Snow Leopard, Adobe Flash Player fa un passo indietro

Back To The Flash Future

Il nostro attento lettore Marcello, che ringraziamo per la segnalazione, ci ha fatto notare una pecca di Snow Leopard. Come in un film della saga “Ritorno al Futuro“, installando la nuova versione del sistema operativo Apple assistiamo a presente, passato e futuro che si intrecciano l’un l’altro per creare un nuovo caso che vi segnaliamo.

Una volta installato OS X 10.6, la versione del plug-in Adobe Flash Player presente nel Mac sarà la 10.0.23.1. Basterà aggiornare, quindi, alla 10.0.32.18 per avere la versione più aggiornata del plug-in stesso. Fin qui tutto normale. Ma chi ha deciso di installare Snow Leopard su un hard disk non vuoto e, quindi, con Leopard e tutti i propri dati e le proprie impostazioni già presenti sul disco rigido?

Plug-In Audio: il Potenziatore Voce

In questa serie di post abbiamo visto spesso soluzioni per risparmiare cercando di sfruttare al meglio i nostri Mac: abbiamo analizzato gli ingressi audio integrati che, soprattutto negli ultimi modelli di computer Apple, sono risultati in grado di competere con quelli di alcune economiche schede audio in commercio; abbiamo anche visto che GarageBand, incluso in iLife e quindi in ogni Mac, non è soltanto un “giocattolo”, ma uno strumento che può essere usato per la pre-produzione di un progetto musicale di livello professionale. Ci siamo spinti anche oltre ipotizzando di sostituire migliaia di euro di strumentazione Live (mixer, effetti, tastiere, campionatori e simulatori di ampli per chitarra o basso) con un solo Mac e MainStage!

Mi sembra già abbastanza, no? Cosa volete di più? Cos’altro può avere un Mac di serie che ancora non avete usato per i vostri brani? No… non scherziamo… non vorrete mica usare anche il microfono integrato per cantare?!? Beh, se la risposta è sì allora forse avete scoperto il Potenziatore Voce di GarageBand.

Plug-In Audio: il Riverbero

Il riverbero (chiamato spesso erroneamente reverbero adattando in italiano il termine inglese reverb) è un fenomeno acustico naturale dovuto alla riflessione delle onde sonore da parte di ostacoli posti a breve distanza dalla fonte come, ad esempio, le mura di una stanza o di una cattedrale. Se gli ostacoli fossero a grande distanza, come le pareti montuose di una valle, saremmo in grado di distinguere le singole riflessioni sonore (e quindi si tratterebbe di eco), ma quando queste sono numerose e molto ravvicinate il nostro orecchio non riesce a distinguerle (a causa del fenomeno della persistenza) ed il suono originale si confonde con le riflessioni generando l’effetto chiamato, appunto, riverbero.

Ogni ambiente chiuso ha un suo riverbero naturale che spesso neanche notiamo perché abituati a sentirlo quotidianamente, ma quando piazziamo un microfono, magari dinamico, a pochi centimetri dalla fonte sonora tale ambiente non viene catturato a dovere e la registrazione risulterà fredda ed innaturale. Si rende quindi necessario ricreare un ambiente acustico attraverso un riverbero artificiale… a molla, a nastro, a piastra o, più semplicemente, digitale.

L’ambiente creato da un riverbero ha il grande vantaggio di rinforzare l’intensità della fonte restituendo un suono più ricco e piacevole, ma ha anche l’aspetto negativo di rendere più confuse e meno distinguibili le note di un fraseggio musicale o le sillabe di un cantato. C’è quindi davvero sempre bisogno di un riverbero artificiale?

Plug-In Audio: il compressore

Il compressore è un processore audio che permette di controllare e modificare la dinamica di un suono. La dinamica, per chi non lo sapesse, è la differenza tra il suono più debole e quello più forte ed è una delle cose più importanti di un’esecuzione. Potrei anche sbilanciarmi arrivando a dire che la dinamica è il bello della musica ed il buon controllo delle dinamiche di un brano è quello che spesso distingue un buon esecutore da un grande musicista. Tuttavia nella musica moderna (soprattutto pop e rock), nonostante il progressivo avanzare della tecnologia ci permetta di avere un’escursione dinamica sempre maggiore, c’è la tendenza ormai universalmente diffusa di massimizzare le forme d’onda il più vicino possibile agli 0 dB (soglia non oltrepassabile nel dominio digitale) andando quindi ad “appiattire” toalmente la dinamica.

