Caso Devine, il manager vuole pagare la cauzione

Nuovo sviluppo nel caso del manager Apple Paul Devine arrestato con l’accusa di frode telematica e riciclaggio di denaro che vendeva  informazioni riservate sui futuri prodotti ad aziende cinesi fornitrici dell’azienda di Cupertino.

Devine, tutt’ora in carcere, si è offerto di pagare la cauzione di circa 612.000 dollari che lo potrebbe far uscire. Il manager sostiene di poter raccogliere la somma attingendo a dei conti esteri di sua proprietà in cui, è lecito supporre, potrebbe aver depositato almeno una parte del denaro ottenuto grazie ai propri loschi traffici.

UPDATE: ieri pomeriggio (notte da noi) il giudice Howard Lloyd del Tribunale di San José ha stabilito che Devine Possa essere rilasciato una presentata ufficilamente alla Corte l’ipoteca sulla casa della madre del Manager ex-Apple (440.000 dollari il valore dell’immobile).

Caso Devine, i verdoni del manager nascosti nelle scatole da scarpe

Paul Devine, il manager Apple accusato di riciclaggio di denaro e frode telematica che vendeva informazioni riservate sui prodotti della Mela ad alcuni fornitori orientali, continua a sostenere la propria innocenza. Gli sarà sicuramente più difficile provarla, adesso che i federali hanno rinvenuto nella sua abitazione 150.000 dollari in contanti nascosti in alcune scatole da scarpe.

Il procuratore del Dipartimento di Giustizia Michelle Kane ha dichiarato alla stampa che sono già stati “identificati un buon numero di conti esteri e un importante quantitativo di denaro”. In possesso dell’accusato anche l’equivalente di altri 20.000$ in valuta straniera. Rivelati anche alcuni particolari in più sul tipo di informazioni “smerciate” dal manager Apple.

Caso Devine, si dimette dirigente della JLJ Holdings

Il caso Devine, il manager Apple che cedeva informazioni riservate a diversi fornitori orientali di Apple in cambio di mazzette, continua ad arricchirsi di nuovi particolari.
Ora dalla Reuters arriva la notizia delle dimissioni del Presidente del C.d.A. della JLJ Holdings, il gruppo con sede a Singapore che controlla la Jin Li Mould, una delle aziende citate nella causa civile che Apple ha intentato contro il proprio dipendente. Andrew Ang, complice di Devine, era un manager presso la medesima ditta (ma non vi lavorerebbe più dal 2009) nonché cognato del dirigente dimissionario.

Manager Apple arrestato, vendeva informazioni confidenziali ai migliori offerenti (asiatici)


La notizia è di quelle che fanno riflettere. E siamo sicuri che Steve Jobs ci rifletterà su e prenderà dei seri provvedimenti.

Se pensavate che Apple fosse sinonimo di segretezza è probabile che questa vostra idea abbia iniziato a vacillare dopo il caso dell’iPhone 4 perso-rubato-trafugato-venduto-sottratto-o quel che preferite e che venne mostrato in anteprima al mondo da Gizmodo rovinando i piani di Apple per il lancio ufficiale.

Con quest’ultima notizia di oggi tutti inizieranno a pensare che a Cupertino hanno allentato le maglie della segretezza oppure i piani anti fuoriuscita di notizia sono da rivedere del tutto. Specie per le notizie che interessano i piani medio alti dell’azienda.