Caso Psystar, il giudice respinge la controdenuncia

Il giudice William Alsup del tribunale del Nord della California ha respinto ieri la controdenuncia di Psystar con la quale l’azienda della Florida produttrice di cloni Mac sperava di poter rispondere alla querela per violazione del copyright sporta da Apple in luglio. Si mette male per il produttore degli Open Computer, che sperava di ribattere e difendersi dalle accuse mosse da Apple convincendo il giudice del fatto che l’azienda di Cupertino stesse operando in regime di monopolio.

Psystar: e ora cloniamo pure un laptop

Proprio ieri vi parlavamo dell’ultima sprezzante impresa di Psystar, il produttore di cloni Mac con cui Apple sta tuttora battagliando in tribunale. L’azienda della Florida ha presentato una versione del proprio Open Computer sul quale gli utenti possono scegliere di montare un masterizzatore Blu-Ray e una scheda NVIDIA 9800GT. Non contenta di aver cercato di vendere come incredibilmente innovativo ciò che potrebbe offrire qualsiasi rivenditore di PC componibili di provincia, Psystar sostiene ora di avere in cantiere anche un clone portatile.

Psystar lancia un super clone con Blu-Ray e 9800GT

Quando si dice la faccia tosta. Nonostante la causa che la vede contrapposta ad Apple e nonostante le probabilità di spuntarla in tribunale per l’azienducola della Florida siano bassissime (ulteriori dettagli legali dopo il salto), la Psystar ha presentato ieri un nuovo clone dotato di scheda NVIDIA 9800GT e con supporto alla tecnologia Blu-Ray. Il comunicato stampa è volutamente provocatorio e il tono è di sfida: “Psystar Releases Blu-Ray, Nvidia 9800GT Before Apple”. Il riferimento a Steve Jobs, che durante l’evento del 14 ottobre ha spiegato come il ritardo dell’implementazione del Blu Ray sui Mac sia dovuto semplicemente al fatto che tale tecnologia è un “vespaio”, è più che evidente.

Psystar: non ci accorderemo con Apple

Qualche giorno fa si era diffusa la notizia che Apple e Psystar potessero aver deciso di patteggiare una risoluzione extragiudiziale per il caso che vede protagoniste le due aziende. Tale supposizione era suggerita dall’avvio dell’ADR (Alternative Dispute Resolution) una procedura tipica dell’ordinamento giuridico di alcuni stati degli U.S.A. che prevede la possibilità per le parti in causa di accordarsi ricorrendo alla consulenza di figure legali istituzionali specializzate ma evitando processo vero e proprio. Ieri gli avvocati di Psystar hanno però fatto sapere che l’azienda della Florida denunciata da Apple non ha nessuna intenzione di desistere dal proprio proposito e vuole andare fino in fondo senza rinunciare al processo.

Psystar e Apple verso un accordo privato

Il caso Psystar Vs. Apple è arrivato ad un punto di svolta. Le due parti in causa hanno accettato di avviare una “Alternative Dispute Resolution“, ovvero una procedura che permette ai contendenti di cercare un accordo extragiudiziale senza dover ricorrere al tradizionale (e costoso) processo in tribunale. In questo modo Apple e Psystar, il produttore di cloni Mac che fu denunciato da Apple in luglio,  avranno a disposizione strumenti giudiziali alternativi grazie ai quali valutare la situazione e giungere ad un compromesso. Il documento di adesione delle parti all’ADR, depositato presso il tribunale della California del Nord, non fornisce tuttavia informazioni su quale delle parti in causa possa aver richiesto per prima il ricorso a questa procedura. Il termine temporale per la durata del periodo di ADR è fissato al 31 gennaio 2009.

Caso Psystar, Apple al contrattacco

C’era tempo fino al 30 settembre per presentare una risposta alla corte sul caso Psystar da parte di Apple. E puntuale la risposta arriva. Nelle puntate precedenti: Apple in luglio ha denunciato Psystar, l’azienda della Florida che vende personal computer con OS X preinstallato. A fine agosto, con una mossa piuttosto azzardata, Psystar ha controdenunciato Apple accusando l’azienda di Cupertino di aver creato un monopolio e di aver deliberatamente violato alcune leggi antitrust con la propria pretesa di non dare in licenza Mac OS X ad altri produttori di hardware. Adesso Apple chiede al giudice William Alsup che la controdenuncia di Psystar venga lasciata cadere in occasione della prima udienza, fissata per il 6 novembre, perché lacunosa ed infondata.

