Gli spot Microsoft sono “made on a Mac”?

I soci della CP+B; al centro, seduto, Bogusky. Da sinistra, Jeff Steinhour, Chuck Porter, e Jeff Hicks

Ammettiamolo: a chi non è passato per la testa che i nuovi spot di Microsoft possano essere stati realizzati utilizzando dei Mac? Del resto i computer di Cupertino sono quasi uno standard consolidato nel settore del montaggio audio-video e della post produzione cinematografica. Tuttavia scoprire che la campagna di Microsoft da 300 milioni di dollari è stata realizzata utilizzando dei Mac sarebbe un colpo abbastanza duro per la credibilità di questa nuova serie di commercial. Non abbiamo ancora questa certezza al momento, ma possiamo invece constatare che la Crispin Porter + Bogusky, ovvero l’agenzia che ha ideato la campagna di Redmond,  è stata addirittura inserita da Apple nelle pagine dedicate ai profili dei professionisti che utilizzano i computer della mela per il proprio lavoro. Il motivo? La realizzazione della campagna Gipsy Cab per la Volkswagen in cui l’agenzia utilizzò un numero spropositato di Mac per girare in tempo reale ed editare i filmati per la pubblicazione online nel giro di 24 ore.

“I’m a PC”, arriva la risposta di Microsoft a Get a Mac

La campagna pubblicitaria da 300 milioni di dollari che Microsoft ha messo in piedi per riabilitare il proprio brand è entrata nella fase due. In tre nuovi spot il gigante che fu di Bill Gates cerca disperatamente di far sembrare cool chi usa un PC, ma è solo l’ennesima riprova che tentare di riaffermare il valore di un prodotto a colpi di marketing e di dollari non necessariamente produce buoni frutti. Ai consumatori decidere se Microsoft è riuscita nell’intento. I nuovi spot (video dopo il salto), che insistono in maniera pressante sul mantra “I’m a PC” e che dovrebbero mostrare come l’utenza di PC sia la più eterogenea possibile, vengono introdotti da un ingegnere di Microsoft ([email protected]) vestito come John PC Hodgman. Si sente già la nostalgia di Seinfeld.

Bill Gates e Jerry Seinfeld: secondo atto

Da ieri sulle TV americane va in onda il secondo spot della nuova campagna multimilionaria di Microsoft. I protagonisti sono sempre Bill Gates e Jerry Seinfeld, che questa volta invece di acquistare scarpe in un discount si trovano a dover convivere con una normale famiglia media americana (marito, moglie, tre figli, nonna che gira per casa svolgendo qualsiasi mansione) allo scopo di connettersi, con risultati prevedibili. Anche in questo caso l’argomento “Windows Vista” non viene mai toccato direttamente, solamente sul finale i due protagonisti ripetono la scenetta, senza churro in mano, sul futuro del PC. Dopo il salto il video e una breve analisi.

UK: spot iPhone bloccato per pubblicità ingannevole

Nel Regno Unito fanno sul serio quando si tratta di combattere le pubblicità ingannevoli. Uno degli spot di iPhone 3G trasmessi oltremanica è stato bloccato perché secondo l’ASA, l’Advertising Standards Authority, conteneva informazioni fuorvianti sulle possibilità di utilizzo di iPhone per la navigazione Internet. Lo spot non potrà più essere trasmesso se non verrà modificato nelle parti contestate. La pietra dello scandalo è la frase “all parts of the internet are on the iPhone” (ogni parte di internet è su iPhone) pronunciata dallo speaker nello spot.

Jerry Seinfeld sarà il nuovo testimonial Microsoft?

