L’itagliàno di Apple, atto XXXIII (Beta)

L'Itagliàno di Apple - Atto 33

L'Itagliàno di Apple - Atto 33
Eccoci tornati, dopo un bel po’ di tempo, ad arricchire la nostra ormai nota rubrica che raccoglie gli strafalcioni più o meno gravi che fanno nella nostra lingua i traduttori di Cupertino: L’itagliàno di Apple.

Da quando la rubrica è nata, così per gioco (e non ci saremmo aspettati di arrivare alla trentatreesima puntata), abbiamo parlato di errori o sviste presenti nei prodotti Apple. Su tutti uno in particolare: Mac OS X. Ovviamente un sistema operativo è software molto impegnativo da realizzare e la localizzazione in diverse lingue aggiunge un carico di lavoro non indifferente. E poiché solo chi lavora può sbagliare (chi non lavora non sbaglia mai), ecco che gli errori si possono commettere.

L’errore di cui vi parleremo oggi riguarda anche questa volta Mac OS X. Ma non è sotto gli occhi di tutti.

L’itagliàno di Apple, atto XXXI

L'itagliàno di Apple, Atto XXXI

L'itagliàno di Apple, Atto XXXI
Era un po’ che non arricchivamo la nostra rubrica “l’itagliàno di Apple” con qualche errore made in Cupertino. Anche perché non sempre ci facciamo caso. Ma, per fortuna, oltre ai nostri occhi ci sono quelli vostri, cari e assidui lettori, che, con una vista da falco ed un’attenzione senza eguali, sono pronti scoprire gli strafalcioni che commettono i traduttori di Cupertino.

Come Marco da Taranto, che ci ha allegato l’immagine di apertura e che ringraziamo per la segnalazione.

L’Itagliàno di Apple, atto XXIX

Ve lo dico sinceramente: con l’arrivo del Mac App Store pensavo che avremmo trovato miriadi di piccoli errorini tipici del lancio di un nuovo prodotto software Apple. E invece a questo giro è più o meno andato tutto liscio.
Per fortuna che ci siete voi lettori che ci segnalate altri strafalcioni, altrimenti non avessimo a sapere come faremmo.

Per questa ventinovesima iterazione della nostra inutilmente puntigliosa, un po’ antipatica ma nel senso buono, supponente e divertente rubrica accogliamo le segnalazioni dei nostri lettori Guglielmo e Lucio (a.k.a. Caustic 86).

La prima, che potete vedere in apertura, riguarda il System Profiler, dove il disco Hitachi è considerato un tipo di supporto “Rotationale”, chiaro segno che a Cupertino hanno smesso di subappaltare le traduzioni nei paesi dell’Est e si sono decisi ad andare alle origini della lingua italiana assumendo un letterato latino.

L’itagliàno di Apple, atto XXVII


* AGGIORNAMENTI a fine articolo

La novità di Apple sta per arrivare e, da un’indiscrezione uscita direttamente dalle stanze dei bottoni di Cupertino, abbiamo avuto notizia di cosa sicuramente non ci sarà presentato.

Un nostro inviato speciale a Cupertino che è lì per seguire da vicino il clamore che sta generando l’annuncio del memorabile evento, ha visto uscire dal civico 1 di Infinite Loop un dipendente che, da solo, si lamentava ad alta voce del lavoro e dello stress al quale è sottoposto per il misero stipendio di un dollaro all’anno. Vestito con un lupetto nero presumibilmente di cachemire, dei jeans Levi’s e con delle New Balance ai piedi, il dipendente, i cui occhiali facevano pensare ad un Harry Potter un po’ invecchiato, era diretto verso un bar per prendere un caffè.

Il nostro inviato ha così pensato di avvicinare il dipendente e provare a far leva sul suo malcontento per ottenere qualche informazione.

iPhone 4 e la pessima informazione dei TG italiani


Quello che vi riportiamo è ciò che è stato sotto gli occhi di tutti gli spettatori dei telegiornali italiani dopo la conferenza stampa tenutasi lo scorso venerdì e presenziata da Steve Jobs riguardo il caso “Antennagate” tanto portato avanti da Gizmodo.

Sotto gli occhi di tutti c’è stata la pessima, scadente, ridicola e pietosa informazione che sempre più spesso viene fornita ai telespettatori da giornalisti che, in quanto iscritti all’albo, credono e talvolta hanno la presunzione di avere il dono di poter parlare con pari competenza su un qualsiasi argomento.

Ciò che vi andremo a descrivere è come i telegiornali italiani hanno curato il caso iPhone 4 avvalendoci dell’ottimo lavoro svolto dallo staff di setteB.IT in merito.

L’itagliàno di Apple, atto XXIII

La rubrica “L’itagliàno di Apple” di The Apple Lounge non va in vacanza. Per chi in questo sabato di luglio è ancora a casa in attesa delle ferie, ecco che vi riportiamo un nuovo errore commesso dai traduttori di Cupertino. Anche se questa volta vogliamo essere davvero pignoli e chiamare errore una imprecisione. Ma meglio mettere i puntini sulle “i” e tenere i traduttori della Mela sempre sulle corde (non sia mai che qualcuno ci legga).

L’imprecisione è quella riportata nell’immagine di apertura. Se provate a creare una nuova e-mail e non inserite l’oggetto, un messaggio come quello mostrato comparirà informandovi che non avete inserito il soggetto dell’e-mail. Ora l’imprecisione nasce da una traduzione troppo letterale in un caso. Se nel caso della creazione della nuova e-mail abbiamo il campo “Oggetto” (che in inglese è “Subject”), nell’avviso viene ricordato all’utente che non è stato inserito il “Soggetto” (appunto il famoso “Subject”).

Un aereo all’Apple Store per il lancio di Iphone IV?

Una delle cose che più mi piace dei lanci di nuovi prodotti Apple, è l’inevitabile sagra dello strafalcione cui puntualmente partecipano le agenzie di stampa e, di conseguenza, un buon numero di testate nazionali. E’ successo anche a questo giro, anche se, a dire il vero, il premio per il pezzo più divertente della settimana va di diritto all’ASCA per un comunicato sul lancio dell’applicazione di Alitalia “su Apple Store”. Proprio così, su Apple Store. E va bene, ci può stare, non possiamo pretendere che tutti capiscano la differenza fra Apple Store e App Store. Ma l’errore genera simpatici equivoci, grazie all’uso del mai troppo inflazionato termine “sbarca”.

Leggendo il titolo “ALITALIA: SBARCA SULL’APPLE STORE” si può pensare che la valorosa cordata italiana abbia trovato il modo di attivare uno scalo a Roma Est, grazie ad una particolare partnership con Apple che permetterà ai passeggeri di scendere dal vettore per trovarsi direttamente fra i tavoli espositivi del punto vendita della Mela.