Nonostante l’annuncio ufficiale non ne facesse affatto menzione, praticamente tutte le grandi pubblicazioni italiane e straniere ieri hanno collegato in automatico le dimissioni di Steve Jobs ad un aggravamento delle condizioni di salute dell’ormai ex-CEO di Apple. La verità è che non c’era e non c’è nessuna indicazione in tal senso, e il collegamento è solo una pigrizia giornalistica a cui per molti è stato facile ed immediato indugiare. Fatevene una ragione, pennivendoli e soprattutto titolisti: “dare le dimissioni” è diverso da “passare a miglior vita”.
Per giunta le indiscrezioni più quotate parlano di uno Steve Jobs che, nonostante non si sia fatto molto vedere nelle ultime due settimane, ha trascorso tutto l’ultimo giorno da CEO al lavoro in ufficio.
salute di Steve Jobs
Steve Jobs avvistato al Campus
La preoccupazione per le condizioni di salute di Steve Jobs è condivisa da tutta la Apple Community a seguito dell’annuncio di una nuova assenza per malattia del CEO di Apple. Da Cupertino arriva però una buona notizia: Steve è stato visto uscire dall’edificio principale del campus lo scorso lunedì. Il testimone oculare è Matthew Cross, consulente tecnico di varie aziende della Fortune 100 e autore di un libro sulla sezione aurea in cui vengono citati anche Steve Jobs, Steve Wozniak e Jony Ive.
Cross, che si trovava in visita “di piacere” presso il Campus, ha confermato telefonicamente a Business Insider l’incontro inaspettato. Steve parlava al cellulare e non si è fermato. Poco dopo è montato su una macchina scura che lo stava aspettando e ha lasciato il Campus.
Apple senza Steve Jobs, la questione della successione
La domanda che mi sono sentito rivolgere più spesso, ieri, dopo l’ufficializzazione del nuovo periodo di congedo per malattia di Steve Jobs non è nuova: “Apple avrà ancora successo quando Steve Jobs non ricoprirà più un ruolo di primo piano dell’azienda?”. E la vecchia storia della successione, che si ripropone anche in queste ore come un deja vu un po’ particolare, di cui è facile individuare l’origine: si parlava dello stesso identico problema nel 2009 e ancor prima nel 2004, quando a Jobs fu diagnosticato un tumore al pancreas. In entrambi i casi fu Tim Cook a fare le sue veci in quelle che vengono definite “day to day operations”.
In tanti, compreso Massimo Mantellini nel suo blog sul Post, sostengono che nessuno può davvero fornire una risposta a questa vexata quaestio. Beh, in realtà non è del tutto vero. Una risposta a questa domanda l’aveva fornita lo stesso Steve Jobs tre anni fa. Gliela aveva rivolta Fortune.
Steve Jobs di nuovo in malattia
Con una mail indirizzata ai dipendenti e successivamente fornita da Apple ai media, Steve Jobs ha comunicato di aver richiesto un nuovo periodo di assenza per malattia dopo quello che lo ha tenuto lontano dall’azienda nella primavera del 2008 e durante il quale l’iCEO aveva subito un trapianto di fegato.
Nella sua missiva Jobs non rivela nulla della sua attuale condizione e anzi chiede che la privacy sua e della sua famiglia venga rispettata. Nessuna data di rientro previsto è stata svelata. L’iCEO fa solamente sapere che anche in questa fase di assenza continuerà a prendere decisioni strategiche per l’azienda mentre la gestione delle operazioni quotidiane verranno affidata al COO Tim Cook.
Steve Jobs alla conference call del 21 luglio?
Secondo le indiscrezioni riportate da LoopRumors, martedì 21 luglio prossimo Steve Jobs potrebbe presenziare alla
Ufficiale: Steve Jobs ha subito un trapianto
La Methodist Healtcare, ha pubblicato oggi un comunicato stampa con cui conferma che Steve Jobs ha ricevuto un trapianto di fegato presso il centro trapianti del Methodist University Hospital.
L’operazione di Jobs smette dunque di essere un’indiscrezione e assume i contorni dell’ufficialità. Nella nota stampa si legge che l’informazione è stata diffusa con il consenso del paziente, vale a dire lo stesso Steve Jobs. Questo particolare lascia intuire che con ogni probabilità le fonti del Wall Street Journal, che per primo ha riportato la notizia, fossero fonti ufficiali. Non è da escludere che lo stesso Jobs fosse l’origine della soffiata dal tempismo alquanto sospetto.
Steve Jobs: non terrò il keynote per problemi di salute, ma rimango CEO
Con una lettera pubblicata da Apple oggi, Steve Jobs ha confermato che non terrà il keynote del Macworld a causa della propria salute. L’iCEO ha voluto rendere pubblica la notizia per porre fine ai rumors che ne indicavano addirittura la prossima dipartita e in modo che tutti possano “rilassarsi e godersi lo show di domani”. Steve Jobs, e questo è ciò che conta, non è in pericolo di vita. Il cofondatore di Apple ammette che alla base di tutto c’è la sua repentina perdita di peso, che tuttavia non ha nulla a che vedere con una recidiva del tumore che lo colpì anni addietro ed è invece dovuta ad uno scompenso ormonale. La cura è semplice ma lunga e lo impegnerà fino a primavera. Nel frattempo potrà continuare ad occuparsi di Apple in veste di CEO.
Gizmodo: la salute di Jobs è la causa della sua assenza al Macworld
Questa notizia appartiene decisamente alla tipologia di news che non ci piace affatto riportare. In questo caso, però, vista l’autorevolezza della fonte, non possiamo esimerci dal segnalare quanto riportato da Gizmodo, autorevole voce del blogging tecnologico.
Una fonte che fino ad oggi si è rivelata attendibile ha fatto sapere a Jesus Diaz che la vera ragione che ha spinto Apple alla cancellazione della propria partecipazione futura al Macworld e soprattutto che ha costretto l’azienda ad affidare a Phil Schiller il Keynote inaugurale del Macworld Expo è il rapido peggioramento delle condizioni di salute di Steve Jobs. Jim Goldman di CNBC nella serata di ieri sera ha smentito questo rumor.