Steve Jobs, il visionario


Nei giorni successivi alla scomparsa di Steve Jobs la parola più utilizzata dai media per descrivere il co-fondatore di Apple, assieme a “genio”, è stata senza dubbio “visionario”. Qualcuno ha fatto meglio e ha parlato di “genio visionario”. Ora, è facile definire visionario a posteriori qualcuno che ha preso le strade giuste, nel corso della sua vita professionale e personale, sapendo già fin da principio dove sarebbe stato il traguardo.

Era molto più difficile capire a priori, 14 anni fa, che le previsioni (o semplicemente “le visioni”) di Steve Jobs si sarebbero rivelate corrette. Almeno per due motivi: a) le strade che altri avrebbero voluto percorrere (per interessi legati allo status quo, principalmente) non arrivavano affatto laddove Jobs prevedeva che arrivassero “le sue” – tutt’ora è così, basti pensare al dibattito aperto sulla post-pc era; b) riuscire ad arrivare laddove si prevede di approdare è un lavoro difficile che non si ferma alla pre-visione: è un lavoro impegnativo, costante e attinente ad un meta-livello di comprensione superiore rispetto alle cose della quotidianità. Un livello che presuppone la rara capacità di saper mettere a fuoco con estrema nitidezza quella che gli americani chiamano “the bigger picture”.

Steve Jobs fa capolino al concerto dei Coldplay

Sul sito della band inglese capitanata da Chris Martin, tra le pagine del diario virtuale che tiene traccia del loro tour, si legge che Steve Jobs è apparso al concerto dei Coldplay al Shoreline Amphitheatre, a Mountain View. Il concerto, che si è tenuto lo scorso Lunedì, ha suscitato nei membri della band una grande emozione, sia per la risposta del pubblico che, inoltre, per la visita inaspettata del numero uno di Apple.

Sappiamo bene che Steve Jobs ha una certa passione per il sound della band inglese, e molti keynote sono stati introdotti dalle note di Martin e soci e che, tra Apple e Coldplay la collaborazione non è mai mancata, come in occasione del lancio dell’album Viva la Vida.

Woz diventa consulente per i modder di Axiotron

Steve Jobs negli ultimi dieci anni è divenuto un personaggio gradualmente sempre più schivo. E’ difficile vederlo in giro e spesso per lunghi periodi neppure i dipendenti di Apple lo vedono aggirarsi per il campus. Le sue apparizioni sono sporadiche e danno quasi sempre luogo ad una serie di strascichi in rete in stile “avvistamento UFO”.
Non si può dire lo stesso dell’altro Steve, ovvero Steve Wozniak, co-fondatore di Apple assieme a Jobs e figura decisamente poliedrica. In Italia lo potremmo definire facilmente un prezzemolino, i meno gentili potrebbero dire che è sempre in giro come i fiaschi rotti.
Fra un apparizione televisiva a “OK, il Prezzo è  Giusto” e una partita di polo su Segway sembra che il mitico Woz abbia trovato il tempo per farsi assumere come consulente dalla Axiotron, azienda Californiana che produce versioni tablet dei comuni MacBook.

Un po’ di storia: i migliori keynote del passato

 

showtime

Il keynote di Steve Jobs al Mac World Expo è senza ombra di dubbio uno degli eventi più importanti dell’anno in casa Apple, e come ben saprete è in occasione di questo vero e proprio show che Steve, con i suoi Boom, wouldn’t it be great e pretty cool, uh!?, presenta al pubblico le novità più succulente. Le ultime 10 edizioni hanno sempre riservato delle grandi sorprese agli amanti della mela e nell’attesa dell’evento del 15 gennaio vogliamo gettare uno sguardo ai migliori momenti del passato, quelli che hanno fatto la storia e hanno cambiato radicalmente Apple, grazie a YouTube e ai ragazzi di TUAW.