Microsoft ha compiuto un nuovo passo nella realizzazione della nuova campagna pubblicitaria multimilionaria volta alla “riabilitazione” di Windows Vista. Secondo quanto riportato ieri dal Wall Street Journal, il gigante di Redmond avrebbe ingaggiato per 10 milioni di dollari Jerry Seinfeld come testimonial di punta per una nuova serie di spot. Sempre secondo quanto riportato dal Journal, il comico 54enne comparirà in uno o più ads incentrati sullo slogan “Windows not walls” (Finestre, non mura – è un detto americano) a fianco del fondatore di Microsoft Bill Gates. Seinfeld, molto famoso negli States, un po’ meno in Europa, è protagonista e autore dell’omonima sit-com di grande successo, serie cult degli anni ’90. La notizia ha fatto il giro di tutto il Mac Web generando i commenti più disparati, principalmente negativi. Sebbene Seinfeld sia un personaggio simpatico e divertente ci sono diversi motivi per cui la scelta di Microsoft non sembra delle più azzeccate.

Get A Mac, arrivano tre nuovi spot

La premiata ditta Long & Hodgman, ovvero Mac e Pc, tornano alla carica. Apple ha pubblicato ieri tre nuovi spot della serie Get a Mac: Calming Teas (Tisane calmanti), Pizza Box e Throne, con i quali ironizza come sempre prendendo spunto dalle ultime buone notizie sull’eterna battaglia fra PC e Mac. Nel primo spot PC pubblicizza una nuova linea di tisane calmanti destinate a tutti coloro che perdono le staffe utilizzando Vista.

The Mojave Experiment: inizia la riabilitazione di Vista

Microsoft fa sul serio. Vuole mostrare al mondo che Vista non è un mostro bicefalo né quell’orrendo sistema operativo preso a bersaglio dalle campagne denigratorie di Apple (altresì dette “spot televisivi azzeccatissimi“) della serie Get A Mac. Il gigante di Redmond ha un unico intento: dimostrare che l’opinione comune sul proprio ultimo sistema operativo è “comunementesbagliata. Il primo passo, come ricorderete, è stato il banner che se la prendeva coi sostenitori della terra piatta. Adesso è il turno del Mojave Experiment. Perché scegliere il nome di un deserto per una campagna di questo tipo? Un riferimento implicito alla aridità delle idee a cui Microsoft cerca ancora di aggrapparsi per salvare un sistema operativo fallimentare?

Nuovo spot Get A Mac: Newswire

PC Mac Banner AD

Un nuovo banner-spot della serie Get A Mac, sulla falsariga di quelli già visti su New York Times e Wall Street Journal ha fatto la propria comparsa ieri sulle pagine di The Onion, nota testata giornalistica online americana. Nell’ad che è possibile vedere nel video dopo il salto, PC tenta un ennesimo stratagemma per cambiare la cattiva nomea di Windows Vista: stavolta ci prova con un newswire, un display luminoso sul quale dovrebbero scorrere i titoli delle principali notizie positive sul mondo PC. Inutile dire che ancora una volta nulla va come previsto.

Apple è il tech brand che piace di più alla comunità LGBT

Apple Rainbow

Apple è il marchio tecnologico che piace di più alla comunità LGBT. E’ quanto salta fuori dall’ultimo sondaggio condotto da Prime Access in collaborazione con Planet Out sulle tendenze dei consumatori omossessuali. Nella classifica generale Apple è al secondo posto dopo Bravo (network televisivo), mentre nelle prime tredici posizioni troviamo altri importanti marchi come Levi’s e Absolut. Al penultimo posto della classifica generale, senza un motivo apparente, troviamo Samsung, mentre Cracker Barrel (catena di ristoranti-negozi tradizionali) è il marchio meno amato in assoluto dalla comunità LGBT.

Macbook Air e ThinkPad X300: la guerra degli ultraportatili

Apple è entrata nel settore di mercato dei notebook ultra-portatili in maniera molto prepotente con l’introduzione del Macbook Air. Questo nuovissimo modello, introdotto nel gennaio 2008, ha rivoluzionato il settore degli ultra-portatili: Apple di colpo e senza alcun preavviso ha presentato il notebook più piccolo e leggero con schermo 13.3 pollici. Le aziende concorrenti, rimaste basite in un primo momento, stanno correndo velocemente ai ripari. È il caso di Lenovo che pochi giorni fa ha lanciato una aggressiva campagna pubblicitaria contro il gioiellino di Apple.

