iPhone: sette anni fa la presentazione di Steve Jobs

Ieri è stato un giorno come gli altri. Sette anni fa, però, è stato un giorno che ha cambiato la tecnologia moderna. Sette anni fa, sul palco del MacWorld di San Francisco, l’allora CEO di Apple Steve Jobs aveva presentato un prodotto che avrebbe indicato la strada da seguire a tutto il mercato. Sette anni fa veniva mostrato al mondo il primo iPhone.

Google: le reazioni di Rubin e soci alla presentazione del primo iPhone

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Se Android è ora il sistema operativo più utilizzato al mondo, è senza ombra di dubbio merito dell’ispirazione (chiamiamola così) venuta ai dirigenti di Google vedendo iOS. Ora un nuovo estratto di “La Guerra dei Titani” di Fred Vogelstein ci racconta quale sia stata la reazione a Google quando Steve Jobs ha presentato il primo iPhone sul palco del MacWorld nel 2007.

Campus 2.0: una galleria di immagini mostra l’inizio dei lavori

Sono cominciati i lavori alla nuova sede di Apple. Il Campus 2.0, scherzosamente paragonato ad una astronave da Steve Jobs, sorgerà sul territorio precedentemente appartenuto ad HP nella cittadina di Cupertino. Siamo ancora lontani dal vedere il primo mattone in alluminio posizionato nel cantiere, ma sono cominciati i lavori di demolizione per fare spazio al nuovo edificio.

Apple brevetta fotografie stereoscopiche con una sola fotocamera

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Steve Jobs voleva rivoluzionare tre settori: l’educazione, la televisione e la fotografia. Lascio decidere a voi se iTunes U e iBooks su iPad sono una rivoluzione per l’educazione, ma di certo ad Apple mancano ancora gli altri due punti. E mentre le voci su un televisore Apple sono arrivate ad un punto morto, Cupertino deposita altri brevetti riguardanti la fotografia.

iLytro: Apple interessata alle fotocamere Light Field?

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Un nuovo brevetto di Apple scoperto in questi giorni indica l’interesse della copagnia verso le fotocamere Light Field. Questi dispositivi sono in grado di scattare una fotografia senza alcun ritardo nell’otturatore, e generare immagini il cui fuoco può essere modificato dopo che la fotografia è stata scattata.

Blacklist: come Apple manipola la stampa

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Apple ha una lista nera della stampa. Contiene i nomi di persone o siti che sono ignorati da Apple per non essere stati leali alla compagnia. È una vera e propria punizione. I giornalisti, gli editorialisti e le celebrità il cui nome compare sulla blacklist non possono accedere a informazioni, prodotti ed eventi, se non quando ci può accedere il grande pubblico.

jOBS – il film, la recensione

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Folle, visionario, innovatore, montato, genio, luminare, pazzo, sognatore. Sono solo pochi, pochissimi degli aggettivi con cui nel tempo è stato descritto Steve Jobs, storico co-fondatore di Apple e indiscusso simbolo dell’azienda. Si tratta di una figura importantissima nel mondo della tecnologia e dell’informatica, che c’è da ammettere, lo si ami o lo si odi, ha cambiato per sempre le nostre abitudini quotidiane. Per questo, potete immaginare, sintetizzarne la vita in due ore di film non è un’impresa facile. Non lo è stata per Joshua Michael Stern, non lo sarebbe stata per nessun altro. Noi lo abbiamo visto jOBS, il film uscito al cinema da qualche giorno. Lo abbiamo visto e vi proponiamo qui di seguito le nostre impressioni, anticipandovi un consiglio: mettete via quei sette euro. 

Apple VS Google e Jony Ive: due letture per il Natale

Libro Jony e Apple VS Samsung

Se state cercando qualche lettura legata ad Apple per il periodo natalizio, e avete una buona dimistichezza con l’inglese, ci sono due libri che potete regalarvi entro la fine dell’anno che parlano della guerra per il signore degli smartphone di Android e Google e di Jony Ive.

Il Computer History Museum rilascia il codice sorgente DOS dell’Apple II

apple II codice sorgente dos

apple II codice sorgente dos

Dopo aver ricevuto il permesso da Apple stessa, il Computer History Museum e il DigiBarn Computer Museum hanno recentemente rilasciato il codice sorgente DOS dell’Apple II. Il dispositivo, rilasciato nell’ormai lontano 1978, era il primo computer completamente assemblato e venduto da Apple. La versione base, con 4K di memoria, costava l’incredibile somma di 1298$, e includeva tastiera, monitor a colori e la possibilità di programmare nel linguaggio BASIC.  

L’Apple I numero 46 all’asta

Quella che vedete nella foto sotto è (probabilmente) la camera da letto di Patricia Ann Jobs, sorella di Steve, nella casa di Crist Drive a Los Altos. Se riuscite a non farvi distrarre dal centrino di pizzo sotto il televisore e dall’abat-jour col cappello storto, potrete distinguere a destra alcune scatole che sembrano cartoni per la pizza. Non sono cartoni per la pizza. Sono gli imballaggi originali del primo ordine di Apple I, cinquanta esemplari prodotti nel 1976 e pronti per essere venduti dal più vecchio retailer della Mela, The Byte Shop: un tassello fondamentale nella storia dell’home computing. Bene, uno di questi gioiellini – per l’esattezza il numero 46 – verrà battuto il prossimo 16 novembre presso la casa d’aste tedesca Breker. Il prezzo? Non meno di trecentomila dollari, ma probabilmente molto di più.

