iPhone 13, prezzi più cari del previsto

iPhone 13

C’è grande attesa nello scoprire dal vivo tutte le novità che Apple mostrerà con il suo nuovo iPhone 13, top di gamma che potrà contare su quattro varianti in modo da poter accontentare i gusti dei vari utenti appassionati della mela morsicata.

iPhone 12, continuano i rumors sui possibili prezzi

iPhone 12

In attesa di scoprire se effettivamente il 10 settembre Apple darà vita al nuovo keynote con la presentazione della gamma iPhone 12, in queste ore sono emerse nuove indiscrezioni sui possibili prezzi che animeranno tali top di gamma.

I prezzi di iPad Pro 9.7″ in Italia

Delle caratteristiche di iPad Pro 9.7″ sappiamo tutto: avrà un nuovo display, chip A9X, fotocamera posteriore da 12MP con flash True Tone e anteriore da 5MP, 4 speaker stereo, Smart Connector e sarà compatibile con Apple Pencil. Ma quanto costerà in Italia?

IVA al 22%, Apple Store Online mantiene invariati i prezzi

In occasione del primo aumento dell’IVA dal 20 al 21%, avvenuto a metà settembre 2011, Apple adeguò i prezzi dei suoi prodotti alla nuova aliquota, con lievi rialzi successivamente riassorbiti in eccesso o difetto con il rinnovo delle varie linee.
Da oggi l’IVA è aumentata di un altro punto percentuale ma Apple a questo giro ha deciso di mantenere i prezzi invariati. Come segnala Saggiamente, il listino è rimasto il medesimo, nonostante questa notte l’Apple Store sia andato offline, lasciando supporre per qualche ora la possibilità un aumento generalizzato.

apple store iva 22

iPhone 4S, i prezzi in Italia

Trapelano per la prima volta i prezzi italiani del nuovo iPhone 4S, svelatici da iPhoneItalia tramite una loro fonte interna a Tim.

I prezzi partono da 659€ per il modello da 16GB fino a 899€ per il modello da 64GB, quindi decisamente più alti rispetto a quelli di Francia, Germania e Inghilterra, complici probabilmente anche le tasse SIAE e l’IVA al 21%. C’è però ancora un filo di speranza.

Apple aggiusta i prezzi delle apps in alcuni App Store

Appstore 500

Qualche giorno fa l’iTunes Store e l’App Store sono rimasti irraggiungibili per alcuni minuti: niente post-it giallo, come accade per l’Apple Store online, ma qualsiasi contenuto era assolutamente irreperibile.
Qualcuno, magari, si sarà domandato il perché ed Apple oggi ci fornisce la risposta: sono stati cambiati i prezzi delle apps in molti App Store, aggiornandoli al cambio di valuta corrente.

La modifica è stata sia in positivo che in negativo, con aumenti o diminuzioni di prezzo in svariati paesi: per adesso, non ci risulta che nulla di tutto ciò abbia interessato l’Europa e quindi l’Italia.

Il meglio del MacWorld Expo 2011

In base a quanto apprendiamo da MacRumors, Macworld ha redatto la classica dei migliori prodotti esposti durante il Macworld Expo del 2011 di quest’anno. I premi sono stati attribuiti distinguendoli fra due categorie: prodotti per Mac e prodotti per iOS. Abbiamo cercato di riportare i prezzi per la maggior parte dei prodotti; tuttavia, i prezzi potrebbero non corrispondere necessariamente a quelli reali perchè soggetti a eventuali sconti dedicati ai clienti del Macworld Expo. Di seguito, vi riportiamo le due classifiche.

Aumentano i prezzi su Apple Store UK

Stamani diversi Apple Store online dei paesi europei (tra cui UK, Francia, Spagna, Portogallo, Italia) sono stati irraggiungibili per diverse ore, come accade di solito per operazioni di manutenzione e/o aggiornamenti e introduzioni di nuovi prodotti.

Le speculazioni per l’introduzione di nuovi prodotti sono state quasi subito scartate dal fatto che gli store del Nord America e dell’Asia erano perfettamente funzionanti. Infatti, questa volta si è trattato di un aumento dei prezzi per quanto riguarda lo store della Gran Bretagna.

Apple Store Online, Tanti p(a)esi e tante misure


Il titolo può già dare qualche indicazione di cosa andremo a raccontarvi. Parliamo di ciò che offre e pubblicizza Apple sui suoi store online dei vari paesi in cui il negozio virtuale è “aperto”.

Abbiamo fatto un giro sugli store e, ce ne sono delle belle. I più penseranno alla solita storia della differenza dei prezzi dei prodotti tra il negozio U.S.A. ed il nostro italiano. In realtà, quella è l’ultima delle cose che abbiamo notato e che i più accaniti sostenitori di Apple (quasi come se chi scrive su The Apple Lounge sia un sostenitore dello Zune e di Windows VISTA) sono soliti giustificare col fatto che i prezzi dello store a stelle e strisce non includono le tasse che variano a seconda degli stati degli U.S.A..

Questa volta ciò che abbiamo notato va oltre.

iBookstore dopo sei mesi: un vero e proprio fallimento?

