Un avvocato accusa: Safari permette di accedere a contenuti espliciti

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I problemi legali sono all’ordine del giorno per compagnie come Apple, che tra trademark, brevetti e questioni di diritti d’autore si ritrova spesso a dover comparire in tribunale. Ma l’accusa mossa dall’avvocato Chris Sevier ad Apple ha del comico: Apple vende dispositivi che permettono di guardare contenuti pornografici.

App Store: compaiono le indicazioni per l’età consigliata

Età App Store

Perché nessuno pensa ai bambini? È quello che si chiede il reverendo Lovejoy in un celebre episodio della serie televisiva I Simpson, ed è anche quello che si chiedono diverse cause legali arrivate ad Apple nel corso degli anni. Dopo i problemi legati agli acquisti inapp, e il furto di dati personali di utenti minorenni, arrivano su App Store gli indicatori che segnalano l’età adatta per utilizzare una applicazione.

iPhone e App Store: niente porno?

Niente porno su iPhone. questo è il diktat di Apple. O meglio, niente porno in App Store: tutti gli utenti potranno sempre consultare indisturbati gli infiniti contenuti “a luci rosse” che la rete offre grazie al browser internet Safari e (non tutti i possessori) potranno sempre guardare i film presenti su iTunes contenenti scene in cui appaiono “persone svestite”. Si credeva che la politica di Apple nei confronti di tali contenuti fosse cambiata dopo l’introduzione in iPhone OS 3.0 dei “parental controls” per App Store e della prima “applicazione osé“. Così invece non è stato: l’applicazione è stata prontamente rimossa e il portavoce di Apple ha ribadito che App Store non distribuirà applicazioni dal contenuto inappropriato, come la pornografia. Voi cosa ne pensate?