Condé Nast lancia le Interactive Replica di GQ e Wired per iPad

Condé Nast ha presentato ieri a Milano le nuove versioni per iPad di GQ e Wired.
Sono applicazioni completamente riprogettate che l’editore chiama Interactive Replica. Non i soliti sfogliatori di PDF ma vere e proprie versioni “digitally enhanced” dell’edizione cartacea. Riviste virtuali che sfruttano le possibilità offerte dal’iPad per arricchire l’esperienza di lettura con elementi multimediali con un obiettivo fondamentale: l’interattività.

Condé Nast rivela: The New Yorker per iPad è un successo

Condé Nast ha svelato al New York Times i primi risultati dell’esperimento iPad, ovvero la digitalizzazione di alcuni dei titoli di punta dell’editore in una versione appositamente realizzata per il tablet di Cupertino e l’adozione del sistema delle in-app subscription imposto da Apple.
L’esperimento, per quanto sia ancora nelle fasi iniziali, è un successo. E sorpresa: il vero campione in termini di numero di abbonati è il New Yorker, vale a dire la più classica, meno “giovane” e meno multimediale fra le riviste digitali di Condé Nast disponibili su iPad. Pare proprio che tanti utenti iPad vogliano fare una cosa molto semplice: leggere ottimi testi.

Topolino per iPad? Sì, ma solo tramite abbonamenti.it

Qualche giorno mi è arrivato fra le mani un comunicato in cui si parlava dell’imminente lancio di Topolino per iPad. Mi sono appuntato la cosa, intenzionato a parlarne, ma quando ho cercato l’app Topolino (o qualcosa di simile) nell’App Store non ho trovato nulla. Ho pensato che forse ci sarebbe semplicemente voluto qualche giorno per l’approvazione dell’app e che tanto valeva aspettare prima di scriverne. Fra un impegno e l’altro la faccenda – di cui invece abbiamo parlato su Libri e Bit – mi è passata di mente. A riaccendere la lampadina, una newsletter di Mondadori che mi è arrivata ieri in cui mi si proponevano i nuovi abbonamenti digitali gestiti da abbonamenti.it. Un rapido passaggio sul sito ed eccolo lì: l’abbonamento elettronico a Topolino. Fare due più due non è stato difficile: per leggere Topolino su iPad non c’è nessuna applicazione dedicata. Bisogna installare l’applicazione di abbonamenti.it e da lì inserire il proprio user name e password con cui ci si è registrati sul sito e con il quale si è già provveduto ad acquistare uno degli abbonamenti digitali disponibili. Come faccia l’utente iPad medio ad effettuare con successo questa sequela di passaggi senza perdere la voglia a metà percorso è un mistero.

Gamereactor, nuova rivista di videogiochi per iPad

Gamereactor

Gamereactor

Gamereactor è la rivista di videogiochi più diffusa in Nord Europa, da più di un decennio il magazine il popolarissimo in paesi come Germania, Olanda, Finlanda, Svezia, Danimarca e Norvegia.

In Italia il magazine cartaceo non è mai arrivato ma adesso è possibile leggere la versione italiana di Gamereactor direttamente su iPad, tramite l’applicazione pubblicata da poco su App Store.

iTunes Subscription anche per Wired e GQ per iPad

Continua la migrazione verso il modello delle iTunes Subscription per le riviste iPad di Condé Nast. Questa settimana è il turno di Wired e GQ, che con l’aggiornamento disponibile da ieri hanno introdotto la possibilità di abbonarsi direttamente dall’interno dell’applicazione.
Particolarmente interessanti i prezzi, uguali per Wired e GQ: 1,99$ è il costo di un singolo numero, così come dell’abbonamento mensile. Attenzione perché l’abbonamento si rinnova automaticamente ogni mese a meno che non sia l’utente a disdire la sottoscrizione. Con 19,99$ è possibile invece abbonarsi alle riviste per un anno.

iTunes Subscription: il 50% degli utenti accetta la cessione dei dati

Non è un mistero che la raccolta di informazioni anagrafiche sulla propria clientela abbia un peso importante nelle economie di molti editori di riviste e periodici. Non a caso durante le prime fasi del lancio delle nuove iTunes Subscriptions una delle principali paure che trattenevano gli editori dall’accettare i termini e le condizioni di Apple era quella di dover rinunciare alla profilazione approfondita dei propri lettori.
Ora sembra che molti pezzi grossi del settore abbiano iniziato a ricredersi, a partire da Hearst e Condé Nast che nei giorni scorsi hanno iniziato il roll out di versioni delle proprie app/riviste aggiornate per supportare gli abbonamenti in-app di Apple. Il motivo di questo cambiamento di rotta lo svela Jeff Bercovici di Forbes: circa il 50% degli utenti accetta di condividere informazioni con gli editori volontariamente, cliccando sul pulsante “consenti” quando compare il pop-up di opt-in previsto dalle API delle in-app subscription.

Condé Nast rallenta lo sviluppo su iPad

iPad come strumento per leggere giornali e riviste. Si tratta di una delle feature più sponsorizzate da Apple e una delle più utilizzate, è sufficiente vedere i giornali e le riviste pubblicati esclusivamente sul tablet di Cupertino (Project, The Daily, Atomix). Tra le case editoriali che per prime hanno creduto (e soprattutto investito) su iPad c’è Condé Naste, che ha però intenzione di rallentare il suo sviluppo per iOS.

In arrivo un modello per i magazine all’interno di Xcode?

L’iPad avrebbe dovuto salvare l’editoria, questo già lo sappiamo. Ma il tablet delle meraviglie è riuscito nel suo intento? Per adesso, la risposta è decisamente negativa.