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iPhone: svelato il dietro le quinte della presentazione del 2007

È il nove gennaio del 2007. Steve Grignon è seduto a qualche metro dal palco del MacWorld. Quel posto, da cui riesce a riconoscere senza problemi i tratti del viso di Steve Jobs, se lo è guadagnato con il lavoro degli ultimi due anni e mezzo. Grignon è un Senior Egineer ad Apple. Il suo compito è stato quello di sviluppare il software necessario a fare funzionare i chip per la connessione alle reti di iPhone. Cellulare, Bluetooth e WiFi del nuovo dispositivo di Cupertino funzioneranno grazie al suo lavoro. O forse no. Perché il device che Jobs ha in mano è un prototipo. Uno dei circa 100 iPhone attualmente esistenti. Un telefono che, durante le prove, si è bloccato sempre.

Effetto elastico: il video della presentazione di iPhone usato contro Apple

Al destino non manca il senso dell’umorismo. Quando Steve Jobs è salito sul palco del MacWorld, nel 2007, per presentare il primo iPhone, nessuno avrebbe immaginato che quella stessa presentazione sarebbe stata utilizzata contro Apple di lì a qualche anno. Una corte tedesca ha infatti invalidato il brevetto relativo al rubber-banding su iOS proprio grazie al video della presentazione del primo iPhone.

Microsoft si prende gioco di Apple riportando in vita Steve Jobs

Non solo Samsung produce spot pubblicitari atti a mettere in cattiva luce Apple e i suoi utenti. In un ultimo spot pubblicato su Internet e poi rimosso rapidamente, la compagnia di Redmond si prende gioco di iPhone 5s e iPhone 5c, mettendo in gioco anche quelli che, ripresi da dietro, potrebbero essere il VP al design di Apple Jony Ive e il defunto Steve Jobs.

Ebook: cambiare tutto per non cambiare nulla

Molto forte, incredibilmente stupido.
Ventinove contatti su Linkedin non sono poi granché per chi fino all’anno scorso è stato Vicepresidente senior di Simon & Schuster, una delle quattro più grandi case editrici in lingua inglese, attualmente di proprietà della CBS. Eppure di questi tempi Elisa M. Rivlin non può lamentarsi per la scarsa popolarità. Il suo nome rimbalza in Rete da un paio di mesi, e cioè da quando una mail con la sua firma è diventata centrale nel processo intentato contro Apple per il cartello sugli ebook: poche righe al capo, l’attuale CEO Carolin Reidy, dove la Rivlin si toglie uno sfizio abbastanza controcorrente nel 2010, l’anno dell’iPad. E cioè definire Steve Jobs, o perlomeno una sua azione, «incredibilmente stupido».

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Eric Schmidt: “La relazione con Apple sta migliorando”

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Eric Schmidt, Chairman ed ex CEO di Google, ha da anni il ruolo di frontman della compagnia. Durante la Allen and Co Media Conference di Sun Valley, Schmidt ha spiegato che la relazione tra Google ed Apple sta migliorando, e che le due aziende stanno tenendo “molti e molti incontri”.

C’è Steve Jobs dietro alle pagine di iBooks

Fermi tutti: forse dobbiamo delle scuse a Scott Forstall. Nei giorni post-WWDC il minimalismo è tornato di prepotenza a imperare in Apple, tanto che persino Jony Ive si è appena snellito il titolo; l’ex SVP of iOS software è invece il simbolico relitto di quel passato skeuomorfico che ora tutti si affrettano a rinnegare. Almeno fino a qualche giorno fa. Ecco infatti Eddy Cue ammettere candidamente, durante l’udienza per il cartello degli ebook, un’inaspettata genesi per le «pagine animate» in iBooks: nientemeno che lo stesso Steve Jobs.

Pooh

Apple, il cartello e gli ebook

Se siete avidi lettori e possedete un iPad o un qualsiasi e-reader, vi sarete probabilmente chiesti come mai i prezzi di un ebook siano così alti. A volte si tratta di solo pochi spiccioli in meno rispetto ai libri stampati, malgrado non ci siano la carta, la stampa, la distribuzione, i problemi di logistica. Se l’è chiesto anche il Dipartimento di Giustizia USA, nella persona del procuratore Lawrence Buterman, che nell’aprile del 2012 ha citato con un’azione antitrust Apple, HarperCollins, Macmillan Publishers, Penguin Books, Simon & Schuster e Hachette.

Executive Eddy Cue Is Key Expected To Testifiy E-Book Antitrust Case

L’accusa è, in parole povere, quella di aver violato lo Sherman Act, la più antica legislazione antitrust degli Stati Uniti, facendo cartello e manipolando artificialmente il prezzo degli ebook a tutto svantaggio dei consumatori. Giovedì scorso Eddy Cue, il Vice President of Internet Software and Service di Apple (a.k.a. «l’uomo delle camicie») ha dato la sua versione dei fatti.

Apple I: l’asta si chiude a 671 000 dollari

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Volete un Apple I funzionante? Preparatevi per la prossima asta. Quella che è terminata da qualche ora in Germania per la vendita del primo computer di Jobs e Woz, ha raggiunto la cifra record di 671 000 dollari. L’asta ha battuto la precedente, che si era fermata 30 000 dollari in meno lo scorso novembre, mentre quest’ultima aveva già fatto a pezzi il record precedente superando di gran lunga i 375 000 dell’Apple I messo all’asta sei mesi prima.

Bill Gates elogia Steve Jobs in un’intervista

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“Rivali” perché a capo delle due principali società informatiche del mondo, ma consci, entrambi, delle grandi potenzialità e capacità presenti nell’altro. Si può riassumere così il rapporto fra Bill Gates e Steve Jobs, le due menti, rispettivamente di Microsoft ed Apple. A confermarlo ancora una volta è lo stesso Bill Gates con un’intervista densa di emozioni, in cui traspare la grande stima nei confronti di Jobs.