Psystar, il produttore di cloni Mac con sede in Florida al centro del noto caso legale per violazione del copyright di Mac OS X, ha raggiunto un accordo con il board di Apple grazie al quale i suoi avvocati avranno la possibilità di interrogare in veste di “testimoni” alcuni dirigenti dell’azienda di Cupertino, incluso Phil Schiller.
Psystar sembra particolarmente contenta di questo sviluppo tanto da arrivare a chiedere ai “propri supporters”, tramite il proprio blog, di inviare alcune delle domande che vorrebbero rivolgere ai dirigenti Apple. A giudicare dai commenti al post, la risposta dei “supporters” non sembra particolarmente viva. Dopo il salto trovate il calendario delle udienze. Phil Schiller ed altri dirigenti sono già stati ascoltati nei giorni scorsi.
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La guerra dei cloni: Psystar cambia avvocati
Ancora una piccola novità nel caso giudiziario che vede contrapposte Psystar ed Apple. A poco più di una settimana dall’incontro durante il quale le parti tenteranno di mediare, previsto per il 30 luglio, Psystar ha comunicato ufficialmente di aver deciso di cambiare il proprio collegio difensivo. Il “licenziamento” dei propri avvocati non sarebbe una notizia degna di nota se non fosse che Psystar scelse la firm Carr & Ferrell perché uno degli associati, Colby Springer, è noto nell’ambiente come un “mastino anti-Apple”. Nel caso Burst.com VS Apple, in cui il patteggiamento costò ad Apple 10 milioni di dollari, Springer faceva parte del collegio difensivo.
Apple vs. Psystar: nuovo tentativo di mediazione
Apple e Psystar, rappresentate dai rispettivi legali, parteciperanno ad una nuova udienza finalizzata al raggiungimento di un accordo extra-giudiziale che potrebbe potenzialmente porre fine alla diatriba legale fra il produttore di cloni con sede in Florida e l’azienda di Cupertino.
L’occasione per un accordo c’è già stata, ma si risolse in un nulla di fatto. La possibilità di una seconda negoziazione è scaturita dalla revisione dell’iter processuale seguita al procedimento legale per la quasi-bancarotta di Psystar.
L’incontro fra le parti si terrà il prossimo 30 luglio, come previsto dall’ordinanza del giudice Bernard Zimmerman. Nell’ordinanza si legge inoltre che entro quella data entrambe le parti dovranno produrre tutti i documenti potenzialmente necessari per la preparazione dell’udienza.
Nel caso anche questo tentativo di accordo non dovesse andare a buon fine, la data d’inizio del processo vero e proprio è fissata per l’11 gennaio 2010.
La guerra dei cloni: lunga vita alla licenza di Mac OS X (seconda parte)
La notizia è di pochi giorni fa: Psystar è tornata all’attacco. L’azienda produttrice di cloni è pronta ad uscire dal regime di protezione dalla bancarotta e ha lanciato un nuovo PC con Mac OS X preinstallato.
Nel frattempo, nel vecchio continente, la tedesca PearC si espande in altri paesi, forse con l’intenzione di seguire le orme del clonatore americano, candidandosi a diventare la Psystar europea. Ma nel vecchio continente quali sono le regole? La EULA di Mac OS X ha pieno valore legale?
Per rispondere a questi dubbi e analizzare la situazione in maniera più approfondita abbiamo chiesto un parere al Dottor Gianluca Craia, consulente legale dello staff di noze s.r.l. ed esperto di proprietà intellettuale nel mondo ICT. Oggi ne pubblichiamo la seconda parte (qui la prima parte).
Nella prima parte di questa analisi abbiamo analizzato il caso Psystar e abbiamo dimostrato come in linea teorica anche nel vecchio continente siano potenzialmente “fuorilegge” coloro che vendono PC non Apple con Mac OS X pre-installato, come la tedesca PearC.
