Quella visita di Steve Jobs allo Xerox PARC

Complimenti a Philp Elmer-DeWitt di  Fortune per aver scovato un video che, nonostante l’importanza della testimonianza, si era perso nella marea di tributi e discussioni e parole che hanno fatto seguito alla morte di Steve Jobs, nel 2011.
A parlare è Larry Tesler, che alla Xerox lavorava proprio nel periodo in cui avvennero le famose visite di Steve e dei dirigenti/ingegneri Apple, alla fine degli anni ’70.

Steve Jobs presenta il Macintosh alla BCS nel 1984 in un filmato mai visto prima

Il 24 gennaio del 1984 Steve Jobs presentò il Macintosh durante il meeting annuale degli azionisti Apple. Di quell’evento (oltre al nostro “resoconto ritrovato”) esiste un filmato ufficiale che gira online da molto tempo. E’ la testimonianza video “di riferimento” del lancio del Macintosh e ci sono buone probabilità che l’abbiate già vista, se non altro almeno nei giorni scorsi in occasione del trentennale.

Quello che in pochi ricordavano è che Steve tenne un altro “keynote” di presentazione del Macintosh 6 giorni più tardi, il 30 gennaio 1984, in occasione dell’incontro mensile della Boston Computer Society. Di quell’evento è rimasta una testimonianza filmografica che è letteralmente riemersa grazie all’interessamento di Harry McCracken, columnist tecnologico di Time.

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La bluebox di Steve e Woz: Magical

La scorsa settimana, all’inizio dell’evento per l’introduzione dei nuovi iPod, Steve Jobs ha salutato dal palco Steve Wozniak, presente fra il pubblico, invitandolo ad alzarsi e a prendersi gli applausi della platea. Nel presentare Woz, Jobs lo ha definito il suo “partner in crime”, il suo “complice”. Un modo di dire, certamente, ma non del tutto metaforico nel caso specifico. La prima cosa che i due realizzarono insieme, infatti, non fu un computer Apple, ma una bluebox.

La bluebox era un dispositivo che, per farla semplice, permetteva di ingannare il sistema telefonico americano e consentiva di chiamare gratuitamente qualsiasi parte del mondo. Come è facile intuire, non era prettamente legale. Non era un’invenzione di Steve & Steve, ma del mitico John “Captain Crunch” Draper, programmatore e phreaker californiano che aveva scoperto la base del trucchetto inviando in una cornetta un segnale acustico a 2600 Hz come quello riprodotto dal fischietto in regalo con la marca di cereali Cap’n Crunch.

Il creatore dell’LSD e la lettera a Steve Jobs

“Caro Signor Jobs, ho saputo dai media che lei ritiene che l’LSD l’aiutò creativamente nello sviluppo dei computer Apple e nella sua ricerca spirituale personale. Sarei interessato a capire meglio in che modo l’LSD le fu d’aiuto.”

E’ questo l’incipit della lettera che Albert Hoffman, il chimico che negli anni sessanta mise a punto la formula del dietilamide dell’acido lisergico, meglio noto come LSD, ha inviato nel 2007 a Steve Jobs. L’ha pubblicata l’Huffington Post ieri in anteprima: l’articolo è un estratto del libro di Ryan Grim, This Is Your Country On Drugs: The Secret History of Getting High in America.

Steve Jobs non ha mai nascosto di aver fatto uso in gioventù del potente allucinogeno e con la lettera Hoffman voleva invitare il CEO di Apple a contribuire economicamente alle ricerche sugli effetti terapeutici delle droghe psichedeliche condotte in Svizzera dal dottor Peter Gasser.