L’attacco delle cartelle cannibali: è solo pubblicità

La società norvegese Teknograd, che offre supporto e assistenza agli utenti Mac professionali, ha lanciato una accattivante campagna pubblicitaria, creativa, originale e soprattutto economica. Una serie di immagini in cui cartelle e file che ingombrano il desktop e ne rallentano le funzioni diventano figure minacciose che vogliono distruggere l’hard disk e tutto il contenuto del computer. Vista la solidità del sistema UNIX su cui si basano i nostri Mac è normale che una società di assistenza come la Teknograd debba escogitare queste originali trovate pubblicitarie.

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Get A Mac: Pc e l’antistress

Dopo i due nuovi ad della settimana scorsa, Apple ha pubblicato ieri Office Stress, un nuovo divertente spot della serie Get A Mac. Questa volta PC offre inaspettatamente un regalino a Mac: è una paperella antistress. E’ appena uscito Office 2008 per Mac e PC suppone che Mac toccherà lavorare di più in ufficio, con tutto lo stress che ne consegue. Ma il nostro beniamino, serafico com’è, non ha la minima idea di come si usi un antistress. Nessun problema: è PC che glielo mostra involontariamente.

Get A Mac, due nuovi spot: Yoga e Breakthrough

Apple ha presentato ieri due nuovi spot della serie Get A Mac. In Yoga, lo spot che vedete sopra, PC prova a prendere lezioni per cancellare lo stress accumulato utilizzando Vista. Naturalmente non ci riesce e addirittura anche l’insegnante ne viene sopraffatta e dopo un divertente crescendo, se ne va stizzita: “Dimentica che Vista ancora non funziona come dovrebbe; dimentica che Vista ti ha causato così tanti problemi; dimentica che sresti potuto passare a Mac invece hai voluto scegliere di nuovo un PC e adesso la fattura del tuo centro Yoga è cresciuta in maniera spropositata!“. PC, imperterrito: “Forse dovrei provare col Pilates.

MacBook Air: una divertente parodia.

La pubblicità di MacBook Air, che punta molto sul fatto di poter racchiudere il portatile in una busta, oltre ad essere stata scopiazzata per prodotti concorrenti ovviamente è diventata oggetto di parodie, dalle più semplici alle più complesse, anche sotto il punto di vista della realizzazione tecnica.

Di quest’ultima categoria fa parte il video su YouTube che vi proponiamo, in cui ad uscire dalla famosa Manila Envelop non è un portatile, ma addirittura un computer desktop, compreso di accessori e… alcuni “contorni” spesso usati durante le lunghe sessioni d’uso del computer.

Get A Mac: PC resetta i banner

Nuovo spot versione web per la premiata ditta Long & Hodgman. Nell’ad, comparso sulla prima pagina della versione on-line del New York Times e del Wall Street Journal di venerdì, il povero PC cerca invano di cambiare le citazioni delle recensioni di Vista, immancabilmente negative, che continuano a comparire nel banner in alto nella pagina.

Manila folder: quando copiare è più facile che inventare.

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Grazie al Poc, Powerbook Owner Club, scopriamo come a scopiazzare Apple non c’è solo Microsoft con Windows nè ci sono solo le aziende cinesi che ieri clonavano l’iPod nano di prima generazione ed oggi copiano l’iPhone.

Ci si mettono anche i reparti marketing delle grandi distribuzioni, che per reclamizzare il Lenovo Thinkpad X300 pensano bene di sfruttare la stessa idea di Apple per il MacBook Air: usare una busta per i documenti!

Apple in TV: nuovo spot per iPod Touch, l’iPhone di Dennis Quaid

Everybody Touch. Tutti lo vogliono, tutti lo toccano: iPod Touch è il protagonista di un nuovo spot televisivo trasmesso da Fox la scorsa notte durante lo show American Idol. Nello spot, ancor più pulito e minimale del solito, vengono mostrate una via l’altra le numerose funzioni del dispositivo di Apple riprese in un unico piano sequenza. Se iPod Touch è protagonista di un nuovo ad, il cugino iPhone se la passa ancora meglio: i divi di hollywood fanno a gara nel mostrarlo alle telecamere.