Apple non ha mai rivelato quale tecnologia sia alla base del riconoscimento vocale che permette a Siri di interpretare l’input degli utenti.
C’era più di un velato sospetto, tuttavia, che potesse essere Nuance, azienda leader nel mercato della sintesi vocale, a fornire i servizi e il know-how necessario all’azienda di Cupertino, ma nessuno aveva mai potuto confermare le indiscrezioni.
Fino ad oggi, almeno, visto che proprio il CEO di Nuance, Paul Ricci, ha rivelato la partnership fra Apple e la sua compagnia durante un’intervista alla D11 Conference.
Nuance
Riconoscimento del linguaggio naturale, utile con tutto dagli smartphone alle automobili
Tempo addietro vi abbiamo parlato degli sviluppi compiuti dai software di riconoscimento del linguaggio naturale portando alla vostra attenzione quanto questi possano essere utili in diversi campi e non solo in quelli a cui siamo ormai abituati ad applicarli giornalmente (si legga telefonia mobile). Abbiamo imparato a conoscere anche due aziende che sono diventate, per meriti e anche per fortuna, leader di mercato: Nuance e Siri Inc.. Quest’ultima poi acquistata da Apple.
Ma il mondo non è stato a guardare. Anzi. Altri settori dell’industria (soprattutto quella pesante) hanno pensato a come avrebbero potuto rinnovare i loro prodotti usando strumenti in grado di riconoscere il linguaggio naturale. Ed un settore particolare è quello dell’automotive che può sfruttare le tecnologie di Nuance e Siri per migliorare la sicurezza degli automobilisti. Ovviamente affidarsi ad uno strumento piuttosto che un altro potrà giocare un peso importante per le case automobilistiche e le scommesse sono già partite. C’è chi, come Ford, ha scommesso su Nuance e chi, come Mercedes-Benz, su Siri.
Nuance TV: da oggi il televisore si controlla con la voce (e la Apple TV?)
Apple TV. O meglio, Apple Televisore. È questo l’argomento piccante delle ultime settimane. Le voci di corridoio dicono che Apple sarebbe più che interessata a presentare sul mercato un televisore dalle funzioni rivoluzionarie. Qualcosa in grado di cambiare davvero il mezzo televisivo, almeno secondo Steve Jobs, che nella sua biografia ufficiale parla di avere capito come cambiare la TV per sempre. Tra le funzioni che la nuova Apple TV si dice potrebbe avere c’è anche il controllo remoto attraverso Siri, l’assistente personale che ha fatto il suo debutto lo scorso autunno su iPhone 4S.
A rafforzare questa ipotesi una notizia di queste ore: Nuance, compagnia la cui tecnologia è stata utilizzata sia in OS X Lion che per lo sviluppo di Siri, ha lanciato Dragon TV, un sistema di controllo vocale creato per televisori.
Siri: il fondatore milionario, la voce britannica
Apple ci sta riuscendo ancora una volta, ammettiamolo: prima del 4 ottobre non ci interessavamo più di tanto del riconoscimento vocale. Si, certo, se ne parlava. C’erano prodotti interessanti e Nuance era già un nome noto del settore, i suoi software un successo in tutto il mondo. Ma è con Siri e l’iPhone 4S che abbiamo cominciato a guardare in maniera diversa alle tecnologie di riconoscimento vocale. E’ l’innovazione, aiutata dalla rassicurante ed efficace macchina del marketing di Cupertino.
Sta di fatto che ormai siamo sommersi da notizie e spunti interessanti su Siri e sui fondatori della startup acquisita da Apple, nonché su altri particolari dell’assistente virtuale di iPhone 4S, come il fatto che la voce britannica maschile sia di un attore che l’ha prestata alla macchina… cinque anni fa.
iOS tip: nome e cognome fonetico
Nelle ultime due settimane mi sono trovato ad utilizzare sempre più spesso la funzione di riconoscimento vocale del mio iPhone 4. Sarà un po’ l’invidia per Siri e per l’iPhone 4S, sarà perché ormai quando sono alla scrivania il mio iPhone è perennemente connesso all’Hi-Ring, fatto sta che mi trovo a pronunciare “chiama tizio” e “chiama caio” con notevole frequenza.
Ora scopro tramite Shawn Blanc (via Gruber) che già da un paio di generazioni iOS permette di specificare per ogni contatto un nome e un cognome fonetico. Vale a dire, in poche parole, che se un vostro amico si chiama George Clooney potrete suggerire al riconoscimento vocale¹ del vostro dispositivo di pronunciarlo come Sgiòrsg Clunei.
