione 4.3/5), ma anche che Apple ha scalato la classifica di diverse posizioni rispetto al passato.

Steve Jobs memorial: commozione e musica per ricordare l’iCEO

Ieri alle 10:00, ora del Pacifico, si è tenuta nel campus di Cupertino la commemorazione di Steve Jobs che Tim Cook aveva annunciato la scorsa settimana con una email interna. La celebration era riservata ai dipendenti della sede centrale. Tuttavia anche gli Apple Store di tutto il mondo sono rimasti chiusi per permettere ai team del settore retail di seguire l’evento da remoto.
L’unica testimonianza dell’evento che Apple ha fornito ufficialmente ai media è la foto che trovate in apertura. Non c’era alcun commento di accompagnamento al comunicato, non ce n’era bisogno.

Q4 2011 Apple, oggi i risultati finanziari (da record?)

Alle 23:00 di questa sera, a mercati chiusi, Apple terrà la consueta conference call per l’annuncio dei risultati dell’ultimo trimestre fiscale del 2011. C’è grande attesa per un report finanziario che si prospetta, ancora una volta da record sia per fatturato che per profitti.
Nella mail con cui ha annunciato ai dipendenti che Apple chiuderà per tutto il ponte del ringraziamento il CEO Tim Cook si è lasciato “sfuggire” che tale concessione extra è motivata dagli straordinari risultati che Apple è riuscita ad ottenere in questo 2011. Poiché senza dubbio Cook è già a conoscenza dei dati della trimestrale che verranno svelati pubblicamente questa sera non è difficile intuire che essi supereranno ampiamente le aspettative.
Ma quali sono, appunto, le aspettative? Philip Elmer-DeWitt di Fortune ha come sempre raccolto il consensus degli analisti di professione e quello dei blogger, confrontandolo con la guidance ufficiale fornita da Oppenheimer a luglio (25 miliardi di dollari di fatturato).

Tim Cook: Apple farà festa per il ponte del ringraziamento

In una mail inviata ai dipendenti Apple, pubblicata da MacGeneration, Tim Cook ha avvisato i dipendenti dell’azienda che il 21, 22 e 23 novembre la sede centrale di Apple a Cupertino e tutti gli uffici U.S.A. della compagnia rimarranno chiusi per le festività del Thanksgiving. Tutti i dipendenti potranno godere di un ponte lungo. Il motivo per cui Cook ha deciso di condividere in questo modo il messaggio è semplice: la vacanza più lunga del dovuto è un premio che Apple “si” concede per gli incredibili risultati e i traguardi commerciali che sono stati raggiunti quest’anno.
Ci sono due cose che si evincono da questa comunicazione interna: a) Tim conosce già i risultati fiscali del Q4 2011 (chiuso a settembre) che verranno resi pubblici il 18 ottobre prossimo (un giorno prima della commemorazione di Steve Jobs) e c’è da scommettere che sono stellari; b) a Tim Cook piace mandare email ai dipendenti.

Celebrazione privata per commemorare Steve Jobs nel campus di Cupertino

Jobs will be missed

Continuano le commemorazioni per la scomparsa di Steve Jobs, tutte in forma rigorosamente privata e lontane dalla ressa dei media.

Qualcuno, però, all’interno di Apple, ha reso nota una mail che il nuovo CEO, Tim Cook avrebbe inviato ai propri dipendenti per informarli di una celebrazione (privata) per commemorare la vita e il genio di Steve Jobs, fissata per il 19 Ottobre all’interno del campus di Cupertino.

Jeff Williams, il braccio destro di Tim Cook

Chi è l’executive che sta a Tim Cook come Tim Cook stava a Steve Jobs, ora che il co-fondatore è diventato Chairman ed ha passato il timone al suo vice?
Si chiama Jeff Williams, ha 48 anni, e al momento, in veste di SVP delle operazioni, si occupa di molti aspetti che Tim Cook ha supervisionato in quanto Chief Operating Officer. In poche parole è colui che segue tutta la catena produttiva, stringe accordi con i fornitori e soprattutto si cura che tutti i prodotti arrivino dove devono arrivare nei tempi prestabiliti. Fortune gli ha dedicato un breve profilo, dal tono abbastanza apologetico, che ne traccia i molti pregi.

Tim Cook risponde: iCloud potrebbe recuperare le funzioni perdute di MobileMe

Jobs non è più dietro la scrivania da CEO di Cupertino, ma Tim Cook ha imparato dal maestro, e sta attualmente rispondendo alle mail (ovviamente solo ad alcune) che gli vengono mandate. Un lettore di AppleInsider si è lamentato con il nuovo Amministratore Delegato di Cupertino per fargli sapere il suo disappunto quando ha scoperto che alcune delle funzionalità di MobileMe non sarebbero state dispnibili su iCloud, la nuova piattaforma di cloud computing che Apple si appresta a rendere disponibile al pubblico nelle prossime settimane.

Apple e la beneficenza: Tim Cook cambia rotta rispetto a Steve Jobs

Tim Cook e la nuova campagna di beneficienza Apple

Tim Cook e la nuova campagna di beneficienza Apple

Apple ha appena lanciato una nuova campagna di beneficienza che coinvolge i propri impiegati: è il nuovo CEO Tim Cook ad annunciarlo “personalmente” via e-mail a tutti i dipendenti dell’azienda di Cupertino.

