Laptop Hunters: Microsoft fa retromarcia

La settimana scorsa il COO di Microsoft Kevin Turner diceva di aver ricevuto una delle più eccitanti chiamate della sua carriera. Un avvocato incaricato da Apple aveva formalmente chiesto all’azienda di Redmond di rivedere gli spot della serie Laptop Hunters perché i prezzi dei Mac mostrati negli ad non rispecchiano il reale costo dei computer.
Turner ha pensato bene di fare il gradasso giurando di fronte ad una platea di partner Microsoft riuniti per un meeting a New Orleans che mai e poi mai avrebbe accettato di modificare gli spot. A suo parere i Laptop Hunters hanno colpito nel segno e stanno dando i loro frutti.
Sta di fatto che a nemmeno una settimana da quella dichiarazione uno degli spot, quello di Sue e Lauren è stato rieditato per eliminare la parte in cui la ragazza parla alla madre di un MacBook Pro base da 2000$ (il video originale è stato rimosso da YouTube).

Get A Mac: gli spot Apple vincono a Cannes

Tre spot della serie Get A Mac hanno vinto un importante riconoscimento in quel di Cannes. Non si tratta ovviamente di uno dei premi della rinomata mostra del cinema, ma di un award assegnato in occasione del 56° festival dell’advertising, una manifestazione che si tiene ogni anno nell’amena località della costa azzurra.

La divisione Media Arts LAB dell’agenzia TWBA, di cui Apple è cliente fedele ormai da anni, ha guadagnato un Silver Campaign Award grazie a tre spot andati in onda nel 2008 (PDF). Si tratta di Pizza Box, Bean Counter e V Word (vi potete rinfrescare la memoria leggendo questi due post: V Word, Bean Counter e Pizza Box), tutti prodotti, come sempre, da Epoch Films.

Get A Mac, un nuovo Web Ad sul New York Times


Continua la risposta (indiretta) di Apple agli spot della serie Laptop Hunters lanciati da Microsoft. Nella giornata di ieri la home page del sito del New York Times ha ospitato un nuovo web-ad della serie Get A Mac.
La pubblicità prende spunto da un sondaggio dell’autorevole firm Forrester Research secondo cui Apple è prima per soddisfazione degli utenti.
Un grosso banner con la notizia campeggia sulla home page del giornale ma PC non è d’accordo, secondo lui ci vuole una seconda opinione. Saranno due personaggi d’eccezione a fornire un altro punto di vista (video HD dopo il salto).

Microsoft Laptop Hunters: Lauren, Sue e le nuvole ferme

Avevo deciso di non parlare più degli spot della serie Laptop Hunters di Microsoft. Ormai li conosciamo bene, funzionano tutti secondo lo stesso copione e non sorprendono più, né fanno più arrabbiare. Ci fanno solo capire quanto sia sbagliato e impulsivo l’approccio della Microsoft di Steve Ballmer all’advertising.

In ogni caso non potevo tacere questo divertente particolare scoperto grazie alla segnalazione del Dr.Macenstein. Nell’ultimo spot, quello in cui mamma e figlia di comprano un laptop Dell da un migliaio di dollari, è particolarmente evidente l’aspetto farsesco di queste pubblicità, lontane anni luce dalla sottospecie di reality da centro commerciale che Microsoft vorrebbe dare a bere agli spettatori.

iPhone: con AdWhirl le App gratuite sono una miniera d’oro

Vi siete mai chiesti quanto possa far guadagnare ad uno sviluppatore l’odiosissimo banner che è ormai presente in tantissime applicazioni gratuite di App Store? A dar sfogo alla nostra curiosità è la stessa AdWhirl (società che ha ideato l’odioso banner) che in un interessante PDF dettaglia i margini di guadagno che una applicazione gratuita può generare grazie alla pubblicità. Cifre a mio avviso impressionanti a prima vista che però fanno capire che il business di App Store non è solo quello delle applicazioni a pagamento. Infatti, una App al top della classifica iTunes (e quindi presente in tantissimi dispositivi touch di Apple) può generare incassi record (anche 5000 dollari) in un solo giorno. Eh, il potere della pubblicità…