Oggi ci occuperemo invece di due casi leggermente differenti, vale a dire EFI-X (il modulo USB che permette di installare Mac OS X sul proprio PC compatibile) e Apple PC.
La guerra dei cloni: lunga vita alla licenza di Mac OS X (prima parte)
La notizia è di pochi giorni fa: Psystar è tornata all’attacco. L’azienda produttrice di cloni è pronta ad uscire dal regime di protezione dalla bancarotta e ha lanciato un nuovo PC con Mac OS X preinstallato.
Nel frattempo, nel vecchio continente, la tedesca PearC si espande in altri paesi, forse con l’intenzione di seguire le orme del clonatore americano, candidandosi a diventare la Psystar europea. Ma nel vecchio continente quali sono le regole? La EULA di Mac OS X ha pieno valore legale?
Per rispondere a questi dubbi e analizzare la situazione in maniera più approfondita abbiamo chiesto un parere al Dottor Gianluca Craia, consulente legale dello staff di noze s.r.l. ed esperto di proprietà intellettuale nel mondo ICT. Oggi ne pubblichiamo la prima parte.
Della legalità dei cloni
Da quando al MacWorld Expo di San Francisco del 10 gennaio 2006 la casa di Cupertino ha ufficialmente confermato il passaggio alla piattaforma Intel, il suo sistema operativo è divenuto oggetto di interesse e di business per numerose imprese che propongono ai loro clienti sistemi hardware capaci di far girare Mac OS X, alternativi a quelli proposti da Apple stessa.
Uno su tutti per la rilevanza, i numerosi risvolti legali e colpi di scena è il caso Psystar, ma, senza dubbio, molte sono le proposte per costruirsi un sistema Apple “alternativo”.
Cloni Mac: Pearc si espande
Il caso Psystar sembra aver insegnato ben poco agli altri produttori di cloni che continuano ad operare indisturbati in ambito internazionale. Uno di questi è PearC, azienda tedesca che da qualche tempo si occupa di assemblaggio e vendita di PC che riescono a far girare Mac OS X.
Gli affari, a quanto pare, vanno bene: con evidente sprezzo del pericolo, PearC ha deciso di allargarsi e di esportare i propri prodotti in Francia, Lussemburgo e Paesi Bassi.
Psystar torna alla carica e lancia un nuovo clone
Psystar torna a dare battaglia. L’azienda produttrice di cloni Mac, con cui Apple sta battagliando in tribunale da luglio scorso, ha inviato una mail ai clienti in cui promette di essere pronta ad uscire dal Chapter 11.
Attraverso la missiva, condita da frasi fatte della peggior risma (“siamo pronti a combattere di nuovo contro Golia”), Psystar ha anche annunciato il lancio dell’Open(7), un nuovo clone dotato di processori Xeon.
Il pugile suonato si prepara ad incassarne ancora.
Psystar deve 75.000$ ad Apple
Il caso Psystar ci regala ormai piccole sorprese ad intervalli regolari. Dopo la richiesta del Chapter 11 da parte dell’azienda di cloni Mac con sede in Florida, stanno emergendo particolari interessanti sulla gestione della baracca, se ci passate il modo di dire, da parte del fondatore Rudy Pedraza e soci.
L’ultima chicca riguarda un debito da 75.000$ che Psystar ha contratto con Apple. La questione, ripresa da ComputerWorld, non ha ancora trovato spiegazioni ufficiali, sebbene la cifra sia stata confermata anche da un avvocato della Florida assunto da Apple per curare gli interessi della società nel procedimento di bancarotta.
La bancarotta di Psystar: debiti con gli avvocati
Il produttore di Mac Cloni Psystar, al centro di una lunga battaglia legale con Apple avviata l’estate scorsa, poche settimane fa ha dichiarato bancarotta appellandosi al cosiddetto Chapter 11. L’azienda è sommersa di debiti. Dei 259.000 dollari che Psystar deve restituire ai creditori, 120.000 dovrebbero rientrare nelle tasche del socio fondatore, Rudy Pedraza, che tirò fuori il capitale iniziale. Escluso questo “prestito interno” da rifondere, il secondo maggior creditore di Psystar è la Carr & Ferrell, lo studio associato californiano di super avvocati che cura la difesa dell’azienda nella causa con Apple.