Prendiamo spunto da un interessante post scritto da David Winograd su TUAW a proposito della situazione di iBookstore e iBooks. A distanza di sei mesi dalla presentazione di iPad e della sua libreria digitale (estesa successivamente anche ad iPhone) è giunto il momento di tirare le somme.

Quella che doveva essere la risposta di Apple ad Amazon e al suo Kindle si è rivelato essere più o meno un esperimento fallimentare. A giustificare questa tesi basta considerare un po’ di numeri; il Kindle store vanta ben 700.000 titoli tra libri, riviste e blog da scaricare. Per quanto riguarda lo store digitale dell’azienda di Cupertino non sono stati rilasciati dei dati ufficiali ma basta togliere dal conto il materiale in pdf per giungere ad una semplice conclusione.

Foxconn conferma l’aumento dei costi di produzione

Nella giornata odierna, l’azienda taiwanese Foxconn ha confermato i recenti rumor a proposito di un eventuale aumento dei costi di produzione. Come aveva riportato Reuters, a questo punto in maniera corretta, l’azienda del gruppo Hon Hai stava valutando di proporre un aumento dei prezzi a clienti del calibro di Nokia, Microsoft, Sony Ericsson ed Apple (come anticipato in questo post).

La conferma ufficiale arriva proprio da un portavoce dell’azienda che ha sottolineato come “molti clienti abbiano già accettano le nuove condizioni” e che le trattative andranno comunque avanti con le aziende che non sono ancora d’accordo.

iPad: eBook best seller a 9,99 dollari?

Secondo quanto riportato da MacRumors, App Advice avrebbe avuto la possibilità di consultare in anteprima, all’inizio di questa settimana, l’applicazione nativa iBookstore per iPad, che come saprete sicuramente permetterà di consultare testi in formato digitale. App Advice potrebbe essere tra i fortunati ad aver ricevuto un esemplare di iPad in anteprima, come avevamo avuto modo di informarvi precedentemente su TAL.

In base a quanto compare nel relativo post, la maggior parte dei titoli best seller provenienti dal New York Times potranno essere acquistati per soli 9,99 dollari, in piena competizione con il diretto concorrente Kindle Store di Amazon.

iTunes Store: l’aumento dei prezzi dei brani rallenta le vendite

In base ai dati fiscali pubblicati dalla Warner Music, da quando Apple ha permesso alle case discografiche di stabilire i prezzi di vendita delle canzoni tra 0,69 e 1,29 dollari su iTunes Store, la crescita delle vendite di contenuti digitali musicali ha subito un discreto rallentamento. All’inizio dello scorso anno, Apple riuscì a convincere le case discografiche a rinunciare ai contenuti musicali protetti da DRM; a partire dal mese di aprile, alcuni brani molto ascoltati subirono un aumento dei prezzi di vendita del 30%, passando dai 99 cents ad 1,29 dollari.

Stando a quanto scritto da Peter Kafka per MediaMemo, la Warner Music Group ha registrato un incremento dei ricavi nell’ultimo trimestre dell’8%, a fronte del 20% dello stesso periodo dell’anno precedente. Il download di album digitali è cresciuto solamente del 5% a dicembre, contro il 10% di settembre e l’11% di giugno 2009.

iPad: anche Hachette contro la politica di Amazon

Dopo la scelta di Macmillan riguardo la volontà di stabilire liberamente i prezzi per gli e-book, anche Hachette aumenterà i prezzi dei suoi libri digitali in vendita sullo store online di Amazon. Entrambe le case editrici sono maggiormente favorevoli alla politica che seguirà Apple circa i prezzi dei libri su iBookstore, dove saranno gli editori e non il rivenditore (in questo caso Apple) a stabilire gli importi di vendita. Seguiranno entrambe il “tariffario” che prevede un costo tra i 13 e 15 dollari per i titoli nuovi e per i bestseller, mentre per 6 dollari si potranno acquistare titoli meno recenti o di minor rilevanza.

iPad in Italia, Apple conferma sul sito le date di lancio

La sezione dedicata ad iPad sulla versione italiana del sito di Apple è stata tradotta anche nella nostra lingua, dopo una prima pubblicazione in inglese nei giorni scorsi. Ora nella pagina principale della sezione viene indicata esplicitamente la tempistica per la disponibilità di iPad nel nostro paese. Sono scongiurate le preoccupazioni della vigilia circa un possibile arrivo differito del dispositivo nel nostro paese, dato che anche da noi il nuovo device verrà commercializzato a fine marzo nella versione Wi-Fi e a fine aprile nella versione Wi-Fi + 3G. “I prezzi per l’Italia saranno comunicati prossimamente”.

iPod: taglio dei prezzi in vista?

ipod prezzi

Prima che l’Apple Store andasse offline, causa aggiornamento del listino in vista delle novità di questa sera, i prezzi degli iPod presentavano un ritocco verso il basso. È davvero strano questo cambio improvviso del loro costo senza il minimo avviso da parte di Apple: che questi nuovi prezzi rappresentino quelli degli iPod che verranno presentati questa sera?