Anteprima: riciclare la vernice

L’ottima idea pubblicitaria della Rona, un’azienda canadese che si occupa di riciclo. Dopo il salto trovate anche un video.
[via TheDoc]

Get A Mac: arrivano quattro nuovi spot


Apple ha pubblicato oggi quattro nuovi post della serie Get A Mac. Ci si aspettava che Apple rispondesse in qualche modo agli spot Laptop Hunters di Microsoft, ma (con una scelta sicuramente intelligente) Apple ha deciso di non cedere alle provocazioni dell’azienda di Redmond ed è rimasta fedele al proprio messaggio. I nuovi spot (Legal Copy, Stack, BioHazard, Time Traveler). Dopo il salto i quattro ads e una breve descrizione.

iPhone, arrivano tre nuovi spot

Apple ha lanciato ieri negli U.S.A tre nuovi spot televisivi incentrati su iPhone, “Itchy”, “Office” e “Student” (video dopo il salto). Lo scopo dei tre nuovi spot è di mettere in evidenza le funzionalità aggiuntive rese possibili dalle numerose applicazioni in relazione a varie tipologie di utenti. Con questi ads, ancora una volta Apple conferma la grande centralità di App Store nell’ecosistema iPhone.

Nel primo spot della serie, “Itchy” (in apertura), vengono messe in evidenza tre applicazioni “naturalistiche”: una bussola, una reference dedicata agli ornitologi attraverso cui identificare numerose specie di uccelli e una App di How To da cui, fra le altre cose, ci viene suggerito un metodo per riconoscere piante nocive come l’edera velenosa.

iPhone e App Store: la pubblicità funziona

Se c’è un potere occulto che ogni giorno mi affascina sempre più, quello è sicuramente il potere della pubblicità: l’oggetto più inutile (o quello proposto a un prezzo fuori da ogni logica del mercato) grazie ad una mirata campagna pubblicitaria può addirittura diventare quello più desiderato. Anche noi giornalisti e bloggers possiamo essere contagiati da questo “male oscuro“: più che la deontologia professionale può il buon senso e un sano spirito critico. Ora vorrei ragionare con voi su un avvenimento che, in un certo senso, mi ha turbato: come può un (buon) gioco, presente dagli albori di App Store, scalare la classifica italiana delle App più vendute in App Store? Semplice, basta pubblicizzarlo in TV. Ecco a voi la breve storia di Cro-Mag Rally, ovvero come vendere centinaia di copie in poche ore grazie a uno spot televisivo. A seguire il video.

iPhone 3G, Vodafone e la pubblicità occulta?

Ieri pomeriggio, come si vede dall’immagine riportata qui sopra, ho ricevuto uno “strano sms” da parte di Vodafone: non trovandomi sotto copertura 3G ho evitato di iniziare una interminabile connessione e, sinceramente, mi sono dimenticato della vicenda fino a poco fa. Il messaggio recita così: “È arrivata Babelgum: la No-Pay TV da vedere gratis sul tuo iPhone! Scaricala subito da iTunes! Clicca Gratis …“. Babelgum. Il nome non mi è nuovo ed è pure presente ben due volte la dicitura “gratis” e addirittura il servizio è definito come una “No-Pay TV” (in un mondo in cui tutti desiderano abbonarsi alla Pay TV stona un pochetto); compare pure iTunes. Non sarà mica che Vodafonetira la carretta” ad una App di App Store: dopo il salto il “mistero” svelato.

Musica degli spot Apple, ecco chi la sceglie

Credete che la pubblicità di uno dei prodotti di punta di Apple, l’iPod Touch 2G, sia stata studiata da un pool di grafici, creativi e geni del marketing? Credete che ogni fotogramma del filmato da 30 secondi sia discusso, sviscerato e maniacalmente analizzato durante riunioni e lunghe sessioni di brain storming? Certo, non c’è dubbio. Tuttavia c’è un particolare aspetto dello spot che è stato curato da un team molto, molto speciale ed esclusivo.