E il problema non risiede nell’iPad, che avrebbe anche tutte le caratteristiche giuste, ma nel modo errato in cui il mondo dell’editoria si è avvicinato al mondo dei tablet: PDF edulcorati “giusto per esserci”, applicazioni che rimescolano i contenuti del sito e via di questo passo. Insomma, siamo ben lontani dal quotidiano à la Minority Report che tutti sognavamo.

Forse, però, le cose stanno per cambiare.

Wired Italia arriva su iPad

Anche Wired Italia arriva su iPad e lo fa con un’applicazione gratuita che mescola i contenuti del sito Web della rivista e quelli del Magazine in un unica soluzione. Un’app ibrida, insomma, che fa da lettore dei contenuti del sito e allo stesso tempo da reader per il numero del mese, che però va comprato a 2,99€ (uno in meno rispetto al prezzo della copertina). La vendita è gestita tramite gli acquisti in app.

Questa versione italiana dell’app di Wired ha i suoi pregi ma ancora parecchi difetti. L’interfaccia che riporta su iPad i contenuti del sito viene visualizzata immediatamente all’apertura dopo un delay di pochi secondi sul menu principale. La gestione degli articoli, suddivisi per categorie, è molto simile al sistema a strisce a scorrimento orizzontale inventato da Pulse (“molto simile” è un eufemismo), anche se poi la pagina vera e propria con l’articolo altro non è che la visualizzazione del sito nel browser interno.

KENIGMA porta l’enigmistica su iPad

KENIGMA è una nuova promettente rivista di enigmistica per iPad destinata al mercato italiano. E’ una raccolta quindicinale di giochi di enigmistica varia, cruciverba, rebus, vignette e curiosità in formato digitale, la prima nel suo genere, o almeno la prima così ben realizzata che a me capita di provare.

L’app si può scaricare gratuitamente da App Store e offre il primo numero della rivista in omaggio. I numeri successivi potranno essere acquistati direttamente dall’edicola digitale inclusa all’interno della applicazione e costeranno 0,79€ ciascuno.

Giornali a pagamento su iPad, ancora problemi di sicurezza

Problemi di sicurezza riviste iPad

Problemi di sicurezza riviste iPad

Qualche tempo fa iRev e DarkApples avevano scovato una grossa falla di sicurezza nelle applicazioni per iPad di quotidiani e riviste, in pratica, tramite un exploit, era possibile leggere gratuitamente quei contenuti normalmente disponibili solo a pagamento.

Molti editori si sono quindi messi a lavoro per risolvere questo piccolo “problema”, ma a quanto pare con scarsi risultati, dato che Andrea Draghetti di Over Security ha scoperto e svelato (in parte, per non creare problemi agli editori) un metodo per leggere “a scrocco” i contenuti a pagamento.

Washington Post per iPad, Bob Woodward non sa come si usa

Ben Bradlee legge il Washington Post sul suo iPad

Anche il Washington Post si aggiunge alla schiera delle pubblicazioni statunitensi che approdano sull’iPad. Il giornale dello scandalo Watergate per pubblicizzare pubblicizzare la nuova versione digitale ha scomodato proprio Bob Woodward, che nel 1972 condusse assieme al collega Carl Bernstein l’inchiesta che porterà alle dimissioni del Presidente Nixon.

Uno spot di ottima qualità produttiva che, come fa giustamente notare John Gruber, si inserisce nel trend dei mini-film per pubblicizzare le applicazioni, soprattutto editoriali, che sta prendendo piede negli ultimi tempi (video a seguire).

App week: La Vita Nòva per iPad

la vita nòva sbarca su iPadAdesso ci siamo! Finalmente qualcosa nell’editoria italiana inizia a muoversi in direzione del fortino iPad rimasto a lungo immacolato. Poco male se l’iBookStore del nostro paese, tanto ammirato e desiderato – ma a quanto pare non dalle maggiori case editrici – rimane ancora inesorabilmente e tristemente vuoto, a consolare (parzialmente) la nostra voglia di lettura e soprattutto di contenuti di qualità in grado di esaltare le potenzialità del tablet della Mela (in stile Wired per intenderci) ci pensa La vita Nòva, disponibile già da qualche giorno gratuitamente (giovedì 21 ottobre n.d.r) su App Store. 

iPad, edicola digitale in arrivo da Apple?

Apple Newsstand

Apple Newsstand

Secondo quanto riporta Bloomberg Apple vuole entrare di prepotenza nel mercato dei quotidiani scaricabili in formato digitale. Per questo, l’azienda sarebbe al lavoro su un nuovo servizio (denominato in maniera ufficiosa Digital NewsStand), del tutto simile ad iBookstore, dedicato però a riviste e quotidiani.

Una vera e propria edicola digitale, dove poter acquistare comodamente quotidiani e riviste. Il servizio è progettato con un occhio di riguardo per iPad, ma dovrebbe essere accessibile a tutti i dispositivi iOS come iPhone ed iPod Touch.

People versione iPad gratis per gli abbonati. Scontro risolto tra Time inc. e Apple?

La presenza in App Store delle applicazioni del Time Magazine e di Sports Illustrated (tutte testate che fanno capo a Time Inc.) sembra abbia suscitato tempo fa, lo ricorderete, una diatriba interna tra Apple e la stessa Time Inc.
Oggetto del contendere sembra fosse la questione “abbonamenti” e il modo di gestirla, da parte di Time Inc., al di fuori della giurisdizione di Jobs e soci (l’abbonamento avveniva attraverso il proprio sito web e questo permetteva successivamente di scaricare l’applicazione per iPad gratuitamente).
Questo, poi, avrebbe portato Apple a bloccare la pubblicazione in App Store delle applicazioni “gratuite”, costringendo l’editore a continuare a pubblicare applicazioni stand-alone al prezzo classico.