Psystar dichiara fallimento, processo rinviato o finito?
Psystar, l’azienda produttrice di cloni al centro di un’ormai nota diatriba legale con Apple, ha dichiarato ufficialmente fallimento e ha depositato i documenti per la richiesta del “Chapter 11” (più o meno l’equivalente della nostra amministrazione controllata).
A quanto si apprende da MacObserver, fonte dello scoop, la richiesta è stata depositata da Psystar giovedì della scorsa settimana mentre i legali di Apple sarebbero venuti a conoscenza dei nuovi sviluppi durante il weekend lungo del Memorial Day.
Dalla Russia col furgone: i cloni Mac di RussianMac
Se da un lato l’azione legale di Apple nei confronti di Psystar potrebbe giungere al termine in tempi brevi (e l’esito sembra scontato), ecco che a Cupertino ora devono iniziare a fare i conti con un altro produttore di cloni Mac, che ha sede in Russia, e che, con un estro creativo senza precedenti, si fa chiamare RussianMac.
Un po’ come i cugini tedeschi di PearC (quelli degli scatolotti che fanno girare Mac OS X), anche in questo caso i Russi sono convinti di non infrangere alcuna EULA (ovvero Accordo di Licenza con l’utente finale, che tutela il software Apple) fintanto che i loro prodotti restano commercializzati nel territorio russo.
Se Apple non fa il netbook, ci pensa Psystar?
La battaglia legale fra Apple e Psystar, è tornata a far parlare di sé questa settimana per le accuse di negligenza nell’adesione alle regole processuali da parte dell’ormai noto produttore di cloni. Il processo vero e proprio inizierà il prossimo 9 novembre. Nel frattempo Psystar non si da per vinta e continua a sfornare un clone dietro l’altro.
Dopo la commercializzazione di una nuova versione di Open Computer che vorrebbe fare concorrenza all’Xserve di Apple, ai clonatori della Florida manca solo un modello portatile. Tempo fa se ne vociferò, ma il progetto cadde nel dimenticatoio. Adesso, secondo quanto sostenuto da MacRumors, Rudy Pedraza e soci hanno confermato ad un potenziale cliente il lancio futuro di un modello clone portatile.
Psystar respinge le accuse di negligenza
Apple ha presentato un esposto alla corte che si sta occupando della disputa legale con Psystar, l’ormai nota casa produttrice di Mac cloni, accusando l’azienda di negligenza nell’ottemperanza ad alcune norme processuali. Ve ne parlavamo proprio ieri. Psystar, in sostanza, si rifiuterebbe di fornire ad Apple documenti fiscali (fatture, report sui profitti et similia) che sarebbe obbligata a produrre.
Ieri l’azienda di cloni ha risposto in maniera contraddittoria a queste nuove accuse, suscitando ulteriori perplessità sulla propria condotta, non sono in ambito legale.
Apple: Psystar non collabora come dovrebbe
Si inasprisce il confronto legale fra Apple e Psystar, l’azienda produttrice di cloni Mac denunciata dai legali di Cupertino la scorsa estate. Dopo le numerose schermaglie iniziali fatte di denunce e contro-denunce, adesso Apple ha inviato un esposto alla corte federale che si sta occupando del caso per portare all’attenzione del giudice William Alsup il comportamento scorretto di Psystar. L’azienda si rifiuta di fornire ai legali di Apple documenti fiscali che per regolamento processuale sarebbe costretta a produrre senza esitazioni.