Si tratta di una squadra talmente speciale da essere composta da un unico elemento: l’iCEO in persona. Secondo AppleInsider, che riporta alcuni passaggi di un’intervista rilasciata da Lars Iversen, beatmaker degli Asteroids Galaxy Tour, a SongFacts, sarebbe proprio Mr. Jobs a scegliere i brani da associare alle immagini nelle campagne pubblicitarie dei prodotti della Mela.

Microsoft si fa pubblicità con un Mac e una Playstation

Povera Microsoft! Le agenzie pubblicitarie di cui è cliente proprio non ne vogliono sapere di utilizzare un PC per promuovere il Sistema Operativo di Redmond. Quelle che vedete ad inizio post sono due immagini tratte da un booklet che Microsoft inserisce nel bundle di alcuni portatili HP Pavillion per pubblicizzare le funzionalità di Windows Vista. Nella prima foto la famigliola felice utilizza un bel MacBook Pro, nella seconda i due bambini giocano nientemeno che con una Playstation, concorrente diretta della Xbox. Trascuratezza e scarsissima cura dell’immagine del proprio prodotto, ecco che cosa comunica questo pamphlet a chi si accorge della discrepanza.

Microsoft all’attacco davanti all’Apple Store

E’ ormai noto che la campagna I’m a PC di Microsoft punta ad attaccare direttamente il messaggio dei noti spot Apple della serie Get A Mac. Già da prima che l’operazione di Redmond entrasse nel vivo ci si aspettava che avremmo assistito anche a tattiche di marketing aggressivo, ma nessuno sicuramente poteva ipotizzare quanto sta accadendo a Birmingham. Microsoft ha deciso di installare un proprio stand video proprio di fronte all’ingresso dell’Apple Store della città del Regno Unito in cui i passanti possono registrare il proprio messaggio “I’m a PC” personalizzato, che l’azienda probabilmente pubblicherà su internet o utilizzerà in futuri spot.

Get A Mac, due nuovi spot: V Word e Bean Counter

Apple ha pubblicato due nuovi spot della serie Get A Mac, Bean Counter e V Word. Entrambi gli ads non risparmiano bordate di un certo spessore a Windows Vista, come non se ne vedevano da tempo. In V Word PC si presenta con in mano un grande bottone rosso. E’ la soluzione Microsoft ai problemi di Windows Vista, ovvero smettere di nominarlo: ogni volta che Mac cerca di pronunciare la parola con la V PC preme il pulsante e attiva un buzzer che ne copre il suono. Mac riesce comunque a fregarlo, dopo avergli candidamente fatto notare che non nominare più Vista non servirà certo a risolverne i problemi.

Microsoft, avvolgi le tue finestre intorno a me

Tranquilli non siamo impazziti. Il titolo richiama la traduzione di un verso della nuova canzone ideata da Microsoft per il video che pubblicizza la Professional Developer Conference 2008. Si tratta ovviamente di un video interno ad uso e consumo dei dipendenti e dell’indotto di Redmond che è successivamente stato caricato su YouTube. Se vi ricordate la Vista Street Band di Bruce ServicePack allora saprete che Microsoft ha una lunga tradizione di ridicoli video interni che poi immancabilmente diventano pubblici. Video dopo il salto.

“I’m a PC” ma uso un Mac. C’è una prova?

Giusto sabato ci appellavamo, in senso lato, al legittimo sospetto: ma se la Crispin Porter + Bogusky è addirittura finita sul sito di Apple come agenzia pubblicitaria emerita per l’uso dei Mac “on the field” non è forse lecito dubitare che anche la recente mega-campagna di Microsoft, di cui gli spot “I’m a PC” sono l’ultima emanazione, possa essere stata realizzata su un Mac? I dati EXIF di una delle immagini tratta dai nuovi spot e diffusa da Microsoft sul proprio sito ad uso e consumo della stampa sembra confermare proprio queste ipotesi.