Psystar denuncia Apple, uomo morde cane

Il caso Apple VS Psystar continua a far parlare di sé. La società produttrice dei Mac Cloni, dopo la denuncia in luglio da parte di Apple aveva tempo fino agli ultimi giorni di agosto per depositare una “risposta” alle accuse dell’azienda di Cupertino. Con una sovversione logica niente male, tale risposta è arrivata sotto forma di controdenuncia da parte di Psystar, che accusa Apple di abusare del proprio monopolio e di violare due specifiche leggi antitrust imponendo con la propria EULA che Mac OS X giri solo su hardware Apple.

Psystar assume gli avvocati anti-Apple

In molti si aspettavano che Psystar crollasse a terra sanguinando sbranata dai morsi dei diabolici mastini dell’ufficio legale di Cupertino. Cruente metafore cinofile a parte, sembra invece che l’azienda della Florida, nota per essersi fatta beffe dell’EULA di Mac OS X vendendo i propri Open Computer con Leopard pre-installato, non abbia nessuna intenzione di capitolare senza combattere. Per difendersi dalle accuse di Apple, Psystar ha infatti deciso di assumere degli ottimi avvocati californiani (se una società vende la propria sede non lo fa certo per assoldare il primo imbrattacarte di Tallahassee) che per giunta possono vantare di aver già vinto una causa contro Apple in passato.

Anche RSOL PC e Open Tech alla guerra dei cloni

Dopo Psystar, altre due aziende si affacciano sul mercato dei Mac cloni. Per evitare di finire come l’azienda della Florida, citata in giudizio da Apple per violazione della proprietà intellettuale e costretta a vendere la sede dell’azienda per sostenere le spese legali, però, Open Tech e RSOL PC si sono fatte più furbe. Le due aziende offrono infatti ai propri clienti un PC compatibile con tutti i maggiori sistemi operativi, incluso Mac OS X Leopard, ma evitano di fornire il software di Cupertino preinstallato sui propri computers, come aveva deciso di fare Psystar, con una mossa decisamente etichettabile come “suicida“.

Open Computer: Apple denuncia la Psystar

Apple ha sguinzagliato gli avvocati ed ha deciso di fare causa alla Psystar, l’azienda della Florida che ha sfidato apertamente l’EULA di Mac OS X e da qualche mese vende PC con il Sistema Operativo di Cupertino preinstallato. Psystar, forte del silenzio di Apple, era arrivata a proporre anche un proprio clone di Xserve su cui l’azienda, a richiesta, avrebbe potuto installare la versione server di Mac OS X.  Alcuni hanno interpretato quel silenzio come un tacito assenso da parte di Cupertino ed erano già pronti a scommetere sul ritorno alla pratica della concessione in licenza del sistema operativo (la scelta che mise  definitivamente in ginocchio Apple a metà anni ’90). E’ invece più probabile che Cupertino abbia atteso diversi mesi prima di denunciare l’azienda  al fine di studiare la migliore strategia legale prima della querela.

Psystar ci riprova con i cloni di Xserve

Anche il riflesso è clonato con risultati alquanto mediocri

Vi ricordate Psystar, l’azienda con base in Florida che si è messa a spacciare Mac Cloni nel completo disinteresse di Apple? Le simpatiche canaglie sono tornate alla carica e hanno deciso di puntare in alto: no, non hanno creato un clone di iPhone 3G, a quello ci pensano già la Samsung e la LG. I faceti bricconi di Psystar, non contenti di aver creato un prodotto assolutamente insufficiente sotto molteplici punti di vista, hanno deciso di trasferire il loro (not) know-how, in ambito business. OpenServ 1100 e OpenServ 2400 sono i due nuovi cloni commercializzati da Psystar che fanno il verso ad Xserve e come i propri predecessori desktop, gli OpenComputer, sono disponibili con Mac OS X (Server ovviamente) preinstallato.

EFiX: installare Mac OSX su PC

È sempre stato vietato installare Mac OSX su un PC in quanto Apple vende il software solo per le macchine che essa stessa produce. Nel corso degli anni, crearsi un hackintosh è diventata una moda, purtroppo illegale. Ora sembra arrivato il momento in cui sarà possibile installare Leopard sul proprio PC: chissà Apple cosa ne pensa.