Psystar non s’arrende e lancia l’Open(3)
Alla Psystar proprio non si danno per vinti. L’ormai arcinota azienda produttrice di Mac Cloni vuole battere il ferro finché e caldo e lo fa lanciando un nuovo modello di Open computer. L’Open(3), introdotto giusto ieri, è la terza incarnazione dell’Open Computer, il PC con Mac OS X preinstallato venduto dall’azienda e ragione del contendere con Apple. Per chi non avesse seguito l’ormai annosa questione, ricordiamo che Psystar e l’azienda di Cupertino sono ai ferri corti e stanno battagliando in tribunale ormai dalla scorsa estate, quando l’ufficio legale di Jobs e Co. ha rifilato la prima stoccata alla “banda” dei clonatori.
Apple Vs. Psystar, fallisce tentativo di mediazione
Apple e Psystar se la giocheranno di nuovo in tribunale. Secondo quanto riportato da World of Apple, lo scorso 18 febbraio gli avvocati di Cupertino e gli avvocati dell’azienda di cloni con sede in Florida si sono incontrati privatamente per tentare una mediazione extra-giudiziaria. Tale incontro, che era stato imposto dalla corte e faceva parte del’iter previsto, non ha però avuto alcun esito e la situazione non è mutata.
Psystar all’inizio di febbraio aveva ottenuto l’autorizzazione a depositare una nuova denuncia rettificata rispetto alla denuncia originale respinta dal giudice in dicembre. In tale occasione la corte si è così espressa:
“Psystar può avere un interesse legittimo nello stabilire un esercizio erroneo del copyright, indipendentemente dal parere contrario di Apple. Il fine, ad esempio, può essere quello di capire con chiarezza i rischi cui l’azienda va incontro commercializzando i prodotti in esame in questo caso o altri che essa intenda sviluppare”.
Psystar vs Apple: il clonatore vince una piccola battaglia
La guerra fra Apple e Psystar è ancora lunga e Cupertino sta decisamente vincendo. Ciò nonostante la scorsa settimana l’azienda di cloni con sede in Florida ha vinto la sua prima (marginale) battaglia. Il giudice della U.S. District Court William Alsup ha deliberato in favore dell’“amendment” della denuncia da parte di Psystar. Significa, in parole povere, che Psystar è autorizzata a modificare la propria controdenuncia (quella che seguì al primo “attacco” da parte di Apple) in modo che essa possa essere convalidata dal giudice e successivamente portata in tribunale per il procedimento vero e proprio.
Nuovi cloni Mac in arrivo dalla Germania
La società tedesca PearC ha avuto la brillante idea di iniziare a commercializzare altri cloni Mac; dopo l’esempio di Psystar, probabilmente anche PearC è dell’avviso che violare l’EULA (l’accordo di licenza con l’utente finale) che tutela Mac OS X, non abbia conseguenze legali.
Lo slogan dell’azienda tedesca, d’altronde, “Mac OS X con il PC”, non lascia adito a dubbi: PearC vuole immettere sul mercato un clone dei Mac di Apple e vuole farlo in completa trasparenza (da come si legge in alcuni passaggi di questo articolo, la società è convinta del fatto che in Germania le restrizioni applicate da Apple su Mac OS X non abbiano alcun valore giuridico).
Leopard su MSI Wind: Apple “ammonisce” Wired
Apple fa la voce grossa con Wired. La nota rivista tecnologica ha rimosso un post di Gadget Lab, noto blog del gruppo, in cui Brian X. Chen, con un video e con istruzioni scritte, spiegava come installare Mac OS X Leopard su un netbook MSI Wind. Si tratta della guida che vi abbiamo segnalato anche noi tempo fa qui su TheAppleLounge.
La notizia si è diffusa a partire da un tweet di Chen in cui l’autore parlava di querela di Apple nei confronti di Wired. In realtà Chen ha successivamente precisato che Apple non ha formalmente denunciato Wired, ma avrebbe solamente inviato una classica “cease and desist letter”, anche non si sa bene sotto che forma, per richiedere all’editore di rimuovere il contenuto lesivo dei diritti dell’azienda.
