Gruber conferma: pagamenti NFC su iPhone e iWatch

L’antefatto: la settimana scorsa il noto “Apple blogger” John Gruber aveva annunciato che a settembre Apple avrebbe svelato il suo “gadget da polso”, salvo poi declassare a semplice battuta quella che sembrava una mega indiscrezione. Nel confermare i piani Apple per il 9 settembre, che includono la presentazione di suddetto dispositivo, John Paczkowski aveva fatto esplicito riferimento a quello “scherzo”. Gruber, senza scomporsi, ci rifila oggi un’altra “battuta”: l’iPhone 6 avrà NFC, così come l’iWatch, ed entrambi sfrutteranno una nuova piattaforma per il pagamento elettronico.

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De Santos: un ristorante che gira attorno ad iPad

Personaggi del calibro di Janis Joplin, Bob Dylan e Jean Michel Basquiat sono entrati almeno una volta nei locali raffinati di De Santos, un ristorante italiano di alta classe situato nel West Village di New York City. Il locale dall’aspetto rustico possiede da qualche settimana un’anima a questa parte un’anima tecnologica. De Santos è di fatto l’unico locale di tutta New York che permette ai propri clienti di effettuare un ordine, e non solo, tramite iPad.

iPhone 5 e iPad 2: NFC sul mercato mainstream?

Come riportato da Bloomberg, Apple potrebbe aver deciso di introdurre un chip NFC (Near Field Communication) nei prossimi modelli di iPhone e iPad per sfruttare tutte le funzionalità del sistema di pagamento già integrato in iTunes attraverso i propri dispositivi mobili.

Non è la prima volta che si sente parlare della possibile introduzione della tecnologia senza fili negli iDevice dell’azienda di Cupertino, ma in passato se ne parlava in termini molto vaghi. Ora, invece, secondo quanto afferma Olga Kharif di Bloomber, tutto potrebbe concretizzarsi con la presentazione dei prossimi modelli di iPhone (stranamente si fa riferimento solo ad AT&T, senza considerare Verizon; semplice dimenticanza?) e iPad.

Starbucks estende il pagamento mobile a tutti gli store USA

Come riporta PCWorld, la famosa catena internazionale di caffetterie ha deciso di estendere il sistema di pagamento tramite smartphone a tutti gli store presenti sul suolo degli Stati Uniti. Tutto ciò sarà possibile attraverso un’app per iPhone, iPod touch e alcuni modelli di BlackBerry, realizzata appositamente per permettere ai clienti di pagare i propri acquisti tramite il proprio smartphone.

Il progetto pilota era iniziato nel 2009 in circa 6800 punti vendita statunitensi per sperimentare questo tipo di pagamento elettronico tramite smartphone. Tutto ciò di cui si ha bisogno è, appunto, l’app (il download è gratuito tramite App Store, solo per account USA, a questo indirizzo) che emula una Starbucks Card virtuale agganciata alla propria carta di credito (o al proprio account PayPal, ma solamente per i dispositivi iOS).

The Daily: un dollaro a settimana?

Torniamo a parlare del The Daily, il primo quotidiano digitale dedicato esclusivamente ad iPad (almeno inizialmente) realizzato da una collaborazione tra Apple e News Corp., l’azienda amministrata da Rupert Murdoch.

Il lancio del quotidiano era previsto per questa settimana ma, a causa di problemi non confermati ufficialmente, bisognerà attendere ancora qualche settimana. In base a quanto vi avevamo riportato, infatti, il ritardo potrebbe essere legato ad un imprevisto relativo al servizio di sottoscrizione che potrebbe essere introdotto dall’azienda di Cupertino per supportare e facilitare la diffusione di abbonamenti ai contenuti editoriali digitali.

Apple vuole commercializzare gli EasyPay touch?

iPod touch EasyPay

Gli EasyPay touch sono i nuovi  device di pagamento POS wireless basati su iPod touch modificati da una speciale custodia  multifunzione ad hoc che stanno gradualmente rimpiazzando i computerini palmari della Symbol Technologies attualmente ancora in dotazione in un buon numero di Apple Store.

A parte le lamentele dei dipendenti degli Store riguardo l’inaffidabilità dei dispositivi precedenti, ad Apple non è mai piaciuta l’idea di dover utilizzare nei propri luoghi di culto dispositivi sui quali gira un sistema Windows CE. Fino ad ora, tuttavia, la realizzazione di una soluzione made in Apple sarebbe stata troppo costosa ma con l’arrivo di iPhone OS 3.0 la musica è cambiata e riuscire a far pagare i propri clienti con dispositivi creati in casa non è più un lusso a cui dover rinunciare. Il prodotto finale è a tutt’oggi un progetto interno non disponibile in commercio ma che tuttavia sta riscuotendo l’attenzione di operatori esterni che vorrebbero adottare a loro volta l’EasyPay Touch.

App Store: la gente mormora e Apple cambia?

Nei giorni scorsi TAL ha analizzato quello che può essere definito il “caso App Store“: sviluppatori in rivolta contro la gestione delle App da parte di Apple nel negozio virtuale che ormai più di 10.000 applicativi. Abbiamo poi, anche grazie ai vostri preziosi commenti, analizzato e riflettuto riguardo alle possibili soluzioni ed è stato davvero interessante poter toccare con mano come ognuno abbia una diversa ricetta per il cambiamento che, come spesso si sottintende, è sinonimo di miglioramento. Curioso l’epilogo della situazione: nelle scorse ore Apple ha “rinnovato i locali” e ha aggiunto nuovi scaffali. Per uscire dalla metafora, Apple ha rinnovato un pochetto App Store, seguendo quasi le indicazioni dei developers scissionisti. Trionfo, vittoria del bene contro il male? Sarà che sono il solito malpensante, ma ci credo davvero poco.