Larry Ellison vede un pessimo futuro per Apple senza Steve Jobs

Fra tutti gli amici che Steve Jobs ha avuto in vita, Larry Ellison è probabilmente il più “incongruente”. Il CEO di Oracle è il paradigma vivente di quel “living large” grazie ai proventi del proprio ingegno imprenditoriale che Jobs ha sempre rifuggito con convinzione. Eppure i due hanno condiviso un’amicizia storica e sono protagonisti di tanti di quegli aneddoti che si potrebbe probabilmente compilare un best-seller solo con gli episodi legati al loro rapporto.
E’ per questo motivo che il giudizio sul futuro di Apple senza Steve Jobs che Ellison ha espresso a Charlie Rose della CBS è particolarmente “pesante”.

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Nuova vulnerabilità in Java 7 mette a rischio i Mac

java 7 vulnerabilità

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Un’ennesima falla di sicurezza è stata trovata in Java 7, dopo sole due settimane dal lancio dell’aggiornamento 6 del celebre prodotto. La vulnerabilità pone a rischio tutti i sistemi su cui è installato il prodotto in questione, compresi i Mac.

Oracle e Apple annunciano il progetto OpenJDK per Mac OS X

Nella seconda metà del mese di ottobre Apple aveva annunciato ufficialmente, tramite le note di rilascio di un aggiornamento, di rinunciare allo sviluppo delle future versioni della Java Virtual Machine per Mac OS X. In quell’occasione era emersa addirittura l’ipotesi della mancanza di Java nei futuri sistemi operativi dell’azienda di Cupertino.

Con l’annuncio di oggi, tuttavia, tale ipotesi sembra essere tramontata visto che Apple e Oracle (che recentemente ha acquisito Sun e, di conseguenza, la piattaforma Java) hanno raggiunto l’accodo per il progetto OpenJDK su Mac OS X. L’accordo prevede che l’azienda di Cupertino fornisca la maggior parte delle componenti chiave, dei tool e della tecnologia richiesta per l’implementazione di Java SE 7 su Mac OS X, inclusa una JVM (Java Virtual Machine) a 32 bit e a 64 bit basata su HotSpot, librerie, uno stack di rete e le basi per un nuovo client grafico.

Quale sarà il destino di Java su Mac OS X?

Dopo l’evento di ieri, tra le altre cose, Apple ha rilasciato un aggiornamento di Java per Mac OS X 10.5 e 10.6 che offre dei miglioramenti dal punto di vista dell’affidabilità, della sicurezza e della compatibilità.

Un concetto espresso nelle note di rilascio fa però sorgere qualche dubbio sul destino della piattaforma Java all’interno dei futuri sistemi operativi dell’azienda di Cupertino. Come si può leggere nel documento, “A partire dalla release di Java per Mac OS X 10.6 Update 3, la versione di Java che è offerta da Apple, e che è inclusa in Mac OS X, è deprecata. Questo vuol dire che l’ambiente di supporto a runtime prodotto da Apple non sarà mantenuto allo stesso livello e che potrebbe essere rimosso nelle future versioni di Mac OS X”.

Ellison: HP ha fatto lo stesso errore di Apple negli anni ’80

Lo scorso fine settimana non è stato dei più felici per due Executive del settore informatico accomunati dal nome Mark. Da una parte l’allontanamento di Mark Papermaster, SVP Apple che pare abbia pagato le proprie incomprensioni con El Jobso in persona e sia stato allo stesso tempo considerato responsabile per la debacle dell’antenna dell’iPhone 4. Dall’altra il caso ben più chiacchierato e, diciamolo pure, ben più importante, del licenziamento del CEO di HP Mark Hurd a seguito di alcune incongruenze nelle sue note spese, saltate fuori durante un indagine legata ad un’accusa di molestie sessuali mossa nei suoi confronti.

Ciò che ci interessa segnalare, più della vicenda di Hurd in sé, di cui potete legger approfonditamente in questo articolo del New York Times, è il commento che ha rilasciato Larry Ellison sulla vicenda. Il CEO di Oracle e membro del Board of Directors di Apple fino al 2002, ha comparato direttamente la decisione di licenziare Hurd al benservito che il CdA di apple diede a Jobs nel 1985 e che secondo molti fu il primo passo verso la grave crisi che avrebbe portato Apple sull’orlo del fallimento nel giro di dieci anni.

Steve Jobs è il quarto CEO più pagato degli ultimi dieci anni

Una delle curiosità che colpisce sempre positivamente è lo stipendio che “nominalmente” Jobs riceve da Apple ogni anno: un solo dollaro. Ovviamente, questo non significa che nelle tasche di Jobs arrivi così poco per il lavoro che svolge, perché in realtà il suo guadagno è una somma di bonus e guadagni realizzati su titoli e stock option.
Questo, gli permette di incassare cifre che fanno girare la testa e che lo rendono uno degli amministratori delegati più pagati degli ultimi dieci anni.