In molti pensano che le nuove generazioni, inevitabilmente circondate dalla tecnologia, dovrebbero imparare a sviluppare software. Scrivere un codice permette non soltanto di generare una applicazione utile nella vita quotidiana, ma consente soprattutto di risolvere i più svariati problemi tramite la logica freddezza di un algoritmo. Questo importante passo nel mondo dell’istruzione, che faticherà certo a farsi strada nelle scuole italiane e non solo, è ora aiutato da Apple tramite una iniziativa degli Apple Retail Store statunitensi.
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Dal MacBook Pro all’iPad per lavorare: si può fare (più o meno)
Per quanto sia ormai appurato che l’iPad non è solo un dispositivo destinato al consumo dei contenuti ma può anche aiutare artisti, professionisti di ogni estrazione e semplici utenti ad essere produttivi nel proprio campo d’interesse, è ancora opinione comune che sia presto per riuscire a sostituire con un iPad i computer cui ancora ci affidiamo durante le ore di lavoro. Certo, il tablet è entrato a pieno diritto nel workflow di molti e lo ha migliorato. Le testimonianze di chi è riuscito ad utilizzare solamente l’iPad per periodi piuttosto lunghi (in viaggio di lavoro, in particolari momenti della giornata lavorativa) ormai si sprecano.
Tuttavia praticamente nessuno può davvero dire di aver abbandonato totalmente il proprio Mac (o il proprio PC) in favore dell’utilizzo dell’iPad come strumento di lavoro a tempo pieno. Fin ad ora. Mark O’Connor c’è riuscito. Sento già cosa state per dire: sarà un semplice avvocaticchio che ha scoperto l’iPad e ci tiene i documenti delle cause, oppure un commerciale di qualche azienda che si limita ad usare Pages e mostra le foto dei prodotti ai clienti direttamente sul Tablet. Tutt’altro. O’Connor è un über-Geek di quelli tosti e durante la sua giornata lavorativa si trova costantemente a masticare C++ con toolkit Qt e altri ameni linguaggi di cui l’utente medio molto probabilmente ignora l’esistenza.
Sony voleva sviluppare un’alternativa ad iOS?
Come riporta AppleInsider, Sony ha svelato (e subito dopo sospeso senza fornire un valido motivo) un progetto finalizzato allo sviluppo di una piattaforma per lo sviluppo su dispositivi mobili basata su una versione open-source delle tecnologie Apple OpenStep e Cocoa.
La piattaforma, conosciuta come SNAP (Sony Networked Application Platform), aveva l’ambizione di cercare di dare una scossa alla comunità di sviluppatori, fornendo un’alternativa all’attuale piattaforma di sviluppo proposta dall’azienda di Cupertino.
Tutto nasce dalle librerie GNUstep, a loro volta alla base di OpenStep che ha dato vita alla piattaforma Cocoa (e di conseguenza Cocoa touch) per lo sviluppo di applicazioni per Mac OS X e iOS. GNUstep è stata scritta con il linguaggio di programmazione Objective-C, lo stesso utilizzato per implementare la maggior parte delle applicazioni per i sistemi della Mela.
iPhone SDK 2.2: funzionalità TV-out non documentate
Interessantissima scoperta quella attuata qualche giorno da dalla “geek” Erica Sadun: all’interno della versione di SDK che accompagna il nuovo firmware 2.2 per iPhone ci sarebbero alcune funzioni non ancora documentate da Apple. Tra queste è presente un “MediaPlayer framework” che permette di esportare direttamente contenuti video da iPhone a un televisore collegato (e fin qui, nulla di nuovo). MPTVOutWindow, però, permette al vostro iPhone di inviare, a un televisore collegato, un flusso video diverso da quanto riprodotto sullo schermo del device stesso. MPTVOutWindow, che sarà utilizzato in futuro con i filmati, crea dunque un flusso video (video live feed) che viene inviato tramite il connettore dock di iPhone. Sempre secondo la Sadun, gli utenti avranno bisogno di acquistare una sorta di scheda video o un particolare cavo per utilizzare questa inedita funzionalità. Tra le varie funzioni sarà possibile sfruttare l’accelerometro di iPhone per un nuovo tipo di interazione con il filmato o con tutto quanto sarà possibile riprodurre. Per avere un’idea di queste future funzionalità, date un’occhiata al video che segue.
iPhone: sviluppare per il web? Si può! Quasi.
Provando la console di debug su iPhone, ci è balenato un dubbio: da buon Mac da tasca che telefona, è possibile scrivere codice dall’iPhone? Soprattutto, si può fare sviluppo web su di un device delle dimensioni e della portabilità di iPhone?
La domanda è lecita per due motivi: la tastiera di iPhone è quanto di più comodo esista per un device da tasca senza avere un accessorio esterno e le attitudini di connettività alla rete sono fondamentali per potersi connettere ai propri server ed effettuare upload e download di file.