Il tributo a Steve Jobs e quel Preludio di Bach mezzo tono sotto

Da questa mattina l’home page del sito Apple ospita un toccante tributo a Steve Jobs, nell’anniversario della sua morte.
Un messaggio di Tim Cook segue un bellissimo filmato, accompagnato dal Preludio della Suite N°1 in Sol Maggiore (BWV 1007) per violoncello di Bach.
Da lacrime, possiamo dire correndo il rischio di sembrare fin troppo enfatici. E tuttavia c’è una piccola stranezza, un particolare che non quadra: perché il Preludio, nel filmato, è suonato in Fa# maggiore?

Un anno senza Steve Jobs

Il 5 ottobre 2011 Steve Jobs ci ha lasciato, sopraffatto dalla malattia che aveva a lungo combattuto. E’ passato un anno, durante il quale l’azienda, sotto la leadership di Tim Cook, ha raccolto successi ed è sopravvissuta al trito clichè del “che cosa avrebbe fatto Steve”.
In questo anniversario, per ricordare El Jobso, come ci è sempre piaciuto chiamarlo, non vogliamo riproporvi il classico pistolotto sull’anno trascorso senza di lui alla guida di Apple.
Preferiamo invece segnalarvi vari articoli e altri spunti interessanti che lo riguardano e che contribuiscono, tutti assieme, a mantenerne vivo il ricordo.

Quick Look: Matrioska Steve

Di tributi alla memoria di Steve Jobs, a quasi un anno dalla sua dipartita, ne abbiamo visti molti. Alcuni spontanei, altri molto elaborati, qualcuno inguardabile, una manciata sicuramente indimenticabili. A voi la scelta della categoria in cui archiviare questo: un set di bambole russe dipinte a mano ispirate a varie fasi della vita professionale del co-fondatore Apple. Anche se lo stile fa molto naïf yugoslavo adatto all’ufficio dell’impiegato di quinta, Julia Baklanova le produce in Russia, le vende a 12,40€ e le spedisce ovunque per 16,54€. Se sono il vostro genere, beh, le trovate su Etsy.

L’intervista a Steve Jobs nel documentario sulla Biblioteca del Congresso

C’è un video di Steve Jobs che gira sul Web da parecchio tempo, datato 1990, in cui il co-fondatore Apple parla dei computer come “biciclette per la mente” in quanto strumenti in grado di potenziare sensibilmente le nostre facoltà naturali. Di quel video, che molti di voi probabilmente avranno già visto, è disponibile online una versione più estesa nella quale Jobs, allora 35-enne, discute in maniera più ampia del futuro della Biblioteca del Congresso assieme al fondatore dello Whole Earth Catalog Stewart Brand, mito giovanile di Steve nonché reale “ideatore” della frase “Stay Hungry, Stay Foolish”.
L’intervista  a Steve Jobs fa parte di un documentario intitolato “Memory & Imagination: New Pathways To The Library of Congress” con cui l’importante istituzione statunitense intendeva analizzare le possibilità future della Biblioteca.

Apple Store chiusi per un ora il 19 ottobre

Apple Store Chiusi

Apple Store Chiusi

Mercoledì 19 ottobre Apple terrà un evento interno dedicato ai dipendenti per ricordare Steve Jobs. La cerimonia di commemorazione si terrà alle 10:00 del mattino presso il campus dell’azienda, la società però vuol fare in modo che tutti, ma proprio tutti i dipendenti possano assistere al tributo.

Per questo gli Apple Store resteranno chiusi per un ora, i commessi potranno così assistere all’evento che sarà trasmesso in tutti i negozi. Al momento purtroppo non sappiamo se la cosa sarà limitata ai negozi sparsi per gli Stati Uniti o se la direttiva è valida per tutti gli store.

Steve Jobs, Andy Warhol e Keith Haring

Fra tutti i vecchi profili e gli articoli su Steve Jobs che sono di nuovo saltati fuori nei giorni successivi alle dimissioni dal ruolo di CEO dell’attuale Chairman Apple, ce n’è uno che mi ha particolarmente colpito. E’ l’intervista a Playboy del 1987. Non tanto per l’intervista in sé, comunque molto interessante, quanto per l’aneddoto che il giornalista racconta all’inizio del pezzo.
E’ la breve storia del fugace incontro fra il primo Macintosh e due mostri sacri dell’arte contemporanea: Andy Warhol e Keith Haring. Alla presenza di Steve Jobs.

Steve Jobs, la tag cloud dei tributi

Steve's tag Cloud - clic per ingrandire

Dall’annuncio delle dimissioni di Steve Jobs, la scorsa settimana, la rete si è letteralmente riempita di interessantissime testimonianze su Steve Jobs scritte da chi ha lavorato con lui o ha condiviso con il nuovo Chairman di Apple una parte della propria vita. Storie che fino ad ora, per un motivo o per l’altro, erano rimaste nell’ambito dei ricordi personali di molti, sono saltate fuori e hanno offerto uno sguardo interessante al passato dell’uomo e del CEO.
Visto che molte parole sono state spese, ho pensato che fosse il caso di raccoglierne almeno un po’ da alcuni dei tributi che più mi sono piaciuti e provare a farne una tag cloud. La trovate qui sopra. Lo so che ormai le tag cloud, comprese quelle di Wordle, sono una roba che fa 2.0 trés facile, una roba da convegno politico che si vuole mettere al passo coi tempi senza capirci granché,  ma ero curioso di capire che cosa uscisse fuori, in automatico, dalle migliaia di parole su Steve che ho letto in questi giorni.

Steve Jobs, the crazy one, the misfit

“La scorsa settimana ho notato che combinando le parole dello spot Apple Crazy Ones con alcune immagini storiche di Steve Jobs poteva avere perfettamente senso”. A scrivere queste parole sul suo blog è Ken Segall, autore del video tributo che vedete qui a seguire.
Se il nome Ken Segall vi dice qualcosa, consideratevi pure dei buoni Apple-storici, perché Segall è che il creativo che ha ideato il concept originale di quel famosissimo spot televisivo che fu la chiave di volta dell’altrettanto nota campagna Think Different.
Il filmato di apertura assume un valore che va ben oltre quello del tributo di un semplice fan: è il creatore stesso della campagna che, a 14 anni di distanza, la corregge per integrare una carenza importante.