Ecco la sequenza dei prezzi apparsi nell’Apple Store e ora non più raggiungibili:

  • iPod Nano 8GB da 149 dollari a 129 dollari
  • iPod Nano 16GB da 199 dollari a 149 dollari
  • iPod touch 8Gb da 229 dollari a 189 dollari
  • iPod touch 16Gb da 299 dollari a 249 dollari
  • iPod touch 32Gb da 399 dollari a 279 dollari
  • iPod Classic 120GB da 249 dollari a 229 dollari

Scopriamolo tutte le novità durante la diretta dell’evento: l’appuntamento è qui su TAL per le 19.00.

App Store: con i prezzi troppo bassi è la fine?

A margine dei dati economici di tutto rispetto snocciolati da Apple nella Conference Call appena tenuta, torna a farsi sentire un po’ di malumore da parte di alcuni developers che propongono le proprie creazioni attraverso App Store. Non mi riferisco agli sviluppatori amatoriali (quelli che, per intenderci, creano le proprie App quasi per gioco) ma ai grossi gruppi che, avendo deciso di investire considerevoli somme di denaro in App Store, vogliono avere un margine di guadagno tale da permettere anche il futuro sviluppo di altro materiale. Si è tornati dunque a parlare del prezzo base (i famosi 0,99 dollari) che, secondo alcune correnti di pensiero, uccide il meccanismo stesso alla base di App Store perché fa percepire all’utente un valore economico troppo basso delle applicazioni stesse.

Ma non è la richiesta, in genere, a fare il mercato?

Snow Leopard e Windows 7: politica dei prezzi

Nei mesi scorsi Microsoft ha speso più di 300 milioni di dollari per imbastire una grande campagna pubblicitaria a più fasi di cui vi abbiamo spesso parlato anche qui su TAL. L’ultima infornata di spot, quelli della serie Laptop Hunters, puntava a mettere in evidenza un presunto punto debole dei Mac rispetto ai computer Windows, ovvero l’eccessivo prezzo dell’hardware.
E’ stata una campagna anomala, dato che il committente (Microsoft) ha voluto mettere in evidenza quello che considera un pregio dei prodotti di altre aziende (principalmente HP) senza fare praticamente mai riferimento al proprio software.
Alla luce dei nuovi variegati prezzi di Windows 7 non è difficile intuire il perché di quella decisione. Una posizione come quella di Microsoft (cheap is better) si ritorce contro l’azienda di Redmond.

Prezzi iPhone 3G S di Vodafone e TIM: sono pazzi?

In queste ora sta montando l’attesa per l’annuncio ufficiale dei prezzi di iPhone 3G S con Vodafone e TIM, sia per quanto riguarda le versioni sbloccate sia per eventuali novità nelle tariffe. Sul Mac Web italiano si legge un po’ di tutto. Noi abbiamo voluto mantenere un basso profilo perché al momento non c’è nulla di ufficiale e le “fonti attendibili” ma sconosciute si moltiplicano come funghi.Alcune delle nostre fonti, quelle che riteniamo più attendibili, rimangono ancora silenti.

Macity, poco fa, ha pubblicato la notizia dell’aumento esorbitante dei prezzi in casa Vodafone e TIM, (infarinandola con un’aura di certezza che noi ci riserviamo solo per l’annuncio ufficiale): 499€ per iPhone 3G 8GB, 619€ per iPhone 3G S 16GB, 719€ per iPhone 3G S 32GB per quanto riguarda Vodafone; 599€ e 699€ per TIM, rispettivamente per iPhone 3G S da 16GB e 32GB.

App Store: per Apple non è la miniera d’oro che sembra?

Qualche tempo fa vi avevamo proposto un articolo su AdWhirl, il sistema che genera i banner per le applicazioni di App Store in grado di far intascare incassi record agli sviluppatori. In questo modo il guadagno generato dalle “impressioni dei banner” finisce direttamente nelle tasche dello sviluppatore senza la percentuale che Apple intasca per ogni vendita eseguita sul suo negozio virtuale di applicazioni. Abbiamo da sempre seguito gli incassi degli sviluppatori (coloro che sono stati i più meritevoli hanno addirittura acquistato una casa) senza mai fare i conti in tasca a Steve Jobs e soci. Secondo un recente articolo di Lightspeed, gli incassi di Apple attraverso il sistema App Store coprirebbero soltanto le spese dell’infrastruttura generando un margine di guadagno davvero piccolo.

Nuovi prezzi di iTunes e classifiche

A pochi giorni dall’introduzione dei nuovi prezzi dei brani di iTunes Store, sembra che le vendite di alcuni brani, il cui prezzo è aumentato a 1,29 euro, siano diminuite. Il pubblico privilegia i brani più economici?

Non è facile dire se l’aumento di prezzo abbia causato una diminuzione dei profitti, dato che piccole variazioni in negativo nelle vendite, portano comunque, dato l’aumento del prezzo, ad un incremento dei ricavi. Ci sono comunque stati grossi cambiamenti in classifica tra martedì e giovedì, che mostrano chiaramente che canzoni più care hanno ceduto posizioni in favore di brani più economici.