La cosa curiosa è che in passato con il nastro magnetico o il vinile, molto più limitati in dinamica, questa venisse sfruttata al massimo arrivando a volte nei volumi più bassi al limite del fruscio di fondo. Basta sentire, ad esempio, alcuni vecchi brani dei Led Zeppelin o dei Pink Floyd per rendersene conto: la differenza tra i piano e i forte era molto più ampia rispetto ai brani di successo di oggi.

Il motivo comunque non è un mistero: studi sulla psico-acustica hanno dimostrato che i brani a volume più alto risultano più piacevoli all’ascoltatore e quindi oggi ci sono professionisti e studi altamente specializzati in questo aspetto della post-produzione chiamato Mastering. Apparentemente questo livellamento dei volumi può far sembrare inutile la registrazione a 16 o 24 bit (tant’è che gli algoritmi di archiviazione di alcune emittenti radiofoniche sono a 4 bit), ma in realtà c’è una grossa differenza tra una mix “piatto” in partenza ed un’altro invece molto dinamico che venga poi livellato ed “appiattito” dal mastering o dalla trasmissione radiofonica.

Plug-In Audio: l’equalizzatore

Gli equalizzatori (chiamati spesso semplicemente EQ) sono i primi strumenti di elaborazione con i quali ci si deve confrontare quando si vuole fare musica. Li troviamo in tutte le apparecchiature audio che ci circondano e li utilizziamo tutti i giorni, ma quando si vuole produrre musica seriamente non basta regolare i toni bassi e alti “ad orecchio”… c’è forse qualcosa in più da sapere per far sì che il nostro brano suoni al meglio. Infatti registrando un brano in tracce separate possiamo intervenire sull’equalizzazione di ogni singolo strumento e, possibilmente, migliorarne la resa sonora.

Audio Unit: plug-ins gratis per GarageBand

Audio Unit (o più brevemente AU) è l’architettura di plug-ins audio di OS X. Come abbiamo già detto questo tipo di plug-in, una volta installato, è utilizzabile in GarageBand come anche in tutti i programmi che ne vogliano usufruire come Logic, SoundTrack Pro, Final Cut e moltissimi altri programmi di terze parti.

Innanzitutto dobbiamo chiarire che i plug-in audio si dividono in due categorie principali: quelli che il suono lo possono generare da zero (i cosiddetti Strumenti virtuali) e quelli che il suono lo modificano e lo processano (chiamati comunemente Effetti). Non c’è una distinzione evidente di forma (in entrambi i casi il formato è AU), ma soltanto di utilizzo.

Oltre ai tanti plug-in commerciali fortunatamente ce ne sono anche molti gratuiti. Dove trovarli?

iConcert Cal, tutto sui tuoi artisti in iTunes

Nome: iConcert Cal
Licenza: Freeware
Categoria: Plug-in per iTunes

iConcert Cal si presenta come il complemento perfetto al già ottimo iTunes. L’applicazione, infatti, vi permetterà di conoscere le date dei concerti che gli artisti, contenuti nella libreria del vostro iTunes, terranno nella vostra città (o in un’altra che potrete scegliere dalle impostazioni), oltre a fornirvi link diretti per l’acquisto dei biglietti e le date di uscita degli album.

iConcert Cal è in realtà un plug-in per iTunes e non un’applicazione stand-alone; dopo il download del file, vi verrà chiesto di chiudere iTunes per poter procedere con l’installazione. Terminata questa, dovrete “avviare” iConcert Cal direttamente da iTunes, facendo click su Vista>Effetti Visivi>iConcert Cal e poi, nuovamente, Vista>Mostra Effetti Visivi.