App Store: Apple apre ai compilatori di terze parti e pubblica le regole di approvazione

Con una mossa abbastanza inaspettata, ma forse resa necessaria dal recente scrutinio cui era stata sottoposta da parte degli organi regolatori della concorrenza, Apple ha comunicato oggi di aver rivisto le sezioni 3.3.1, 3.3.2 e 3.3.9 dei termini di servizio dell’iOS developer program. Si tratta delle clausole che impedivano agli sviluppatori di utilizzare compilatori di terze parti (e cross-compilatori) per creare le proprie applicazioni per iPhone, iPod e iPad.

Adobe, che aveva puntato su un iPhone packager da inserire nella versione CS5 di Flash era forse la vittima più illustre di questa restrizione (motivata da Steve Jobs in persona nella sua lettera aperta “pensieri su Flash”).

Ventata di trasparenza generale per App Store: sono state pubblicate per la prima volta anche le linee guida sulla metodica di approvazione delle applicazioni.

Update: Vista la piega che ha preso la notizia rimbalzando per agenzie e testate online abbastanza importanti, è bene specificare. Flash Player non c’entra niente con questo cambiamento. Per farla breve: ora gli sviluppatori potranno usare il compilatore per iPhone di Adobe Flash CS5, ma di Flash come “plugin per la visualizzazione di video online”, come si legge in giro, su iOS non ne vedremo traccia anche dopo queste modifiche.

iPhone: risolto il conflitto per il marchio in Cina

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Fino ad ora, in Cina, il marchio “i-phone” apparteneva al produttore Hanwang Technology che per qualche tempo è stato venditore di un dispositivo cellulare con tale nome. Sin dal 2002, infatti, Apple è stata proprietaria del marchio “iPhone” solo per quanto riguarda l’hardware ed il software e non per telefoni cellulari.

Per diverso tempo Cupertino ha tentato di acquistare il marchio “i-phone”, ma invano. Come mostra l’ufficio marchi registrati cinese, in questa settimana esso è stato finalmente ceduto ad Apple che d’ora in poi non avrà problemi di nomi registrati in estremo oriente.

iPhone OS 3.0 Parental Controls: la censura se ne va

La censura di Apple, quella che solo qui su TAL ci ha visti ragionare per settimane, è finita. L’oscurantismo “made in Cupertino”, che ha lasciato il segno nei confronti di applicazioni più o meno curiose, si è dunque concluso. Grazie ai “Parental Controls” di iPhone OS 3.0 è possibile gestire a priori i contenuti che il proprio gioiellino touch può gestire in base ad una classificazione molto puntuale fatta da Apple stessa. È possibile, ad esempio, rendere impossibile la visualizzazione di contenuti definiti da Apple come “17+ Rating for “Frequent/Intense Sexual Content or Nudity“. La conferma arriva direttamente dall’applicazione “Hottest Girls – Sexy Ladies” che ora si vanta del fregio di essere la prima App con “nudità”.