Ci risiamo: tre suicidi alla Foxconn

Nella seconda metà del 2011 una lunga serie di suicidi portò all’attenzione del mondo le condizioni dei lavoratori della Foxconn, la mega-conglomerata che impiega centinaia di migliaia di operai per assemblare dispositivi delle maggiori aziende del settore dell’elettronica di consumo, Apple compresa.
All’inizio del 2012, sulla spinta di una serie di inchieste che porteranno il New York Times ad aggiudicarsi il premio Pulitzer, Apple intensificò i controlli sui fornitori orientali e favorì una (costosa) ispezione presso Foxconn da parte della Fair Labor Association.
A più di un anno di distanza, però, ci troviamo ora a raccontare la stessa storia. Nel giro dell’ultimo mese altri tre operai del gigante cinese si sono tolti la vita.Foxconn

Foxconn rimpiazzerà gli operai con un milione di robot

In un territorio, quello dell’estremo oriente, sul quale gravano già le terribili condizioni di lavoro alle quali sono sottoposti gli operai, la situazione sembra volgere ad uno scenario ancora più difficile da sostenere: la disoccupazione. Foxconn, principale partner di Apple e di altre aziende del calibro di Sony e Nokia per la produzione dei dispositivi, ha dichiarato ufficialmente che sostituirà una parte dei suoi operai con un milione di robot nei prossimi tre anni.

Lo ha dichiarato Terry Gou, fondatore e presidente dell’azienda asiatica, durante una festa per i lavoratori tenutasi lo scorso venerdì. Gou sostiene, infatti, di dover in qualche modo rimediare ai crescenti costi della manodopera e alla scarsa efficienza produttiva che si riesce a raggiungere con gli uomini, dedicati allo svolgimento di operazioni noiose e ripetitive.

Apple continua a difendere il lavoro sostenibile

In base a quanto riportato ufficialmente in questo report, continua con attenzione l’impegno di Apple nel monitorare le condizioni di lavoro dei dipendenti impiegati dai suoi fornitori asiatici. Nell’ultimo documento pubblicato dall’azienda di Cupertino a questo proposito, infatti, si afferma che sono stati condotte delle indagini in 127 strutture di produzione in tutto il mondo.

Tra questi 127 impianti, 90 sono stati controllati per la prima volta mentre per i rimanenti 30 si è trattato di un ulteriore controllo. Nel documento si mette in risalto che, nonostante molti vendor utilizzino gli stessi fornitori sparsi per il globo terrestre, per oltre il 40% dei fornitori esaminati si è trattato del primo controllo in assoluto effettuato da un’azienda cliente esterna.

Cina: sciopero violento dei dipendenti Wintek Corp.

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Come riportato da Bloomberg, la fabbrica di Wintek Corp. a Suzhou (Cina) ha subito lo sciopero di oltre 2.000 dipendenti che hanno anche provocato danni materiali ai beni dell’azienda. L’azienda è legata ad Apple per la fornitura di alcuni componenti elettronici che vengono impiegati nella fabbricazione degli iPhone; lo sciopero potrebbe mettere a rischio la produzione dei pezzi ordinati da Cupertino.

In un articolo pubblicato sul China Daily, emerge che le lamentele dei dipendenti dell’azienda cinese si sono manifestate, la scorsa settimana, attraverso uno sciopero violento durante il quale sono stati danneggiati materiali e veicoli appartenenti alla società, accusata di essere responsabile di un numero eccessivo di morti causate dalla sovraesposizione a materiali chimici tossici, come l’esano (un composto utilizzato in prodotti per pulire i pannelli touchscreen e che può provocare danni al sistema nervoso).

iPhone e TIM: ecco la tariffa “low cost”

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Con gran sorpresa del sottoscritto, ma anche con quella di tutti gli “addetti ai lavori”, da oggi TIM propone una nuova tariffa abbonamento “low cost” dopo quello che proprio ieri abbiamo definito un suicidio commerciale. Le tariffe in abbonamento per iPhone di TIM sono ultimamente in continua evoluzione e accogliamo di buon grado questa nuova proposta “low cost” che, a fronte di un canone mensile di 29 euro, propone 200 minuti di telefonate ed il solito bundle di traffico dati pari ad  1 GB.

Dopo quello che ora può definirsi un “tentato suicidio commerciale“, il primo operatore italiano di telefonia mobile ora consente a più fasce di mercato l’accesso ad iPhone in abbonamento. Non me ne vogliate ma ora il paragone con la tariffa Zero6 Top di 3Italia è ancora più a sfavore di TIM.

iPhone, TIM e Vodafone in “il suicidio commerciale”

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Ammesso che le strategie aziendali sono comprensibili solo dai grandi manager e noi consumatori, in qualità di “spettatori paganti”, dobbiamo pagare rispettosamente il biglietto possibilmente senza porci troppe domande, mi chiedo: non è che TIM e Vodafone abbiano deciso, così da un giorno all’altro, di provare a vendere meno iPhone possibili?

Il pensiero nasce dopo aver osservato le tariffe per iPhone proposte dalle “due sorelle” delle telecomunicazioni mobili in Italia. A parte il fatto che le modifiche alle offerte, tra l’altro sempre più simili, avvengono quasi in contemporanea, mi chiedo come possano pensare di poter vendere iPhone 3GS in abbonamento a partire da 50 euro al mese.

Nuovi particolari sul suicidio del dipendente Foxconn

L’entrata della cosiddetta iPod City, la città-dormitorio di Foxconn a Shenzen

Ci sono novità ed alcune precisazioni sul caso del dipendente Foxconn morto suicida a seguito della presunta scomparsa di un prototipo di iPhone 4G.
Il giovane Sun Danyong non si sarebbe suicidato gettandosi  dalla finestra del proprio appartamento, come riportato ieri da numerose fonti internazionali, ma si sarebbe lanciato dal tetto del dormitorio dell’impianto Foxconn per cui lavorava.
Questo particolare complica notevolmente la posizione di Foxconn, tanto che un addetto alla sicurezza è stato sospeso dalla direzione dell’Hon Hai Group, la holding proprietaria di Foxconn.