Un’iniziativa ammirevole, che tuttavia non può lasciare il mondo degli appassionati della mela impassibili, di fronte a quella che da molti è stata interpretata come “la prima mossa anti-Jobsiana“: vediamo in dettaglio di cosa si tratta.

Tim Cook manda una email ai dipendenti Apple

Il nuovo CEO di Apple Tim Cook questa mattina ha inviato una lettera ai dipendenti Apple in cui parla del suo nuovo ruolo e rassicura tutti: Apple non cambierà. Nell’email, che non è stata divulgata pubblicamente ma è giunta alla redazione di Ars Technica tramite una fonte fidata, Cook approfitta per tutti i ringraziamenti del caso e afferma che i migliori anni di Apple hanno ancora da venire.
Ecco di seguito il testo integrale della lettera tradotto in italiano.

Team:

è con estremo entusiasmo che mi appresto a svolgere il ruolo di CEO dell’azienda più innovativa al mondo. Unirmi ad Apple è stata la decisione migliore che io abbia mai preso ed è stato il privilegio di una vita poter lavorare per Apple e Steve per più di 13 anni. Condivido l’ottimismo di Steve circa il brillante futuro che attende Apple.

Le dimissioni di Steve Jobs: the aftermath

Quel giorno, quello in cui Steve Jobs ha dato le proprie dimissioni, è arrivato. Tutti, più o meno, ci aspettavamo la notizia ma ciò non toglie che l’annuncio dato ieri notte dall’azienda sia stato un vero e proprio shock.
Nella lettera in cui annunciava l’abbandono della carica di CEO Steve Jobs ha fatto capire con una sola frase, “chiedo che sia messo in atto il nostro piano di successione”, che le procedure per il passaggio delle consegne erano già stabilite e decise, nonostante l’assenza di una strategia pubblica sia spesso stata oggetto di contestazione da più parti.
Cosa succede ora? John Gruber ha pubblicato qualche ora fa un articolo in cui riassume in maniera egregia quale sarà il futuro di una Apple senza Steve Jobs al timone.
E nonostante molti si siano attenuti alla facile equazione implicita dimissioni=peggioramento delle condizioni di salute di Steve, con tanto di titoli da brividi sui giornali online, il decano del giornalismo tecnologico statunitense, Walt Mossberg, sostiene che Steve continuerà ad essere coinvolto nelle decisioni strategiche dell’azienda.

Tim Cook è il CEO giusto per Apple?

La giornata di ieri, probabilmente, sarà la data dell’anno (o forse del decennio) per il mondo Apple. Le dimissioni di Steve Jobs, CEO e co-fondatore dell’azienda, costretto quasi sicuramente ad abdicare a causa delle sue serie condizioni salute. Il pomeriggio americano è stato sconvolto da questa notizia, quasi come un fulmine a ciel sereno. Ovunque, su Twitter, Facebook e i più famosi giornali/blog è apparsa la notizia.

Tim Cook, che era stato nominato CEO ad-interim per il periodo di assenza di Steve Jobs, sarà il nuovo amministratore delegato dell’azienda di Cupertino e dovrà fare i conti tutti i giorni con l’inevitabile ombra della gestione Jobs. Non sarà di certo facile, ma secondo il Consiglio di Amministrazione (e lo stesso Steve Jobs, che lo ha indicato come suo successore), Cook ha tutte le carte in regola per svolgere questo ruolo e per dare inizio ad una nuova era.

Steve Jobs rassegna le dimissioni

In una triste nota resa pubblica solo pochi minuti fa, Steve Jobs, fondatore della storica compagnia di Cupertino, ha rassegnato le dimissioni da CEO di Apple. Nella lettera, Jobs indica come suo successore Tim Cook, che lo ha sostituito nei suoi momenti di assenza dovuti alla salute cagionevole.

Steve Jobs continua ad amministrare nonostante la sua assenza

Sono passati ormai più di sei mesi da quando Steve Jobs ha lasciato il day-to-day management di Apple (ovvero le operazioni giornaliere che svolge un amministratore delegato) per occuparsi di un problema ben più importante, ovvero la sua salute. Nonostante la sua assenza fisica, tuttavia, l’iCEO continua ad influenzare le scelte strategiche più importanti della sua azienda.

Quella che si appresta ad essere la più lunga delle sue tre assenze per malattia non impedisce ad un uomo di straordinaria passione di partecipare attivamente alla direzione dell’azienda che è specchio della sua anima. Continua a suggerire, a fare domande e a interrogarsi sul futuro di un’azienda che sembra essere sempre di più pronta per l’era del dopo-Steve.

Apple pensa di aggiornare l’iPad con un display SAMSUNG?

iPad bianco inclinato

iPad bianco inclinato
Ultimamente si rumoreggia di una novità per quello che sarà l’iPad 3 oppure l’iPad 2 e 1/2 (leggasi iPad due e mezzo, ndr). Si, perché come ci vi raccontavamo già in passato, la nuova tavoletta di Apple potrebbe vedere un “piccolo” upgrade verso la fine del 2011. E, se ciò non avvenisse, l’upgrade de quo potrebbe far parte della serie di aggiornamenti che daranno vita all’iPad 3.

Ciò che in molti hanno lamentato quando il nuovo iPad è stato lanciato sul mercato è stata la mancanza di un display degno del resto della componentistica con cui la tavoletta di Jobs è realizzata. In molti speravano in un retina display come quello del fratello minore iPhone 4 o di una tecnologia simile. Niente di tutto ciò. Ma forse qualcosa cambierà.