Poco meno di due mesi fa abbiamo intervistato i due co-fondatori di Jewelgram, una startup italiana che punta a lanciare un servizio di “stampa” delle foto Instagram su pendenti, anelli e altri gioielli realizzati in materiali plastici di alta qualità, argento o addirittura oro a 18 carati.
Ora Jewelgram approda su Kickstarter, la nota piattaforma di crowd funding, per trovare i capitali necessari a lanciare il progetto sul mercato in maniera ancora più efficace.
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Leap, il dispositivo per Mac e PC che ci avvicina a Minority Report
Steve Jobs lo aveva ripetuto più e più volte, implicitamente ed esplicitamente: non aspettatevi un Mac touch, perché è una soluzione anti-ergonomica e il touch-screen deve essere limitato nelle dimensioni per essere realmente responsivo e funzionale.
Ma che succede se lo strumento di “sensing” gestuale non si basa sul tocco è integrato nello schermo ma sta davanti allo schermo? Più precisamente nello spazio “pieno d’aria” di fronte allo schermo?
E’ la domanda cui prova a rispondere un nuovo dispositivo che si chiama Leap, creato dalla start-up Leap Motion. Grande più o meno come un iPod nano, compatibile con Mac e PC, il Leap si posiziona di fronte ad un laptop e allo schermo di un computer e crea uno spazio interattivo 3D di circa 220 decimetri cubi nel quale l’utente può sventolare le mani per agire sul software. Il video che trovate qui sopra illustra al meglio il concetto.
Apple, Remote App e la mentalità da start-up
Se siete soliti utilizzare Remote per controllare la vostra libreria iTunes su Mac direttamente da iPhone, vi sarete probabilmente accorti che l’applicazione non viene aggiornata da una vita. Per la precisione l’ultimo update risale al novembre 2009, quando venne aggiunta, fra le altre cose, la compatibilità per iTunes 9.
Noncuranza da parte di Apple, o volontà di non proseguire lo sviluppo dell’applicazione? Niente di tutto ciò: secondo Sachin Agarwal, CEO di Posterous, l’attuale “stato di abbandono” in cui giace Remote è la testimonianza dell’approccio da start-up che Apple continua ad utilizzare per la gestione dei team di lavoro per i progetti interni all’azienda. Con tutti i pro ed i contro che ne derivano.
Apple vs Google nelle acquisizioni delle startup
In un interessante articolo pubblicato su Bloomberg.com, viene descritto lo scenario che si sta delineando nella sfida tra Google ed Apple per la leadership nel settore delle tecnologie mobili e non solo.
Come vi abbiamo già fatto sapere su TAL, durante la settimana scorsa Apple ha concluso l’acquisizione di Siri (e della sua tecnologia di voice recognition) e di Intrinsity (azienda che realizza semiconduttori). Durante il mese di gennaio, invece, Steve Jobs e il suo CDA hanno acquistato il network per l’advertising mobile Quattro Wireless mentre, a dicembre, hanno ottenuto il servizio di streaming musicale Lala (che chiuderà i battenti alla fine del mese).
Google compra Agnilux, la startup degli ex di PA Semi
Google ha effettuato di recente l’acquisizione di Agnilux, una startup creata da Dan Dobberpuhl e altri ex ingegneri di PA Semi, l’azienda produttrice di chip che Apple ha acquisito nel 2008.
La fondazione di Agnilux, il cui nome è formato dalle parole “agni” – fuoco in sanscrito – e “lux” – luce in latino -, è abbastanza recente e pare che Dobberpuhl ed altri abbiano reinvestito nell’azienda una parte del capitale incassato dalla vendita di PA Semi ad Apple.
Questo è più o meno tutto ciò che si sa su Agnilux, dato che al momento non vi è alcuna informazione pubblica sulla tecnologia che l’azienda sta sviluppando e che avrebbe fatto così tanta gola a Google. Gli ingegneri di PA Semi che ora lavorano per la nuova startup erano abituati ad avere a che fare con aziende del settore della difesa, prima di passare un periodo di almeno un anno alle dipendenze di Apple. E’ facile capire perché fino ad ora siano stati così bravi a mantenere il segreto su ciò a cui sta lavorando Agnilux.