Psystar rinnova la controdenuncia ad Apple
Si apre un nuovo capitolo del procedimento processuale che vede contrapposte Apple e Psystar, l’ormai nota azienda produttrice di cloni Mac con sede in Florida. Lo scorso mese il giudice aveva deciso di non accettare le motivazioni della controdenuncia depositata da Psystar in risposta alle accuse mosse da Apple. Il clone-maker aveva tempo fino al 9 dicembre per presentare un nuovo documento, che è arrivato puntuale: niente più accuse di violazione delle leggi antitrust da parte di Apple ma un nuovo attacco alla EULA di Mac OS X.
Psystar ha una sua EULA e nessuna credibilità
Psystar, il produttore di cloni Mac denunciato da Apple in luglio, ha sfoderato diverse armi per difendersi dalle -fondate- accuse di Cupertino. Nel tentativo di ritagliarsi un ruolo da vittima del gigante che non rispetta i diritti delle piccole aziende, Psystar ha provato ad ergersi a paladina della causa dell’Open Source, con mielose dichiarazioni affidate ora al responsabile Rudy Pedraza (“Psystar promuove l’Open Source con ogni possibile mezzo”), ora agli avvocati, o con mosse di dubbio gusto come cambiare in Open Computer il nome dei propri cloni. Anche Psystar però utilizza un EULA per molti versi restrittiva e chiusa nei confronti dell’utente come e più di quella di Apple, contro la quale apertamente si batte.
Caso Psystar, Apple allarga la denuncia a chi “spalleggia” Psystar
Apple ha presentato alcune modifiche alla denuncia originaria contro Psystar per allargare l’accusa anche ad altri ignoti interessati. Nella giurisprudenza americana quando viene depositato un procedimento, chi formula l’accusa include solitamente degli anonimi “John Doe-s” (l’equivalente del nostro Tal Dei Tali) nella lista dei “defendants”, ovvero coloro che si dovranno difendere nel procedimento. In questo modo l’accusante si premura di chiamare in causa altri soggetti potenzialmente interessati dall’accusa ma ancora ignoti ad inizio processo.
Apple non aveva incluso i suoi John Does ad inizio procedimento ed ha dunque chiesto alla corte di poter modificare l’accusa già depositata per includere altri 10 “ignoti” soggetti che secondo l’azienda potrebbero essere interessati ad una vittoria di Psystar nel processo.
ApplePc: cloni Mac (legali?) all’italiana – L’inchiesta di TheAppleLounge
Finalmente possiamo rivendicare l’orgoglio del Made In Italy anche nel settore della produzione dei cloni Mac. ApplePc (la ragione sociale è “Informatica Ingegneria“) è una azienda italiana da poco comparsa sulle scene internettiane che si propone di vendere PC compatibili con Mac OS X ad un prezzo che definire competitivo è poco. Per darvi un’idea del marketing aggressivo adottato dalla ApplePC date un occhiata a questa offerta: il MAC Pro PC (modificato ora in MAC.Pro.PC, qui la vecchia pagina), dotato di caratteristiche superiori ad un iMac di fascia media, viene venduto a soli 549€. Il MAC Book PC (aggiornato: pagina rimossa dopo il nostro colloquio telefonico col responsabile di ApplePC. Non sappiamo se il prodotto è ancora disponibile) che ha però caratteristiche decisamente inferiori ai laptop Apple, è praticamente il subnotebook con la mela che tutti vorrebbero. Costa 459€.
Abbiamo deciso di contattare telefonicamente il responsabile di ApplePc, Andrea Papa, perché di primo acchito alcuni aspetti dell’azienda ci convincevano poco. Le risposte che ci ha dato fanno luce, almeno in parte, su alcuni aspetti poco chiari relativi all’azienda e ai prodotti in vendita ma a nostro parere non hanno risolto altri piccoli dubbi sull’operato di ApplePC. Se ne volete sapere di più continuate a leggere.