The Elements ora anche su Mac – Recensione

The Elements 01

The Elements è una delle prime applicazioni ad essere arrivata su iPad. L’idea di fondo è semplice: permettere a chiunque di imparare qualcosa di più sulla tavola periodica e gli elementi di cui è composta qualsiasi cosa ci circondi. L’applicazione, che ha riscosso un grande successo su iPad, è da qualche settimana arrivata anche su Mac. Ecco la nostra recensione.

Le mani bioniche controllate dall’iPhone

Nel marzo del 2008, mentre guidava il suo quad in un tratto sterrato nella fattoria di famiglia, Jason Koger ebbe un terribile incidente che coinvolse principalmente il busto e gli arti superiori. Per salvarlo i medici dovettero amputargli entrambe le braccia. Screen_Shot_2013-04-15_at_10.13.20_AM_large_verge_medium_landscape
Dopo anni di protesi tradizionali nei mesi scorsi la vita di Jason è cambiata di nuovo, in meglio: è il primo al mondo a poter utilizzare due nuove mani bioniche che grazie ad una serie di motori di precisione permettono i movimenti delle dita e la flessione e rotazione del polso. A controllare il tutto è un’app per iPhone che Jason può utilizzare per impostare varie combinazioni di movimenti.

Il sistema ultra tecnologico si chiama I-Limb ed è frutto del lavoro degli ingegneri della Touch Bionics; vederlo all’opera (come nel video qui sotto) non potrà non impressionarvi almeno un po’.

Curiosity: su Marte con una CPU PowerPC 750

Cosa potreste fare oggi con una CPU da 200 MHz, come il G3 che faceva girare i primi iMac, alla fine degli anni ’90? Nulla di rilevante se non un po’ di nostalgico retrocomputing, nell’epoca degli smartphone da un Gigahertz e mezzo di clock.
Beh, non ditelo alla NASA, che questa mattina (le 7:30 ora italiana) ha fatto atterrare su Marte il rover Curiosity, comandato da un sistema basato su una CPU RAD750 della BAE, un processore speciale derivato dal design originale dell’IBM PowerPC 750.

3D su iPad senza occhialini, si può fare


Ho guardato sempre con una punta di scetticismo al trend del 3D di nuova generazione che ha investito il cinema e il settore dell’elettronica di consumo negli ultimi due anni. In particolar modo non riesco a capire come si possa considerare innovativa una tecnologia che per essere fruita ha ancora bisogno di occhialini polarizzati che al cinema rovinano la qualità della fotografia e che nel caso dei televisori contribuisce ad alzare il prezzo senza vantaggi reali per la qualità dell’immagine rispetto ad altri prodotti di pari fascia.

Ciò nonostante seguo con immutato interesse tutti gli sviluppi delle ricerche che approcciano la “questione 3D” in maniera differente, con soluzioni spesso più spartane che però puntano all’eliminazione del peso degli occhialini (come nel Nintendo 3DS) e aprono la strada ad applicazioni più utili della tecnologia stessa. In questo gruppo rientrano anche gli esperimenti su iPad condotti da Jeremie Francone e Laurence Nigay, del Laboratori di Informatica dell’Università di Grenoble i cui risultati sono documentati nel video che vedete in apertura.

Anteprima V: iPad 3D

L’iPad utilizzato come una specie di proiettore di ologrammi grazie all’idea geniale della giapponese Aircord.

Tecnologia IPS dell’iPad, conosciamola meglio

Una delle caratteristiche che proprio non va giù a chi avrebbe voluto che iPad fosse un “vero” lettore di ebook, è stata la scelta, da parte di Apple, di utilizzare un LCD a retroilluminazione LED. C’è tuttavia un particolare del display di iPad che  viene spesso omesso da chi parla delle caratteristiche tecniche, ovvero l’utilizzo della tecnologia IPS (In-Plane Switching), che finora non aveva ancora debuttato su dispositivi portatili di così largo consumo. Ma che cos’è di preciso l’IPS e quali benefici comporta?

Partiamo intanto dal nome. IPS, come già accennato, significa In-Plane Switching. La definizione fa riferimento all’orientamento delle celle di cristalli liquidi del display, che vengono disposte in direzione orizzontale. Sui comuni schermi LCD TFT TN (Twisted Nematic) le celle dei cristalli sono invece disposte a diverse angolature per consentire un differente passaggio di luce. 

ProteinGlimpse: le proteine in versione 3D in un widget


Nome: ProteinGlimpse 1.5
Categoria: Scienza – Licenza: Free
Data di rilascio: 20/05/2008 – Piattaforma: PPC/Intel

Dopo RAAViewer di cui vi abbiamo parlato ieri, ProteinGlimpse è un altro interessantissimo progetto scientifico realizzato per Macintosh.

Si tratta di un software gratuito, open-source che permette la visualizzazione molecolare delle proteine per studenti, insegnanti e ricercatori di chimica e biochimica.

Il widget sfrutta la JmolApplet, un’applicazione che consente l’integrazione del widget direttamente all’interno di pagine web così come può essere perfettamente sfruttato come widget in Dashboard.

RAAViewer: il corpo umano in un software free


Nome: RAAViewer 080504
Categoria: Scienza – Licenza: Free
Data di rilascio: 04/05/2008 – Piattaforma: PPC/Intel

Radiology Anatomy Atlas è un interessantissimo progetto freeware della Bearboat Software. Anche noto come RAAViewer, si tratta di un’applicazione scientifica che vi consente la visualizzazione di immagini di anatomia umana.

Si tratta di un bellissimo software collegato ad un database che vi offre anche in modo approfondito la descrizione degli elementi di anatomia che sono visualizzati nelle immagini.

SkyChart: le costellazioni sul vostro Mac


Nome: Sky Chart 3.0.1.4
Categoria: Scienza – Licenza: Free
Data di rilascio: 07/05/2008 – Piattaforma: PPC/Intel

Molti Mac-users lasceranno da parte il proprio amato Macintosh con l’avvicinarsi dell’estate e si metteranno a testa in su a guardare le costellazioni.

Per prepararvi alle meravigliose notti estive eccovi SkyChart, un ottimo software che vi offre la simulazione del cielo e delle mappe stellari partendo da ben 16 cataloghi di stelle, pianeti, asteroidi e comete.

Come recita il sito degli sviluppatori, questo progetto nasce con l’intento di preparare l’astronomo dilettante all’osservazione delle costellazioni.