Psystar: ecco perché Open Computer costa poco

Nel precedente articolo dedicato all’avvincente saga dei Mac-cloni avevo promesso che non ci sarebbero stati nuovi episodi della serie. Considerate dunque questo articolo come una postfazione, resa necessaria dal fatto che MacWorld, la più autorevole rivista dedicata al mondo Mac, ha acquistato, ricevuto e iniziato il testing di uno dei cloni prodotti dalla Psystar. James Galbraith, l’articolista che si è occupato della prova, non nasconde la propria delusione per il prodotto e mette in evidenza una serie di problemi incontrati subito prima e poco dopo l’accensione e il primo utilizzo del prodotto.

Psystar Open Computer: unboxing e benchmark

Benvenuti all’ultima puntata (salvo novità di rilievo) della saga dei Mac-cloni. Dopo aver appurato che la Psystar non è un’attività di facciata messa in piedi da spietati narcotrafficanti colombiani e dopo un primo video prodotto dall’azienda come prova della propria esistenza, oggi, grazie ad Engadget, possiamo assistere virtualmente all’unboxing di un Open Computer, già Open Mac, e al suo benchmarking. In entrambi i casi non ci troviamo certo di fronte a qualcosa di così entusiasmante come la Psystar vorrebbe farci credere.

I Mac cloni di Psystar esistono davvero

Torniamo a parlare della vicenda Psystar. L’azienda di Miami che produce l’Open Mac, prontamente rinominato Open Computer, ha risposto ufficialmente con il video che vedete sopra agli interrogativi posti dalla blogosfera e dalla stampa internazionale sull’esistenza stessa della ditta. A fomentare i dubbi di acquirenti e organi di informazione, i repentini cambi dell’indirizzo dell’azienda e le risposte non certo esaustive degli addetti al supporto telefonico della ditta.

Intanto, un sondaggio. La Psystar non effettua ancora spedizioni internazionali, ma se potessi ordinarlo,

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OpenMac: ma la Psystar esiste realmente?

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Torniamo ancora una volta sulla questione OpenMac di cui abbiamo già parlato ieri e lunedì, perché la storia si sta facendo interessante. Per chi non avesse seguito le puntate precedenti ricordiamo che OpenMac è un PC preassemblato compatibile con Mac OS X offerto dalla statunitense –e semisconosciutaPsystar che monta componenti degni di un Mac di fascia medio alta pur costando meno di un Mac Mini. Nel giro di 24 ore, da lunedì a martedì, la società ha già provveduto a cambiare nome al proprio prodotto di punta, divenuto adesso Open Computer. A quanto pare ha provveduto pure a cambiare indirizzo e non si riesce a capire se l’azienda e il prodotto esistono realmente o si tratta solo di una bufala costruita ad arte per montare volontariamente un caso. Charles Arthur del Guardian ha condotto una personale indagine sulla Psystar e ha scoperto dei particolari interessanti.

Psystar attacca l’EULA di Leopard con OpenMac

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Ieri vi abbiamo parlato di OpenMac, il computer commercializzato da Psystar che monta i componenti di un Mac di fascia medio-alta e costa meno di un Mac Mini. A distanza di sole 24 ore la Psystar ha già provveduto a cambiare nome al clone, che adesso si chiama più prosaicamente Open Computer. Ma non si pensi che per questo la società voglia darsi per vinta: la Psystar ha dichiarato guerra alla EULA di Mac OS X e continuerà a vendere il Mac-surrogato.

OpenMac: un quasi Mac a 399$

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OpenMac è un PC preassemblato commercializzato dalla statunitense Psystar dotato di hardware compatibile con Leopard. Mac OS X 10.5, come deliberatamente affermato dall’azienda, può essere installato su OpenMac grazie ad un emulatore del firmware EFI. L’offerta della Psystar è innegabilmente accattivante: hardware paragonabile a quello di un Mac di fascia alta montato su un computer che costa meno di un Mac Mini. La versione base di OpenMac costa 399$ ed è dotata di processore Intel Core 2 Duo 2.2GHz, 2GB RAM, Grafica integrata Intel GMA 950, masterizzatore DVD, HD da 250GB. La configurazione massima ottenibile, che comprende, fra le altre cose, un processore Intel Core 2 Duo a 2,66GHz, una scheda video NVidia da 512MB, un HD da 400GB e 4GB di Ram, costa 1044,99$. Meno della versione base dell’iMac.