Assistant: un mockup video per la funzione di iOS 5
Jan-Michael Cart è noto per avere già cercato più volte di prevedere le nuovi funzioni “segrete” di iOS 5 e per averle messe in video attraverso interessanti mockup. Ora lo stesso Cart, in collaborazione con MacRumors, ha pubblicato un altro dei suoi lavori in cui cerca di immaginarsi la misteriosa funzione Assitant, di cui si sono trovate tracce nelle versioni Beta di iOS 5. Assistant dovrebbe sfruttare la tecnologia di Siri (acquisita da Apple) e una collaborazione con Nuance già assodata grazie alle nuove voci di OS X Lion, per portare il riconoscimento come funzione del sistema operativo nel prossimo smartphone di Cupertino (e non solo).
Lion: Voice Over in italiano e altre chicche vocali
Ricordate la prima presentazione del Macintosh? Era il 1984, io non ero neanche nato, ma l’ho vista su youtube. Un giovane Steve Jobs sconvolge ed emoziona un’intera platea dopo aver mostrato loro il primo personal computer parlante. Standing ovation e lacrime di gioia. Tutto molto bello, ma ovviamente anche tutto in inglese. I Mac parlano, sì, da 27 anni. Ma solo in inglese.
E chi non conosce l’inglese? “Se lo impara”. Questa era la risposta fino a Snow Leopard, a meno di non acquistare programmi esterni ovviamente. Ma le cose con OS X Lion cambiano: il leone è poliglotta, vediamo in questo post come farlo ruggire in tutte (o quasi) le lingue del mondo, compresa l’italiano.
iOS 5: Nuance nelle impostazioni nascoste
Diverse sono state le feature anticipate dai rumors in rete che hanno trovato conferma durante il keynote di apertura della WWDC lunedì scorso. L’integrazione con Twitter, ad esempio, o un nuovo sistema di notifiche, che abbiamo scoperto dalla presentazione di Forstall chiamarsi Notification Center. iOS 5 introduce molte novità, ma tra quelle annunciate non ce n’è stata una che veniva invece data per certa: l’integrazione con i servizi di Nuance.
Voice Control su iOS 5, un video-concept (un po’ limitato)
I rumors di una possibile partnership fra Apple e Nuance per l’implementazione di nuove funzioni di riconoscimento vocale su iOS 5 e Mac OS X Lion si sono fatti sempre più insistenti nei giorni scorsi. Ci sono già indizi concreti che puntano al possibile accordo, che si dice possa essere pronto per essere annunciato al WWDC, nascosti dentro l’ultima versione preliminare di Lion.
La curiosità di scoprire come Apple potrà sfruttare le tecnologie di Nuance all’interno di iOS 5 è tanta. Il designer Jean Michael Cart ha creato un concept video con alcune idee per possibili implementazioni della tecnologia. Ma come fa notare giustamente MacRumors, ha dimenticato un particolare importante.
Il Datacenter in North Carolina serve per la tecnologia di Nuance?
In un post di qualche giorno fa vi abbiamo parlato della possibile trattativa in corso tra Apple e Nuance affinché l’azienda di Cupertino possa utilizzare la tecnologia avanzata per il riconoscimento vocale messa a punto dall’azienda di Burlington, MA, USA.
TechCrunch torna a parlare di questo argomento molto delicato per il futuro di iOS dopo aver indagato un po’ più a fondo sulla vicenda e aver scoperto che Apple potrebbe già utilizzare la tecnologia di Nuance all’interno del mastodontico Datacenter (pronto ma non ancora inaugurato ufficialmente) situato a Maiden, North Carolina. La partnership tra le due aziende potrebbe essere annunciata fra meno di un mese durante la WWDC (questo aspetto farebbe pensare che per gli sviluppatori potrebbero arrivare nuove API per sfruttare il sistema di riconoscimento vocale in qualunque app).
iOS 5: Apple in trattativa con Nuance per il riconoscimento vocale?
In base a quanto riportato da TechCrunch, Apple potrebbe essere in trattativa con Nuance per avvantaggiarsi del sofisticato sistema di riconoscimento vocale sviluppato dall’azienda nel prossimo aggiornamento del sistema operativo mobile iOS 5.
La notizia era stata messa in circolazione da una dichiarazione poi corretta da Steve Wozniak (forse in realtà aveva detto qualcosa che non avrebbe dovuto?), il quale sosteneva che Apple era in trattativa per l’acquisizione di Nuance. Woz, successivamente, era tornato sui suoi passi correggendo Nuance con Siri (effettivamente acquisita da Apple ad aprile 2010).